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Strutture di Lewis
Gli elettroni presenti nel guscio più esterno degli atomi sono detti elettroni di valenza, e sono
responsabili della formazione dei legami chimici. Il carbonio per esempio, ha la configurazione
2 2 2
elettronica fondamentale 1s 2s 2p , ha quattro elettroni di valenza nel guscio più esterno. Per
mostrare gli elettroni di valenza in genere si usa comunemente la rappresentazione di Lewis. La
struttura di Lewis mostra il simbolo di un elemento circondato da un numero di punti
corrispondente al numero degli elettroni presente nel guscio più esterno. Cioè:
La tendenza degli atomi a reagire in modo da raggiungere un guscio esterno con otto elettroni di
valenza viene definita regola dell’ottetto. Un atomo che possiede quasi otto elettroni di valenza
tende ad acquistare gli elettroni necessari per completare l’ottetto nel suo guscio di valenza, e
quindi una configurazione elettronica simile a quella del gas nobile più vicino come numero
atomico. Quando acquista elettroni, l’atomo si trasforma in uno ione carico negativamente, cioè in
un anione. Un atomo che possiede invece 1 o 2 elettroni nel guscio di valenza tende a perderli in
modo tale da avere l’ottetto: quando perde gli elettroni questo atomo diventa carico positivamente
e si chiama catione.
Gli atomi possono raggiungere il completamento dei gusci esterni in due modi:
1. Un atomo può perdere o acquistare un numero sufficiente di elettroni per raggiungere un
guscio esterno completamente pieno. Un atomo che acquista elettroni si trasforma in un
anione, mentre un atomo che li perde si trasforma in catione. Un legame chimico tra anione
e catione viene definito legame ionico.
2. Un atomo può mettere in comune elettroni con uno o più altri atomi per completare il suo
guscio esterno. Un legame chimico formato dalla condivisione di elettroni è chiamato
legame covalente.
Ma come si può stabilire se un legame è ionico o covalente?
Bisogna considerare la Tavola Periodica!--> i legami ionici si formano tra un metallo e un non
metallo. (es. legame tra sodio e cloro, NaCl). Al contrario, quando due non metalli o un
metalloide e un non metallo si combinano il legame tra di essi è generalmente covalente. (es.
NH3, BF3 ecc.)
Elettronegatività
L’elettronegatività è la misura della forza di attrazione di un atomo per gli elettroni che esso
condivide in un legame chimico con un altro atomo. essa dipende sia dall'energia di ionizzazione
che è relativa alla forza di attrazione esercitata da un nucleo verso i propri elettroni, sia dall'affinità
elettronica che indica con quanta forza elettroni estranei possano essere attirati. Tra i vari criteri
utilizzati per calcolarla, il più diffuso è quello proposto dal chimico statunitense L. Pauling, che ha
definito una scala arbitraria assegnando il valore minimo (0,7) al francio e massimo (4) al fluoro.
Con questo metodo non è calcolabile l'elettronegatività dei gas nobili, per i quali si assume il valore
0.
Da notare però che, uno stesso atomo può avere diversi valori di elettronegatività dipendenti dal
suo numero di ossidazione.
Legami ionici: un legame ionico si forma mediante trasferimento di elettroni dal guscio di valenza di
un atomo a più bassa elettronegatività al guscio di valenza di un atomo a più alta elettronegatività.
L’atomo più elettronegativo acquista uno o più elettroni e si trasforma in un anione, l0atomo meno
elettronegativo perde uno o più elettroni di valenza e si trasforma in un catione. In generale, è
molto probabile che si formi un composto ionico attraverso un trasferimento di elettroni di questo
tipo se la differenza di elettronegatività tra due atomi è maggiore di 1.9. Se questa differenza è
minore, si forma un legame covalente.
Legame covalente: un legame covalente si forma quando coppie di elettroni sono condivise tra
due atomi la cui differenza di elettronegatività è uguale o inferiore a 1.9. Secondo il modello di
Lewis, una coppia di elettroni in un legame covalente svolge due funzioni simultaneamente: è
condivisa dai due atomi e, allo stesso tempo, completa il guscio di valenza di ciascuno di essi.
Viene rappresentato da una linea che congiunge i due atomi che partecipano al legame. (H-H)
Nel formare un legame covalente, una coppia di elettroni occupa la regione ta due nuclei e serve
schermare un nucleo carico positivamente dalla forza repulsiva dell0altro nucleo carico
positivamente. Nello stesso tempo , la coppia di elettroni attrae entrambi i nuclei. Tutto ciò avviene
ad una determinata distanza, definita lunghezza di legame, definita per ogni legame covalente.
I legami covalenti vengono classificati in due categorie: legami covalenti polari e apolari. Negli
apolari, gli elettroni sono condivisi in maniera uguale. Nei polari, sono condivisi in maniera
disuguale. In genere, se la differenza di elettronegatività tra gli atomi è meno di 0,5 abbiamo un
legame covalente non polare; maggiore di 0,5 e fino a 1,9 abbiamo un legame covalente polare.