Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Senge (1990) individua cinque dimensioni necessarie a costruire
un’organizzazione in grado di apprendere:
1. Pensiero sistemico
2. Padronanza personale
3. Modelli mentali
4. Vision condivise
5. Apprendimento di gruppo
Il Pensiero sistemico riguarda modalità di pensiero e di linguaggio in grado di
descrivere e comprendere il comportamento dei sistemi in termini di forze e
di relazioni. Il pensiero sistemico fornisce metodi e i strumenti per gestire il
cambiamento di strutture complesse.
La padronanza personale è tipica dei soggetti cha vivono in modalità di
apprendimento continuo per colmare la loro ignoranza e incompetenza,
sviluppare le proprie conoscenze e raggiungere gli obiettivi che si sono
prefissati. I modelli mentali sono delle generalizzazioni, delle ipotesi o delle
immagini che influenzano le azioni e le decisioni dei soggetti; a tale proposito
è necessaria una certa apertura che permetta di scoprire i difetti nel nostro
modo di vedere a la realtà. La costruzione di una visione condivisa motiva le
persone all’eccellenza e all’apprendimento, non perché gli viene richiesto ma
per loro volontà. Infine l’apprendimento di gruppo è rilevante in quanto i
gruppi rappresentano l’unità fondamentale di apprendimento
dell’organizzazione, e perché consente lo sviluppo di competenze e abilità
superiori alla somma dei talenti individuali.
I.4 Le dimensioni del Cambiamento Organizzativo
Nel processo di cambiamento si possono individuare tre dimensioni
rispondendo ai seguenti quesiti:
1. Che cosa cambia?
2. Quanto cambia?
3. Perché cambia?
Analizzando il cambiamento e rispondendo a tali quesiti è possibile
individuare rispettivamente l’oggetto, il contenuto e il contesto, tre dimensioni
strettamente connesse tra di loro (Consiglio, 2000).
I.4.1 L’oggetto del cambiamento
Il cambiamento si può manifestare su diversi livelli, ovvero a livello di
individuo, di gruppo, di azienda oppure di reti di imprese. L’individuo è
l’oggetto di cambiamento più elementare, può essere un operaio del reparto
manutenzione, un avvocato dell’ufficio legale, un venditore; ogni individuo ha
idee proprie, il proprio carattere, il proprio modo di comportarsi per cui a
seconda delle caratteristiche personali può assumere un ruolo di spinta o di
resistenza al cambiamento; in generale egli tende ad affermare i propri
obiettivi in coerenza con la propria funzione di utilità. Il gruppo può essere
invece rappresentato da una funzione aziendale, ma anche da un ufficio, da
un reparto o da un project team. Il cambiamento può avere come oggetto
tutta l’azienda o un network composto di un certo numero di aziende legate
da accordi o alleanze strategiche. Individuare il punto di partenza del
processo serve per fissare il livello di analisi dal quale iniziare per poi
considerare i legami tra i diversi livelli e quindi le conseguenze del
cambiamento di uno che ha effetto su tutti gli altri poiché, data la loro
elevata interdipendenza ogni livello, mutando, influenza gli altri e a sua volta
ne è condizionato. Si possono generare due tipi di cambiamento in base
all’oggetto di riferimento: cambiamenti a “cascata” e “cambiamenti a macchio
d’olio” (Consiglio, 2000).
I primi sono quelli che si innescano a livello di network e si ripercuotono poi a
livello di azienda, di gruppo e di individuo; i cambiamenti a “macchia d’olio” si
originano invece a livello individuo o a livello gruppo e si diffondono poi nei
livelli superiori dell’azienda e del network. Per esempio un accordo di
commercializzazione di prodotti tra imprese produce un cambiamento a
cascata che si origina a livello network nel momento in cui l’accordo viene
stipulato tra le aziende; poi ripercuote sulle strategie aziendali, infine nelle
funzioni come quella di marketing e sugli individui di tali funzioni. La
sostituzione di un dirigente invece, provoca un cambiamento a macchia
individuo e andando a influenzare gli altri livelli fino
d’olio, partendo dal livello mutamento, si può arrivare alla formulazione
al network in cui, grazie a tale
di nuovi accordi con altre imprese o alla cancellazione di accordi in essere.
Allo stesso modo l’introduzione di una nuova tecnologia di processo induce un
strategie aziendali in seguito
cambiamento a macchia d’olio che incide sulle
alle scelte di accentramento o decentramento che ne derivano.
I.4.2 Il contenuto del cambiamento
Il cambiamento organizzativo comporta una discontinuità rispetto alle
caratteristiche preesistenti delle variabili organizzative e delle loro relazioni;
esso può concretamente tradursi in base alla sua portata in cambiamenti
incrementali o radicali, e in base alla sua estensione in cambiamenti che
possono avere impatto sulla dimensione intra-organizzativa o sulla
dimensione inter-organizzativa, cioè che possono estendersi all’interno
dell’azienda o anche al suo esterno. I cambiamenti possono essere
incrementali o radicali a seconda che i mutamenti trasformino completamente
le caratteristiche fondamentali dell’organizzazione o meno (Compagno, 1997).
