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Canova: come realizzava le opere e descrizione delle opere più note Pag. 1
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Estratto del documento

Nel corso della vita riesce a confiscare i beni italiani che Napoleone Buonaparte aveva trafugato e

portato a Museo del Louvre di Parigi. A seguito della missione gli venne conferito la carica di

Marchese d'Ischia.

Come realizzava le sue opere:

Inizialmente si faceva un disegno dell'opera , un progetto . Un piccolo bozzetto di creta che serviva

anche al committente per capire com'era l'opera, in questo modo poteva esprimere se gli piaceva o

meno. Successivamente suddivideva la statua in varie parti e in in per poi ingrandirle a grandezza

naturale. A volte si costruiva un anima interna per dare a queste statue di argilla una solidità e

resistenza. Il bozzetto in argilla veniva attraversato da lamelle di ottone per fare il calco della

statua . Bisognava mettere due valve di gesso per poter creare l'impronta del busto della statua. Si

aspettavano ore di asciugatura o qualche giorno e quando il gesso si era seccato e solidificato si

aprivano le due valvole di gesso, si metteva della sabbia rossa e si colava nuovamente il gesso nelle

valve creando il positivo del calco in gesso. La sabbia serviva per fare in modo che il gesso non si

appiccicasse alla valve.

Una volta ottenuto il gesso in positivo, Canova procedeva per lisciare e togliere le sbavature. Il

gesso veniva investito di puntini di metallo in bronzo che si chiamano repair che avevano la

funzione di essere utilizzati per prendere le distanze da trasferire sul blocco di marmo, utilizzano

uno strumento che calcolava la distanza e che veniva riportato sul blocco di marmo. A questo punto

sono i collaboratori che lavorano il blocco di marmo e solo da un dato momento Canova inizia a

lavorare utilizzando, raspe, pietra pomice, paglia e fieno per lisciare la superficie e anche usava il

trapano che forse leggendariamente gli costò la vista causando un inclinazione della costola che gli

aveva occluso lo stomaco.

Spesso usava la cera per rendere le sue opere più lucenti e dato che si trattava prevalentemente di

statue a tutto tondo osservabili da ogni angolazione, lucidava la figura in ogni sua parte.

La cosa interessante per quei tempi è che possedeva un catalogo per i committenti che potevano

scegliere il modello che più preferivano. Tutte le sculture erano produzioni autografe per questo

Canova per evitare la copiature delle sue opere da parte dei suoi allievi e collaboratori aveva fatto

trasferire i calchi dei gessi da Roma alla Gypsoteca di Possagno evitando così situazioni di plagio.

L'idea era stata consigliata dal fratello di Canova che appunto aveva previsto il rischio di copiatura

delle opere del fratello.

Le statue del Canova derivano dalla scultura classica ellenistica, il che è straordinario in quanto

l'artista puntava alla perfezione e alla resa anatomica dei corpi secondo i canoni della scultura greca

nonostante questo obbiettivo Canova prima di osservare parti scultore del Partenone di Fidia a

Londra, non vide mai la scultura ellenistica ma solo quella romana.

Le sculture di Canova ritraggono personaggi senza tempo proprio perchè si riferiscono alla scultura

classica e non vestono mai abiti contemporanei è il caso dell'opera di Napoleone Buonaparte come

Marte Pacificatore dove Napoleone non è ritratto in uniforme ma con una nudità eroica oppure il

ritratto di George Watshinton commissionato da Thomas Jefferson il quale è ritratto come un

imperatore romano mentre sta dando le dimissioni per la fine del suo mandato. Pochi artisti

avrebbero ritratto un presidente degli stati uniti come un militare romano e durante la fine della sua

carica, si tratta di una rappresentazione indubbiamente non idealista per i canoni dell'epoca.

Monumento funebre a Maria Cristina d' Austria

La porta del monumento è sovrastata da un massiccio architrave su cui leggiamo: Alberto ha la sua

ottima moglie. Verso questa apertura si sta avviando da sinistra una processione che scende una

breve gradinata di tre livelli, la donna che dirige il corteo è accompagnata da due fanciulle e la virtù

e porta con sé l'urna contenente le ceneri della defunta, tra i partecipanti della scena c'è il genio

alato dai morbidi lineamenti che vuole simboleggiare la tenerezza del duca Alberto. Genio che è

compassionalmente appoggiato sul dorso di un leone accovacciato e piangente che rappresenta la

forza morale. Vi è anche nel monumento la Beneficenza o Pietà resa dalla giovane donna che

accompagna verso il sepolcro una bambina e un vecchio cieco, tenendo quest'ultimo per un braccio.

Tutti i componenti della processione sono caratterizzati da una ghirlanda di fiori e camminano su un

leggerissimo velo che steso sulla gradinata sottolinea la continuità tra la vita e la morte . In alto il

corto è sovrastato dalla felicità celeste che regge un medaglione recante il volto di Maria Cristina ,

maglione che è contornato dall' uroboro ossia il serpente che si morde la coda che simboleggia

anticamente il cosmo e l'eternità. La felicità celeste è accompagnata da un bambino in volo con una

palma in mano, simbolo della gloria. Canova considera la morte come il momento in cui ci si

distacca serenamente dalle contingenze terrene per entrare nel nulla eterno come cantato dal

Foscolo nel sonetto alla sera. A essere scolpito nel marmo infatti non è il momento in cui la morte è

appena sopraggiunta bensì una situazione in cui la morte è ancora in divenire e chiama a sé tutti i

componenti del corte funebre. Questi consapevoli di non potersi sottrarre al suo invito si avviano

lentamente verso il buio ingresso al centro della piramide. Il monumento funebre riscuote all'epoca

un grande successo e segna un ulteriore consolidamento della fama europea di cui già l'artista gode.

