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TERAPIE
Il trattamento raccomandato e promulgato dall’OMS:
- 2 mesi (fase intensiva) INH, RIF, pirazinamide ed etambutolo
- 4 mesi (fase di mantenimento) INH e RIF
lo scopo di queste terapie combinate è inizialmente per quanto riguarda la riduzione
nei riguardi della resistenza alla streptomicina, e poi quella di favorire un’azione
concertata dei vari farmaci nei confronti delle diverse popolazioni di M.tubercolosis.
L’isoniazide, etionamide,
protionamide sono utilizzate
nella tubercolosi e derivati della
nicotinamide, di cui mantengono
l’anello piperazinico. La
differenza sta anche nel fatto che
ovviamente sono stati inseriti nei
vari composti dei sostituenti, da
notare che in questi derivati della
nicotinamide e dell’isoniazide
possiamo notare negli ultimi due che sono stati effettuati degli interventi per quanto
riguarda un gruppo tioamide. 128
Isoniazide
Scoperta attraverso la strategia chiamata sintesi razionale (intermedio), al pari
dell’etionamide e della protionamide è un profarmaco.
L’isoniazide essendo un profarmaco,
deve essere attivata, attraverso questo
sistema che determina la formazione di
un radicale su cui agisce il NADH a
formare l’ultima molecola. Il
meccanismo è quello di inibire la sintesi
dell’acido micolico, un componente
essenziale della parete cellulare, uccide i batteri in rapida crescita e svolge un ruolo
chiave nell’eradicare le popolazioni in replica.
La resistenza è dovuta principalmente a una mutazione degli enzimi di attivazione
(KatG) e del bersaglio molecolare (InhA) e dà resistenza crociata con l’etionamide e
protionamide.
Relazione struttura-attività
Metabolismo dell’isoniazide. L’isoniazide viene metabolizzata in un primo
momento con un’ossidazione.
Pirazinamide
Insieme alla RIF ha contribuito alla riduzione dei tempi della terapia da
12 mesi agli attuali 6.
È un profarmaco che richiede l’attivazione da parte di una pirazinamidasi
(PZasi) per dare la specie attiva acido pirazinoico. 129
Meccanismo: presumibilmente agisce come inibitore della forza motrice protonica
ma solo in condizioni acide, nelle quali l’anione pirazinoico funziona come
trasportatore di protoni dall’esterno della membrana nello spazio intracellulare
(citoplasma) del micobatterio. Nello specifico, il gruppo COOH a pH 7,4 del
citoplasma è deprotonato con acidificazione dell’ambiente e conseguente
inattivazione e malfunzionamento delle pompe di membrana essenziali per la vita
del batterio che, trovandosi senza nutrimento, muore. L’azione si manifesta solo nei
primi 2 mesi di trattamento.
Resistenza: mutazioni nella Pzasi portano a perdita dell’attività.
RIFAMICINE (ANSAMICINE) Il nome ansamicine deriva dalla caratteristica forma
ad “ansa” che è assunta dal sistema triciclico
nafto[2,1- b]furanico in seguito alla formazione dei
legami etereo e ammidico delle sue estremità.
La rifampicina è la principale responsabile della
riduzione della durata del trattamento da 12 a 6 mesi.
Le molecole scoperte dopo la RIF hanno vantaggi
quali un’emivita più lunga, una < riduzione delle
attività̀
interazioni farmaco-farmaco e nei confronti di
ceppi resistenti alla RIF Meccanismo: sono potenti inibitori
della RNA polimerasi (RNAP) DNA-
dipendente legandosi al sito allosterico
dell’enzima. Le interazioni tra RIF e
proteina sono state chiarite dalla
struttura ad alta risoluzione del
complesso enzima-inibitore dove è
visibile che RIF si lega in una tasca della subunità β all’interno del canale dell’RNA
che, in questo modo, vede bloccato il suo processo di elongazione.
Resistenza: si verifica frequentemente ed è dovuta a mutazioni nella regione del
legame con la subunità β della RNAP [da notare che la mutazione di un singolo AA
porta a un elevato livello di resistenza (es. mutazioni di Ser450 e His445)].
FLUOROCHINOLONI I chinoloni di II generazione (se fluorochinoloni di I )
ofloxacina e III (II) (S)-levofloxacina sono
leggermente - attivi della RIF e della INH. Quelli di IV
(III) moxifloxacina e gatifloxacina sono inibitori +
potenti della DNA girasi vs quelli di II e mostrano
una migliore attività di sterilizzazione vs M.
tubercolosis persistente e RIF-resistente. 130
SAR antimicobatterici: N1 t-Bu> cPro> 2,4-FC H >Et/cBu>i-Pro; C7 piperidina oppure
6 5
pirrolidina; C8 dipende dalla natura di N1: se cPro OCH >Br>Cl>F>H>OC H >N>CF
3 2 5 3
L’etambutolo: Farmaco gemello identico che previene l’insorgere della resistenza ad
altri agenti nella terapia combinata inibendo
l’arabinosiltransferasi, un enzima coinvolto
nell’assemblaggio della parete cellulare. L’isomero (S,S)
è tra 200 e 500 volte più attivo dell’(R,R) e 20 volte vs la
forma meso (R,S).
La cicloserina: Agisce come analogo della D- alanina
legando il sito catalitico della D-alanina racemasi, un
enzima essenziale per la sintesi batterica. L’uso è
limitato a causa dell’attività debole e della tossicità.
