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GIULIA PIRAZZINI
CITOGENETICA CLASSICA E MOLECOLARE
Citogenetica classica e molecolare
Quando si effettua l’analisi del cariotipo attraverso la citogenetica classica, si è in grado di osservare anomalie
cromosomiche di almeno 3-5 Mb (megabasi, milioni di basi), che sono enormi pezzi di cromosoma.
Per entrare più nel dettaglio si utilizza la citogenetica molecolare che mescola le competenze della classica con quelle
della biologia molecolare, e ciò permette di osservare riarrangiamenti e anomalie di centinaia di Kb (chilobasi).
Questa tipologia di analisi permette di confermare un’ipotesi diagnostica (es: in un ecografia il feto risulta
morfologicamente strano ad esempio con 6 dita e si sospetta una trisomia 13, prescrivendo un’analisi confermatoria
utilizzando la citologia molecolare), ovvero:
• Quando si sospetta o si sa il difetto e quindi si ipotizza una patologia cromosomica si va a verificare usando una
tecnica definita fish, ovvero l’ibridazione fluorescente in situs. Per usare questa tecnica è necessario sapere il
danno cromosomico che si sta cercando.
• Quando invece non c’è un sospetto diagnostico ma c’è il dubbio che l’individuo possa essere malato si esegue
una tecnica definita CGH, ovvero l’ibridazione genomica comparativa.
FISH
In questa tecnica si marcano i cromosomi interessati,
ovvero si prende un pezzo di DNA artificiale, omologo
al cromosoma interessato.
Questo DNA artificiale ha una particolarità: è marcato
con un fluoroforo. Perciò si illumina solo quando si lega
alla sua sequenza omologa. Dopo aver
aperto la
doppia elica
di DNA da
analizzare
(del cromosoma interessato) si inserisce il DNA artificiale che, dopo aver
incontrato il cromosoma, si lega ad esso e si illumina. Ciascun cromosoma
interessato quindi si illumina, e utilizzando un microscopio a fluorescenza, si
osserva il segnale luminoso. Così vengono evidenziate eventuali trisomie.
Questa tecnica si può utilizzare anche per le sindromi da delezione o da
inserzione: se ad esempio si sospetta una sindrome di Williams (che ha una microdelezione del cromosoma 7 e quindi
un cromosoma ce l’ha e l’altro no), per confermare l’ipotesi si prende un pezzo di DNA artificiale corrispondente alla
delezione. Se il DNA non si lega si conferma l’ipotesi.