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PERDITA DI ACQUA.
Oltre alla cuticola, per aumentare l’impermeabilità, possono essere presenti RIVESTIMENTI CEROSI (es.
rivestimento dell’uva, foglia di pianta grassa).
FUNZIONE DELL’EPIDERMIDE la funzione fondamentale dell’epidermide negli organi aerei della pianta è
essenzialmente di PROTEZIONE, grazie alle sue caratteristiche questo tessuto MODERA LA
TRASPIRAZIONE, REGOLA GLI SCAMBI GASSOSI, DA UNA MODERATA PROTEZIONE MECCANICA e
una buona DIFESA contro i parassiti.
Proprio per questo motivo l’epidermide è priva di spazi intracellulari, perché attraverso questi potrebbero
penetrare organismi patogeni.
A queste funzioni principali, l’epidermide può associare altre FUNZIONI ACCESSORIE, quali la
FOTOSINTESI, l’ATTIVITÀ SECRETORIA, RISERVA DI ACQUA o di PRODOTTI DEL METABOLISMO.
Per svolgere queste funzioni, l’epidermide non solo differisce da pianta a pianta, ma anche da organo a
organo, situazione definita POLIMORFISMO.
La resistenza meccanica della parete esterna delle cellule epidermiche può essere aumentata grazie a
processi di MINERALIZZAZIONE. 13
I PELI EPIDERMICI sono appendici epidermiche costituite da single
cellule o da complessi di cellule, con forme, strutture e funzioni diverse.
Localizzate sulla superficie di qualsiasi parte delle pianta, possono essere
persistenti o effimeri, vivi o morti.
I peli si differenziano in:
a. PELI o TRICOMI sono prodotti dalla sola epidermide.
I peli della parte aerea della pianta possono essere unicellulari o
pluricellulari, semplici o ramificati, le cellule sono MORTE.
Ogni singolo pelo deriva da una cellula epidermica che
accrescendosi, si allunga, formando protuberanze di vario tipo.
Nel pelo maturo si distingue un piede, che rimane affondato nello
spessore dell’epidermide, ed un corpo del pelo sovrastante.
Le funzioni del pelo sono molteplici:
- PROTEZIONE: impediscono agli animali di appoggiarsi,
camminare o mangiare la pianta, inoltre la proteggono dai raggi
solari e la difendono contro l’eccesso di traspirazione dell’organo
che rivestono (contro l’eccessiva perdita di acqua).
I peli di protezione sono MORTI e RIPIENI DI ARIA,questo da
lucentezza e colore biancastro.
-COIBENTE: creano uno strato di aria umida stagnante che limita la traspirazione dell’acqua.
-SECRETRICE: secernono sostanze digerenti per gli erbivori, sostanze urticanti, enzimi digestivi nelle
piante carnivore.
-DISPERSIONE
b. EMERGENZEsono protuberanze dell’epidermide che oltre ad essere prodotte da questa, sono
prodotte anche dai tessuti sottostanti.
Le emergenze sono strutture complesse, con funzioni simili a quelle dei peli.
GLI STOMI EPIDERMICIl’epidermide pur essendo una barriera impermeabile capace di proteggere e di
isolare i tessuti sottostanti, deve consentire gli scambi gassosi tra l’interno della pianta e l’atmosfera.
Questa comunicazione tra ambiente interno ed ambiente esterno si realizza grazie alla presenza di
APERTURE REGOLABILI denominate stomi.
Queste aperture sono formare da DUE CELLULE DI GUARDI, che assomigliano ad una
bocca, o RENIFORMI.
Le cellule di guardi differiscono dalle altre cellule epidermiche sia per la forma sia per la
grandezza, sono le uniche cellule epidermiche che contengono cloroplasti e quindi
effettuano la fotosintesi, formando zuccheri che possono essere condensati in amido
primario.
Queste due cellule volgono la parete concava l’una verso l’altra, delimitando una cavità
detta RIMA STOMATICA.
