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LE LESIONI DA DECUBITO
Le lesioni da decubito o ulcere da pressione o ancora piaghe da decubito, sono causate dalla parziale o totale interruzione della circolazione sanguigna nel tessuto cutaneo con conseguente ischemia localizzata. Il tessuto è compresso tra due superfici rigide che di solito sono rappresentate dalla superficie del letto e dalla prominenza ossea. L'ischemia localizzata comporta la diminuzione dell'ossigeno e degli elementi nutritivi alle cellule cutanee, con il conseguente accumulo dei prodotti di scarto del metabolismo. Il tessuto necrotizza in quanto soggetto ad anossia.
La stadiazione delle piaghe da decubito si divide in:
Stadio I: eritema fisso (che non scompare alla digito-compressione) della cute integra; altri segni indicativi dell'imminente insorgenza della lesione possono essere lo scolorimento cutaneo, il calore o l'indurimento.
Stadio II: ferita a spessore parziale che coinvolge l'epidermide e/o il derma; la lesione...
è superficiale e clinicamente si presenta come una abrasione, unavescicola o una lieve cavità.
Stadio III: ferita a tutto spessore che implica danno o necrosi del tessuto• sottocutaneo che si può estendere fino alla sottostante fascia muscolare senzaperò attraversarla; la lesione si presenta clinicamente come una cavità profondache può sottominare o meno il tessuto contiguo.
Stadio IV: ferita a tutto spessore con estesa distruzione dei tessuti, necrosi e• danno ai muscoli, ossa e strutture di supporto (tendini, capsule articolari).
Le medicazioni da effettuare devono creare un ambiente umido, permettere gli scambigassosi, essere impermeabile ai microrganismi, avere un alta assorbenza ed essereatraumatica alla rimozione.
Per curare una piaga da decubito si possono usare:
- Film semipermeabili: da usare soprattutto nello stadio I.
- Idrocolloidi: da usare nei primi stadi, ma da evitare su ferite molto secernenti oinfette
Idrogeli: da usare su lesioni infette, necrotiche e molto profonde.
Idrofibre: da usare con ferite che presentano grandi quantità di essudato.
Schiume: dall'alto potere assorbente, sono da usare in caso di elevata essudazione.
Alginati: assorbono grandi quantità di liquidi e favoriscono l'emostasi, da usare quindi su ferite con essudato abbondante e sanguinanti.
Collagene: promuovono la formazione di fibre collagene e vanno usate su ferite con bassa essudazione. Sondino naso gastrico:
Il sondino naso gastrico (SNG) è una sonda che passa attraverso il naso, il rino-faringe, l'oro-faringe, l'esofago e arriva nello stomaco.
Gli scopi per il suo impianto sono molteplici:
- per detendere lo stomaco e svuotarlo di liquidi e gas
- per scopo diagnostico
- monitoraggio del PH
- analisi del contenuto dello stomaco.stomaco• per alimentazione enterale• per lavaggi a scopo terapeutico A seconda del calibro e della loro funzione abbiamo:
- Sondino di Levin o di Salem: usata per la decompressione gastrica, calibro 14/16 French; il Levin è monovia, il Salem a doppia via. Sono lunghi 122cm.
- Sonda di Miller-Abbott: duodenale, dotata di un palloncino pesante riempito di mercurio per superare il piloro; è lunga 3 metri ed è a doppia via.
- Sonda di Sengstaken - Blakemore: un sondino naso-gastrico con tre canali, uno per l'aspirazione del materiale gastrico e gli altri due connessi a due palloni, gastrico e esofageo, gonfiabili a pressioni predefinite.
- Sondini per nutrizione enterale (Entriflex, Dobbhoff, Flexiflo): sono di calibro da 8 a 10 French, sono in silicone molto morbido o in poliuretano e sono dotati di mandrino metallico per poter essere posizionati.
- Faucher-Ewald: lavanda gastrica
- Petzer: digiunostomie
- Malecot: gastrostomie
DRENAGGI è un dispositivo atto a favorire la fuoriuscita di liquidi o gas da una cavità preesistente o neoformata. I principali tipi di drenaggi in chirurgia si dividono in:
- Tubulare
- Laminare
- Capillare
I materiali usati possono essere PVC, silicone o teflon e i drenaggi devono avere delle caratteristiche precise come:
- Flessibilità
- Morbidezza
- Antiaderenza
- Trasparenza
- Radiopacità
Il posizionamento può essere effettuato a cielo aperto (intervento chirurgico) o a cielo chiuso (pneumotorace), la rimozione invece va effettuata al massimo dopo 6-7 giorni.
I principi di funzione dei drenaggi sono essenzialmente due:
- Con aspirazione
- Per caduta
Il metodo di raccolta più usato in passato era il drenaggio a sifone Bulau che si basava sul sistema per caduta in delle bottiglie di vetro (il sistema poteva essere ad una, due o tre bottiglie).
