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NEOPLASIE DELL'INTESTINO TENUE

I tumori benigni si localizzano più frequentemente nell'ileo, in genere sono singoli e possono accrescersi verso il lume del viscere; i tumori benigni più frequenti sono i polipi adenomatosi, spesso sono silenti, altrimenti si manifestano con emorragia o occlusione intestinale, i polipi possono diventare maligni.

I tumori maligni più frequenti sono caratterizzati dall'adenocarcinoma, che origina dal digiuno e nell'80% dei casi dà metastasi; è frequente nei pazienti con morbo di Crohn. I tumori maligni meno frequenti sono i sarcomi e i più rari sono i linfomi non-Hodgkin.

I carcinoidi vanno considerati come neoplasie maligne a crescita lenta; si trovano soprattutto nell'ileo e nell'appendice vermiforme, quelli dell'ileo possono dare metastasi al fegato e polmoni, quelli dell'appendice raramente danno metastasi.

RETTOCOLITE ULCEROSA (RCU)

La Rettocolite Ulcerosa è una...

Malattia infiammatoria cronica del colon, caratterizzata dalla formazione di ulcere multiple, facilmente sanguinanti, intervallate da zone di tessuto granulomatoso. Le cause della RCU non sono note, sono state suggerite svariate ipotesi: infettive, allergiche, autoimmuni, psicosomatiche, genetiche.

Nei malati di RCU la mucosa del colon è ricoperta da sangue e pus, con il progredire della malattia il tessuto granulomatoso nel lume si retrae formando aree di fibrosi e di stenosi; nelle forme acute gravi le ulcere possono perforarsi.

Quadro clinico

La RCU può avere un decorso acuto fulminante oppure cronico con momenti di riacutizzazione. I sintomi predominanti sono la diarrea e il sanguinamento dal retto, con scariche numerose (anche 30-40 al giorno); queste si accompagnano a crampi addominali, febbre elevata e tenesmo (contrazione spasmodica e dolorosa dello sfintere anale).

Complicanze

Le complicanze proprie di questa malattia sono numerose e comprendono: emorragia molto violenta,

stenosi del colon con occlusione, perforazione con emoperitoneo, carcinoma del colon nel 3% dei casi.

Se la terapia medica con antidiarroici, antimicrobici, antiinfiammatori, vitamine e minerali fallisce bisogna adottare un intervento chirurgico di colectomia totale con costruzione di un dotto unico ileo-ano.

CARCINOMA DEL COLON-RETTO

Il carcinoma colorettale rappresenta il 10% di tutti i tumori maligni, l'incidenza di tale neoplasia aumenta con l'aumentare dell'età.

La maggior parte di questi tumori si presenta in forma sporadica, si pensa però che alcuni fattori ne determinino di più o di meno l'insorgenza, come dieta, fumo, radiazioni, virus, batteri; una dieta ricca di fibre sembra proteggere da questa neoplasia.

Il carcinoma colorettale ha una crescita lenta e le metastasi tendono a comparire tardivamente. Le complicanze di questa neoplasia sono principalmente: occlusione, perforazione, fistole, emorragia massiva.

Fattori di rischio- Età:

insorge generalmente dopo i 50 anni.

Stile di vita: dieta povera di fibre e ricca di grassi, consumo di alcol, fumo, obesità.

Malattie infiammatorie dell'intestino: la rettocolite ulcerosa e il morbo di Crohn aumentano il rischio di contrarre il carcinoma del colon-retto di almeno 30 volte.

Familiarità per il cancro: i familiari di primo grado di un paziente con carcinoma del colon-retto hanno un rischio di 5 volte maggiore di svilupparlo.

Sindromi ereditarie.

APPENDICITE

Si parla di appendicite quando l'appendice vermiforme si infiamma, tale infiammazione può essere provocata da tutto ciò che irrita od ostruisce il lume appendicolare, cioè la cavità interna dell'appendice.

Il processo infiammatorio acuto si accompagna tipicamente ad un forte dolore localizzato in fossa iliaca destra, mentre fanno da contorno sintomi come nausea, inappetenza e febbre.

Questi segnali non si devono mai sottovalutare: l'appendicite rappresenta

Infatti, un'emergenza medica, il cui trattamento richiede, in genere, la rimozione chirurgica dell'organo.

Cause d'infiammazione

Il lume dell'appendice è tubulare e presenta un calibro ridotto, quindi è predisposto all'ostruzione. Di solito, i problemi originano dall'intrappolamento di materiali come muco, fecalomi, parassiti intestinali, residui di cibo o altri corpi estranei, compresi noccioli e semi, ad esempio di uva, ciliegie o arance.

Nell'appendice ostruita, la flora microbica rimasta intrappolata comincia a moltiplicarsi, favorendo lo sviluppo di un'infezione locale; a ciò segue una risposta immunitaria che determina il richiamo di globuli bianchi e l'infiammazione locale; giunti sul posto, i globuli bianchi iniziano a inglobare e digerire i patogeni con formazione di pus, quest'ultimo, si accumula all'interno dell'appendice, aumentandone la pressione interna; a lungo andare tale pressione può portare

alla perforazione e alla rottura dell'appendice. Si tratta di una vera e propria emergenza, poiché tale rottura apre le porte alla diffusione dell'infezione al peritoneo e agli organi addominali.

Sintomi

I sintomi iniziali, tipici dell'appendicite acuta, sono rappresentati da senso di malessere generale accompagnato a febbre lieve e dolori addominali localizzati intorno all'ombelico; nelle 12-24 ore successive, il dolore, che rappresenta il sintomo cardine dell'appendicite, si sposta verso il basso, insidiandosi nella fossa iliaca destra; talvolta il dolore è così intenso da spingere il soggetto ad adottare posizioni antalgiche (cosce flesse sul bacino, posizione sdraiata).

