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VLFLFlap intimaleArco aorticoTipo III sec. DeBakey = tipo B sec. StanfordVLFL
• TC torace con m.d.c:- informazioni su parete e lume;- estensione del processo dissettivo; - valutazione -coinvolgimento vasi viscerali; stimadiametri relativamente attendibile; -possibile ricostruzione 3D.
• Risonanza Magnetica:- informazioni su parete e lume;- estensione -dell’aneurisma; possibili“tagli” non assiali (es. sagittali); - possibilericostruzione 3D, - nom.d.c.; -lunghi tempi di acquisizione (non usata in acuti)
TERAPIAIL TIPO ANATOMICO (class. Stanford)CONDIZIONA LA SCELTA TERAPEUTICATipo A: terapia solo chirurgicaTipo B: terapia medica inprima istanza, intervento incaso di complicanzeTipo dissezione IndicazioneAcuta Tipo A presenzarotturamalperfusioneTipo B progressionefallimento terapia medicasintomatologia (insufficienza cardiaca,insufficienza aortica, angina, stroke, dolore)Cronica Tipo A malperfusioneaneurismasintomatologiamalperfusioneTipo B aneurismaScelta della
condotta operatoria
- In base all'estensione della dissezione:
- prossimale (coinvolgimento radice/valvola)
- distale (coinvolgimento arco)
- In base alla sede della breccia principale:
- scopo della terapia chirurgica è eliminare e sostituire il tratto di aorta a livello del quale il sangue imbercia il falso lume e re-indirizzarlo così nel vero lume distalmente al tratto sostituito: ciò previene la rottura e le complicanze ischemiche potenzialmente letali
Tecniche chirurgiche
- Sostituzione aorta ascendente (tratto tubulare)
- Sostituzione aorta ascendente e risospensione valvola aortica
- Sostituzione aorta ascendente tubulare + valvola aortica con due protesi distinte (intervento di Wheat, 1964) o in blocco (intervento di Bentall-De Bono, 1968)
- Sostituzione aorta ascendente ed emiarco inferiore
- Sostituzione aorta ascendente ed arco "totale"
- Sostituzione aorta discendente (toracica o toraco-addominale)
Protesi
utilizzate protesi tubulari in Dacron, polimero sintetico biocompatibile intessuto a maglie e impregnato di collagene o gelatina. Per l'intervento di Bentall si utilizzano protesi composite (tubulare + valvola meccanica). Per le sostituzioni di aorta ascendente + arco si possono utilizzare protesi con branche laterali. Procedura chirurgica: - Accesso arterioso e venoso per istituzione C.E.C. - Ipotermia (topica e sistemica) - Protezione miocardica - Protezione cerebrale (per intervento sull'arco aortico) - Escissione tratto aortico contenente breccia/e - Anastomosi distale della protesi - Eventuale reimpianto TSA (per intervento sull'arco aortico) - Riscaldamento durante Anastomosi prossimale procedure ± prossimali associate - Svezzamento C.E.C. Arresto di Circolo: - È sempre necessario negli interventi sull'arco aortico: una volta raggiunta la temperatura desiderata (<20-25°C) si arresta laC.E.C.• Permette un campo operatorio esangue
• Comporta ischemia sistemica
• Necessita di essere implementato con metodi di protezione d’organo (in particolare: protezione cerebrale)
Il cervello è particolarmente suscettibile al danno da arresto di circolo (elevata attività metabolica, riserve limitate): dopo 4-5 min danno irreversibile
Ipotermia profonda
• E’ il principale metodo di protezione d’organo
• Temperatura centrale del paziente <20°C
• Tale temperatura viene raggiunta gradualmente, raffreddando in C.E.C. il sangue (gradiente CEC-paz: max 10°C)
• L’ipotermia profonda consente l’arresto circolatorio senza danni d’organo per un tempo limitato
A <20°C il consumo di O2 si riduce ad 1/5 del livello base
L’attività metabolica del cervello si riduce al 50% a 28°C, al 19% a 18°C
• Ne deriva che il tempo di ischemia “concesso” a 18°C prima che si verifichi danno
cerebraleirreversibile è di 20-25 min, ovvero 5 voltequello in normotermia.
Tale periodo non sempre è sufficiente adeffettuare il tempo chirurgico distale.
Inoltre l'ipotermia profonda comporta svantaggicome: -coagulopatia- prolungamento tempi C.E.C.
