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Fuoriuscita del sangue e arresto cardiaco
La fuoriuscita del sangue ad una pressione tale da permettere al sangue di fuoriuscire dall'aorta e mantenere una piccola circolazione è il meccanismo iniziale che dobbiamo mettere in moto per...
A questo punto dobbiamo renderci conto di quale è la causa dell'arresto cardiaco. Allora dobbiamo disporre di un elettrocardiografo oppure di un defibrillatore. Mettendo le placche sul torace otteniamo direttamente l'ECG sul monitor e ci rendiamo conto di che cosa sta succedendo. A quel punto le strade si dividono. Se è una rottura di cuore non c'è nessun problema, è inutile la rianimazione cardiopolmonare perché la rottura non è trattabile. Sul monitor, se arriviamo presto e non dopo 10 minuti, entro 5 minuti possiamo vedere l'asistolia, cioè il cuore non si contrae, cioè non c'è nessuna attività elettrica. Allora possiamo...
massaggiandoriattivare una certa attività cardiaca oppure somministrare l'alupent che sono dei beta-stimolanti, sono dei farmaci che vengono iniettati o per via periferica (vene periferiche) oppure direttamente con la puntura cardiaca all'interno delle camere ventricolari. Come si fa? Si prende il quarto spazio intercostale a sinistra, lungo la margine sternale, sinistra, un cm all'interno, nel mezzo delle coste e con un ago lungo di donion si introduce l'ago verticalmente e dopo un poco si vede che si è attraversato i muscoli intercostali perché l'ago non presenta molte resistenze, l'ago si piega un po' verso l'esterno e si approfonda, siccome al di sotto c'è il ventricolo destro, dopo pochissimo che hai approfondito l'ago si aspira sangue, aspirando sangue si è certo di essere nel ventricolo destro. Si inietta a quel punto l'alupent all'interno del ventricolo ed in genere se si
Il trattamento dell'asistolia consiste nel ripristinare un'attività cardiaca sufficiente per poter trasportare il paziente nel più vicino ospedale per l'impianto di un pacemaker temporaneo. Purtroppo, questa situazione si verifica solo nel 20% dei casi, mentre nell'80% dei casi, che rappresenta la maggioranza, si verifica una fibrillazione ventricolare. In questo caso, se non disponiamo di un defibrillatore, i nostri sforzi per salvare il paziente sono nulli.
Esistono due tipi di defibrillatori: uno manuale e uno semi-automatico, che sono stati introdotti recentemente anche per un uso non medico. Se siamo in ospedale e disponiamo di un defibrillatore normale, lo prendiamo, disattiviamo la sincronizzazione, carichiamo e scarichiamo. Se interveniamo rapidamente, abbiamo una probabilità del 90-100% di ripristinare il ritmo cardiaco del paziente. Questo perché quando la fibrillazione è primaria, cioè legata all'attività elettrica, la ripresa è totale.
Che se è una fibrillazione di un moribondo che sta lì che poi muore per fibrillazione ventricolare lo possiamo anche riprendere ma dopo un po' l'aritmia ritorna. Allora se è fibrillazione primaria nell'infarto per esempio noi scaricando va in genere in ritmo sinusale, però siccome le condizioni di ischemia probabilmente non sono modificate ci possono essere delle recidive di fibrillazione e quindi noi dobbiamo iniettare in questi pazienti la lidocaina o la xilocaina, se la scarica è risultata inefficace possiamo in questi casi iniettare l'adrenalina intracardiaca, non l'alupent, ma l'adrenalina intracardiaca che attiva ed eccita le cellule per cui alla successiva scarica possiamo ottenere il ripristino del ritmo sinusale. Se invece abbiamo il defibrillatore semiautomatico, si mettono le placche sul torace, indietro e questo ti dice che ci sono le condizioni per dare la scarica se la vuoi dare si spinge si e da la scarica automaticamente.
Questi defibrillatori non sono molto diffusi però a Foggia sono presenti nelle 4 macchine del 113 che girano continuamente a Foggia ed in alcuni pullman. Quando tempo dobbiamo continuare l'animazione cardiopolmonare? Respirazione, massaggio, diagnosi della causa e trattamento, per un periodo di 20 minuti circa, ma normalmente alla comparsa di midriasi che non si modifica alle nostre manovre praticamente il pz è andato. Allora come dobbiamo praticamente fare. Massaggiare e respirare, frequenza delle compressioni ventricolari rispetto al respiro: 15 : 2, quindi 100 compressioni al minuto e 4-5 respirazioni al minuto se il sg che fa la rianimazione è unico, se invece di è + fortunati e ci sono 2 persone, allora l'insufflazione può essere anche + continua rispetto al massaggio. Se poi riusciamo a chiamare l'anestesista intubiamo il pz e riusciamo a contenere. Quali sono i reali risultati? Se l'arresto avviene in cardiologia 9 volte su 10.
Il pz viene preso, se avviene in medicina 1 volta su 10 perché non tutti hanno il defibrillatore, se avviene fuori, non c'è possibilità di ripresa, salvo come a Seattle, negli USA in cui ci sono i defibrillatori semiautomatici ad ogni quadrivia, nel bar o negozio dell'angolo. Ma a Seattle costruiscono gli aerei, e quindi ci sono i soldi, in Italia è stato realizzato un sistema uguale a Piacenza, però dopo 2 anni dall'acquisto dei defibrillatori.