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giovedì 2 marzo 2017
IL BRAND DESIGN
TERMINOLOGIA
BRAND:
• - è tutto quello che il marchio costruisce attorno a sé (è diverso dal marchio)
- ha una storia
- “insieme di percezioni nella mente del consumatore” (C. Bates), vuole farsi spazio nel nostro
immaginario
- comunica all’interno e all’esterno
- deve comunicare a molti livelli, nel senso che deve essere riconoscibile ed essere una cosa
a cui ci si può “affezionare”
- deve diventare una specie di garanzia di soddisfazione e qualità
- “insieme di qualità legate ad un segno distintivo (marchio, nome, logo) che si aggiungono al
valore generato da un prodotto o servizio” (Aaker)
BRANDING:
• - costruzione/gestione del brand
- parte del marketing che si occupa di aumentare la conoscenza della marca da parte del
pubblico e della comunicazione (invece che solo del prodotto/servizio)
BRAND IDENTITY:
• - insieme degli aspetti grafico/comunicativo/comportamentali che costruiscono la percezione e
la reputazione di un brand da parte del suo pubblico
- è la prima esigenza di un brand
- identità propria di un brand costituita da ciò che lo differenzia dagli altri
BRAND IMAGE:
• - reale percezione degli aspetti e degli elementi grafico/comunicativo/comportamentali (cioè
quelli della brand identity) da parte del pubblico/dell’utente
- immagine dell’azienda che il pubblico percepisce (è diverso dall’immagine che l’azienda
VUOLE dare, perché possono non coincidere)
BRAND EQUITY:
• - equity = patrimonio del brand (legacy)
- insieme dei valori tangibili e intangibili che costituiscono il valore complessivo di mercato del
brand
1 - qualità dei prodotti/servizi, comportamenti aziendali, comunicazione, riconoscibilità, fedeltà
del pubblico e relazioni instaurate con esso
MONOGRAMMA:
• - caratterizzato dalle iniziali di una parola (con acronimo)
- comunica il brand solo con il lettering
- molto sintetico e riduttivo
- comunica con la sua semplicità diversi mood perché è molto neutral
LOGOTIPO:
• - parte scritta del marchio con nome completo, “personalizzata” soltanto dalla non
figurato
scelta del font
- senza fronzoli, spesso comunica in modo più neutrale
- con l’aggiunta di una forma dà maggior identificazione figurato
MARCHIO:
•
pittogramma
tipo/tempo - logotipo + pittogramma
riconoscibili figurato
- con il pittogramma diventa facilmente riconoscibile in qualcosa di già visto
certo dal
utilizzo astratto
- non rappresenta nulla di preciso, ma è più riconoscibile di quello figurato
solo
un anche
dopo di - forte unione di logotipo e illustrazione (molto definita e particolareggiata) illustrato
- rievoca completamente il mood che comunica il brand
giovedì 9 marzo 2017
IL BRAND MANUAL
Il brand manual è il documento che sviluppa il lavoro creativo mettendo il logo nei vari elementi
in programma (biglietti da visita, carta intestata, shopper, penne, libri, ecc.).
Per creare un brand:
1. IDEA: per fare un logo dobbiamo interpretare un’idea; il committente trasmette un’idea
imprenditoriale e noi dobbiamo aggiungerci la nostra creatività
2. NOME: concept creativo che si impernia sulla natura stessa della corporate o del prodotto e
che ne rappresenta vision e mission
3. LOGOTIPO e FONT: parte scritta, deve rispecchiare l’idea
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4. PITTOGRAMMA/SIMBOLO: parte astratta che si unisce al logotipo; immagine descrittiva o
evocativa, grafica, astratta o rappresentativa che esprime vivamente i valori e la natura della
corporate o del prodotto; bisogna conoscere segni/simboli/ecc. per poterne sfruttare l’energia
5. COLORE: fa da padrone nel logotipo e nel pittogramma, comunica in maniera immediata
6. PAY-OFF: frase che sottolinea il logo; può specificarlo o può ampliare il proprio sistema di
comunicazione per non limitare la gamma di prodotti autodefinendosi; controbilancia la
riconoscibilità di un logo e la capacità di un brand di far sognare o meno
ESEMPIO:
APPLE
IDEA: anticonformismo, innovazione, ecc.
LOGOTIPO: molto pulito, tecnico
NOME: un frutto (comune)
PITTOGRAMMA: mela morsicata, simbolo del desiderio di conoscenza e del peccato,
provocante
COLORE: prima colorata, poi b/w
PAY-OFF: “Think different.”
4. 5 TATTICHE PER CREARE UN MARCHIO
DIFFERENZIARSI
• CREARE PATTERN (pattern = agglomerato di forme con struttura propria che impatta sulla
• nostra percezione)
PATTERN SIGNIFICANTI (devono essere semplici e memorabili)
• STRESSARE I PATTERN (usarli ovunque)
• STUPIRE/DIVERTIRE
•
5. 3 STRUMENTI PER INTENDERSI
BRIEF:
• - strumento d’intesa tra committente e grafico
- specifica l’oggetto del business e caratteristiche del progetto
- indica gli obiettivi del progetto, le esigenza, criticità e opportunità
- definisce il target, le specifiche tecniche, il budget, i materiali di partenza e le tempistiche
PUNTI SALIENTI:
1. oggetto del business = tipologia di mercato, perché serve un nuovo logo, cambiamento
totale o solo restyling
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