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Inibitori non nucleosidici della trascriptasi inversa
Essi si legano direttamente all'enzima virale, senza subire trasformazioni (fosforilazioni) da parte degli enzimi cellulari. Tra questi inibitori non nucleosidici, la nevirapina ed efavirenz sono induttori enzimatici del citocromo T3A, mentre la delavirdina è un inibitore enzimatico dello stesso. Gli inibitori non nucleosidici presentano un effetto sinergico con gli inibitori nucleosidici della trascriptasi inversa. Indicazioni privilegiate degli NNRTIs (sempre in tri-terapia): controindicazioni ed intolleranze verso gli indicatori della proteasi HIV, soggetti a compliance scarsa, encefalopatie da HIV. Nevirapina Inibitore non nucleosidico della trascriptasi inversa del solo HIV-1 agisce bloccando le RNA e le DNA polimerasi, chimicamente è un dipirido diazepinone basica e molto lipofila ha una azione sinergica con la zilovulina e gli altri nucleosidi anti-trascriptasi inversa e con gli inibitori delle proteasi dell'HIV. La farmacocinetica è di tipo lineare.l'assorbimento è rapido, la biodisponibilità orale è del 95%. L'emivita è prolungata: 21-44 ore; per effetto di autoinduzione metabolica. Il farmaco passa nel latte materno ed attraversa la placenta, l'eliminazione renale è del 90%. Buona tolleranza, in particolare assenza della tossicità ematologica e neurologica, è possibile osservare tossicità epatica ma soprattutto può provocare reazioni cutanee molto severe. È metabolizzata dal sistema citocromo P450. È indicata nel trattamento delle infezioni da HIV, soprattutto in presenza di una encefalite, in virtù della buona diffusione nel liquor in terapia associata a due nucleosidi anti-HIV; si somministra con la posologia di 200 mg/die nelle prime due settimane, in seguito 400 mg/die in una sola dose quotidiana a stomaco pieno, sempre associato alla zidovudina (500-600 mg/die) o altri inibitori della trascrittasi inversa. Delavirdina è un inibitore non nucleosidico della trascrittasi inversa.nucleosidico della trascriptasi inversa, in monoterapia resistenza virale rapida ma lal’associazione con altri nucleosidi anti-HIV (zidovudina, stavudina) rallenta la comparsa di mutantiresistenti.
Biodisponibilità orale buona (85%), emivita plasmatica 2,5 - 4,1 ore; eliminazione renale al 51% efecale al 44%. Lievi eruzioni cutanee possono essere però anche severe, elevata emototossicità.
Interazione utile con gli inibitori nucleosidici ad esempio zidovudina e stavudina; da evitare inveceinterazioni con statine metabolizzate, con difanpicina, con abacavir per aumento di reazionicutanee.
È indicata in tri-terapia anti-HIV associata con due nucleosidi anti-HIV allo scopo di tenere inriserva gli inibitori della proteasi. La somministrazione è orale a digiuno con una bibita acida adesempio succo d’arancia in compresse da 100 – 200 mg, posologia media 400 mg tre volte al dì.
EfavirenzLo spettro antivirale è solo per l’HIV-1,
L'assorbimento digestivo influenzato da un pasto grasso o con succo di pompelmo, ha una emivita molto lunga 40 - 50 ore che permette la sua somministrazione in una sola dose giornaliera.
Ha un legame molto elevato con le proteine plasmatiche (99%).
Le interazioni utili sono con gli inibitori nucleosidici della trascriptasi inversa, mentre da evitare con l'abacavir e con gli inibitori delle proteasi e gli antifungini azolici, con gli estroprogestinici (rischio di insuccesso).
Risulta neuro tossica provocando cefalea, insonnia e vertigini, epatotossica con effetti teratogeni; è controindicata nelle insufficienze epatiche, in gravidanza ed in allattamento.
La posologia è di 600mg/die.
Dott. Antonio Nesci
Scuola di Specializzazione
Farmacia Ospedaliera
I Anno