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Associazioni tra farmaci antibatterici
Associazioni utilizzate per ottenere un effetto sinergico:
- L'aumento della capacità di penetrazione all'interno dei batteri degli aminoglicosidi con le betalattamine e con la vancomicina, in seguito all'aumento della permeabilità della parete batterica, che viene danneggiata. Ad esempio Penicillina + streptomicina e, in generale, betalattamina + aminoglicoside. In questo modo riesco ad agevolare l'azione di antibiotici che agiscono intracellularmente.
- L'inibizione dell'attività di mutanti resistenti o recrudescenza batterica.
- Doppio attacco di uno stesso sito batterico a due livelli successivi (inibizione sequenziale). Trimethoprim o pirimetamina + sulfamidico (associazione di chemioterapici), Fluorochinoloni + novobiocina o cumermicina sulle topoisomerasi I e II.
- L'inibizione da parte di un antibiotico A di un enzima batterico che inattiva un antibiotico B.
- La fissazione a livello delle
Differenti proteine-bersaglio dei batteri (PLP). Esempio: Mecillina (suPLP2) + amoxicillina (su PLP 1 e 3): la finalità è quella di coprire tutti i possibili bersagli degli antibiotici.
ASSOCIAZIONI CHE HANNO LO SCOPO DI AMPLIARE LO SPETTRO ANTIBATTERICO:
- Quando si sospetti una grave infezione polimicrobica o plurifocale (infezione addominale, peritoneale, ginecologica) spesso associata a batteri anaerobi e aerobi contemporaneamente.
- Betalattamina idrolizzabile con un inibitore delle beta-lattamasi.
- Quando non è stato possibile isolare il microorganismo responsabile di una grave infezione (reparti ematologia o di oncologia o immunodepressi).
- Quando si verifica la mancata eradicazione di particolari agenti patogeni da parte di una b-lattamina. Questo fallimento può essere infatti dovuto anche alla presenza, nello stesso focolaio di infezione, di una flora batterica commensale in grado di produrre beta-lattamasi.
Nell'infezione non si ha tempo di avere il
reperto antibiografico, si inizia con un antibiotico ad ampio spettro. - nei primi 2-3 giorni di trattamento di una grave infezione, come terapia di elezione, prima dei risultati dei prelievi batteriologici - quando compare febbre nei soggetti neutropenici - in caso di infezioni gravi intra-addominali e/o intraperitoneali con flora batterica mista costituita sia da aerobi che da anaerobi - nelle gravi meningiti neonatali da enterobatteri, streptococchi B, listeria - nelle infezioni nosocomiali gravi polimicrobiche, nelle pneumopatie, nella legionellosi, nelle infezioni intra-addominali. Tali associazioni sono utili anche in caso di sepsi da bacilli Gram-negativi (serratia, enterobacter, citrobacter, acinetobacter, pseudomonas) con uno stato di shock settico - nelle osteomieliti croniche polimicrobiche - nei soggetti immunodepressi, negli anziani e nei neutropenici aventi diminuita funzionalità renale e/o trattati con farmaci nefrotossici - nelle infezioni dell'apparato genitale, essendospesso possibili delle infezioni miste (gonococco + chlamydia trachomatis).
ASSOCIAZIONI UTILIZZATE PER DIMINUIRE IL RISCHIO DI COMPARSA DI MUTANTI RESISTENTI DURANTE IL TRATTAMENTO
- amfotericina B + 5-fluorocitosina
- aminoglicoside + fosfomicina: diminuzione della nefrotossicità
- associazione di 2-3 sulfamidici
ASSOCIAZIONE PER MIGLIORARE ALCUNI PARAMETRI FARMACOCINETICI (imipenem + cilastatina)
ASSOCIAZIONI DI PIU' ANTIBIOTICI PER RIDURRE LA DURATA DEL TRATTAMENTO (tubercolosi)
ASSOCIAZIONI EMPIRICHE DA EFFETTUARE QUANDO LA DIAGNOSI EZIOLOGICA NON E' ANCORA NOTA
ASSOCIAZIONE DI TRE O QUATTRO ANTIBIOTICI
- solo in casi eccezionali, quando sono chiamati in causa batteri con sensibilità intermedia (MIC allimite della sensibilità): staphilococcus epidermidis, pseudomonas maltophila, mycobacteriumtubercolosis.
