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ANCORAGGI PER CAVI DA PRECOMPRESSIONE

Le presenti istruzioni si applicano a qualsiasi tipo di ancoraggio provvisorio o definitivo, fisso o "atendere", usato in strutture in conglomerato cementizio ad armature post-tese in condizioni normali di esercizio.

F.1. Definizioni

Tirante elementare. Filo, breccia, trefolo, o barra bloccati singolarmente o in piccoli gruppi in un unico apparecchio di bloccaggio.

Cavo. Insieme di uno o più tiranti elementari contenuti in una guaina ed ancorati mediante un unico dispositivo di ancoraggio.

Bloccaggio. Dispositivo adatto al trasferimento della forza da un tirante elementare all'ancoraggio.

Ancoraggio. Dispositivo adatto al trasferimento della forza dal cavo al calcestruzzo.

Tipologia di ancoraggio. La serie di ancoraggi di diversa potenza costituiti da un numero variabile di bloccaggi identici fra di loro.

Apparecchio di giunzione. Dispositivo adatto al trasferimento della trazione di tiranti elementari o cavi tra due sezioni non

necessariamente identiche.

Blocco di testata. La parte di una struttura precompressa armata in modo particolare per resistere agli sforzi indotti dalle forze di ancoraggio.

Complesso di ancoraggio. Il complesso costituito da ancoraggi, tiranti, armature accoppiate agli ancoraggi ed armature supplementari disposte nel blocco di testata.

Messa in tensione. Tesatura del cavo mediante opportuni dispositivi meccanici o idraulici.

Assestamento del bloccaggio. Movimento del bloccaggio che può avvenire durante o subito dopo la messa in tensione e può risultare tipico per determinati procedimenti di ancoraggio (N.B.: durante l'assestamento del bloccaggio non vi è movimento relativo tra tirante elementare e bloccaggio).

Slittamento del bloccaggio. Movimento del tirante elementare rispetto al bloccaggio (N.B.: lo slittamento denuncia parziale inefficienza del bloccaggio e non deve essere confuso con l'assestamento).

F.2. Richiesta di accettazione

I produttori di ancoraggi

devono depositare presso il Servizio tecnico centrale (come prescritto al punto 4.3.4.1., Parte I, delle Norme Tecniche) un'adeguata documentazione degli ancoraggi che intendono produrre. Tale documentazione dovrà comprendere:
  1. i disegni degli ancoraggi con l'esatta indicazione delle dimensioni, dei materiali impiegati, delle tolleranze ammesse e di ogni altra caratteristica;
  2. i risultati delle prove eseguite come specificato nel successivo punto F.3;
  3. la resistenza caratteristica del calcestruzzo da utilizzare in corrispondenza degli ancoraggi;
  4. le armature accoppiate agli ancoraggi con esatta specifica delle dimensioni, delle caratteristiche, ed una relazione tecnica giustificativa, illustrante anche le particolari modalità di posizionamento e fissaggio degli ancoraggi, sia per ciò che riguarda il loro accostamento, sia la loro distanza dai lembi della struttura.
Tutta la documentazione dovrà essere firmata da un ingegnere o architetto iscritto nel

relativo albo.Gli ancoraggi e tutte le loro parti dovranno portare un marchio indelebile che ne comprovi laprovenienza e la conformità ai disegni depositati.Ancoraggi analoghi, ma di potenza e dimensioni diverse, devono essere oggetto di disegniseparati.Eventuali aggiunte o varianti ai cataloghi dei produttori dovranno essere comunicate al serviziotecnico centrale prima dell'impiego dei nuovi ancoraggi.Il Servizio tecnico centrale restituirà una copia vidimata di tutta la documentazione per presavisione e conoscenza onde attestarne il deposito.Tale deposito è rinnovabile, su richiesta, ogni tre anni.In relazione all'entrata in vigore del D.M. 9.1.1996, i produttori di ancoraggi già depositati presso ilServizio tecnico centrale, devono aggiornare la documentazione, a conferma della persistenza dellaproduzione.

F.3. Prove di accettazioneLe prove devono essere eseguite sotto il controllo di un laboratorio ufficiale.

F.3.1. Prove di efficienza del

bloccaggio (relative ad un determinato ancoraggio)

Le prove statiche e sotto carichi ripetuti dovranno essere eseguite per ogni ancoraggio di cui si richiede l'accettazione.

F.3.1.1. Caratteristiche del campione

a) Il campione, sia nelle prove statiche che sotto carichi ripetuti, consisterà di uno o più tiranti elementari, di lunghezza adeguata e comunque non inferiore a 1,50 m, bloccati ad una estremità nell'ancoraggio considerato.

b) Nel campione il numero di fili, trecce, trefoli o barre sarà quello massimo relativo all'ancoraggio considerato, con prelievo dell'acciaio dallo stesso rotolo, bobina o fascio.

c) Le eventuali deviazioni che i fili, le trecce, i trefoli o le barre possono assumere nell'ancoraggio in opera dovranno essere fedelmente riprodotte nel campione in prova.

F.3.1.2. Prove statiche

Le prove statiche dovranno essere eseguite su una serie di almeno 10 campioni identici. Il carico dovrà essere applicato gradualmente,

realizzato per mezzo di martinetti tarati o diadatte macchine di trazione.Il carico limite di prova è definito come il carico in corrispondenza del quale il bloccaggio non è ingrado di assolvere la sua funzione.

