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BOTANICA I – PARTE V.I – I CIANOBATTERI
CAP. XVII – I CIANOBATTERI
Circa 2.5 miliardi di anni fa compaiono i primi procarioti in grado di compiere fotosintesi
ossigenica, i cianobatteri.
Diversamente da altri batteri fototrofi già esistenti, i cianobatteri possedevano già clorofilla “a” e
fotosistema II, che utilizza l’acqua come donatore di elettroni. Dato che il prodotto primario di
questo tipo di fotosintesi è ossigeno gassono, nel corso delle ere i cianobatteri hanno riempito di
ossigeno l’atmosfera terrestre.
Sono dotati di di facile adattabilità e grandi risorse di sopravvivenza. Possono effettuare fotosintesi
anossigenica ed una respirazione anaerobica, utilizzando zolfo elementare al posto dell’ossigeno.
Sono in grado di sintetizzare sostanze organiche azotate mediante fissazione biologica dell’azoto
atmosferico.
La forma più comune di colonia cianobatterica è la tricoma, o a filamento.
°CITOLOGIA
La cellula dei cianobatteri non contiene organelli cellulari. Nei cianobatteri inoltre, non esistono
specie flagellate. Nella cellula si distinguono tre parti:
parete cellulare – Gram-negativi (la colorazione di Gram è un esame che mette in evidenza
specifiche caratteristiche strutturali di parete dividendo in grampositivi e gramnegativi). La loro
parete cellulare infatti è formata da quattro strati (Gram-negativi). Il primo strato adiacente al
plasmalemma è trasparente agli elettroni, il secondo appare come una banda scura di 10nm ed è
composto di mureina, un glicopeptide caratteristico. Questo strato conferisce forma e protezione
meccanica alla cellula. I due strati esterni sono di natura pectica e presentano in aggiunta
lipopolisaccaridi. La parete cellulare è interamente perforata di piccoli pori attraverso i quali in
alcune specie è stato osservato il trasporto di metaboliti secondari tra cellule. Sono implicati anche
nella secrezione di mucillaggine che forma una guaina esterna alla parete. Sono stati recentemente
osservati dei pili, tipici dei gram-neativi, che sono delle fibre proteiche riconoscono ed aderiscono
al substrato.
cromatoplasma (parte periferica pigmentata) – Questa parte differisce a seconda delle due classi in
cui sono suddivisi i cianobatteri.
Nella classe Cyanphyceae il cromatoplasma ha struttura lamellare formata da tilacoidi singoli,
concentrici e paralleli. E’ colorato da pigmenti fotosintetici come clorofilla a, B-carotene, xantofille
e ficobiliproteine, abbondanti anche in gruppi algali. La ficocianina, azzurra, è così abbondante in
questa classe da mascherare il colore della clorofilla. In alcune specie, generalmente per adattamenti
ambientali risulta prevalente la ficoeritrina rossa. A questa è dovuta la denominazione del “mar
rosso”. Le ficobiliproteine formano granulazioni sullo strato esterno delle membrane dei tilacoidi, i
ficobilisomi. Ciascuno di essi formato da più subunità di alloticocianina e ficocianina.
Nella classe Prochlorophyceae il cromatoplasma è formato da lamelle fotosintetiche. I pigmenti
fotosintetici sono le divinilclorofille a e b, note come precursori delle clorofille.
In entrambe le classi nello spazio intertilacoidale sono presenti granuli di amido delle cianoficee,
principale sostanza di riserva derivante dalla fotosintesi.
Centroplasma – Nella zona più periferica del centroplasma si trovano corpi poliedrici, che
contengono enzimi ed hanno la stessa funzione dei pirenoidi delle cellule vegetali. Nella più
centrale si trovano le sostanze di riserva (amido, polifosfati, volutina). Come negli altri organismi il
centro della cellula è sede del genoma e svolge funzione di nucleo. Si DNA cromosomiale ed