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GESTIONE DEL PAZIENTE AFFETTO DA MALATTIE DELLE VIE AEREE

BPCO: bronco pneumopatia cronico ostruttiva.

Malattie respiratorie caratterizzate da ostruzione cronica del flusso d’aria.

Bronchite cronica, enfisema polmonare e bronchi ectasie. È una patologia tipica dei fumatori

o REVERSIBILE: gs

o IRREVERSIBILE: gs

BRONCHITE CRONICA: (caratteristiche di BPCO)

o Broncospasmo (riduzione del diametro dei bronchi)

o Tosse produttiva e cianosi marcata

ENFISEMA POLMONARE: (caratteristiche di BPCO) distensione permanente e distruttiva degli spazi

aerei situati distalmente ai bronchioli terminali in assenza di fibrosi e con perdita della normale

architettura. Caratterizzata da distensione dello spazio polmonare. Caratterizzato da dispnea

tachipnea, espirazione con sibili, ristagno di secrezioni, astenia, torace a botte (caratteristica perché

il pz utilizza i muscoli accessori per espirare) e tosse cronica.

Respirazione

Ventilazione

Bronchiectasia: alterazione morfo- strutturale dei bronchi, consiste.. gs

ASMA

Ostruzione delle vie respiratorie che si manifestano sotto forma di attacco, completamente o

parzialmente reversibile. Si risolve con il ventolin che è un bronco dilatatore. È un disordine

infiammatorio cronico caratterizzato da episodiche esacerbazioni dell’infiammazione e da

costrizione reversibile della muscolatura liscia bronchiale, da ipersecrezioni di muco ed edema.

Segni e sintomi: dispnea, tosse, sibili respiratori, ipossia, tachicardia. I betabloccanti riducono la

pressione e la frequenza cardiaca, riducono il fabbisogno di O2 questi farmaci sono di 2 tipi 1 (del

cuore) e 2 (dei polmoni). Per chi ha l’asma i betabloccanti sono da evitare. Fattori di rischio:

obesità, familiarità (predisposizione), genetico (quando è sicuro), sesso, inquinamento, tabacco

passivo e attivo. Fattori di rischio gs

FATTORI DI RISCHIO BPCO:

- Fumo di sigaretta

- Agenti occupazionali (inquinamento)

- Inquinamento esterno e domestico

- Infezioni

- Stato socio economico

PIANIFICAZIONE E OBIETTIVI:

- Informazione sulla malattia

- Modifica stili di vita (fumo)

INTERVENTI INFERMIERISTICI:

- Istruire il pz ad evitare irritanti bronchiali (fumo, sbalzi termici e temperature ext)

- Istruire il pz a riconoscere i sintomi precoci di infezioni

- Incoraggiare il pz alla vaccinazione anti-influenzale.

- Somministrare bronco-dilatatori secondo prescrizione. Iper- utilizzo può comportare una

tachicardia perché interagisce anche con i betabloccanti di tipo 1.

- Miglioramento degli scambi gassosi

o Come si usano i broncodilatatori gs.

- Somministrare ossigeno secondo prescrizione:

o MONITORARE CIANOSI, fc, Attenzione agli alti flussi

o Valutare ossimetria periferica/emogasanalisi

o Gs

Respirazione diaframmatica: aumenta l’ossigenazione alveolare ed aiuta ad espellere la maggior parte di

atria durante l’espirazione. Il diaframma è il più importante muscolo respiratorio.

Pazienti con bpco fanno a casa la ventilazione non invasiva con la maschera, l’obiettivo è quello di

garantire una pressione positiva di fine espirazione (detta pip), è come se si respira forte a bocca

socchiusa. Con la CPAP (metodo) per eseguirla li do una PIP (ventilatore,valvole).. faccio sì che la pressione

negli alveoli non arriva a 0 ma rimane sui livelli maggiori tipo 4, 5.

