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LA STORIA

Siamo nel Paragaval, in questo paese ci sono gli Instituos (macchine con una banda laterale con la nazione sopra e controllano durante la notte i vari negozi). Nella città di Maranaval non era obbligatorio iscriversi a questi servizi di vigilanza, ma se si fosse pagato si sarebbe potuto richiedere la vigilanza anche per la villa. Pur non essendo obbligatorio, è meglio abbonarsi, altrimenti potrebbe succedere qualcosa di brutto.

Dopo avercelo presentato, riflette sul problema e si chiede chi siano queste persone, che fanno, perché. Essi per lo più sono feriti di guerra, quindi Gadda con ironia sottolinea questo aspetto. Il discorso di Gadda non è così disordinato, è argomentativo, il suo modo di narrare è un modo di continuare a commentare qualcosa, a ragionare su qualcosa.

Con un esempio si passa a una nuova parte del romanzo, ossia quello dello scandaletto rurale di Lucones (Longone), un paesino molto piccolo della stessa regione.

Vicino a C (corrispettivo di Como) e al Re Segone, una montagna che viene citata nei promessi sposi, vicino Lucones c'è anche Elprado (Erba).

Gadda usa frasi brevi e semplici per descrivere la scena. Si viene a scoprire che un uomo che lavora per gli instituos (che aleggiano nel romanzo portando qualcosa di cupo e spaventoso), Gaetano Palumbo, si sta fingendo sordo dopo la guerra e si spaccia per Mangaones (?).

Tutto il paese racconta questa storia, che chiaramente fa scandalo: il paese è piccolo e tutti hanno voglia di chiacchierare. Arriva un mercante, che conosce Palumbo (personaggio un po' inquietante) e inizia a raccontare a tutti in taverna cosa sa di lui. (Siamo ancora nel primo tratto, ci sono ancora una serie di passaggi prima di arrivare a Gonzalo).

Dopo la situazione nel paesello, Gadda fa una sorta di passo indietro, lascia una linea bianca e inizia a descrivere l'ambientazione in cui si svolge tutta l'opera, il contesto in cui si inseriranno i personaggi.

Il paesaggio è invaso da queste ville orrende e brutte. Arriviamo a uno dei passaggi umoristici dell'opera (passaggi che vogliono alleggerire la lettura, appesantita dall'invettiva e dagli argomenti come dolore e angoscia o paranoia). Inizia a raccontare la vicenda della villa Maria Giuseppina. Dall'introduzione della villa si passa all'introduzione di un personaggio. Tutto è molto lento, apparentemente divagante e digressivo, ma in realtà tutto si incrocia e tutto serve a inserire il lettore con calma nel contesto dell'opera. Dal momento in cui arriviamo da Gonzalo, non usciamo più dalla sua casa, siamo sempre con lui, leggiamo tutti i suoi pensieri. Importante in questo periodo è la figura dell'inetto (La coscienza di Zeno, di Italo Svevo, oppure L'uomo senza qualità di Musil) è la rappresentazione dell'uomo che soffre per la sua esistenza. Quest'uomo, da buon borghese medio, sposato e con figlie.

Ragiona secondo il pensiero del tempo, segue il buonsenso. Ha fatto amicizia con il medico, si fa raccontare tutto dello scandalo di Lucones e lo apprezza molto. Il medico inizia a insaponare il viso per poi farsi la barba, ma arriva un Beones che gli dice che Gonzalo vuole vederlo, così lo raggiunge e almeno ha modo di raccontare ancora la storiella. Il dottore va a piedi verso casa di Gonzalo e incontra tutta una serie di personaggi (principalmente del popolo) che gli parlano di Gonzalo. In questo modo il narratore ci racconta quello che il dottore pensa di Gonzalo, quello che il popolo sa e dice di lui. Di Gonzalo viene detto: pigro, iracondo, non vuole sposarsi, violento, ecc. Gonzalo è uno di quelli che non vuole abbonarsi agli instituos. E per questo avverrà un episodio di sangue a casa sua. Chi non si abbona, gli succedono cose brutte. Il sospetto alla fine sarà che a uccidere la madre è stato Palumbo, che quindi non è una persona così rassicurante.

Alla fine, si rivela un essere violento e persecutorio. La madre doveva sospettare che ad ucciderla fosse il figlio, doveva pensarlo ma alla fine è stato questo. Perché tanta importanza agli instituos? Perché rappresentano una minaccia che poi si realizza, alludendo al male poi si realizza. Gli studiosi si sono molto interrogati su questi intituos perché hanno una certa importanza, c'è abbastanza l'opinione che rappresentino il fascismo. Siamo nel 1937 quando Gadda inizia a scrivere questo romanzo, sono passati molti anni dall'ascesa del fascismo. Lui ha una vicinanza mentale perché non avrà mai giovamenti dal fascismo, dalla sua simpatia. Nel 1937 comincia a vedere un po' gli aspetti preoccupanti. Questa è una interpretazione: instituos come fascismo. Ti proteggo ma solo se mi paghi. Gli instituos sono la mafia. Il prof non è convintissimo che sia fascismo tutto ciò, perché sarebbe equiparare il fascismo alla mafia.