L’acido p-aminosalicilico: È utilizzato nel trattamento
della MDR-TB quando la suscettibilità all’agente è nota
o prevista
La clofazimina: Inibisce la proliferazione batterica
legandosi alle basi guaniniche del DNA batterico
Il tioacetazone: Ha debole attività ma è utile nel prevenire la resistenza ai farmaci
più potenti. Molto usato in alcuni paesi africani perché a buon mercato ma l’uso sta
scemando in quanto può causare reazioni cutanee in pazienti sieropositivi.
Bedaquilina Approvato nel dicembre 2012 dopo ~ 40 anni dal precedente
antitubercolare a struttura originale
Progettato considerando il fatto che il nucleo chinolinico è uno
scaffold privilegiato in quanto è presente in varie molecole dotate
di attività biologica
Meccanismo: agisce inibendo l’ATP sintetasi micobatterica, un
enzima essenziale nella produzione di energia del M. tubercolosis
Metabolismo: derivato N-monodemetilato con attività < 4-6 vv e
tossicità cardiaca.
LEBBRA (Malattia di Hansen)
Classificata sulla base delle manifestazioni cliniche e dell’esame dello striscio della
pelle in:
lebbra multibacillare (MB) per pazienti con strisci + lebbra paucibacillare (PB) se con
strisci -
Nella pratica si utilizzano criteri clinici (n° lesioni cutanee e nervi coinvolti)
N° di nuovi casi diminuito da > 400.000 (2004) a ~ 211.000 (2015) (60% India poi
Brasile e Indonesia)
Cause: accesso a informazioni, diagnosi e terapia multifarmaco (MDT) resa
disponibile dall’OMS gratis ovunque dal 1995 131
Farmaci utilizzati: rifampicina, clofazimina e dapsone (tipo MB)
rifampicina e dapsone (tipo PB).
Il DAPSONE nasce dalla sulfanilamide, perché la molecola è questa a lato, quindi se
consideriamo la struttura c’è un riferimento
alla sulfanilamide, ha carattere leggermente
basico (pKa 10) e nasce da SAR sui
sulfamidici. Gli effetti indesiderati sono
metaemoglobinemia (con anossia tissutale)
dovuta alla formazione di idrossidapsone
per ossidazione mediata da CYP2C9.
Del Dapsone sono stati farmaci anche dei profarmaci: acedapsone e sulfoxone.
Nel primo caso, per la sua lenta emivita (ca. 1,5 mesi) è usato come forma di
deposito a lento rilascio per la profilassi e il trattamento della lebbra.
Nel secondo caso, invece pur avendo il vantaggio di essere molto solubile in acqua,
non è più utilizzata per gli scarsi vantaggi terapeutici. 132
03/12/18
ANTIFUNGINI
Molecole in grado di debellare infezioni causate da agenti patogeni per lo più da
ricondurre a specie del tipo Aspergillus (10-20%) o Candida (70-90%), che risulta
essere l’agente eziologico diffuso anche negli ospedali.
Negli ospedali è molto facile contrarre alcuni batteri e anche in questo caso, anche
alcuni funghi.
Il problema della resistenza è anche qui messo abbastanza in evidenza, poiché
anche qui ci sono ceppi fungini resistenti agli antimicotici in uso e le infezioni sono
talvolta causate da alcuni funghi prima ritenuti solo contaminanti o innocui
colonizzanti.
Altra problematica potrebbe essere quella della cura, nell’accesso alle zone dove è
presente questo fungo, per esempio se questo accesso è in zone poco
vascolarizzate, tipo infezioni interne, ci possono essere delle difficoltà a reperire
agenti sistemici efficaci.
I nuovi principi attivi sul mercato presentano miglioramenti nello spettro d’azione e
nalla farmacocinetica con vantaggi ascrivibili a:
- buona attività su aspergiullius (azoli, terbinafina, echinocandine)
- somministrazione per via orale nella terapia delle micosi sistemiche (azoli),
- trattamento di micosi menginee e urinarie (fluconazolo)
- alto potere di concentrazione e penetrazione cutanea e transugueale
(amorolfina, terbinafina) e minor tossicità da amfetoricina B (forma
liposomiale).
È importante contestualizzare gli antifungini come frutto di progressive scoperte e
tutto quello che serve per divulgare novità.
È stata fatta una panoramica che copre questo ventennio per quanto riguarda la
ricerca di antifungini: 133
Questo invece, è quello che riguarda la ricerca degli antifungini nel tempo…
come ultimo decennio considero gli anni 2000 perché è fino a questo anno che si
verificano delle innovazioni costanti rispetto a questa classe di farmaci.
Parlando di antifungini ovviamente parliamo di funghi, i quali si trovano in due
forme diverse, o come lieviti (elementi singoli) o come muffe (colonie filamentose
multicellulari). questa è la struttura della cellula fungina: la
parete ha delle componenti importanti
rispetto a quelli che sono gli interventi che
vado a mettere in atto.
Per quanto riguarda i funghi la ricerca di
tossicità selettiva è un po’ particolare perché
si sovrappone il discorso delle cellule
eucariote, questo induceva nei ricercatori
quindi, di prendere in considerazione la componente legata all’ergasterolo (cosa che
differisce dalle cellule eucariote umane).
C’è tutta una serie di passaggi sintetici che il fungo fa. Tutto parte dallo squalene il
quale via via si trasforma in ergasterolo.
Posso andare inoltre anche ad inferire con altre situazioni, ognuna della quale può
essere presa come riferimento rispetto ad interventi mirati per evitare che i funghi
proliferino. 134
Il polimero del glucano è costituito da monomeri di glucosio uniti da legame E
β-1,3.
polisaccaridi di chitina che formano legami &be