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OMOPOLISACCARIDI
o CELLULOSA
Polimero non ramificato del glucosio, che vi si trova legato con legami 1,4-fl-glicosidici. Osservandola
ai raggi X si vede come sia composta da catene continue di unità di cellobiosio in cui gli ossigeni degli
anelli sono posti alternativamente davanti e dietro. Queste macromolecole si aggregano formando
fibrille associate da legami idrogeno tra gli ossidrili e le catene adiacenti. Le fibre di cellulosa sono
molte robuste e si avvolgono a spirale intorno ad un comune asse centrale.
- polimero del fl-D-glucosio
- utilizzato solo da alcuni animali (es. lumache e termiti) e dai batteri contenuti nel rumine che
producono delle cellulasi in grado di idrolizzare il legame fl-glicosidico.
o CHITINA
- Simile alla cellulosa sia per funzione biologica che per struttura
- Presente nella parete cellulare dei funghi, nell’esoscheletro dei crostacei, degli insetti e dei ragni
in extenso
- La struttura è simile a quella della cellulosa tranne che il gruppo –OH su ogni C2 è
sostituito da un gruppo –NHCOCH [unità ripetitive di N-acetil-glucosammina unite da legami fl
3
(14)]
- Come per la cellulosa le catene di chitina si dispongono una sopra l’altra per formare una struttura
cristallina stabilizzata da legami idrogeno
- È utilizzata in campo industriale e commerciale per rivestimenti di chitina, i quali aumentano la
durata di conservazione della frutta.
o PECTINE
o Costituite da residui di acido galatturonico, parzialmente esterificati con metanolo in
α-14
corrispondenza del carbossile (C6), legati tra loro con legami glicosidici.
o Molto abbondanti nei frutti, sono impiegate nel campo alimentare come agenti gelificanti,
stabilizzanti ed addensanti, nella cosmesi come gelificanti per la realizzazione di creme e nel
farmaceutico per la produzione di emostatici, antidiarroici.
o AMIDO
o Omopolisaccaride di deposito (semi, tuberi, radici)
o Una delle più importanti fonti nutrizionali per gli animali
o Per parziale idrolisi chimica o enzimatica → DESTRINE
o Presente nelle cellule delle piante sotto forma di granuli contenenti due omopolisaccaridi:
amilosio e amilopectina
o AMILOSIO
o α,D-glucosio α-1,4-
Catene lineari composte da 200-3000 unità di unite tra loro da legami
glucosidici
o Presenta conformazione elicoidale stabilizzata da legami idrogeno
amilasi
► naturalmente poco aggredibile da parte delle
► cottura prolungata determina rottura dei legami idrogeno e scomparsa della conformazione
elicoidale
molecola aggredibile dagli enzimi
→
o AMILOPECTINA
→ catene ramificate nelle quali le
α-D-glucosio
unità di sono
α-1,4-
concatenate con legami
glicosidici nei tratti lineari e con
α-1,6-glicosidici
legami in
corrispondenza delle ramificazioni
(ogni 25-30 residui di glucosio).
o GLICOGENO
È il polisaccaride che funge da riserva energetica negli animali, soprattutto a livello epatico e
muscolare
Presente anche negli invertebrati, in alcuni batteri e lieviti
α-D-glucosio
Costituito da molecole di (3000-30000 unità), simile all’amilopectina ma con
ramificazioni più corte e più fitte (ogni 4-8 residui), e PM più elevato.
Vi è una sola unità riducente per molecola (avente libero l’–OH in C1), le restanti catene
terminano con un’unità non riducente (avente l’-OH in C1 impegnato)
Nel fegato → riserva energetica e per mantenere costante la concentrazione di glucosio nel
sangue
Nel muscolo → energia per la contrazione
Il tessuto cerebrale, nonostante consumi alte quantità di glucosio, contiene quantità molto
limitate di glicogeno.
