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OCCLUSIONE INTESTINALE
arresto della progressione del contenuto intestinale del tubo digerente dovuto ad ostruzione.
ILEO MECCANICO: arresto normale progressione del contenuto intestinale dovuto ad un ostacolo all’interno
del lume.
CAUSE: estrinseche: briglie aderenziali, volvolo, ernie e neoplasie.
intrinseche parietali: neoplasie, stenosi, stenosi post-chiurgiche.
intrinseche endoluminali: neoplasia, invaginazioni, fecalomi, calcoli.
SINTOMI: dolore, vomito
TERAPIA: reintegro dei liquidi, inserimento sondino naso gastrico per svuotare il contenuto dello stomaco;
per occlusione completa : intervento chirurgico.
ILEO PARALITICO:arresto peristalsi intestinale e conseguentemente alla mancata progressione del
contenuto intestinale.
CAUSE: infiammatorie: peritonite;
post-chirurgiche: ileo post laparotomia.
endotossicosi: uremia, chetosi diabetica,
da farmaci: psicofarmaci, oppiacei,
malattie neurologiche:lesioni spinali, neuropatie.
PREPARAZIONE DEL MALATO ALL’INTERVENTO
preparazione dal giorno precedente l’intervento.
giorno prima: dieta leggera a basso contenuto di scorie.
la sera prima: si pratica un clistere evacuativo, un bagno di pulizia, eventuale somministrazione di un
sedativo.
Giorno dell’intervento:
- tricotomia,
- invitare il pz a svuotare la vescica,
- premedicazione,
- profilassi trombo embolica.
LAPAROSCOPIA
Prima di operare in laparoscopia si esercita un pneumoperitoneo, ovvero attraverso dei trocher (tubi da 5,10
mm) si inserisce dell’anidride carbonica in cavità per avere così un addome disteso. Prima si effettuava
anche il taglio dall’ombelico per inserire il trocher ma ora il trocher si inserisce senza armatura per inserire il
gas così si possono evitare danni. In passato si considerano meno preparati geometricamente perché
facevano il taglio equivalente al diametro del trocher inserendolo dentro con forza e rischia di creare un
danno, mentre il trocher ha bisogno di essere inserito con cautela e calma quindi il taglio deve essere
leggermente più grande per far in modo che sia più comodo.
PRO:
• mini invasiva,
• piccola incisione,
• no ferita a cielo aperto quindi meno rischio infezioni e ripresa peristaltica più rapida.
FEGATO
Organo di più ampie dimensioni 1400-1699 g nell’uomo adulto e 1200-1440 nella donna. è quasi totalmente
rivestito dal peritone viscerale che lo collega allo stomaco al duodeno al diaframma alla parete addominale
anteriore tramite i legamenti. Falciforme, rotondo e coronario e gastroepatico.
TRAUMI EPATICI:
penetranti: punta taglio o arma da fuoco
chiusi: compressione del parenchima o per lacerazione fratture costali o strappamento dei grossi vasi.
Diagnosi: rx torace: evidenzia fratture costali, ecografia addominale: presenza di lacerazioni del parenchima
epatico, TAC addominale: in tutti i casi di sospetta lesione parenchima epatico, Paracentesi esplorativa: in
caso di sospetto emoperitoneo, Arteriografia selettiva: sospetta rottura del fegato.
Terapia: nei casi di rottura del fegato intervento chirurgico immediato : laparotomia esplorativa xifo-pubica
per valutare l’entità della lesione.
MILZA
Organo parenchimale, in ipocondrio sinistro dimensioni 12x8 peso 230g.
si distinguono: superficie diaframmatica, polo superiore ed inferiore, ed ilo costituito dall’arteria e vena
splenica e dei vasi linfatici tributari.. la milza è mantenuta nella sua seda dai legamenti splenici e dal
peduncolo vascolare.
ROTTURA DELLA MILZA:
traumatica: trauma contusivo diretto nell’ipocondrio sinistro o secondaria ad una ferita penetranteo trauma
indiretto per contraccolpo, o può lacerarsi per trazione e strappamento da parte del peduncolo vascolare e
dei legamenti.
iatrogena: per interventi chirurgici in addome,
spontanea: rottura favorita da una splenomegalia importante.
la rottura può avere vari gradi di gravità e andare dall’ematoma intraparenchimale o sottocapsulare, di
lacerazioni della capsula , alla rottura parenchimale superficiale o profonda.
QUADRO CLINICO:
segni dell’anemia e dallo shock ipovolemico.
i pz è pallido, sudato, agitato, tachicardico, ipoteso, oligurico.
il dolore addominale può essere diffuso o localizzato in ipocondrio sx e irradiarsi alla spalla sx.
il quadro insorge in base alla rottura della milza:
strappamento o spappolamento: sintomi immediati,
rottura perenchimale e capsulare la sintomatologia è più graduale,
ematoma parenchimale o sotto capsulare ROTTURA IN DUE TEMPI ematoma continua ad ingrandirsi fino a
provocare la lacerazione della capsula anche giorni dopo il trauma.
Diagnosi: esami laboratorio: stato di anemizzazzione (calo globuli rossi e valore ematocrito) monitorare bene
il pz e ripetere emocromo, valutare polso pressione, diuresi per controllare le perdite ematiche in atto.
ecografia addominale: meno invasiva per diagnosticare emoperitoneo.
tomografia assiale computerizzata: per evidenziare anche minime lacerazioni capsulari e sottocapsulari.
TAC seconda scelta dopo ecografia in situazioni dubbie.
Terapia: splenectomia: asportazione dell’organo previo isolamento, legatura e sezione degli elementi
vascolari del peduncolo.
in caso di lesioni periferiche:
splenorrafia: sutura del parenchima splenico.
Cuffia: materia riassorbibile per avvolgere il viscero.
Resezione splenica: asportazione dei segmenti interessati della milza per tutte le lesioni tranne dell’ilo.
Astensione chirurgica: nei soggeti <40 anni con assenza di segni di shock e valori emodinamicamente
stabili, attento monitoraggio.
PANCREAS
organo ghiandolare retro peritoneale situato profondamente nella cavità addominale a livello della seconda
vertebra lombare dietro lo stomaco,a destra nel duodeno e a sinistra nell’ileo splenico. Costituito da testa
(nella xc duodenale) corpo (davanti la prima vertebra lombare) e coda (a livello della dodicesima vertebra
dorsale diretta verso l’alto).