F.3.1.3. Requisiti dei risultati delle prove statiche

L'efficienza del bloccaggio è misurata dai rapporti seguenti:

a) rapporto tra il carico limite di prova ed il corrispondente carico limite teorico ottenuto quale prodotto dell'area teorica del campione per la resistenza caratteristica dell'acciaio impiegato;

b) rapporto tra il carico limite di prova ed il corrispondente carico limite ottenuto quale prodotto dell'area effettiva del campione per la resistenza media dell'acciaio impiegato, determinata come media aritmetica delle resistenze unitarie di almeno 3 provini prelevati dallo stesso rotolo, bobina o fascio utilizzato per il campione.

L'efficienza è raggiunta se tali rapporti risultano non inferiori a 0,92.

F.3.1.4. Prove

sotto carichi ripetutiLe prove dovranno essere eseguite su almeno due campioni.La tensione applicata, determinata con riferimento all'area effettiva del campione, dovrà oscillarenell'intervento ( )÷ 20,65 f 0,65 f - 50 N / mmptk ptkessendo fptk la resistenza caratteristica dell'acciaio impiegato, espressa in N/mm².Se l'ancoraggio considerato riguarda cavi non aderenti (tipo unbonded) soggetti a variazioni ditensione, le prove devono essere eseguite su almeno quattro campioni identici.

F.3.1.5. Requisiti dei risultati delle prove sotto carichi ripetutiL'efficienza del bloccaggio è raggiunta se ogni campione sopporta, senza rottura di più del 5%della sezione resistente, non meno di 2 milioni di cicli di carico.

F.3.2. Prova di efficienza del complesso di ancoraggioLa prova dovrà essere eseguita su tutti i diversi tipi di ancoraggio compresi nel catalogo delproduttore, inclusi gli eventuali ancoraggi fissi.Per ogni tipo di
  1. ancoraggio la prova dovrà essere condotta sull'ancoraggio di potenza massima esu un altro ancoraggio scelto fra quelli di impiego più comune.
  2. F.3.2.1. Caratteristiche del campione
    1. Il campione consisterà in un ancoraggio immerso in un prisma armato a sezione rettangolare o quadrata, in modo da riprodurre le condizioni di lavoro di un blocco di testata standard.
    2. Il rapporto tra ciascun lato dell'area di calcestruzzo effettivamente caricata dall'ancoraggio, centrato rispetto al prisma, e la corrispondente dimensione del prisma deve essere uguale a 0,65; la lunghezza del prisma non deve essere inferiore al doppio del suo lato maggiore; per gli ancoraggi circolari in luogo delle misure dei lati si assumerà il diametro dell'ancoraggio.
    3. Nel caso in cui il produttore preveda, nelle applicazioni, per la distanza della piastra di ancoraggio da un bordo del calcestruzzo un valore minore di quello risultante dal precedente punto b) la corrispondente
La dimensione del prisma di calcestruzzo dovrà essere opportunamente ridotta per realizzare un prisma conforme a tale disposizione. La qualità del calcestruzzo all'atto della prova, nonché il tipo e le dimensioni delle armature accoppiate agli ancoraggi saranno quelle previste dai disegni di cui al precedente punto F.2.; in particolare la resistenza del calcestruzzo dovrà essere uguale con tolleranza 10%, a quella caratteristica prevista al detto punto F.2. Nel campione, il numero dei tiranti elementari sarà quello massimo relativo all'ancoraggio considerato, con prelievo dell'acciaio dallo stesso rotolo, bobina o fascio. Modalità di prova La prova dovrà essere eseguita su due campioni, provati contemporaneamente. Il carico sarà applicato per mezzo di martinetti tarati, posizionati tra i due prismi di calcestruzzo contrapposti; in alternativa, potrà essere provato un solo campione, purché a.

mezzo di una adatta attrezzatura sirealizzino analoghe condizioni di prova.

Il carico dovrà essere applicato gradualmente, con sosta di un'ora in corrispondenza dellamassima tensione iniziale di tiro prevista dalla vigente normativa.

Durante la prova dovrà essere rilevato l'inizio della fessurazione, il suo evolversi, l'ampiezza dellefessure, nonché la comparsa di altre manifestazioni di dissesto, l'entità dei carichi raggiunti e lamodalità della rottura.

Il carico limite di prova è definito come il minore dei carichi per il quale:

  1. il campione non sopporta ulteriori incrementi di carico;
  2. compaiono nel prisma di calcestruzzo sostanziali manifestazioni di dissesto.

Se l'ancoraggio considerato riguarda cavi non aderenti (tipo unbonded), sul complesso diancoraggio deve essere effettuata anche una prova sotto carichi richiesti con le specifiche ed irequisiti di cui ai punti F.3.1.4. e F.3.1.5.

F.3.2.3. Requisiti dei

risultati L'efficienza del complesso di ancoraggio è misurata dai rapporti tra il carico limitato di prova ed i corrispondenti carichi limite determinati secondo le modalità a) e b) di cui al precedente punto F.3.1.3. L'efficienza è raggiunta se tali rapporti risultano non inferiori a 0,92. F.3.2.4. Deroghe A causa delle oggettive difficoltà che può presentare la prova di efficienza di complessi di ancoraggio per cavi di potenza elevata, possono essere eventualmente accettate, per ancoraggio per cavi di potenza superiore a 5 · 106 N e previo parere favorevole del Consiglio superiore dei lavori pubblici, anche prove su modelli o prove su ancoraggi di potenza inferiore, purché sia dimostrata l'estrapolabilità dei risultati della prova ad ancoraggi di potenza superiore. F.3.3. Prove di efficienza di apparecchi di giunzione Gli apparecchi destinati alla giunzione di tiranti elementari o cavi devono essere sottoposti alle stesse

prove richieste al p

Dettagli
Publisher
A.A. 2010-2011
41 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/09 Tecnica delle costruzioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Atreyu di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnica delle costruzioni e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria o del prof D'assisi Ricciardelli Francesco.