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Estratto del documento

Con il termine filosofia prima si intende la metafisica: la la scienza

dell'essere. La scienza della nostra conoscenza.

In realtà Cartesio non vuole dimostrare l'immortalità dell'anima perché la

filosofia al massimo dimostra la distinzione reale tra mente e corpo. La

mente e il corpo sono per Cartesio due Res = cose.

Lezione 3 02. 10

Meditazione: Pratica filosofica nuova in alternativa rispetto alla scolastica e

a Suarez.

Suarez è un nemico di Cartesio.

Risponde a Suarez attraverso la meditazione: Il percorso verso la

conoscenza e un percorso singolo da parte di un io che cerca la verità.

Scrive sei meditazioni in prima persona come se fosse un monologo.

Nell'ultima edizione tradotte in francese il nome di meditazione diventa

metafisica. Lo scopo è che dobbiamo arrivare a fondare la scienze umana.

La conoscenza può considerarsi vera? La matematica porta la verità solo ad

oggetti particolari.

Quindi Cartesio cambia completamente il suo punto di vista.

Prima meditazione

Di cosa si può dubitare?

È un dubbio per Cartesio a cui non c'è scampo, infinito, quasi a sembrare

una teoria degli scettici, ma in realtà Cartesio non è che dubita di tutto.

Dubita di tante cose ma non tutte, di quali cose?

La prima meditazione si distingue in due parti: La ragione e i sensi. La

ragione è una facoltà intellettuale come la matematica che mette in dubbio.

I sensi che sono 4 possono essere illusori ci possono far dubitare.

Il dubbio sui sensi è un concetto scettico da tempi antichi. Noi cerchiamo

una facoltà che non ci inganni mai. Come sosteneva Galileo le proprietà

delle cose non stanno nelle cose.

Primo dubbio: i sensi.

Cartesio analizza due dubbi: Il dubbio epistemologico e ontologico. Il dubbio

epistemologico è la verità o meno delle apparenze. Il dubbio ontologico è

sull'esistenza stessa delle cose.

Esempio del sogno: Sognando nessuno mi dice che ciò che vedo è vero o

no. Tutta la vita fosse un sogno? O il mio stesso corpo, chi ha conoscenze

attraverso i miei sensi? Se esistessi solo io?

Si cerca una verità assoluta ma differenza della Scolastica la si cerca nel

mondo reale, nella natura per rendere padroneggiabile la materia. È grazie

alla Rivoluzione scientifica, che ci permette di uscire applicare il vero

Almeno alla concezione matematica, eterna, dove nemmeno Dio le può

cambiare.

Questo è il cambiamento delle idee di Cartesio dal 1630 al 1640.

Ha iniziato a pensare che fosse pericoloso dare come verità la matematica

di per sè. Queste verità sono poste da dio, che ha creato tutto, anche la

matematica. Ma questo creatore potrebbe ingannarmi, secondo cartesio.

Suarez afferma che questo è impossibile, la matematica prescinde persino

da dio. Ed è ciò che mette in crisi Cartesio e lo spinge un cambiamento

ideologico.

Quindi per Cartesio Le verità eterne sono creati da Dio. Ma se Dio crea Le

verità non potrebbe ingannarmi? Questo sarà un argomento della terza

meditazione e ci metterà 10 anni per rispondere a questa domanda.

Quindi si può dubitare anche dell'esistenza di Dio infine sappiamo che

Cartesio dubita dei sensi, delle e della matematica. Non sappiamo se Dio ci

Inganni o no quindi consideriamo Dio ingannatore e genio maligno.

Lezione 4 03.10

Seconda meditazione

Sottotitolo: della natura dello spirito umano e che questo è più facile a

conoscersi che il corpo.

In realtà parlerà della questione mente corpo nella sesta meditazione.

Lo spirito per Cartesio è mente virgola immateriale. Quindi la scrittura "della

natura dello spirito umano" è un errore che compie Marsen.

Io so di essere un essere pensante ed è l'unica cosa di cui non dubito: della

mia esistenza.

L'io è l'unica e prima verità. Penso quindi esisto, Cogito ergo sum. In realtà

Ergo vuol dire allora e ciò implica una dimostrazione. Se fosse una

dimostrazione vuol dire che dipenderebbe da altre verità, da un'altra causa.

Ma il Cogito è verità prima. Non dipende da nient'altro.

Cogito ergo sum vale solo per chi pensa nel momento esatto in cui io penso.

E non posso affermare che tutti quelli che pensano esistono perché non

posso sapere se gli altri pensano ed esistano.

Cartesio utilizza un metodo analitico: Parte da una conoscenza anche detta

intuizione vera per arrivare al generale. Quindi il cogito è il nuovo criterio di

verità.

Seconda critica: Il Dio è ancora un Dio ingannatore? Sì l'unica verità per

adesso è il nostro Cogito. Posso solo affermare che esisto perché penso in

questo momento,non vale per tempi passati.

Mi conosco prima come Pensante perché il Cogito si identifica con la mia

stessa esistenza.

Lezione 5 09/10

Terza meditazione "di Dio e della sua esistenza"

A fine meditazione si arriverà alla conclusione che Dio esiste e non è un Dio

ingannatore.

Una sola certezza: Cogito ergo sum. In realtà il Cogito mi dice ben poco. Mi

dice solo che esisto perché ho la capacità di pensare. Ma qualcosa oltre a

me esiste? Come possiamo dimostrare l'esistenza di Dio?

