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°CARATTERI CON VALORE TASSONOMICO: MORFOLOGIA
I primi caratteri utilizzati per le distinzioni sono naturalmente quelli morfologici. Siamo passati
negli anni, con l’avanzamento tecnologico, a poter determinare dei caratteri micro-morfologici
osservabili solo con potenti microscopi, come ad esempio presenza e tipo di peli non visibili ad
occhio nudo, particolari dei granuli pollinici, dello stimma o di altri organi.
Fitogniosia – branca della sistematica che si occupa del riconoscimento dei vegetali.
RADICE
In base all’origine si distinguono:
Radici seminali – se derivate dalla radichetta embrionale o da ramificazioni di questa.
Radici avventizie – se derivate da fusti aerei o sotterranei.
Per l’aspetto morfologico si distinguono:
Radici a fittone – se ha una radice principale più sviluppata.
Radici fascicolate – in caso di radici a fastello alla base del culmo tutte della stessa grandezza.
Radici tuberizzate – in caso di ingrossamento per accumulo di riserve.
FUSTO
Fusti legnosi :
Importanti presenze di macroblasti (rami di allungamento) e brachiblasti (rami laterali brevi con
internodi non sviluppati).
Fusti erbacei :
Importante è il portamento.
Eretti - crescono in direzione perpendicolare al terreno
Ascendenti – crescono obliquamente verso l’alto.
Striscianti – orizzontalmente appoggiati al terreno.
Ginocchiati – prima in direzione parallela al terreno, poi perpendicolare.
Reptanti – strisciano a suolo e producono radici avventizie.
Stoloniferi – Crescono sul terreno radicando e producendo nuove piante ai nodi.
Volubili – crescono verso l’alto avvolgendosi ad un sostegno.
Rampicanti – come i volubili ma sfruttano cirri, viticci o radici avventizie per l’adesione.
Tipologie di fusto :
Caule – fusto interamente erbaceo.
Culmo – fusto delle graminacee con internodi cavi e nodi pieni ed ingrossati.
Scapo – fusto privo di foglie con fiori ed infiorescenze evidenti.
Fusto articolato – con nodi ingrossati ed evidenti.
Fusto fistoloso – cavo internamente.
Caudex - fusto raccorciato a fior di terra su cui si inseriscono foglie a rosetta.
Fusti modificati :
Cladodi – fusti o rami appiattiti con funzione di foglie.
Viticci - fusti o rami modificati in organi di ancoraggio ad un sostegno.
Spine – rami trasformati in organi spinescenti.
Fusti succulenti – erbacei e rigonfi ricchi di parenchima acquifero.
Fusto rizomatoso – plagiotropo e sotterraneo, poco modificato con nodi ed internodi evidenti e
foglie ridotte a squame o catafilli.
Rizoma - ingrossato e più o meno modificato con internodi brevi
Bulbo – raccorciato con gemma apicale protetta da foglie modificate (catafilli)
Tubero – rigonfiamento di porzioni di fusto con funzione di riserva, senza nodi ed internodi
evidenti.
Cormo – Fusto ingrossato con aspetto esterno di bulbo e struttura interna compatta del tubero.
FOGLIA
In una foglia-tipo si distinguono lamina e picciolo.
Guaina – espansione basale del picciolo
Superficie della lamina:
Glabra – priva di peli.
Glabrescente – inizialmente pelosa ma nel corso dello sviluppo i peli scompaiono
Pubescente – se è coperta di peli corti e morbidi.
Irsuta – se i peli sono corti e flessibili.
Sericea - se sono lisci e lucenti come seta.
Tomentosa - se sono fitti, molli, più o meno intrecciati.
Ispida – se sono patenti, rigidi, con aspetto di setole.
Lanata - se sono lunghi, consistenti con aspetto di lana.
Puberula – se la pubescenza è minuta.
Scabra - se la superficie risulta ruvida se carezzata.
E’ importante naturalmente anche la morfologia del pelo.
Le foglie si dicono peristenti se durano più anni, caduche se cadono a fine stagione vegetativa,
semipersistenti se cadono alla comparsa delle nuove.
Tipologie di foglia:
Foglia semplice – se ha lamina indivisa o divisa solo parzialmente.
Foglia composta – se ha lamina vivisa fino alla nervatura principale, cosicchè risulta composta di
più foglioline.
Foglia pennato-composta imparipennata – se termina con fogliolina apicale.
Foglia pennato-composta paripennata – se la fogliolina apicale manca.
Foglia bipennato-composta – se le singole foglioline sono a loro volta composte.
In base alla disposizione:
Foglia caulina – disposta lungo il fusto.
Foglia radicale – disposta alla base di radice.
Brattee – foglie più o meno modificate all’ascella di fiori o infiorescenze.
Foglie alterne – se una per nodo.
Foglie opposte – se due per nodo.
Foglie verticillate – se più di due per nodo.
Foglie sparse – disposte senza ordine.
Foglie distiche – se disposte sullo stesso piano.
Foglie spiralate – se inserite nel fusto a spirale.
Tipologie particolari:
Cotiledoni (embriofilli) – foglie della plantula nel seme.
Profilli – prime foglie dopo i cotiledoni.
Ipsofilli – brattee o bratteole che accompagnano fiori e infiorescenze.
Brattea spata- tipo particolare di brattea che avvolge alcune infiorescenze.
Antofilli – elementi del fiore.
Cirri – organi di attacco dei rampicanti.
Perule - foglie ridotte e squamificate che proteggono l’apice meristematico delle gemme
Catafilli – foglie ridotte on fotosintetizzanti.
