vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Se viene colpito il rene il trattamento cerchiamo di non toglierlo, dobbiamo aver
prima provato il conservativo prima del chirurgico vista l’importanza dell’organo.
Il dolore addominale
La regione addominale va dal torace alla regione inguinale. Il dolore può essere
provocato da:
- Contrazione muscolare degli organi (es dolore mestruale)
- Distensione degli organi cavi (es coliche)
- Distensione della capsula negli organi parenchimatosi (es quando corriamo e
ci provoca dolore la milza, per il troppo afflusso di sangue) 7
- Ischemia
- Infiltrazione o compressione neoplastica di nervi sensitivi
- Infiammazione e trazione sul peritoneo
Informazioni importanti:
- Dolore continuo o intermittente
- Localizzazione del dolore
- Intensità
- Eventuali posizioni antalgiche
- Da quanto tempo c’è dolore
- Altri sintomi
- Cibo ingerito
- Dolore circoscritto o diffuso
- Se il dolore si è modificato nel tempo
- Anamnesi generale
- Se è cronico bisogna chiedere se c’è stata una perdita (o variazione
importante) di peso
L’addome lo dividiamo in quadranti: ipocondrio destro, epigastrio, ipocondrio sinistro,
fianco destro, mesogastrio, fianco sinistro, fossa iliaca destra, ipogastrio, fossa iliaca
sinistra.
Il dolore addominale può essere: 8
- Viscerale, vago e difficile da localizzare, spesso associato a vomito,
sudorazione e svenimento
- Somatico, localizzato e tendenzialmente più intenso, da viscerale può mutare
in somatico
- Riferito, ad esempio il dolore all’epigastrio può essere dato da un infarto del
miocardio inferiore
Appendicite acuta
È una delle cause di interventi chirurgici più comuni nei giovani, nella donna si fa
sempre DD con la gravidanza extrauterina indipendentemente dalle dichiarazioni
della paziente o dall’età.
L’appendice è un organo che ad oggi non ci serve, probabilmente la sua funzionalità
prima era la digestione della cellulosa, in questi casi si definiscono organi vestigiali.
Se quindi le feci sono molto dure ed i batteri proliferano, provocano l’infiammazione.
Dalla semplice infiammazione può anche svilupparsi con la formazione di materiale
purulento, e aggravarsi al punto di perforarsi e creare ascesso e peritonite (le quali
possono condurre a morte). La sua sintomatologia è caratterizzata da:
- Dolore addominale, e può essere o direttamente in fossa iliaca destra, o
viscerale e poi localizzarsi
- Febbre, indica che l’infezione si sta aggravando
- Nausea e vomito, dovuti ad un malfunzionamento della peristalsi
- Alvo chiuso (ileo paralitico)
- Postura antalgica
- Contrattura muscolare
- Segno di Blumberg= indica una gravità severa, si palpa l’addome e il dolore
aumenta quando smetto di effettuare la pressione (tendenzialmente è il
contrario, cioè più spingo più fa male e quando lascio diminuisce), perché
lasciandola il peritoneo sfrega sugli organi interni e indica una possibile
peritonite.
Per la diagnosi faccio:
- Esami del sangue (per i globuli bianchi)
- Ecografia
- Test di gravidanza attraverso le beta HCG
- Laparoscopia esplorativa
Uno degli approcci più semplici è attraverso l’utilizzo di antibiotici, attraverso i quali
se la situazione si stabilizza ed era di grado lieve, non è necessario operare. La
terapia quindi è:
- Antibiotica (in ogni caso)
- Chirurgica
Calcolosi della colecisti e della via biliare
La calcolosi della colecisti è causa di dolore addominale (ipocondrio destro) ed è
abbastanza comune come patologia. La colecisti fisiologicamente serve a
concentrare la bile e favorisce la digestione degli alimenti grassi, infatti i calcoli 9
possono venire in seguito ad un aumento del colesterolo nel liquido biliare. Essendo
una patologia dovuta ad accumulo (un micro aggregato che aumenta nel tempo), è
più frequente nella popolazione anziana. Fattori di rischio:
- Età
- Ipercolesterolemia
- Disturbi ormonali
- Gravidanza
- Anemia emolitica o talassemia
Un altro modo in cui si forma il calcolo è in risposta all’aumento della bilirubina
(degradazione dell’ emoglobine).
La bile è composta da sali biliari, bilirubina e colesterolo, quando aumenta la
concentrazione di questi e diminuisce la parte liquida (solvente), aumenta la
possibilità che i componenti solidi formino degli aggregati. I sintomi possibilmente
riconducibili ai calcoli alla colecisti, ma non abbastanza specifici, sono:
- Bocca amara al mattino (a causa di una cattiva digestione)
- Sensazione di digerire male
- Reflusso
Associato si può trovare il subittero (occhi gialli) o l’ittero.
Il dolore (la colica) inizia quando il calcolo cerca di incanalarsi verso la via biliare,
creando un’ostruzione ed una contrazione della muscolatura per espellerlo, e questo
diventa grave quando compaiono nausea, vomito o febbre, indicatori di infezione
(colecistite).
Si può fare quindi una terapia antibiotica e guarire, od evolve in una colecistite
cronica o addirittura in un ascesso della colecisti, con chirurgia urgente.
All'esame obiettivo si fa la Manovra di Murphy palpando l'ipocondrio destro, quando
il paziente respira profondamente l’ispirazione si blocca, perché l’espansione
polmonare abbassa il diaframma che spinge la colecisti e provoca dolore.
