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SINTESI DELLE IDANTOINE:
ottengo un imidazolidin dione che per idrolisi da un aa. L’intermedio che ottengo da
reazione di aldeide o chetone con CnK e carbonato di ammonio ottengo un intermedio che
poi ciclizza e da la imidazolidin dione.
La sintesi industriale della difenilidantoina si ottiene dalla condensazione di un chetone
con urea. Ottengo intermedio per disidratazione di un NH2 con C=O, ottengo un
intermedio che può evolvere in due modi: una seconda molecola di urea va sull’intermedio.
Ma la reazione principale avviene con la trasposizione benzilica, un sistema aromatico
migra su carbonio adiacente e ottengo difenil idantoina e dove avevo il fenile ottengo un
gruppo carbonilico.
La fenitoina ha carattere acido, perciò somministrata come fenitoina sodica. L’introduzione
della fenitoina in commercio ha costituito una svolta per il trattamento contro la epilessia. È
stata introdotta nel 1938. Poi fatti studi per capire quali sono le condizioni per avere una
attività antiepilettica, partendo dalla struttura della fenitoina. Sono state apportate
modifiche sulle varie posizioni per vedere quali sono le posizioni indispensabili per
l’attività. In C5 serve un anello aromatico. Sul carbonio in posizione 5 si può avere anche
un altro sostituente aromatico, oppure si può avere un sostituente alchilico, quindi
l’importante è che ci sia almeno un sostituente aromatico. La presenza del gruppo alchilico
in posizione 5 fa si che il composto assuma una attività sedativa accanto alla componente
anticonvulsivante. Serve almeno un gruppo NH per far formare legami H e avere debole
carattere acido, quindi solo uno dei due azoti può avere l’idrogeno sostituito con un
sostituente alchilico. La fenitoina sodica è formata da acido debole e sale forte, da origine
ad una idrolisi e in sol acquosa da ph basico (maggiore di 8). Nell’organismo abbiamo Ph
di 7, perciò avrò precipitazione dell’acido corrispondente nel punto in cui viene
somministrato. Questo risulta essere dovuto al fatto che la base debole in acqua riesce a
dissociarsi, ma se io la introduco in un ambiente con PH minore questa si protona e quindi
quello che era un sale precipita. Deve risolubilizzarsi e in questo modo essere distribuito
all’organismo attraverso il circolo ematico. Ma questo fa si che si abbiano modificazioni
nell’onset e non si ha molta riproducibilità delle dosi che raggiungono i vari tessuti. Sul
gruppo NH si può mettere un gruppo fosfonato che permette al composto di non
precipitare quando somministrato e questo libera poi la fenitoina nel nostro organismo. Si
parla quindi di profarmaco. La fenitoina è attiva in tutti i casi di convulsioni, tranne che con
le assenze. La fenitoina causa effetti collaterali quali per esempio aritmie, ipotensione e
depressione del sistema nervoso centrale. Le succinimidi sono meno tossiche rispetto agli
ossazolidindioni. La etosuccinimide è un farmaco importante per il trattamento del piccolo
male. Le succinimidi agiscono sui canali T del calcio.
DERIVATI A STRUTTURA APERTA!
Hanno analogia strutturale con quelli ciclici, ma sono aperti.
Fenacemide! ha elevata tossicità. Presenta attività in tutti i tipi di epilessia.
Felbamato!molto simile al meprobamato (ipnotoco-sedativo). Il meprobamato invece del
sistema aromatico ha due gruppi alchilici. Il sistema aromatico fa si che si possa avere
attività anticonvulsivante. Se infatti manca il sistema aromatico si perde la attività
anticonvulsivante. Usato per il piccolo male. Ha azione su NMDA inibendoli (versante
eccitatorio! li blocca), ma ha anche attività sui recettori del GABA li attiva. Ha una attività
sinergica, per il fatto che va su due sistemi contemporaneamente. Questa doppia attività
fa in modo tale che si possa avere un aumento della attività anticonvulsivante.
Pregabalina! variazione strutturale del GABA. Si ha l’aggiunta di un gruppo isobutirrico
alla struttura del GABA. L’eutomero è l’S (+). Viene utilizzata per il trattamento del dolore
neuropatico, ma anche come antiepilettico. Non si conosce bene il meccanismo d’azione.
VIGABATRINA! struttura del GABA con aggiunta di un gruppo vinilico. Enantiomero S
destrogiro è quello attivo. Inibisce la GABA-T che degrada il gaba trasformandolo in
aldeide emisuccinica. Se si ha un blocco dell’enzima predisposto al metabolismo del NT
ottengo un aumento del NT nello spazio sinaptico e quindi in questo modo può continuare
ad inibire il neurone post sinaptico. La vigabatrina viene utilizzata negli spasmi infantili e
nelle crisi parziali complesse di adulti.
PROGABIDE! struttura del gaba in cui NH2 è bloccato come base di shiff e il COOH è
trasformato in ammide. Ha attività gaba mimetica. È più attiva della fenitoina.
ACETAZOLAMIDE! è un diuretico, quindi la struttura è completamente diversa rispetto
agli altri tipi di molecole viste fino adesso. Inibitore della anidrasi carbonica. Enzima
presente nell’organismo che da CO2+H2O!H2SO4 che si dissocia in H+ e SO4=. si ha
una anidrasi carbonica anche a livello centrale. Ci sono 10 o 11 isoforme della anidrasi
carbonica e alcune di queste sono a livello centrale. Bloccando quella a livello centrale si
ha attività anticonvulsivante perché si ha una variazione di Ph che favorisce una inibizione
delle convulsioni. Lo stesso principio viene utilizzato per avere effetto diuretico.
