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Indice (parte 1)
• 1. Biografia
• 2. Infanzia e formazione
• 3. Carriera intellettuale
• 4. Contesto storico-culturale
• 5. Pensiero
• 6. Illuminismo giuridico
• 7. Opere principali
• 8. Dei Delitti e delle Pene
• 9. Struttura e contenuti
Indice (parte 2)
• 10. Temi principali
• 11. Pena di morte e tortura
• 12. Leggi e società
• 13. Lingua e stile
• 14. Fortuna critica e attualità
• 15. Citazioni famose
Biografia: Infanzia e
formazione
• Cesare Beccaria nasce a Milano nel
1738 da famiglia nobile. Studia a
Parma dai gesuiti, poi si laurea in
giurisprudenza a Pavia nel 1758.
Carriera intellettuale
• Si avvicina al gruppo illuminista
dell’Accademia dei Pugni con i fratelli
Verri. Scrive saggi di economia e
diritto, divenendo figura centrale
dell’Illuminismo lombardo. Muore a
Milano nel 1794.
Contesto storico-culturale
• Beccaria vive l’età dei Lumi, in un
clima di riforme politiche e culturali
che contestano i privilegi feudali e
l’assolutismo.
Pensiero
• Il suo pensiero si fonda su:
• - razionalismo e utilitarismo giuridico;
• - condanna della pena di
morte;tortura e della
• - funzione preventiva e non
vendicativa della pena;
• - legalità e certezza delle leggi come
base della giustizia.
Illuminismo giuridico
• Beccaria applica i principi
dell’Illuminismo alla giustizia penale,
promuovendo umanità, razionalità ed
equità nelle pene.
Opere principali
• 1. **Dei Delitti e delle Pene**
(1764)
• 2. **Elementi di economia pubblica**
(pubblicato postumo)
Dei Delitti e delle Pene
• Trattato pubblicato anonimo nel
1764. Tema: critica alla giustizia
penale tradizionale e proposta di
riforme fondate su razionalità e
utilità sociale.
Struttura e contenuti
• Diviso in 47 capitoli brevi. Contenuti:
principio di legalità, proporzione delle
pene, abolizione della pena di
morte, funzione educativa della
pena.tortura e della
Temi principali
• 1. Pena come deterrente, non
vendetta.
• 2. Contratto sociale e legittimità delle
leggi.
• 3. Abolizione della tortura.
• 4. Critica della pena di morte come
inutile e crudele.
Pena di morte e tortura
• Beccaria dimostra che la pena di
morte non è utile come deterrente ed
è immorale; la tortura è un mezzo
ingiusto che punisce l’innocente.