Napoleone Buonaparte come Marte pacificatore

Nel 1803 anche Napoleone desidera un ritratto dal Canova. L'artista è inizialmente riluttante nel

realizzare un'opera per il carnefice della repubblica veneta ceduta all'Austria ma sollecitato da Pio

VII a sua volta spinto da ragioni politiche, Canova parte per Parigi e realizza il ritratto di Napoleone

come Marte pacificatore. Napoleone la voleva per metterla al centro di una delle piazza di Parigi. Il

cui l'imperatore è raffigurato come un colossale Marte vincitore con il braccio sinistro sollevato per

sorreggere una lancia e quello destro proteso a reggere un globo dorato dominato da una vittoria

alata. La figura è affiancata da un tronco d'albero che ha il compito di sostenere l'intera

composizione. Napoleone appare nudo ad eccezione della clamide greca militare appoggiata sulla

spalla sinistra. Terminato nel 1806 la statua giunge a Parigi nel 18011 che non viene accolta bene

dalla critica locale. I francesi erano inclini alla rappresentazione di abiti contemporanei e ala fedeltà

storica piuttosto che all'idealizzazione nel momento in cui decidevano di farsi rappresentare ,

Napoleone infatti era sempre rappresentato in uniforme. Lo stesso napoleone rifiuta la statua e ne

decide il collocamento nei depositi del Louvre . Dopo la sconfitta di Napoleone Canova tenta di

riacquistare la statua che viene venduta agli inglesi che a sua volta la dona al vincitore della

battaglia di Waterllo il duca di Wellington . nel 1817 il generale la colloca nella sua residenza a

Londra dove si trova ancora oggi . Per inserire la statua Wellington dovette abbattere l'ingresso di

casa per inserire la statua che sembrava rinchiusa in una prigione secondo quello che era l'intento

del generale vedere Napoleone imprigionato tutti i giorni nella sua abitazione.

Nel 1817 l'ambasciatore di Francia a Roma commissionata al Canova una statua in bronzo

corrispondente alla prima copia che verrà accolta nel cortile della pinacoteca di Brera dove si trova

tutt'ora.

Dedalo e Icaro

1777 all'età di 20 anni apre uno studio a campo san Maurizio dove l'anno successivo su

commissione del procuratore Dettor Pisani inizia il gruppo scultoreo di Dedalo e Icaro. In questa

composizione la figura del vecchio Icaro è protesa in avanti mentre quella del giovane si inarca

sulla schiena.

Secondo alcuni studiosi non si tratterebbe di Dedalo e Icaro ma di Canova e il nonno, in quanto ai

piedi delle figure si trovano gli strumenti da lavoro: il martello, lo scarpello ovvero gli strumenti del

nonno che si chiamava Pasino che aveva tentato invano durante la sua vita di abbandonare il lavoro

di scarpellino per esercitare la professione del commerciante di lana fallendo e ritornando al suo

vecchio lavoro.

L'opera rende celebre il Canova che verrà nominato membro dell'accademia veneziana alla quale

dona in segno di riconoscenza un apollo in terra cotta. Qui le interpretazioni sono diverse tra queste

diverse fonti una in particolare dice che al Canova gli viene offerta una cattedra che non accetta

perchè ha maturato il desiderio di recarsi a Roma per perfezionarsi, studiare le sculture classiche e

le collezioni romane nei Musei Vaticani. Viene compensato di 100 zecchini ricevuti per l'esecuzione

del Dedalo e Icaro.

Teseo sul Minotauro

L' opera viene realizzata in due anni e donata a Zulian personalità che gli aveva aperto la strada

durante il suo viaggio a Roma. Il Canova nel 1786 vende la scultura al Conte Graft Von Friez di

Vienna , finirà nella collezione del terzo Marchese Lordon Derry NEL 1820 il Teseo sul Minotauro

verrà collocato a Londra. Dal 1962 al Victoria Albert Museum di Londra. Il soggetto mitologico è

tratto dalle metamorfosi di Ovidio. Nell'antica leggenda viene narrata la storia di Teseo l'eroe greco

che con l'aiuto di Arianna riesce a penetrare nel labirinto di Cnosso e a uccidere il Minotauro una

mostruosa creatura con la testa da toro e il corpo di uomo. Canova immortala nel marmo il

momento successivo alla conclusione del conflitto. Teseo è rappresentato seduto sopra il mostro che

ha appena ucciso che a sua volat si trova su una roccia in una posizione a esse rovesciata. Le

interpretazioni allegoriche sono diverse ma la più dominante è l'allusione della ragione che

prevarica sull' irrazionalità. L'aspetto insolito dell'iconografica dell'opera è che Teseo appare

pervaso da una grande sensazione di pace, un atteggiamento opposto a quello che doveva aver avuto

nella furia del combattimento , l'eroe guarda il nemico sconfitto con pietà.

Amore e Psiche 1788-1793 Museo del Louvre

Il colonnello inglese John Cambell gli commissiona Amore e Psiche. Psiche è talmente bella che

attira l'invidia di Venere la dea della Bellezza che invia il figlio eros a far scoccare la freccia contro

l'uomo più brutto e avaro della terra per darlo in sposo a Pisiche . Cupido però colpito dalla

bellezza della fanciulla si distrae e sbaglia mira colpendo con la sua freccia il proprio piede. Eros si

innamora di Psiche e decide di portarla

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
5 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/03 Storia dell'arte contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher melchia82 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Stringa Nico.