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Cesare Beccaria, la pena di morte Pag. 1
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giovedì 11 maggio 2017

pene cristiane assumono uno scopo espiatorio, devono far pentire la persona. Fino

all’Illuminismo la pena di morte è una punizione da parte di un uomo che è un emissario

di Dio, ma con l’Illuminismo sparisce tutto ciò: nessuno pensa più che il re sia li per

volere di Dio. La percezione della vita diventa laica. Quindi il discorso di Beccaria viene

fuori al momento giusto, anni prima non sarebbe stato comprensibile. La pena di morte è

solo uno spettacolo, è una cosa laica—> essendo così semplificata Beccaria la può

eliminare.

Due effetti pena di morte:

- spettacolo per le persone, che quindi non coinvolge

- compassione: le persone sensibili provano pietà per il condannato

Beccaria è convinto che il diritto penale sia giusto se ci sono tante regole quante ne

servono: il minimo indispensabile.

Principi illuministi:

certezza del diritto

• la legge deve essere scritta

• personalità della pena: solo chi ha compiuto il reato verrà punito

• necessarietà della legge penale: le leggi penali sono il minimo indispensabile

• irretroattività: nessuno può essere punito per una legge emanata dopo il compimento

• dei fatti

indipendenza del potere giudiziario rispetto agli altri poteri

Questi principi sono anche alla base delle democrazie.

Nel 700 molti reati erano compiuti a causa della povertà; c’erano pochi ricchi, un po di

borghesi e la gran massa era composta da poveri. In una società così mal strutturata si

era spinti a compiere reati e dissuadere queste persone non era facile.

Paradosso: perché la pena di morte faccia paura, qualcuna va applicata; ma quindi non

è un grande deterrente perché se funzionasse davvero non ci sarebbe bisogno di altre

pene di morte. Non è un deterrente perché in tal caso sparirebbero i reati che portano ad

essa. Quindi deve essere utile e non utile allo stesso tempo.

Riporta il pensiero dell’ipotetico delinquente. Questo avrebbe più paura della

carcerazione che della pena di morte.

Ma la pena di morte è sempre stata applicata, e Beccaria si rende conto che può

sembrare strano che lui la voglia abolire; ma lui alla storia contrappone la VERITA’, che

dimostra che c’è sempre stato un immenso mare di errori. Fondamentale tratto

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Publisher
A.A. 2016-2017
3 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/18 Diritto romano e diritti dell'antichità

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martins444 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti del diritto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi dell' Insubria o del prof Biavaschi Paola.