I cambiamenti di tipo incrementale sono quelli più frequenti e meno
traumatici, spesso rappresentano una naturale evoluzione dell’organizzazione,
e si generano in seguito all’introduzione di nuovi prodotti, tecnologie, sistemi
e processi che non alterano la natura dell’organizzazione.
Si tratta di un adeguamento delle regole dell’organizzazione a impulsi interni
o esterni, per cui non si tratta di mutamenti traumatici né particolarmente
significativi, ma di cambiamenti adattivi che si sviluppano attraverso una
ricombinazione del patrimonio conoscitivo esistente, preservando le
caratteristiche delle strutture, dei processi e dei comportamenti organizzativi
di partenza, rispettando la strategia, il modello organizzativo e i valori
esistenti. Si possono individuare due livelli di cambiamento incrementale: I)
cambiamenti di adattamento e II) i cambiamenti inerziali (Consiglio, 2000). I
cambiamenti di adattamento influenzano le strutture e le procedure al fine di
adeguare il sistema a modifiche intervenute nell’ambiente esterno, non
andando a intaccare le regole di base dell’organizzazione; possono provocare
resistenza a livello di individuo, di gruppo, di azienda o di network perché
modificano gli equilibri del sistema e riallocano i poteri tra i membri. I
cambiamenti inerziali sono invece azioni di piccola portata che, intervenendo
sulle routine organizzative , non provocano resistenze perché vengono
interiorizzati nella cultura e nelle procedure senza richiedere un intervento
diretto dell’individuo. I cambiamenti incrementali sono periodicamente
interrotti da cambiamenti organizzativi radicali. I cambiamenti si definiscono
radicali (Costa, Nacamulli; 1997) quando si riscontra un’elevata discontinuità
e un’evoluzione verso nuove sperimentazioni organizzative che comporta il
riorientamento dei comportamenti organizzativi; tali cambiamenti modificano
l’insieme di regole che caratterizza il funzionamento dell’organizzazione
influendo sull’intero sistema, per cui si modificano gli indirizzi strategici di
mission
fondo, il posizionamento, la cultura e la aziendale, e anche le
relazioni con gli interlocutori dell’organizzazione quali clienti, concorrenti,
partner, fornitori, proprietari e lavoratori. Sono anche detti cambiamenti
generali (Cafferata, 2007) e rappresentano vere e proprie innovazioni di
sistema che coinvolgono tutte le unità o tutti i processi in cui si articola
l’assetto dell’impresa.
Per esempio un’innovazione tecnologica nel processo di produzione può
provocare successivamente anche cambiamenti nelle caratteristiche degli
approvvigionamenti, nel marketing, nel modo in cui l’impresa affronta la
concorrenza. I cambiamenti radicali sono indotti da eventi che determinano
sviluppi inusuali dell’amministrazione aziendale. Questi eventi imprevisti o
improvvisi possono avere
natura personale, legale o societaria, quali la morte del fondatore o passaggi
di proprietà, o possono essere rappresentati dall’adozione di una nuova
strategia o dal mutamento del quadro legislativo; in ogni caso implicano delle
decision maker
scelte di adattamento da parte dei e quanto maggiori sono le
dimensioni dell’azienda tanto più oneroso sarà il cambiamento in termini
monetari e di redistribuzione del potere
(Cafferata, 2007). Anche in questo caso si possono distinguere due tipi di
cambiamenti radicali, quelli proattivi e quelli di reazione (Consiglio, 2000). I
cambiamenti del primo tipo seguono una spinta interna e rappresentano
un’azione che viene intrapresa in seguito al bisogno di rinnovamento che può
essere inerente all’identità dell’organizzazione oppure può essere dettato da
motivazioni strategiche. Il secondo tipo di cambiamento radicale è dettato
invece dal contesto esterno e si tratta di una reazione necessaria per la
sopravvivenza dell’organizzazione.
Per capire meglio le differenze tra cambiamenti incrementali e radicali ci si
può ricollegare all’oggetto del cambiamento e quindi ai quattro diversi livelli
individuo, gruppo, azienda, network. A livello di individuo un cambiamento
incrementale può essere rappresentato dalla modifica degli orari di lavoro,
mentre un cambiamento radicale consiste nell’attribuzione di una nuova
mansione. A livello di gruppo l’ingresso di un nuovo componente rappresenta
un cambiamento incrementale mentre l’adozione di una nuova tecnologia è
da considerarsi una rivoluzione. A livello di azienda la sostituzione di un
dirigente si può qualificare come cambiamento incrementale mentre è
radicale l’adozione di un nuovo sistema informativo.
Infine a livello di network stipulare un nuovo contratto con aziende con le
quali l’organizzazione ha già delle relazioni rappresenta un cambiamento
incrementale rispetto all’acquisizione di un nuovo partner. Ciò conferma che i
cambiamenti radicali hanno un impatto maggiore rispetto a quelli
incrementali e di conseguenza hanno anche una maggiore influenza sugli altri
livelli (Consiglio, 2000).
In conclusione mentre i cambiamenti incrementali sono volti a migliorare
sistematicamente le coerenze interne e a realizzare adattamenti in risposta a
variazioni ambientali, i cambiamenti radicali sono volti a riorientamenti
strategici (Costa, Nacamulli; 1997). I cambiamenti locali sono frequenti
perché indispensabili all’efficienza aziendale, mentre i cambiamenti radicali
sono rari poiché le imprese non si