RETIGABINA! composto più recente. Introdotto nel 2010. Per crisi epilettiche parziali.
Agisce sui canali del K che sono implicati in diverse patologie. Per farmaci antiipertensivi,
antiaritmici. La retigabina induce una attivazione dei canali del potassio. Ha anche azione
agonista sui recettori gabaA.
GABAPENTINA!contiene la struttura del GABA. Con aggiunta di un anello a sei termini.
Generata pensando di limitare la mobilità conformazionale del GABA. Questo in verità non
avviene. Pentina perché si hanno 5 metileni legati alla struttura del GABA. Non si lega ai
recettori GABA ne inibisce la GABA-T ne inibisce la sua ricaptazione. Quindi non si
comporta come GABA mimetico. Si lega alla subunità alfa2delta del canale del calcio VOC
L riduecendo il rilascio di diversi neurotrasmettitori. La gabapentina è commercializzata
come profarmaco. Enacarbil gabapentina: il gruppo NH2 viene trasformato in un
carbammato che per idrolisi nell’organismo genera la gabapentina e si può somministrate
più velocemente e facilmente della gabapentina. Questo profarmaco ha un gruppo
carbammato con legato un raggruppamento particolare. Questo raggruppamento ha un
gruppo estereo che si idrolizza più facilmente rispetto al carbammato. L’idrolisi del
carbammato permette poi di ottenere acetaldeide e si libera la gabapentina.
IMMINOSTILBENI!
Agiscono su diversi sistemi recettoriali, come i farmaci antipsicotici che antidepressivi, ma
si comportano anche come antiepilettici. I primi farmaci con questa struttura erano degli
antiallergici, infatti erano stati progettati per andare sui recettori H1 per la istamina. Sono
stati poi utilizzati con altre applicazioni. Si hanno tre anelli condensati. 6-7-6! i due anelli
laterali hanno 6 termini, quello centrale ne ha 7. Questo composto ha una funzione ureica.
Ha spettro d’azione simile alla fenitoina. Blocca i canali VOC del sodio.
La saturazione del doppio legame va a diminuire la attività convulsivante. Ma questo
doppio legame può essere ossidato a dare epossido che è tossico, per questo motivo si è
cercato di capire come si possa togliere il doppio legame, ma in modo da mantenere la
attività del composto. Si può sostituire in modo bioisosterico il gruppo NH con un carbonio.
DESTINO METABOLICO CARBAMAZEPINA!
Glucoronidazione. Fase I ossidazione anello aromatico con introduzione OH, a livello del
quale potranno avvenire le reazioni di fase II che sono delle reazioni di coniugazione. Poi
si possono avere modifiche con ossidazione dell’anello a 6 termini, con introduzione di
gruppi fenolici al posto dei doppi legami. Si può avere una reazione di ossidazione del
doppio legame che si trova sull’anello a 7 termini con generazione dell’epossido che in
massima parte viene idrolizzato a dare un diolo con due centri stereogenici con una
determinata configurazione. I due OH derivanti dalla idrolisi del diolo avranno
configurazione opposta, ovvero si troveranno in cis tra loro. Ma l’epossido può attaccare le
proteine, prima che si generino i due gruppi OH. Per evitare la formare l’epossido è stata
sintetizzata la OXcarbamazepina. Questa viene facilmente assorbita ed ha dei destini
metabolici diversi rispetto alla carbamazepina, per il fatto che non possiede più il doppio
legame sull’anello a 7 termini. Il metabolismo riduce il gruppo chetonico a gruppo OH. E
poi verrà coniugato. Il composto con OH è il PA. Quindi la oxcarbamazepina è un
profarmaco della molecola che svolge l’attività biologica. Blocca i canali del sodio di tipo
VOC. Si sta pensando di mettere direttamente in commercio l’alcol. Questa molecola
passa facilmente la BEE ed ha una efficacia paragonabile a quella della carbamazepina.
LAMOTRIGINA! la sua scoperta sfrutta un metodo particolare.
Si ha un farmaco e sappiamo che ha una determinata attività e in
alcuni casi una attività collaterale. Si può sviluppare la attività
collaterale modificando la struttura del farmaco e fare in modo di
ottenere quell’effetto collaterale come effetto principale. Degli
studi sperimentali avevano dimostrato che la fenitoina e il
fenobarbitale tra i vari effetti provocavano una modificazione del
metabolismo dell’acido folico, che è un substrato della folico
reduttasi. In particolar modo fu notata una relazione tra effetti anti-folati e attività
anticonvulsivante. Con riduzioni e modifiche strutturali e diminuzione della complessità
strutturale è stata ottenuta la lamotrigina, partendo dalla aminopterina, che è un analogo
dell’acido folico, solo che al posto di un gruppo OH presenta un gruppo NH2 sul nucleo
pteridinico. La lamotrigina presenta una affinità strutturale con il nucleo pteridinico
dell’acido folico, e si comporta come potente anticonvulsivante ma ha una debole attività
come antifolato. La lamotrigina inibisce il rilascio di amminoacidi eccitatori.
ACIDO VALPROICO!
Acido molto semplice. È in commercio come sale di sodio. Questo composto è attivo su
tutte le forme di epilessia. Era usato come solubilizzante di composti con carattere acido.
Quando veniva somministrato con questi sali si otteneva una attività anticonvulsivante.
Perciò hanno provato a somministrare direttamente acido valproico e ha mantenuto la
attività anticonvulsivante. Agisce su