Un paziente tachipnoico è un paziente che si stanca facilmente quindi sarebbe meglio darli un ansiolitico

per rilassarlo e permetterli di respirare meglio. Uno che ha dolore

Accertare le frequenze respiratorie:

Tachipneaa FR > 18-20 atti minuto

- Esercizio fisico

- Ipertermia

- Insufficienza cardiaca

- Dolore pleurite

- Anemia

- BPCO

- Obesità

Bradipnea FR <10-12 atti/minuto

- Coma diabetico

- Intossicazione da alcol e/o oppiacei

- Aumento della pressione intracranica ( perché spingono sul talamo e l’ipotalamo)

DISPNEA- discrepanza tra richiesta di ossigeno e consumo di ossigeno riferita dal paziente come fame d’aria

e /o affanno.

Aspetti da indagare:

- Gs …

TOSSE: espirazione violenta ed improvvisa finalizzata a liberare le vie respiratorie da corpi estranei e/o

secrezioni. Il fluimucil non fa altro che liquefare le secrezioni, sarebbe meglio bere perché fluidifica meglio

le secrezioni. È un atto riflesso complesso ed è dunque solo parzialmente controllabile..

Diversi tipi do tosse… gs

CARATTERSTICHE DELL’ESPETTORATO:

- Abbondante, denso giallo verdastro-> infezioni batteriche

- Fluido e mucoso-> infezioni virali

- Roseo- mucoso-> tumore polmonare

- Abbondante, roseo e schiumoso-> EDEMA POLMONARE

- Maleorodante-> ascesso bronchiectasia

Pianificare: obiettivi gs.> valuto tutto

- Migliorare lo scambio gassoso-> problema degli scambi, migliorare la tolleranza all’attività fisica.

Stare seduto, istruire il pz ad utilizzare il diaframma.

- … gs

DIANGNOSTICA:

SATURIMETRIA (95%- 100%)

Saturimetro:

 Sensore (dito mano/piede, padiglione auricolare)

 Variare sovente sede del sensore

 Pulire accuratamente il sensore

 Controllare la stabilità del sensore

EMOGASANALISI: prelievo di sangue arterioso perché misuro il valore del pH, della PO2 ..

 Campione non deve presentare bolle d’aria

 Trasporto con ghiaccio perché rallenta il metabolismo.

 Test di Allen (non si fa più)

Valori normali: 3- +

 Ph= 7.35- 7.45 : concentrazione di H+ ioni di idrogeno ph= HCO / H = 7.35-7.45

quindi il bicarbonato coincide con la parte metabolica renale e H+ la parte

respiratoria CO2. In caso di acidosi respiratoria si riducono gli H+ e quindi per

compensare aumentano i bicarbonati allora avremo una ritenzione idrica.

 PO2 80-100 mmHg pressione parziale di O2 cioè la parte disciolta nel sangue.

 HCO3 25-28 mEq/l bicarbonati

 PCO2 36- 40 mmHg

Interpretazione ega gs, anche spirometria

CURVA DI DISSOCIAZIONE:

la saturazione indica quanta emoglobina si è saturata. Se la parte disciolta viene meno, l’emoglobina si

desatura. Da 100 a 90 la saturazione la PaO2 mmHg passa da 100 a 50, quindi perdo 50 unità di pressione

parziale di ossigeno. Sotto 90 è pericoloso perché la pressione scende sotto i 50 e se la satO2 arriva a 80

scende a 40 la pressione. Quindi sotto gli 80 di sat l’ossigeno è consumato velocemente, quindi siamo in

pericolo. Quindi se aumenta la PaO2 aumenta anche la sat

TORACENTESI: prelievo di liquido dalla cavità pleurica attraverso uno spazio intercostale.

FATTORI DI RISCHIO BPCO:

- Fumo di sigaretta

- Agenti occupazionali (inquinamento)

- Inquinamento esterno e domestico

- Infezioni

- Stato socio economico

LEZIONE 4 laboratorio

Cardio chirurgia si occupa di interventi sulle coronarie .. entrambi le tipologie di interventi richiedono un

attività di preparazione all’intervento

Preparazione odonto- stomacologica (denti cariati, infezioni in bocca..) per ridurre il rischio di infezioni.