MALATTIE DEL TORACE

Il dolore toracico è uno dei sintomi più comuni e complessi per il quale il paziente giunge al pronto soccorso. I possibili benefici (o danni) derivanti dalla corretta (o scorretta) valutazione della sintomatologia sono enormi.

Importante ricordare

Che c'è una scarsa correlazione tra entità del malessere toracico e la gravità della patologia sottostante.

Caratteristiche del dolore toracico:

  • Modalità di insorgenza (acuta o cronica)
  • Sede del dolore
  • Fattori precipitanti (es.: l'esercizio fisico, la posizione, la relazione con gli atti del respiro, la distanza dai pasti)
  • Carattere (viscerale, pleurico, superficiale), la sua irradiazione, qualsiasi altro sintomo associato (es. dispnea, nausea)
  • Durata
  • Manovre o farmaci allevianti

Cause di dolore toracico:

  • MALATTIE CARDIOVASCOLARI: angina pectoris, infarto miocardico acuto (ischemiche), ipertensione polmonare, pericardite, prolasso della valvola mitrale, aneurisma dissecante dell'aorta (non ischemiche).
  • MALATTIE POLMONARI: pneumotorace, tumore, embolia polmonare, mediastinite, tracheobronchite, enfisema, pleurite.
  • MALATTIE MUSCOLO-SCHELETRICHE: artrite della spalla, costocondrite, crampo intercostale, discopatia cervicale.

MALATTIE NEUROLOGICHE: neurite intercostale, herpes zoster.

MALATTIE GASTRO-INTESTINALI: perforazione esofagea, colecistite acuta, colica biliare, pancreatite, ulcera peptica, reflusso gastro-esofageo, spasmi esofagei.

ANSIA - IPERVENTILAZIONE

ANGINA PECTORIS

L'angina pectoris è un evento transitorio e reversibile, in cui c'è un ridotto apporto di sangue per un certo tempo (circa 10 min); questo provoca un dolore retrosternale irradiato verso il braccio sinistro e una frequenza cardiaca accelerata. In condizioni di riposo e distenosi coronarica moderata l'angina può essere asintomatica. I fattori che scatenano l'angina sono stress, sforzo fisico e freddo.

Se un paziente si presenta al pronto soccorso con i sintomi di un'angina pectoris bisogna subito fare un ECG e gli enzimi cardiaci, per escludere che si tratti di un infarto miocardico acuto.

INFARTO MIOCARDICO ACUTO (IMA)

Un IMA è un evento che accade direttamente

oppure può essere un'evoluzione dell'angina pectoris, in cui c'è l'ostruzione permanente di un'arteria coronaria o di una sua ramificazione che determina l'ischemia definitiva e irreversibile di un'area del miocardio, quest'area va incontro a necrosi e il tessuto necrotico viene sostituito da tessuto fibroso cicatriziale che non è più funzionale (quindi quell'area diventa definitivamente non contrattile).

La gravità dell'IMA dipende da:

  • ESTENSIONE: cioè l'ampiezza della zona infartuata.
  • LOCALIZZAZIONE: sono più gravi gli infarti della zona anteriore del cuore e quelli il cui danno ischemico ha coinvolto innervazioni, tendini o valvole cardiache.
  • CONDIZIONI DEL MIOCARDIO RESTANTI: le condizioni influenzano in modo più grave se c'era già una cardiopatia pre-esistente.
  • CONDIZIONI MORBOSE DA ASSOCIARE: ipertensione arteriosa, insufficienza respiratoria

,anemia ecc...PERICARDITENella maggior parte dei casi la pericardite è dovuta a un'infezione virale; più raramente è causata da batteri o altri patogeni. Alla sua origine possono aversi anche altre malattie come tumori, insufficienza renale o patologie autoimmuni come il lupus eritematoso sistemico. Individuare la causa alla base della pericardite (se di origine infettiva o meno) è determinante nella scelta del trattamento.

SintomiIl sintomo tipico della pericardite acuta è il dolore toracico retrosternale, che può irradiarsi al collo, alla spalla sinistra o al trapezio; il dolore risulta spesso aumentato con l'inspirazione e la posizione sdraiata, mentre è alleviato dal flettere il corpo sulle gambe stando seduti.

ComplicanzeSe l'infiammazione porta a un rapido accumulo di una cospicua quantità di liquido all'interno del sacco pericardico (versamento pericardico) il cuore può subire una compressione e non

Riuscire più a riempirsi di sangue: in questo caso si ha un tamponamento cardiaco, che è un'urgenza medica.

ANEURISMA DISSECANTE DELL'AORTA: l'aneurisma dissecante è uno scollamento della tonaca media dell'aorta, prodotta dall'infiltrazione di sangue attraverso una lacerazione della tonaca intima.

Predispongono all'aneurisma dissecante: l'ipertensione, la gravidanza, la medio-necrosicistica e in generale tutte quelle condizioni che alterano l'integrità della parete aortica.

Il dolore dell'aneurisma è assolutamente improvviso, intenso e prolungato nel tempo, in base alla sede in cui è avvenuta la dissezione il dolore può essere irradiato alla schiena.

Il dolore viene descritto come lacerante ed è così violento che i pazienti riferiscono di non aver mai provato nulla di simile in tutta la vita; non è aggravato dal respiro.

Dettagli
A.A. 2020-2021
44 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nicolaspatriarca00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Infermieristica clinica in chirurgia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof De Cesare Alessandro.