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La fotocamera a quattro obiettivi di Disderi

Brevettata nel 1854 da André Adolphe Eugène Disderi, la fotocamera a quattro obiettivi si componeva di una fotocamera a quattro obiettivi che impressionava una lastra con due esposizioni, per un totale di otto immagini da 10x6cm, stampate a contatto su carta che, a causa delle piccole dimensioni, vennero chiamate carte da visita.

La richiesta sempre pressante di materiali, strumenti e fotografie produsse un nuovo mercato di fabbriche e laboratori specializzati. La produzione di carta albuminata richiese l'impiego, nella sola fabbrica di Dresda, di circa 60000 uova al giorno. I laboratori fotografici divennero delle catene di montaggio dove ogni compito era demandato ad un singolo individuo. Una persona si occupava della preparazione delle lastre, che venivano portate al fotografo per l'esposizione e in seguito assegnate ad un altro collaboratore per lo sviluppo. Infine, le lastre erano pronte per il fissaggio conclusivo in un'altra stanza. Erano inoltre presenti delle assistenti per accogliere i clienti.

clienti e indicarloro la posa più opportuna.Il popolare formato a carte de visite fece nascere la moda dell'album fotografico, dove presero postoi ritratti di famiglia e spesso anche di famosi personaggi dell'epoca. In America si vendettero oltremille fotografie dell'eroe di Fort Sumter, il maggiore Robert Anderson e in Inghilterra venneroprodotte un gran numero di immagini raffiguranti i reali.Anche la fotografia paesaggistica fornì elevate quantità di cartoline raffiguranti vedute, monumenti,quartieri o edifici storici da consegnare al turista in visita. Nel 1860 in Scozia, il laboratorio diGeorge Washington Wilson produsse più di tremila fotografie al giorno, utilizzando dei negativi divetro posti a contatto su carta albuminata, trasportata su nastri all'aperto per l'esposizione alla lucesolare.La necessità di produrre lenti e apparecchiature fotografiche vide la nascita e lo sviluppo diimportanti aziende fotografiche, che

grazie al loro impegno e sviluppo portarono numerose innovazioni anche nel campo dell'ottica e della fisica. Già nella seconda metà del 1800 furono fondate aziende importanti come la Carl Zeiss, la Agfa, la Leica, la Ilford, la Kodak e la Nikon. Le carte de visite e tutte le immagini prodotte in tirature elevate risultavano di bassa qualità a causa della meccanizzazione dell'inquadratura e dello sviluppo. Alcuni laboratori imposero però uno stile estetico più ricercato, producendo ritratti più attenti al carattere del soggetto, utilizzando pose audaci, inquadrature più ravvicinate e illuminazioni studiate. A capo di questi laboratori troviamo solitamente dei pittori, scultori o artisti riconvertiti alla fotografia, che adottarono le tecniche delle arti maggiori anche nel nuovo procedimento. Si fecero portatori di questo nuovo corso gli studi di Nadar, un parigino dalla forte personalità che si rese noto anche per la prima.

Fotografia aerea dellastoria nel 1858 a bordo di un pallone aerostatico corredato da camera oscura, e il laboratorio di Etienne Carjat. Davanti ai loro obiettivi si trovarono molti dei più importanti personaggi del periodo, come Charles Baudelaire, Gustave Courbet e Victor Hugo.

Ambientazioni particolari, drappeggi di velluto e luci soffuse esaltarono il soggetto, e dove non arrivava la scenografia si utilizzò il ritocco della fotografia, ammorbidendo i segni dell'età o cancellando imperfezioni. La tecnica del ritocco è stata sempre un'attività discussa tra chi intende la fotografica come un documento della realtà e chi vuole uno strumento flessibile per migliorare o realizzare la visione artistica del fotografo.

L'approccio estetico alla fotografia richiese l'adozione di alcune tecniche per introdurre degli effetti pittorici e rendere l'immagine comparabile al dipinto, per questo furono utilizzate la doppia esposizione e il fotomontaggio.

L'artista svedese Oscar Rejlander utilizzò trenta negativi diversi nella famosa immagine Le due strade della vita del 1857, mentre il fotografo Gustave Le Gray, per eliminare l'effetto della solarizzazione a cui erano soggette le emulsioni di quel periodo, espose due negativi con tempi diversi, uno per il cielo e uno per il paesaggio, stampandoli poi insieme. Questa tecnica è tuttora utilizzata per estendere la latitudine di posa.

Nel 1858 l'immagine Fading away di Henry Peach Robinson, raffigurante una giovane ragazza sul letto di morte circondata dai suoi parenti, venne criticata a causa del soggetto drammatico, ritenuto non opportuno per un'immagine fotografica, considerata ancora solo uno strumento per documentare la realtà e non per interpretarla artisticamente. Se da un lato la fotografia si adoperò per imitare la pittura, quest'ultima utilizzò sempre più frequentemente il dettaglio prodotto dalle fotografie come studio.