INCONVENIENTI DELLE ASSOCIAZIONI DI ANTIBIOTICI
- Aumentato rischio di addizionare
effetti tossico-allergici (es. aminoglicosidi somministrati con lavancomicina, entrambi questi farmaci hanno tossicità renale)- Rischio che uno dei due antibiotici venga inattivato dall'altro, soprattutto se i farmaci sono acontatto diretto, nella stessa siringa o nel medesimo liquido di perfusione (es. betalattamina +aminoglicoside)- Rischio di effetti antagonisti nei confronti di alcuni microrganismi ed in alcune particolarilocalizzazioni delle infezioni- Possibilità di interazione farmacologica tra antibiotici ed altri farmaci somministratisimultaneamente- Aumentato rischio, soprattutto in ambiente ospedaliero, di sviluppare ceppi multiresistenti checolonizzano il tubo digerente e che sono responsabili delle superinfezioni che sopraggiungonodurante il trattamento- Aumento del costo del trattamento.
DISINFEZIONE E STERILIZZAZIONE
Varietà di prodotti che vengono utilizzati per ripulire l’ambiente dai germi.
Concetti generali
Pulizia:- rimozione di
sporcizia e rifiuti, di per sé non è un'operazione che garantisce l'igienizzazione degli ambienti ma riduce lo sporco apparente.
Disinfezione:
- distruzione o riduzione numerica di microrganismi patogeni.
Asepsi:
- disinfezione chimica sulla cute o sui tessuti viventi per rimuovere microrganismi patogeni, senza provocare danni o irritazioni.
Sterilizzazione: distruzione di tutti i microrganismi, patogeni e non, incluse le spore. È un'operazione drastica, non sempre richiesta.
Sono passaggi accrescitivi l'uno dell'altro. I fattori che influenzano l'efficacia di tali pratiche sono essenzialmente due: scelta del metodo e dell'agente e corretta applicazione.
Agenti fisici:
- La STERILIZZAZIONE può essere effettuata con (calore sotto forma di fiamma, vapore sotto pressione o calore secco; radiazioni UV o Ionizzanti, quest'ultime usate non tanto per gli ambienti ma piuttosto per strumenti chirurgici)
coltura in brodo o agarizzati, purché privi di sostanze deperibili alle alte temperature (siero).
RADIAZIONI UV- efficacia = ottima ma limitata alle superfici esposte (radiazioni non penetranti)- impieghi = potabilizzazione dell'acqua, sterilizzazione dell'aria e delle superfici (laboratori, sale operatorie).
Lampade germicide a lunghezza d'onda di 250-260 nm. Meccanismo d'azione: rotture e mutazioni negli acidi nucleici.
RADIAZIONI IONIZZANTI- efficacia = ottima (radiazioni penetranti) ma costo elevato- impieghi = derrate alimentari, oggetti di plastica (siringhe, cateteri, piastre, pipette). Meccanismo d'azione: rotture e mutazioni negli acidi nucleici, sia direttamente che attraverso radicali dell'O che si producono dalla scissione dell'acqua.
La DISINFEZIONE è una metodica di grado inferiore rispetto alla sterilizzazione, è di uso routinario. Anch'essa può essere effettuata mediante agenti chimici, usati per disinfezioni frequenti.
Tra le sostanze chimiche più usate rientrano gli ossidanti (acqua ossigenata), alogeni (cloro e iodio quindi varecchina o tintura di iodio), alcoli (etilico o isopropilico, dermocompatibili), aldeidi (formica e glutarica anche se non più usati per la loro tossicità), fenoli, saponi, detergenti e clorexidina. Si possono usare anche agenti fisici (calore a temperature più basse, non serve arrivare alla bollitura, si possono usare getti di vapore 70/80°).
Fattori che influenzano la disinfezione da considerare sono:
- Tempo: per certi agenti è necessario fornire il tempo sufficiente per avere un effetto
- Temperatura: più è alta più si agevolano anche fenomeni reattivi oltre che la denaturazione stessa termica dei microrganismi, posto che alcune sostanze potrebbero evaporare.
- Concentrazione.
- Presenza di sostanze organiche che vanno a reagire con il substrato biologico in maniera aspecifica e che potrebbero disattivare il disinfettante stesso.