Non si vede in Gadda questo grande cambiamento nei confronti del fascismo. Lui andrà contro solo a Mussolini. Abbiamo un narratore onnisciente, che può entrare nelle teste dei personaggi. Il significato dominante di questa protesta: è evidente che in questo romanzo si protesta su tutto. Il narratore lo presenta come un mondo brutto, stupido, sbagliato. In quel passaggio sulla robinia ironizza anche su Manzoni, sempre la protesta di Gadda che la robinia gli infesta tutto il paesaggio. C'è sempre da protestare contro qualcosa che non funziona. La protesta non è più contro la singola cosa, ma diventa cosmica contro l'esistenza. È l'esistenza che è una specie di inferno in cui noi viviamo. Gadda non ha una visione onirica della vita ma meccanica, essendo un ingegnere. C'è questa assurda parossistica protesta contro il disordine del mondo. COME È VISTO GONZALO? Il nostro dottore si sta avviando verso la casa, nelcorso di questa passeggiata lui comincia a meditare su questo paziente, riguardo al quale nel paesello girano un sacco di voci. Gli parlano male di questo Gonzalo, dicono che è affetto da tutti i peccati capitali. È pigro, gli piace stare a letto, iracondo, avaro, violento con la madre. Gonzalo mangia come un maiale, secondo la voce esterna. Il popolo sente che ha mangiato qualcosa di assurdo, di biblico in quanto a peccato. Ha mangiato un'aragosta, un riccio o qualcuno disse anche di un pesce spada o pesce spilla. C'è un passaggio in cui il narratore si avvicina ancora di più al personaggio. Non ha fatto nulla di quanto detto prima ma è vero che è un goloso. C'era in lui il problema del male. Lo immaginava proprio dentro di lui, installato dentro Gonzalo. Ci rappresenta Gonzalo in scena. Il discorso indiretto libero serve per far parlare le masse. Dispositivo che il narratore, usando parole sue, ci fa sapere cosa pensano le masse. Sintassi e

Lessico particolarmente complicati e impegnativi. Il ruolo degli instituos (sembrano una stupidaggine folkloristica, ma non è così, non sono solo una sfumatura popolare) e il ruolo della protesta e della rabbia di Gadda stesso. Gli instituos spuntano sin dall'inizio del romanzo, anche il protagonista dello scandaletto e il vigiles ritornano nella storia e nel corso del libro; uno dei due spunta anche nella casa di Gonzalo, che non voleva abbonarsi alla loro vigilanza; infatti, alla fine a casa sua accade un omicidio. Non sono gli instituos a commetterlo, nemmeno il figlio come si può sospettare, ma forse da Maones, come si può sospettare dalla pagina di appunti che Gadda scrive. In tutto il romanzo tutto ciò che si dice di brutto, poi accade, come se si pensasse minacciando, si riusciva ad ottenere tutto. Gonzalo sembra essere affetto, secondo il narratore, dal male oscuro, inteso come la depressione dagli aztechi, un buco nero in cui si cade, mentre

imedici dicevano che non avesse nulla. C'è un romanzo che prende spunto da questo passaggio.

Gonzalo è il classico tipo di depresso che rimane chiuso nella sua vita e non fa niente. Gli instituos spuntano all'inizio e alla fine sembrano l'organizzazione misteriosa che si occupa della morte della mamma.

LA FIGURA DEGLI INSTITUOS

Secondo alcuni studiosi, la figura degli instituos rappresenti il fascismo. Siamo nel 34, mentre l'ascesa del fascismo era avvenuta nel 22. Gadda si era iscritto al partito prima della marcia su Roma, non ha avuto una vicinanza vera e propria con i fascisti, piuttosto soltanto una vicinanza ideale e concettuale.

La vicenda di Maones, per come finisce venendo ferito a una determinata quota potrebbe allora anche rappresentare Mussolini, che era morto allo stesso modo.

Gli instituos sono il pizzo, la mafia: meglio abbonarti a noi che ti costa meno, se non ti abboni ti succede qualcosa. Secondo il prof, non è del tutto giusta questa interpretazione,

Perché sarebbe come paragonare la mafia al fascismo. Secondo lui, non c'è ancora in lui un'avversione verso il partito e anche dopo la guerra egli si scaglierà contro Mussolini in maniera pesante definendolo una figura ridicola e grottesca, contro al popolo che si innamora per il duce (usa Freud citando analisi delle masse e l'io).

Un'altra interpretazione vede gli insituos nella visione deformata e grottesca di Gadda dello stato, che arriva e impone qualcosa, che vuole essere pagato (le tasse), chiaramente in quel periodo non c'era chiaro perché si pagassero le tasse e non c'era un welfare state.

Gadda da buon borghese lombardo vedeva lo stato come nemico. Il narratore è molto importante, apparentemente onnisciente, che passa per le teste dei personaggi, è in alto, sa tutto. È come un dio perché sa tutto, ma nel caso di Gadda è molto violento ed arrabbiato. Sembra comunque molto vicino a Gonzalo.

quando se la prende con il popolo. Nella letteratura italiana e non solo di questo periodo, c'è una forte tendenza populista, che arriva fino a Pasolini. La rappresentazione estetica del popolo è una forma di paternalismo, ma il popolo scatena in Gadda reazioni molto violente. I marxisti hanno visto in questo aspetto di Gadda qualcosa di positivo perché non c'è idealizzazione del popolo e del proletariato. Il significato della protesta è forte, importante ed evidente. Il narratore, ma comunque l'autore, se la prende con il mondo, che è brutto, viene deriso. La protesta diventa via via sempre più dura, si concentra sul disordine del mondo, sull'assenza di logica, sul fatto che il mondo è sbagliato (che senso aveva per i ricchi deturpare la natura, che senso aveva costruire tutte quelle ville, perché farle in stile Milano o Cremlino in Brianza). Ha un forte amore per Manzoni, ma non si capisce perché.

Visto che non ha nulla di Manzoni

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Publisher
A.A. 2021-2022
39 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Lety2607 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Stracuzzi Riccardo.