Inoltre su questi dispositivi e su quelli più moderni
è montata la valvola di Heimlich cheserve per non far ritornare indietro il liquido uscito dalla cavità e possiede un attacco Luer Lock.
Oggi si usa invece il sistema PLEUREVAC, un contenitore di materiale plastico graduato.
Gli obiettivi dell’assistenza infermieristica sono principalmente:
- Mantenere la sterilità (utilizzo di materiale sterile, medicazioni adeguate, osservazione della cute, clampaggio del sistema senza valvola per evitare il reflusso)
- Mantenere la pervietà (controllo della presenza di coaguli, assenza di inginocchiamenti o pressioni sui tubi di drenaggio)
- Valutazione del secreto per qualità e quantità (annotazione giornaliera delle caratteristiche e diminuzione giornaliera della quantità di secreto)
- Educazione della persona portatrice di un drenaggio (mantenere il sistema di raccolta in posizione declive, accedere correttamente al letto, eseguire ginnastica respiratoria, medicazione da effettuare)
L'osservazione e l'odore del materiale drenato, ecc.) Il drenaggio in caso di pneumotorace va posizionato nella parte alta del torace per rimuovere l'aria che va naturalmente verso l'alto, mentre in caso di emotorace deve essere posizionato verso il basso del torace, perché il sangue tende a ristagnare nelle cavità declivi. Il catetere per il drenaggio toracico prende il nome di Trocar.
ULCERA PEPTICA GASTRODUODENALE
Processo distruttivo delle mucose e degli strati sottostanti, frequenti soprattutto nello stomaco e nel duodeno, provocato dall'azione lesiva della secrezione clorido-peptica. È più frequente negli uomini dai 30 ai 60 anni e i fattori predisponenti sono:
- Predisposizione costituzionale (soggetti sensibili)
- Fattori ereditari
- Disordini dietetici
- Abusi di alcol, droghe e nicotina
Nello stomaco la sede più frequente è la piccola curvatura, mentre nel duodeno è più frequente a...
livello del bulbo, vicino al piloro. I sintomi sono dolore, aerofagia e meteorismo, dispepsia, nausea e vomito, disfagia, ematemesi e melena. La sintomatologia dell'ulcera gastrica insorge entro i primi 30 minuti dopo il pasto (dolore postprandiale precoce), mentre quella dell'ulcera duodenale appare di solito dopo 2-3 ore dal pasto (dolore postprandiale tardivo).
La diagnosi di ulcera si effettua tramite esami radiologici e tramite EGDS.
Le complicanze dell'ulcera possono essere:
- Emorragia: complicanza più frequente, appare con ematemesi, melena, ipotensione e anemizzazione, la terapia può essere farmacologica, oppure con il posizionamento di un SNG, o ancora può essere chirurgica.
- Perforazione: avviene per erosione della parete, appare con dolore, vomito e nausea e può andare in contro a shock settico, la terapia può essere farmacologica, con il posizionamento di un SNG o chirurgica (raffia dell'ulcera).
- Stenosi
pilorica: è una complicanza abbastanza frequente, può apparire consenso di pesantezza, distensione gastrica, nausea e vomito, la terapia può essere farmacologica, con il posizionamento di un SNG o chirurgica(gastroresezione o bypass).
Degenerazione maligna: nell'1% dei casi l'ulcera può andare in contro acancerizzazione.
CANCRO DELLO STOMACO
La mortalità del cancro gastrico costituisce il 30% della mortalità oncologica globale.
I fattori di rischio sono: fattori ambientali, fattori genetici e fattori diabetico-alimentari.
Le condizioni precancerose da cui scaturisce più frequentemente il cancro gastrico sono:
- Polipi gastrici
- Gastrite cronica atrofica
- Metaplasia intestinale
- Ulcera gastrica cronica
- Gastroresezione pregressa
I tumori gastrici si classificano in:
- Early gastric cancer (EGC): lesione confinata a mucosa e sottomucosa indipendentemente dall'eventuale metastasi
- Advanced Esofago-digiuno-stomia su ansa a Roux
- Precoci: lacerazione organi vicini, emorragie, pancreatite acuta, lesioni delle vie biliari, ecc.
- Tardive: sindrome del piccolo stomaco, dumping syndrome (transito accelerato), deficit nutrizionali, ulcere recidive, ecc.
Esofago-digiuno-duodeno-stomia
L'intervento chirurgico ad intento palliativo consiste invece in un semplice bypass gastro-digiunale in modo da migliorare la sopravvivenza residua.
In altri casi si possono effettuare la radioterapia (utilizzata per scopo palliativo), o la chemioterapia (che può essere palliativa, adiuvante o neoadiuvante).
Le possibili complicanze della chirurgia gastrica possono essere:
CANCRO DELLA MAMMELLA 9
Le ghiandole mammarie sono composte da elementi epiteliali (lobuli e dotti) e da elementi stromali (adipe e...)