Prima di Cartesio si è dimostrato Dio attraverso una prova a priori di

Sant'Anselmo è una prova posteriori di Tommaso d'aquino.

La prova a priori di Sant'Anselmo è una prova ontologica. Dio essendo

essere perfetto ha esperienza della sua esistenza. Avendo a priori il

concetto di infinitamente perfetto.

La prova a posteriori di Tommaso d'Aquino era basata su Cinque vie

partendo dall'esistenza del mondo.

Cartesio non può utilizzare la prova di Sant'Anselmo in quanto è una

dimostrazione che suppone la validità della nostra conoscenza. Ma siccome

siamo ancora sotto il Dio ingannatore, non sappiamo se i nostri

ragionamenti sono buoni.

E non può nemmeno utilizzare la teoria di Tommaso D'Aquino perché non

abbiamo prova dell'esistenza di nulla se non del cogito.

Allora Cartesio utilizzerà una nuova prova.

Dobbiamo dimostrare che Dio esiste per poter affermare che Dio non ci

inganni. in quanto Dio è garante della nostra conoscenza come verità.

Galileo avrebbe risposto attraverso le verità matematiche, ma Cartesio non

può. Quindi utilizzeremo il metodo analitico partiremo dal Cogito per

arrivare a Dio. La nostra mente si esprime in stati psichici chiamate idee.

Queste idee si differenziano idee ampie e strette. Noi utilizzeremo solo le

idee strette che fanno riferimento alla realtà formale o alla realtà oggettiva.

Non possiamo ancora mettere se le idee sono vere o false. Il mondo

potrebbe essere un sogno quindi le nostre idee potrebbero essere il fattizie.

Ma Cartesio ci ha sfidato il principio di causalità e di non contraddizione

come strumenti per la realtà. Utilizzeremo allora il principio di causalità. Dal

nulla Non esiste nulla. Dato qualcosa di esistente deve esistere la sua

causa. Il Cogito è un'intuizione di un nesso causale. Io penso causa io. Ma

ciò cos'ha a che vedere con Dio? Cartesio si avvicina Le cinque vie di

Tommaso in quanto Dio sarà prova causale. Cartesio riprende a priori l'idea

di perfezione di dio. Questa sarà la sua nuova prova un mix tra la prova a

priori di Sant'Anselmo e la prova a posteriori di Tommaso. Pensiamo all'idea

di infinito, possiamo pensarla perché sappiamo cos'è l'idea di finito, ciò che

siamo noi. Quindi possiamo pensare a qualcosa di infinitamente perfetto e

infinito cioè Dio. Ma qual è la sua causa? Non posso essere io stesso la

causa di Dio perché io sono finito e non può essere la mia esperienza

perché non ho esperienza di Dio nel mondo reale. Ma nella mia mente ho

un'idea a priori di infinito che corrisponde a Dio, quindi la causa dell'essere

infinitamente perfetto può essere solo se stesso. L'infinito non è una

concezione negativa come lo era ai tempi dei classici. L'idea di per sé è

un'idea positiva quindi lo sarà anche l'idea di infinito. L'inganno È un'idea

imperfetta. Possiamo concludere dicendo che Dio non è ingannatore.

Quarta meditazione "del vero è del falso"

Errore, contribuiscono intelletto è volontà.

Sappiamo che l'intelletto è finito dio non mi ha dato tutte le idee ma le idee

che mi ha dato sono chiare e distinte. La volontà è la facoltà del libero

arbitrio, la volontà è infinita rispetto all'intelletto posso decidere di parlare

sia delle idee precise sia di quelle meno chiare e da qui nascerà l'errore.

-Libertà di indifferenza: la libertà della volontà. Quando arrivo ai limiti

dell'intelletto non riesco a determinare il vero o il falso.

- libertà di ragione: volontà determinata da idee chiare e distinte. Ma

siccome Dio mi ha donato una libertà che posso esercitare al massimo,

posso parlare di tutte le idee che non mi sono chiare anche se sarebbe

meglio sospendere il giudizio su di esse. Se non lo faccio sono io causa del

mio errore.

Quinta meditazione "dell'essenza delle cose materiali e di nuovo di Dio e

della sua esistenza"

Ho un'idea Chiara e distinta delle cose materiali? Sì attraverso l'idea di

estensione, per estensione intendiamo i corpi che si estendono per

lunghezza larghezza e profondità cioè attraverso lo spazio. Le proprietà di

estensione saranno: grandezza, figura e posizione. Le sue idee connesse

saranno durata e movimento, idee collegate alla verità matematica e

geometrica. Esse sono idee necessarie e immutabili. Grazie a Dio che mi

garantisce che tutto ciò che penso chiaro e distinto è vero, Quindi ne

deduco che le idee matematiche e geometriche sono vere e reali come

essenze.

Lezione 6 10.10

Sesta meditazione "dell'esistenza delle cose materiali e della reale

distinzione tra l'anima e il corpo dell'uomo"

Con reale distinzione Cartesio intende la distinzione tra sostanze, cioè

mente e corpo.

Cartesio ammette che la mente è una sostanza distinta dal corpo. E si

chiede come è possibile che la mente comunichi con il corpo? Per gli

scolastici era una cosa unica sinolo di forma e materia. Invece per Cartesio

la mente può coesistere senza corpo e viceversa. Ma lo stesso tempo ci sarà

un'unione tra mente e corpo.

Analizziamo il primo problema esistenza dei corpi.

È un dubbio

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
7 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MargheDimino di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Piemonte Orientale Amedeo Avogadro - Unipmn o del prof Mori Gianluca.