ETEROPOLISACCARIDI
o GLICOSAMMINOGLICANI
catene lineari di unità ripetitive di disaccaridi
➢ Una delle unità monosaccaridiche è costituita da un aminozucchero e l’altra, o entrambe le
unità monosaccaridiche, contengono almeno un gruppo solfato o un carbossilato
➢ Carichi negativamente
Comprendono: acido ialuronico, eparina, condroitinsolfati, cheratansolfati, dermatansolfati, eparansolfati.
ACIDO IALURONICO
L’ è il costituente costante del tessuto connettivo (umor vitreo dell’occhio, liquido
sinoviale, cordone ombelicale).
► solubile in acqua (→ elevata viscosità, gel)
► funzione cementante, controlla il trasporto di molecole attraverso gli spazi intercellulari
► non è solfatato ialuronidasi
► depolimerizzato dalla (batteri, spermatozoi), utilizzata anche a scopo terapeutico per
la penetrazione dei farmaci (es. anestetici) nei tessuti.
I CONDROITINSOLFATI sono presenti in cartilagine, cornea, osso, pelle e pareti delle arterie.
I DERMATANSOLFATI (isolati inizialmente dalla pelle) sono presenti anche nelle pareti vasali e nelle valvole
cardiache.
Il CHERATANSOLFATO è presente nella cartilagine dei mammiferi adulti, nella cornea e nei dischi vertebrali.
EPARINA
L’ è simile strutturalmente ai condroitinsolfati
Ha un elevato grado di solfatazione (responsabile dell’attività biologica)
α-glicosidici
Legami tra i monosaccaridi
Componente intracellulare dei mastociti
Azione “chiarificante” sul sangue
→ liberazione di enzimi di membrana (lipoproteina lipasi, fosfolipasi) che idrolizzano i
chilomicroni e le lipoproteine plasmatiche circolanti.
l’antitrombina III
Lega fortemente e inibisce la coagulazione del sangue.
LIPIDI
I lipidi sono costituenti delle piante e degli animali, caratterizzati da particolari proprietà di solubilità.
► Insolubili nei solventi polari (es. H O → idrofobicità)
2
► Solubili nei solventi apolari (es. cloroformio, tetracloruro di C, etere dietilico → lipofilicità)
Nelle cellule svolgono diversi ruoli:
a) RISERVA ENERGETICA: rispetto ai carboidrati e alle proteine il loro apporto energetico è più che doppio
b) STRUTTURALE: costituenti di tutti i tipi di membrane
c) FUNZIONALE: indispensabili alle cellule e agli organismi ad es. ormoni, vitamine, acidi biliari.
Possiamo distinguere i lipidi in
SAPONIFICABILI:
Lipidi complessi che contengono legate covalentemente molecole di acidi grassi.
Possono reagire in soluzione alcalina liberando molecole di acidi grassi sotto forma dei sali
corrispondenti (saponi).
Es. trigliceridi
NON SAPONIFICABILI:
lipidi semplici che non contengono acidi grassi e non producono saponi per idrolisi alcalina.
Es. colesterolo
Si possono classificare come:
1. ACIDI GRASSI
LIPIDI SEMPLICI
2. --> Esteri degli acidi grassi con alcoli
GLICERIDI
a. o ACILGLICEROLI: Esteri degli acidi grassi con glicerolo.
CERE
b. CERIDI o : Esteri degli acidi grassi con alcoli monoossidrilici a lunga catena.
STERIDI
c. : Esteri di acidi grassi con steroli.
ETEROLIPIDI
3. --> Acidi grassi + alcol + altri componenti
FOSFOLIPIDI
a. : glicerolo o sfingolo esterificati con acidi grassi e H PO + altri componenti.
3 4
GLICOLIPIDI
b. : uno o più acidi grassi + sfingolo o glicerolo + uno o più monosaccaridi.
ACIDI GRASSI
❖ Acidi carbossilici saturi o insaturi, a catena perlopiù lineare a n° pari di C.