Nella fase preoperatoria c’è una visita fisioterapica la quale si occupa di fare una valutazione e suggerire

quali sono i movimenti respiratori da adottare e i migliori per ridurre la fatica dei muscoli e suggerisce i

movimenti di mobilizzazione esercitando meno le ferite chirurgiche. Interventi infermieristici: aspetti

informativo, post intervento in terapia intensiva fase sub acuta, ricovero in reparto, riabilitazione e poi

tornano a casa. Un altro in intervento è la gestione dell’ansia perché se non si supera questo momento

potrebbe crearsi dei danni. (Un accertamento dell’ansia viene fatta attraverso l’osservazione al pz e

attraverso rx a domande; meglio identificarlo prima. Questi pz hanno un lungo periodo di cambio d’umore

(hanno più paura..).) Preparazione intestinale, della cute somm dei farmaci di preanestesia esecuzione

esami di laboratorio.

ESAMI DIAGNOSTICI STRUMENTALI INVASIVI: eco dei tronchi sovra- aortici (carotidi interne ed esterne).

Sottraendo questa massa di sangue se fossimo di fronte a delle stenosi carotidee potremmo avere un

danno a livello centrale e quindi garantire e prevedere una buona perfusione di sangue a livello coronarico.

ECG completo, spirometria. Quindi siamo pronti per l’intervento

Intervento chirurgico: Ingresso in sala operatoria… . gs

Fase post operatoria-> fase sub acuta… gs

CONTROLLI DELLA FASE ACUTA E SUB ACUTA: controlli del bilancio idro- elettrolitico, parametri vitali ( FC

PA SPO2 TC PESO). Accessi invasivi.

FASE DI PREDIMISSIONE: inizia già nel trasferimento nel reparto di degenza ma la preoccupazione sarà

quella di renderlo autonomo e quindi prepararlo alla dimissione; e di metterlo in contatto con chi gestisce

la riabilitazione. Al paziente viene insegnato come tossire. Infine nei centri di riabilitazione nelle ultime 2

settimane +- per la preparazione alla dimissione.

Come si arriva dal cardiochirurgo? Gs xk tutto scritto!

- Visita: valutazione cardiologica

- Sottopone il pz ad eseguire test non invasivi (ex ECG, test da sforzo) e test invasivi CORANOGRAFIA

(iniettando un mezzo di contrasto attraverso catetere che viene posto attraverso le coronariche e si

capisce quale o quante possono essere difettate, occluse. Potremmo procedere con

ANGIOPLASTICA che è una specie di palloncino che sblocca e disostruisce gonfiandosi all’interno del

lume e poi si estrae sgonfiandolo.

- Valutazione globale: gs

ACCETTAZIONE gs

.. PREPARAZIONE ALL’INTERVENTO..

FARMACI antianginosi possono essere somministrati se pte è sintomatico, sono indicati nitrati…

Il pz con angina instabile-> somministrare eparina e sospendere aspirina almeno una settimana prima. La

trasfusione operatoria solo se utile.

Problemi di intervento chirurgico.

- Individuare la presenza di stress e la capacità di affrontarlo

.. gs

ACCESSO CHIRRURGICI: stereotomia minivasivo

CONDOTTI: venosi (grande safena sinistra di destra

Arteriosi (AMIS, AMID)

Alternative gs

PROBLEMA INTERVENTO CHIRUGICO gs tutto

Dopo l’intervento il pz fa in terapia intensiva dove il paziente è sottocontrollo da una grande equipe.

Abbiamo un:

- Monitoraggio ECG

- Monitoraggio PA

- Assistenza respiratoria meccanica e pulsimentria

- Drenaggi (controllare che aspiri, e se il drenaggio aumenta vuol dire che probabilmente sarà saltato

qualche punto cardiaco.

- Diuresi

MONITORAGGIO ECG

In questa tipologia di pz la fibrillazione atriale è importante!.

Garantire una pressione sostenuta, quindi senza carica il cuore. Nell’assistenza respiratoria utilizzare

eventualmente un apporto di ossigeno artificiale.

DRENAGGI:

controllare tutto

Bassa gittataa (accennato)

COMPLICANZE:

Cardiache e non cardiache: posso

Dettagli
A.A. 2013-2014
18 pagine
SSD Scienze mediche MED/11 Malattie dell'apparato cardiovascolare

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alfonso.loiscio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Cardiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Salina Loris.