L’esame per diagnosticare i calcoli più frequente è l’ecografia, nel caso questa non
sia efficace per motivi non modificabili si può effettuare la risonanza magnetica. Ad
oggi se è necessario operare si toglie direttamente l’intera colecisti.
Una complicanza possibile del calcolo alla colecisti è se questo si sposta nel
pancreas che se si ostruisce e diventa una pancreatite diventa grave, perché il
pancreas produce enzimi digestivi per i grassi, se questi restano nel pancreas lo
possono portare all’autodigestione e una necrosi di pancreas e organi vicini (con
possibili emorragie). La causa più frequente di pancreatite è l’alcolismo, è raro sia
associata ai calcoli.
Gli interventi si possono effettuare in laparotomia, attraverso un’incisione grande, o
in laparoscopia, attraverso una cannula che insuffla CO2 per creare spazio e vedere
e lavorare meglio, una telecamera e dei passaggi per gli strumenti necessari
all’operazione.
Emorragie del tratto gastroenterico 10
L'emorragia gastrointestinale è un sanguinamento nel tratto digerente. Questa può
essere:
- Occulta se non si vede macroscopicamente ma abbiamo anemia e astenia
nel paziente con sangue occulto ad esempio nelle feci
- Manifeste sono quelle che si vedono con espulsioni di sangue nel vomito o
nelle feci
Il vomito di sangue fresco rosso dalla bocca si definisce ematemesi ed è correlato ad
un danno al tratto gastrointestinale superiore. Il vomito di sangue marrone si
definisce vomito caffeano ed è correlato sempre ad un danno superiore, ma il vomito
è ristagnato ed è stato digerito. Se abbiamo sangue rosso dal retto abbiamo
ematochezia (o rettorragia), tendenzialmente è un danno al tratto gastrointestinale
inferiore, ma può darsi anche al superiore visto che il sangue favorisce
l’accelerazione del transito intestinale. Le feci nere si definiscono melena e si
possono riferire a tutto il tratto gastrointestinale ma mai alla porzione finale, perché
per essere nere devono essere state digerite.
La definizione di tratto gastrointestinale superiore ed inferiore si riferisce a superiore
od inferiore al legamento di Treitz che segna la divisione tra duodeno e digiuno.
*I tratti dell’intestino sono: duodeno, digiuno, ileo, cieco, colon (ascendente,
trasverso, discendente), colon retto, canale anale.
Delle emorragie è fondamentale valutare:
- Entità
- Lieve= nessuna modificazione cardiocircolatoria, si è perso meno di 1
L quindi tengo solo in osservazione
- Grave compensata= Il cuore va in tachicardia per compensare e
diminuisce la pressione, si tratta meno di 1.5 L.
- Grave scompensata= stato di shock ma con la possibilità di stabilizzare
il paziente alta
- Grave dissanguante= shock che persiste più di 24h nonostante le
trasfusioni, si opera.
- Tempo
- Persistente= più di 24h
- Ricorrente= guarisce ma si verifica dopo 7 giorni 11
- Sede
- Superiore
- Ulcera duodenale
- Ulcera gastrica
- Tumori dello stomaco
- …
- Inferiore
- Ragadi anali ed emorroidi
- Colite(infiammazione dell’intestino)
- Carcinoma o polipo del colon
- Malattia diverticolare
- Morbo di Crohn
- …
Nell’emorragia in primis facciamo sempre anamnesi per quantità e frequenza del
sanguinamento. Per quanto riguarda l’espulsione per via orale bisogna sempre
differenziare ematemesi ed emottisi, cioè l’espulsione di sangue dalle vie respiratorie
in seguito a lesioni da tosse. Dopo l’anamnesi valutiamo i parametri vitali, cerchiamo
segni di shock o perdita ematica (ipotensione, tachicardia, sudorazione, pallore,
estremità fredde). Ricercare poi segni di alterazione della coagulazione, segni di
malattia epatica cronica, esplorazione anale o rettale, e ricerca di sangue occulto.
Una volta stabilizzato il paziente cerchiamo di capire da dove origina l’emorragia
attraverso degli esami, la colonscopia, l’esofagogastroduodenoscopia, l’angiografia e
l’angiotac. Questi non sono solo diagnostici ma anche operativi, infatti si ha la
possibilità di cauterizzare ferite, estrarre polipi.
Occlusione intestinale
Una delle emergenze/urgenze più comuni sul gastroenterologico. L’occlusione è
quando si verifica un blocco del transito del contenuto dell’apparato digerente in
senso cranio-caudale.
Da quando mangiamo a quando emettiamo quel pasto possono volerci dai 4 ai 7
giorni, ci sono alcuni alimenti che stimolano il transito e passano più velocemente e
viceversa.
L’ileo (occlusione intestinale) può essere di due tipi:
- Meccanico, il transito è meccanicamente bloccato
- Paralitico (o dinamico), per qualche motivo si è fermata la peristalsi (attività
della muscolatura intestinale che consente di far progredire il contenuto
dell’intestino)
È fondamentale la distinzione nel momento in cui si decide la terapia, ad esempio
una terapia chirurgica nel caso di un ileo paralitico sarebbe inutile.
Un ileo meccanico può essere causato da parassiti e vermi (raro in Italia), bezoari
(palle di capelli), calcoli biliari che arrivano al duodeno, accumuli fecali, ispessimenti
della parete (o restringimenti del canale) per