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Estratto del documento

-Appunti di psicoanalisi-

Jung e la psicologia dell'anima

Jung fu uno dei fautori dello studio dell'espressione

dell'"anima"

Storia di Carl Jung

-

Carl Gustave Jung ( Kesswil, 26 luglio 1875 - Kusnacht, 6 giugno 1961)

fu uno psichiatra,antropologo e psicoanalista svizzero.

Sigmund Freud,

Fu allievo e collaboratore di ma nel 1913 si allontanò

da lui per via di modi di pensare differenti riguardo al funzionamento

dell'inconscio, soprattutto dopo averlo mostrato attraverso la

"La libido: simboli e trasformazioni"

pubblicazine del suo libro nel

inconscio

1912: qui espose il suo pensiero riguardo all'esistenza di un

collettivo che si esprime negli archetipi, oltre all'inconscio individuale

studiato da Freud.

Ecco qui mostrati parte degli studi più importanti eseguiti da Carl

Jung nel suo percorso di ricerca:

-I tipi psicologici

<<La scarpa che sta bene ad una persona sta stretta a un'altra: non c'è una ricetta

di vita che vada bene per tutti>>

Dopo la rottura con Freud, Carl si isolò proseguendo i propri studi da

solo rinunciando anche all'insegnamento universitario(1914-1920).

Quando decise però di ritornare ad insegnare all'università, portò uno

studio particolare riguardo alla tipologia psicologica in cui è possibile

dividere tutti gli essere umani:

Jung si era chiesto perché aveva finito con il separarsi sempre più

radicalmnte dal pensiero di Freud malgrado il suo pensiero

conservasse in sé una certa importanza e verità.

Jung diceva che negli essere umani esiste una tipologia caratteriale fra

comportamento introverso e comportamento estroverso, anche se

soliltamene siamo tutti una tipologia intermedia: Jung spiega qual è la

differenza di fondo tra la sua scuola (i modi di pensare) e quella di

Freud, cioè, di verità relative al temperamento dello psicologo (se ho

un certo temperamento, la mia psicologia non può che essere

influenzata da quest'ultimo): in questo caso, si può considerare valido

teoria della repressione sessuale

il pensiero di Freud riguardo alla (far

salire la nevrosi alla repressione eccessiva degli istinti sessuali e

ritenere che esistano altri approcci che possano esistere e che possano

coordinarsi e completare il pensiero freudiano).

-Repressione e nevrosi

Jung inizia ad osservare che i costumi (le culture, le tradizioni) si

stanno rapidamente evolvendo e le ansie delle persone non possono

essere sempre collegate alla sessualità: qualunque essere umano

soffre e si ammala per un'eccessiva unilateralità del proprio

atteggiamento. E' comunque possibile pensare che se l'uomo continua

ad avere certe esigenze non sempre relative all'istinto, abbia per sua

natura l'esigenza di esprimersi anche spiritualmente e non solo

materialmente (e diventa un'esigenza a priori).

-Jung e Freud

Le differenze tra l'insegnante e il suo allievo portano quindi nel 1913

alla definitiva rottura tra i 2: gli studi condotti da Jung sulla religione

e sulla spiritualità portano a dire che il paziente non è solo un

individuo con una malattia da diagnosticare, bensì, un essere umano

di cui è importante valutare la personalità, il contesto storico in cui

vive, le relazioni che ha e la sua situazione spirituale, ritrovando così

una nuova concezione del significato di terapia e delle sue finalità.

La visione dell'inconscio di Jung è quindi molto diversa: è un luogo

dove trova espressione un insieme di pulsioni vitali sottoforma di

opposti come bene e male, vite e morte, amore e odio.

La malattia non dipende perciò unicamente da una serie di istinti

sessuali repressi, ma subentra quando un individuo tende a

previlegiare in modo eccessivo un aspetto a discapito del suo opposto:

una persona troppo buona tenderà a stare male per la repressione

della sua aggressività, e così via.

La terapia di Jung acquisisce dunque il concetto che la malattia non è

solo e soltanto segno di un qualche trauma passato ma anche una

richiesta interiore rivolta al cambiamento e all'equilibrio interno. <<Io

mi rendo conto del carattere soggettivo di ogni dottrina psicologica prodotta dalla

mente di un uomo; e questo è forse il punto dipiù netta separazione tra Freud e

me>>.

-L'inconscio collettivo

Il più grande contributo che Jung diede con il distaccamento da Freud

è la concezione dell'inconscio, sia come individuale che collettivo:

Freud si rivolgeva al solo inconscio individuale, mentre Jung si

concentra sui risultati dell'inconscio collettivo (la cultura e l'epoca

storica in cui gli individui si ritrovano immersi, ad esempio). Jung nota

come certe culture enfatizzino di più certe figure mitologiche mentre

come i miti abbiano una struttura molto simile ai sogni (potendo

essere così considerati come l'utopia prodotta dall'inconscio rispetto a

ciò che non è realmente vissuto).

Questo uso di concetto di inconscio collettivo permette di allargare

grandemente l'applicazione della psicoanalisi al di là delle patologie

individuali e verso le patologie di una società.

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
4 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher davek73 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicoanalisi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Zoccolotti Pierluigi.