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N NH
2 H N
F C 2
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3 N
H
O O O SM - 130686
CP - 424391
N NEt 2
Sono potenti agonisti del recettore della grelina, secretagogo dell’ormone della
crescita.
TZP-101 Agonista selettivo del recettore
della grelina che ha dimostrato
O
N O un promettente profilo
NH farmacocinetico,
H farmacodinamico e di sicurezza
H
NH nei disordini della motilità
O NH gastrointestinale.
O
F
[D-Arg 1,D-Phe 5,D-Trp 7,9,Leu 11] - Sostanza P
È un peptide che si comporta da agonista inverso selettivo del recettore della grelina.
Nei ratti trattati con questo peptide sono risultati significativamente diminuiti
l’assunzione di cibo e il peso corporeo.
Antagonisti della Grelina
YIL-781 Piccola molecola antagonista del
recettore della grelina che migliora
la tolleranza al glucosio,sopprime
l’appetito e promuove la perdita di
peso. 20
21
3-BENZOFURANYL-INDOL-2-ONE DERIVATIVES SUBSTITUTED AT THE 3 POSITION
Farmaci in uso per l'Obesità
L'impiego di farmaci che agiscono come modulatori delle sensazioni di fama e sazietà
ha una base clinica nel fatto che buona parte dei pazienti obesi presentano una
riduzione della sensazione di sazietà e un errato riconoscimento di quella della fame.
I farmaci per l’obesità si inseriscono in un contesto terapeutico atto ad educare i
pazienti al riconoscimento e al successivo controllo di tali sensazioni insieme ad una
dieta equilibrata e a una giusta dose di attività fisica.
Possono essere divisi in:-farmaci che diminuiscono il senso di fame;
• farmaci che influenzano l’assorbimento dei nutrienti;
• farmaci che aumentano il metabolismo basale.
I primi farmaci ad essere introdotti furono i cosiddetti “anoressizzanti” agivano a livello
del sistema nervoso centrale diminuendo la sensazione di fame e aumentando,di
conseguenza,quella di sazietà. Molecole anfetaminosimili,tipo Amfetamina,
Dietilpropione, Mazindolo, Fenilpropanolamina,sono stati ritirati dal mercato perché
inducono tolleranza e dipendenza.
Fenfluramina, fentermina, dexfenfluramina, pur non presentando il rischio di indurre
dipendenza ed abuso,sono stati eliminati dal commercio a causa dei numerosi effetti
collaterali associati,soprattutto anomalie a livello delle valvole cardiache.
Antagonisti selettivi degli oppioidi quali il naltrexone ed il nalmefene hanno un potente
effetto a breve termine sull'appetito: agiscono nella regolazione del comportamento
alimentare, probabilmente bloccando uno specifico sottotipo dei recettori per gli
oppioidi, oppure influenzando un altro sistema neurotrasmettitoriale o l’attività
neuroendocrina. Dopo una singola somministrazione di farmaco, la quantità di cibo
ingerito risulta diminuita del 30% tanto in soggetti obesi che in quelli normopeso di
controllo.
Diversamente da quanto accade con gli anoressizzanti serotoninergici sembra che gli
antagonisti degli oppioidi riducono preferenzialmente l’introito di grassi e proteine
rispetto ai carboidrati. Probabilmente gli oppioidi svolgono un ruolo anche nei processi
che regolano l’utilizzazione dell’energia interferendo soprattutto sui processi
termogenetici
L’utilizzo di questi farmaci nel trattamento del sovrappeso è comunque molto
problematico per via dell’elevata incidenza di effetti collaterali (aumento dei valori
delle transaminasi, nausea, vomito, diarrea, cefalea vertigini, sonnolenza, depressione
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del tono dell’umore) e per l’elevata epatotossicità che ne impedisce l’uso a lungo
termine.
La metformina,un ipoglicemizzante orale che determina una diminuzione
dell'appetito,oltre a possedere l’effetto anoressizzante è in grado di migliorare il
quadro lipidico e di diminuire il rischio di aterosclerosi
L’uso della metformina come farmaco anoressizzante nel trattamento del paziente
obeso non diabetico sembra essere non ancora giustificato.
Resine polisaccaridiche, quali il chitosano, non digeribili, hanno un'alta capacità di
legare i grassi (acidi grassi liberi, acidi biliari, trigliceridi, colesterolo ed altri steroidi
dietetici) nel tratto digestivo prossimale, riducendone l'assorbimento enterico ed
aumentando l'escrezione lipidica con le feci. Si tratta comunque di trattamenti di
scarsa efficacia e gravati da notevoli effetti collaterali.
I farmaci che fino a poco tempo fa sono stai utilizzati per l’obesità sono la
Sibutramina(Reductil ©),l’Orlistat (Xenical ©) e il Rimonabant (Acomplia ©). Di questi
l’unico rimasto in commercio è l’Orlistat.
Sibutramina Agisce a livello del SNC attraverso due
meccanismi d’azione: l'induzione del senso di
sazietà e l'incremento del dispendio
energetico bloccando il reuptake delle
monoammine dopamina,noradrenalina e
serotonina.
Mal di testa, bocca secca, stitichezza e insonnia
sono gli effetti indesiderati più frequenti. Il
farmaco aumenta la pressione arteriosa e la
frequenza cardiaca.
La sibutramina è perciò controindicata nei pazienti con malattie di cuore, alterazioni
del ritmo cardiaco o pressione alta, inoltre interagisce con molti farmaci (es.
antiemicranici, antidepressivi).