Catena corta (4-6 C)
Catena media (8-12)
Catena lunga (14-24)
Il nome convenzionale degli ac. grassi saturi → come per gli acidi carbossilici già studiati
es. 18 C → acido ottodecanoico o “acido stearico” 18:00
❖ Acidi grassi a n° dispari: organismi marini, latte, derivati.
Nei lipidi naturali sono presenti anche acidi grassi che presentano uno o più siti di insaturazione
Es. 1 sola insaturazione → acidi MONOEOICI
Es. acido oleico (18:1)
NOME CONVENZIONALE
La posizione occupata dal doppio legame viene indicata da un numero che indica la distanza dal carbossile
del primo dei due atomi di C ibridati sp .
2
Es. ACIDO PALMITOLEICO
ac. 9-esadecenoico
Possiamo anche adottare altre due convenzioni:
a) 16:19 o 16:1 D9
ω7
b) 16:1 o n -7
N.b. la configurazione dei doppi legami è quasi invariabilmente “cis”
ACIDI GRASSI ESSENZIALI
L’organismo non è in grado di sintetizzarli e DEVONO essere introdotti con la dieta
α-LINOLEICO ω-6
9,12
ACIDO (18:2 ): precursore di altri acidi grassi e dell’ac. ARACHIDONICO, a sua
volta precursore delle PROSTAGLANDINE.
ω-3
9,12,15
ACIDO LINOLENICO (18:3 ): precursore di altri acidi grassi necessari per sviluppo e
accrescimento.
In caso si carenza di ac. Linolenico → diminuzione della vista e delle capacità di apprendimento. Se la dieta è
5,8,11,14
carente di questo acido allora diventa essenziale l’utilizzo di un altro acido → l’acido arachidonico (20:4 ).
Alcuni acidi grassi presenti
in natura.
Gli acidi grassi insaturi possono andare incontro a reazioni di:
IDROGENAZIONE → saturazione dei doppi legami in presenza di un catalizzatore
(es. nickel) (es. margarine).
ALOGENAZIONE → gli alogeni (Br e I), si addizionano facilmente ai doppi legami per formare gli
alogeno-derivati corrispondenti.
OSSIDAZIONE → in presenza di O e ancora di più di O danno luogo ai perossidi.
2 3
► Irrancidimento dei grassi alimentari e alterazione delle membrane cellulari in vivo.
GLICERIDI
Esteri del glicerolo con acidi grassi a lunga catena.
Il glicerolo per riscaldamento si disidrata formando l’acroleina, un’aldeide
insatura, irritante per le mucose.
Una delle proprietà nocive dei
fritti è dovuta alla formazione
dell’acroleina.
Trigliceridi o triacilgliceroli
Sono steri del glicerolo con tre acidi grassi,
in natura sono presenti i trigliceridi misti.
acido palmitico
Se R1 =
acido oleico
R2 = acido stearico
R3 =
il trigliceride viene denominato 1-palmitoil-2-oleil-3-stearil-glicerolo
I trigliceridi sono idrofobici e si depositano in forma anidra (1g → ca. 9Kcal).
Sono abbondanti nel tessuto adiposo (90% dei lipidi totali)
Nell’uomo e nei mammiferi
→ Tessuto adiposo periferico (es. sottocutaneo): trigliceridi contenenti soprattutto ac. grassi saturi
→ Tessuto adiposo interno: trigliceridi ricchi di ac. grassi insaturi
lipasi
Per azione delle vengono idrolizzati in diacilgliceroli (o digliceridi) e in monoacilgliceroli (o
monogliceridi)
OLI Contengono trigliceridi ricchi di ac. grassi INSATURI (ac. oleico, linoleico..)
Liquidi a t° ambiente (es. olio di oliva, mais, soia..)
La maggioranza degli oli vegetali contiene circa il 20% di ac. grassi saturi, 80% di ac. grassi insa