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Canto 1 - Paradiso Pag. 1
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CANTO 1 - PARADISO

Dove

: nel Paradiso Terrestre (Eden)

Chi

: Dante e Beatrice

● Funzione di proemio (fino a vv.36)

● Qui le capacità fisiche dell’uomo sono ai livelli massimi (uomini immagine simili a Dio)

1-9​ : Paradiso: grandezza, esaltazione della gloria di Dio che muove tutto l’universo, Difficile

da spiegare perché l’intelletto si immerge nell’oggetto del desiderio e la memoria non riesce

a stargli dietro (vista e udito - luci e musiche). Infatti, Dante non può raccontare cosa ha visto

in Paradiso perchè il linguaggio non è all’altezza di Dio e dimenticherà tutto.

10-18​ : Dante ha ricordi non lucidi (INEFFABILE).

Invoca Apollo (Dio delle Arti) per avere assistenza divina della grazia e quindi aiuto

nell’esposizione poetica.

Nell’Inferno e nel Purgatorio, invoca le Muse (risorse umane e poetiche), ma ora ha bisogno

di entrambe le cime(muse e Apollo) del monte Parnaso/Olimpo (casa degli dei).

19-36​ : invocazione. Dante chiede ad Apollo di entrare in lui come fece quando vinse contro

Marsia, squaiandolo vivo (Marsia VS Apollo - gara di strumenti - vince Apollo).

Inoltre, chiede ad Apollo di essere incoronato con foglie d’alloro (Dafne).

Apollo dovrebbe essere lieto che qualcuno desideri essere incoronato (raramente oggigiorno

succede).

Dante spera che in molti seguiranno il suo esempio. ​

37-63​ : inizio viaggio. È mezzogiorno, equinozio di primavera e il sole​ è nella costellazione

dell’Ariete (ambiente vitale, luminoso) che permette al sole di esercitare al massimo i propri

influssi benefici.

Secondo Dante, la terra abitata occupava l’emisfero opposto a quello del Purgatorio (Sera

sulla terra abitata, giorno nel Purgatorio).

Beatrice guarda il sole come un’aquila, Dante fa lo stesso attraverso gli occhi di Beatrice che

sono come uno specchio che riflettono la luce/beatitudine (come un raggio di sole riflesso

sembra voler tornare indietro: doppia similitudine​ — un pellegrino come Dante che dopo

aver compiuto il suo viaggio vuole tornare a casa)

Aumenta la luce perchè Dante si avvicina o si innalza verso il cielo.

64-81​ : Dante guarda Beatrice, che a sua volta guarda il cielo.

Dante si perde in lei e subisce una trasformazione impossibile da descrivere a parole

(TRASUMANAR), per questo fa una similitudine con il mito di Glauco (anch’esso

inspiegabile): (pescatore) [dalla Metamorfosi di Ovidio] che posa i pesci pescati sull’erba e

questi resuscitano mangiandola per poi rituffarsi in acqua, la mangia anche lui e diventa una

creatura marina.

Dante non sa se è anima o corpo ma fissa il suo sguardo nei cieli.

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
2 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher danary2206 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Casadei Alberto.