per per la realizzazione dei quadri. Ne fecero uso William Powell Frith per Derby day e anche Eugène Delacroix per la gestualità dei personaggi, nonché altri pittori del periodo. Nel 1866 Peter Henry Emerson dichiarò la fotografia arte pittorica, elogiando l'utilizzo della neonata tecnica di stampa al platino, della fotoincisione e della sfocatura controllata per sfumare il soggetto, anche se in seguito ritrattò dichiarando che la fotografia era inferiore alla pittura. Nonostante questo, la fotografia pittorica o pittorialismo conquistò diversi circoli fotografici, come il Klub der Amateur-Photographen che nel 1891 organizzò una mostra con immagini scelte secondo il gusto estetico di una giuria di scultori e pittori, a cui seguì una serie di esposizioni annuali intitolate The Photographic Salon organizzate dal circolo Linked Ring. Nel 1894 fecero la comparsa al Photographic Salon delle immagini prodotte da Robert Demachy con il

procedimento alla gomma bicromatata, che rendeva l'immagine molto simile ad un dipinto o ad un disegno. Protagonista delle mostre europee, direttore della rivista fotografica Camera Work, Alfred Stieglitz fondò il 17 febbraio 1902 il circolo fotografico Photo-Secession insieme a importanti fotografi affermati come Eduard Steichen, Clarence White, Edmund Stirling. Fotografo brillante e acuto innovatore, Stieglitz utilizzò diversi procedimenti fotografici e fu tra i primi a utilizzare un apparecchio portatile per foto artistiche, lasciando ai posteri splendide immagini in ogni genere fotografico.

L'inizio del nuovo secolo vide la negazione della fotografia come imitazione della pittura, a cui seguì quindi l'abbandono di tutte quelle tecniche che trasformavano l'immagine simulando i tratti del pennello. Il nuovo corso propendeva verso la fotografia pura, diretta, come strumento estetico fine a sé stesso. Nacque quindi nella prima metà del

'900 negli Stati Uniti il movimento della Straight photography, che invitò i fotografi a scendere nelle strade della gente comune e della classe operaia, ritraendo cantieri, metropoli, cieli drammatici, alla ricerca della forma pura o ripetuta, astratta, estetica comune al cubismo e ai nuovi movimenti artistici derivati. A questo nuovo movimento contribuirono autori come Paul Strand, Charles Sheeler, Edward Steichen, Edward Weston. L'opera di quest'ultimo, alla ricerca della tecnica perfetta e della nitidezza assoluta, diede spirito ad una associazione di fotografi in cui figuravano Ansel Adams, Imogen Cunningham, John Paul Edwards, Sonya Noskowiak, Henry Swift, Willard Van Dyke e lo stesso Weston per la formazione del Gruppo f/64, dal valore in cui il diaframma fornisce la profondità di campo maggiore. La ricerca di nuove forme e di punti di vista eccentrici incontrarono i movimenti d'avanguardia del XX secolo. Vennero reinterpretate tecniche desuete come la

stenoscopia e la sciadografia,reinventata da Christian Schad nella schadografia. L'indagine astratta portò alla messa a punto di nuovi procedimenti, quali la rayografia, la vortografia, il fotomontaggio o collage, utilizzato dai dadaisti. Esponenti delle nuove forme artistiche furono Man Ray, El Lissitzky, Aleksandr Rodchenko, Paul Citroen.

La fotografia divenne strumento inseparabile del viaggiatore e del giornalista, che la utilizzò per divulgare gli eventi e i luoghi meno accessibili. I primi fotografi di viaggio dovettero trasportare l'ingombrante attrezzatura necessaria alla produzione di immagini con i primitivi procedimenti al collodio umido. I primi reportage nacquero già nel 1855, quando Roger Fenton trasportò sui campi di battaglia della Crimea un carro trainato da cavalli con tutto l'occorrente per la preparazione e lo sviluppo delle lastre di vetro. Felice Beato fotografò in India e in Cina, dove documentò il drammatico esito.

della seconda guerra dell'oppio. Ma non solo la guerra impegnò i fotografi. Grazie al lavoro di William Henry Jackson il Congresso istituì il Parco Nazionale di Yellowstone e nel 1888 venne fondata la National Geographic Society, che finanziò numerose spedizioni nel mondo. Molti incarichi vennero affidati dalle istituzioni per la documentazione delle opere d'arte e delle città. Vennero prodotti dei reportage dei sobborghi di Glasgow e di altre città importanti, spesso accompagnate da studi sociologici e di analisi della popolazione. La popolazione apprezzò particolarmente le cartoline di città prodotte in quantità considerevoli e la stereografia, procedimento che mediante l'utilizzo di due fotografie ravvicinate rendeva la sensazione della tridimensionalità. Questo procedimento, grazie all'utilizzo di obiettivi di lunghezza focale ridotta, permise la cattura di figure in movimento, stimolando la ricerca verso

Questo campo.Eadweard Muybridge per primo riuscì a catturare il trotto di un cavallo utilizzando una batteria di apparecchi fotografici, Ottomar Anschütz realizzò il primo otturatore sul piano focale, ma l'utilizzo di tempi sempre più brevi richiese l'adozione di nuovi materiali sensibili, di preparazione più rapida.

Nel 1871 Richard Leach Maddox mise a punto una nuova emulsione, preparata con bromuro di cadmio, nitrato d'argento e gelatina. Questo nuovo materiale venne adottato solo sette anni dopo, a seguito dei miglioramenti introdotti da Richard Kennet e Charles Harper Bennet. Le lastre così prodotte permisero un trasporto più agevole perché non necessitavano più della preparazione prima dell'esposizione. Questo supporto molto più pratico fu adottato da una nuova categoria di strumenti fotografici, gli apparecchi portatili. Il 1888 vide la nascita della Kodak N.1, una fotocamera portatile con 100 pose.

già precaricate al prezzo di 25 dollari, introdotta da George Eastman con lo slogan "Voi premete il bottone, noi faremo il resto". Inizialmente il materiale fotosensibile era cosparso su carta.

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A.A. 2012-2013
7 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cecilialll di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Cinema, fotografia, televisione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof D'Autilia Gabriele.