L'uso di questo farmaco richiede dunque un'attenta valutazione medica iniziale e una
stretta sorveglianza durante il trattamento.
La vendita di tale farmaco era stata cautelativamente sospesa dal Ministero della
Salute a causa di numerose segnalazioni relative a problemi cardiovascolari.
La reimmissione in commercio si è avuta con un provvedimento che prevede la
modifica del regime di dispensazione del farmaco, la cui prescrizione viene ora
riservata agli specialisti in cardiologia, diabetologia, endocrinologia, medicina interna e
scienza dell'alimentazione.
Orlistat O pillola "taglia grassi" fa dimagrire riducendo del
30% l'assorbimento intestinale dei grassi assunti
con la dieta. Essa si lega a livello dello stomaco
con la lipasi ed impedisce a livello intestinale
l'attacco delle lipasi sui grassi.
In questo modo i grassi che rimangono interi
vengono eliminati con le feci senza essere
assorbiti. 22
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Questo farmaco provoca spiacevoli effetti indesiderati: i grassi non assorbiti infatti,
rimangono nell'intestino e possono causare bisogno urgente di ''andare di corpo'',
perdita incontrollata delle feci, emissione di feci molli, liquide o oleose, mal di pancia e
formazione di gas nell'intestino.
Anche il tipo di alimenti che si ingerisce ha una notevole influenza sulla comparsa di
effetti indesiderati: un regime dietetico a basso contenuto di grassi aumenta la
tollerabilità del farmaco, producendo nel contempo migliori risultati. Se si salta un
pasto o il pasto non contiene grassi, il farmaco non deve essere assunto. L'orlistat
deve essere sospeso nel caso in cui, dopo 12 settimane, non si sia perso almeno il 5%
del peso iniziale.
Rimonabant È un antagonista, o meglio agonista inverso,
del recettore CB1 dei cannabinoidi.
Tale proprietà gli conferisce diverse qualità
che trovano impiego, tra gli altri, nella cura
dell'obesità, nella lotta alla dipendenza dal
fumo, nel trattamento di disordini metabolici,
etc.
L'uso del rimonabant per perdere chili di
troppo produce, dopo due anni, alcuni
benefici in termini di peso perso,
miglioramento del colesterolo buono (Hdl) e
riduzione dei trigliceridi. Il rimonabant è risultato in genere ben tollerato: il più comune
effetto collaterale è stato la nausea. Qsymia
Nel 2012 l’FDA ha approvato due nuovi farmaci: (fentermina+topiramato) e
Belviq (lorcaserina).
• QSYMIA: consente di sopprimere il senso di fame e gestire l’aumento di peso.
agisce come un vero e proprio soppressore dell’appetito, innescando il rilascio
di una sostanza chimica nel cervello nota come noradrenalina. Ciò comporta
l'aumento di leptina nel sangue, un ormone coinvolto nei processi di regolazione
dell'appetito. Pertanto l’assunzione di Qsymia aiuta nella perdita di peso
stimolando il senso di sazietà, aumentando il consumo di calorie e rendendo
meno appetibili i cibi. Come per altri trattamenti per la perdita di peso anche
l’assunzione di Qsymia fornisce il massimo beneficio se combinata con una
dieta sana ed regolare esercizio fisico.
• BELVIQ: è usato per trattare il sovrappeso o l'obesità, che può essere correlata
al diabete, colesterolo alto, o pressione alta. Non tratta però le condizioni di
base di cui si dispone. Non va usato durante la gravidanza perché la perdita di
peso può danneggiare il feto. Si dovrebbe perdere almeno il 5% del peso iniziale
durante le prime 12 settimane di assunzione di Belviq (ovviamente si deve
associare ad una dieta a basso contenuto calorico). Belviq è solo una parte di un
programma completo di trattamento che comprende anche la dieta, esercizio
fisico, il controllo del peso, ed eventualmente testare il livello di zucchero nel
sangue. 23
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Disturbi Gastro-intestinali
Kapidex Il Kapidex è un inibitore della pompa
protonica K+/H+ ATPasi (della cui classe l’
Omeprazolo è il capostipite) ed a livello dello
stomaco è utile per tutti i stadi di esofagite
erosiva (infiammazione acuta o cronica della
mucosa esofagea), nel trattamento di
mantenimento dell’esofagite erosiva e per il bruciore di stomaco associato ad
esofagite da reflusso.
Il principio attivo è il deslansoprazolo, stereoisomero destrogiro del lansoprazolo
(somministrato invece come miscela racemica), che viene convertito nell’organismo
da enzimi in miscela racemica.
È fornito come formulazione a rilascio ritardato duale in capsule per somministrazione
orale. Le capsule contengono deslansoprazolo in una miscela di due tipi di granuli con
rivestimento gastroresistente e con differenti profili di dissoluzione pH-dipendente,
questo direzionamento del farmaco permette una sola somministrazione al giorno. Il
rilascio duale da due picchi distinti in un grafico concentrazione-tempo perché i due
tipi di granuli sono sensibili ai diversi pH di stomaco ed intestino; ha un’emivita di 1-2
ore, ha un buon assorbimento orale e lega le proteine plasmatiche per il 96-98.8%.
Dexlansoprazole è ampiamente metabolizzato nel fegato a carico del citocromo P450
e altri (CYP2C19 ) mediante reazioni di ossidazione, riduzione e formazione di solfato,
glucuronide e glutatione coniugato, in metaboliti inattivi, circa il 50% viene escreto
immodificato nelle urine. Può essere somministrato sia a stomaco vuoto sia dopo i
pasti anche se alcuni pazienti