Ascidi – foglie a trappola delle piante carnivore.
INFIORESCENZE E FIORI
Infiorescenze – gruppi di fiori più o meno addensati e variamente disposti.
Infiorescenze indefinite (racemose) – l’asse principale tende ad allungarsi indefinitamente
producendo progressivamente nuovi fiori laterali. (racemo, spiga, spighetta, spadice, corimbo,
ombrella, capolino)
Infiorescenze definite (cimose) - in cui l’asse principale arresta la crescita con la comparsa del
fiore. I fiori successivi nascono all’ascella di quello terminale. (cima bipara, cima scorpioide, cima
elicoide, ombrella cimosa, capolino cimoso)
Infiorescenze composte – Fiori inseriti su ramificazioni dell’asse principale. (ombrella composta,
pannocchia, corimbo composto)
Infiorescenze particolari:
Spicastro – simile alla spiga ma formato da verticillastri cimosi (tipico di Lamiaceae)
Ciazio – formato da un involucro che avvolge fiori maschili costituiti da singolo stame e fiore
femminile con ovario peduncolato (tipico di Euphorbiaceae)
Siconio – con asse infiorescenziale concavo tappezzato di fiori unisessuali sessili.
La struttura di un fiore-tipo è composta dei seguenti elementi:
Peduncolo – asse che porta il fiore
Ricettacolo - su cui sono inseriti elementi fiorali o antofilli
Calice – formato da Sepali
Corolla – formata da Petali
Androceo – verticillo fertile maschile formato da Stami.
Gineceo – verticillo fertile femminile formato da uno o più carpelli, liberi o più o meno
concresciuti tra loro a formare pistilli.
Perianzio – insieme di calice e corolla. Se questi due non sono differenziati tra loro si parla di
perigonio formato da tepali.
Sulla base della disposizione delle parti fiorali si distinguono:
Fiori aciclici – se gli antofilli sono disposti a spirale
Fiori emiciclici – se alcuni elementi sono in verticilli ed altri a spirale.
Fiori ciclici – caso più comune in cui tutti gli elementi fiorali sono disposti in verticilli.
Tipologie di fiore:
Fiore completo – se sono presenti tutti gli elementi (sepali, petali, stami e carpelli)
Fiore diploclamidato – presenti sia calice che corolla.
Fiore monoclamidato – presente un solo verticillo (o calice o corolla)
Fiore aclamidato – fiore privo di perianzio
Fiore ermafrodita (o monoclino o perfetto) – fiore che possiede sia stami che carpelli.
Fiore unisessuale (o diclino o imperfetto) – fiori con solo stami (maschili) o solo carpelli
(femminili).
Sulla base del numero di entofilli si riconoscono fiori trimeri, tetrameri, pentameri, ossia con
elementi fiorali in numero di 3,4,5 o loro multipli.
Calice.
Calice dialisepalo – sepali liberi tra loro fin dalla base
Calice gamosepalo – sepali concresciuti in una struttura a coppa o tubo.
Calice caduco - se cade all’apertura del fiore
Calice persistente – se rimane anche dopo caduta della corolla.
Calice accrescente - se si accresce dopo fecondazione
Calice marcescente – se si secca ma non cade.
Pappo – calice trasformato in filamenti con squame o uncini, che permane sul frutto facilitandone
la dispersione.
Per tipo di simmetria:
Calice attinomorfo – simmetria raggiata
Calice zigomorfo – simmetria bilaterale.
Corolla.
Per tipo di simmetria:
Corolla attinomorfa – simmetria raggiata
Corolla zigomorfa – simmetria bilaterale.
Corolla irregolare - priva di simmetria.
Tipi di corolla:
Corolla dialipetala – petali liberi tra loro fin dalla base
Corolla gamipetala – se i petali sono più o meno concresciuti in una struttura a coppa o a tubo.
Corolla dialipetala :
crociata – 4 petali uguali disposti a croce
rosacea – 5 petali uguali con unghia breve
cariofillacea - 5 petali uguali con unghia lunga
stellata – 5 petali uguali lunghi e stretti
papilionacea – 5 petali disuguali (vessillo, ali, e due petali saldati che formano la carena).
Corolla gamipetala:
corolla tubulosa – a forma di imbuto
corolla ipocrateriforme - tubo lungo e lembo ad angolo rispetto al tubo
corolla rotata - con tubo breve e lembo ad angolo retto
corolla urceolata – a forma di orcio
corolla ligata – a forma di linguetta con lembo su un solo lato
corolla labiata – con lembo sviluppato in un labbro
corolla bilabiata – con lembo sviluppato in due labbra
corolla speronata – con tubo prolungato in sperone
corolla personata – se di tipo bilabiato ma con fauce chiusa
Perigonio.
Perigonio corollino – tepali petaloidi.
Perigonio calicino – se i tepali hanno aspetto sepaloide.
Perigonio dialitepalo – tepali liberi.
Perigonio gamotepalo – se i tepali sono concresciuti.
Sempre attinomorfo/zigomorfo secondo simmetria e caduco/persistente/marcescente.
Androceo.
Ogni stame è formato in genere da filamento e antera.
Antera – formata da due logge, collegate tra loro da un connettivo.
Antera sessile – antera in assenza di filamento.
Stami:
Stami liberi
Stami monadelfi – se tutti saldati tra loro per i filamenti
Stami diadelfi – se saldati in due gruppi.
Stami poliadelfi – se saldati in piu gruppi.
Stami sinandri – se saldati tra loro per le antere.
Sulla base della lunghezza dei filamenti:
Stami didinami – due lunghi e due corti (lamiacea