Tecniche di protezione cerebrale perimplementare e moderare l'ipotermia
- Raffreddamento topico, farmaci
- Perfusione cerebrale retrograda
- Perfusione cerebrale anterograda monolaterale
- Perfusione cerebrale anterograda bilaterale
Almeno a livello teorico, le tecniche diperfusione hanno il vantaggio, rispettoall'arresto ipotermico, di evitare il danno(principalmente endoteliale) da ischemia-riperfusione
Il danno endoteliale (con riduzione dellanormale produzione di fattori vasoattivi, comel'NO) ha un ruolo centrale nello sviluppo dilesioni secondarie (di tipo infiammatorio)
Perfusione della cava superiore:perfusione cerebrale retrograda (sec.Ueda)
stato calcolato che solo il 5% del flusso retrogrado fornisce realmente "nutrizione" cerebrale. Il flusso immesso in vena cava superiore si dirige preferenzialmente (minore resistenza) nel sistema dell'avena cava inferiore ("furto" attraverso la vena azygos). Le vene giugulari possono in alcuni casi contenere valvole. Bisogna mantenere pressioni di perfusione non superiori a 25 mmHg per evitare l'edema cerebrale e l'ipertensione endocranica. Perfusione dei TSA (troncobrachiocefalico + carotide dx): perfusione cerebrale selettiva anterograda bilaterale (sec. Kazui). La forma più fisiologica di perfusione cerebrale. Flussi raccomandati: 10ml/kg/min (mantenere una pressione di perfusione di 40-60 mmHg). Clampare all'emergenza l'arteria succlavia sn, per evitare fenomeni di furto attraverso i circoli anastomotici carotideo-succlavi. Le cannule utilizzate per i TSA, munite di cuffie per assicurare che non si dislochino.Possono, secondo alcuni autori, danneggiare la parete arteriosa o provocare embolia di eventuale materiale ateromatoso.
L'efficace perfusione cerebrale permette di ridurre la profondità dell'ipotermia (ipotermia moderata: 22-25°C).
Perfusione dell'art. ascellare: perfusione cerebrale selettiva anterograda monolaterale.
Risultati chirurgici:
- Mortalità post-operatoria: 20% nella maggior parte delle casistiche.
- Possibili complicanze post-op.: -stroke -insufficienza respiratoria -insufficienza renale -sanguinamento.
- Il rischio cambia nelle diverse forme: - minore per ascendente +emiarco - maggiore per arco totale.
Dissezione tipo B:
- Trattamento conservativo = somministrazione (se necessario per infusione continua) di farmaci ipotensivanti (beta-bloccanti, nitroderivati, urapidil, ACE-inibitori...);
- Se vi è: - persistenza del dolore o dell'ipertensione - evidenza di malfunzionamento (es. oliguria-anuria) - evidenza di rottura (versamento...
pleurico) -progressione dissez. in senso distale o prossimale
Trattamento invasivo Dissezione tipo B
- CHIRURGICO: sostituzione aorta discendente(toracica o toraco-addominale)elevata mortalità operatoria per le condizioni spesso gravi dei pazienti (anche 60-70%)
- PERCUTANEO: impianto di endoprotesi aortiche introdotto nel 1996, prima per l’aorta addominale, poi anche toracica, ha permesso di ridurre notevolmente la mortalità per questo tipo di patologia
Risultati chirurgici
- Mortalità post-operatoria: 28-65%
- Paraplegia: 19-36%
- Sopravvivenza a distanza: 48% a 5 anni post-op.
- 29% a 10 anni
Stent in nitinolo con all’interno un tubo in PTFE o poliestere, impiantabile per via percutanea al fine di “escludere” il falso lume
Valutazione pre-impianto
- Possibilità di ancoraggio della protesi a monte e da valle
- Possibilità di corretto posizionamento della guida metallica nel vero lume nel caso di
dissezioni
- Aorta piuttosto rettilinea
- Femorali o iliache di calibro adeguato
Endoprotesi aortiche
- L'impianto dell'endoprotesi va eseguito sotto controllo fluorangiografico (ed ecocardiografico transesofageo) in sala operatoria o nellaboratorio di emodinamica
Risultati
- Mortalità post-operatoria: circa 10%
- Paraplegia: 2%
- Possibili complicanze:
- stroke embolico
- occlusione art. succlavia sn
- "endoleak"
- rottura endoprotesi
- rottura aorta o dissez.
DEFINIZIONE e TERMINOLOGIA
Malattia dilatativa dell'aorta: processo patologico caratterizzato dall'aumento del diametro dell'ume aortico, che può avere localizzazioni e forme diverse
Dilatazione (o ectasia): aumento del diametro aortico rispetto ai valori normali per età e superficie corporea
Aneurisma: dilatazione che raggiunge un diametro di almeno una volta e mezzo il diametro normale
SEDI in cui può esprimersi la Malattia Dilatativa
- Aorta
Ascendente• Arco Aortico• Aorta Discendente Toracica• Aorta Discendente Addominale• Aorta Toraco-addominale
Le diverse localizzazioni riconoscono eziologia, storia naturale, diagnosi e terapia diverse
CLASSIFICAZIONI (1)
MORFOLOGIA
Aneurisma fusiforme: dilatazione simmetrica che coinvolge l’intera circonferenza della parete aortica
Aneurisma sacciforme: dilatazione localizzata ad una porzione della circonferenza aortica, protrudente a mo’ di sacca (raro in aorta ascendente, più spesso a livello dell’arco o dell’aorta discendente)
sacciforme fusiforme
Colletto
CLASSIFICAZIONI (2)
COMPOSIZIONE della PARETE
Aneurisma vero: la parete del tratto dilatato è composta da tutti e tre i foglietti che costituiscono la parete arteriosa (intima, media, avventizia)
Aneurisma falso (pseudoaneurisma): non costituito da tutti gli strati, ma solo da avventizia e tessuto reattivo circostante (conseguenza di rottura coperta o “fissurazione”, a volte in seguito
FISIOPATOLOGIA
Legge di Aumento dello Laplace stress parietale aortico
T =