L’apertura della rima stomatica è resa possibile dalla particolare disposizione radiale delle microfibrille di
cellulosa nella parete delle cellule di guardia.
Sotto l’apertura di ogni stoma è presente un grande spazio intracellulare che è in comunicazione con il
sistema di spazi intracellulari sottoepidermici, detto CAMERA SOTTOSTOMATICA.
Attraverso tale camera e l’apertura stomatica, il sistema degli spazi intracellulari sottoepidermici comunica con
l’ambiente esterno, più o meno, liberamente a seconda che lo stoma sia più o meno aperto.
L’apertura o la chiusura degli stomi è regolata dal turgore delle cellule di guardia (turgore=apertura;
+
afflosciamento=chiusura) correlato al movimento di ioni K .
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-RIZODERMA il rizoderma è lo strato cellulare più esterno della radice ; questo non svolge la funzione di
protezione, ma quella di ASSORBIMENTO di acqua, di conseguenza le pareti cellulari esterne sono sottili e la
cutina è assente, ma sono presenti sostanze idrofile.
Il rizoderma è caratterizzato da peli assorbenti, detti PELI RADICALI coinvolti nell’assorbimento, ma
MANCANO gli stomi.
Le cellule del rizoderma si suddividono in due tipologie:
a. TRICOBLASTI cellule VIVE che originano i peli radicali: i peli sono strutture tubulari che si formano
a qualche distanza dall’apice radicale e mano a mano che la radice si allunga vengono formati sempre
nuovi peli.
La parete dei peli è molto sottile e di natura cellulosica, gelificata nella sua parte più superficiale dove è
molto ricca di sostanze pectiche.
Finché sono funzionanti i peli sono vivi e hanno un protoplasto molto vacuolizzato.
La vita dei peli radicali è effimera, dopo pochi giorni muoiono e cadono assieme alle cellule del
rizoderma.
Pertanto, la radice allungandosi nel terreno forma nuovi peli in punta, perdendo contemporaneamente
quelli vecchi.
b. ATRICOBLASTI cellule non pilifere
Il rizoderma può essere successivamente sostituito dal sughero.
-ESODERMA L’esoderma è localizzato nella radice dopo la caduta del rizoderma o nei fusti sotterranei.
L’esoderma si forma per suberificazione delle pareti cellulari di tessuto adulto primario, di solito un parenchima
privo di spazi intracellulari.
Le cellule dell’esoderma sono VIVE.
La formazione dell’esoderma è dovuta alla breve vita del rizoderma, quando le cellule pilifere muoiono
assieme ai peli radicali le cellule dei tessuti sottostanti suberificano la parete e assumono funzione
tegumentale.
Pertanto dopo le cellule del rizoderma la radice continua ad essere ricoperta da tessuto tegumentale
(esoderma).
TESSUTI ESTERNI SECONDARI
-SUGHEROIl sughero è un tessuto che riveste le parti legnose del fusto e della radice, è formato da molti
strati di cellule prismatiche disposte in file una sopra l’altra prive di spazi intracellulari. Le cellule possono
avere pareti ispessite e suberificate.
La suberificazione avviene con l’apposizione di lamelle di SUBERINA a ridosso della parete primaria, che
percorrono continuamente la parete.
La continuità del sughero viene interrotta dalle LENTICELLE, strutture caratterizzate dalla presenza di cellule
arrotondate con pareti poco o per nulla suberificare che costituiscono fra loro numerosi spazi intracellulari
attraverso i quali l’aria può arrivare ai tessuti sottostanti.
Alla fine dell’apposizione le cellule MUOIONO, si riempiono di aria oppure di materiale di colore scuro , i
TANNINI.
l’accrescimento secondario della pianta, comporta la formazione di legno.
Gli strati più esterni come l’epidermide non sono in grado di seguire tale accrescimento, pertanto vengono
sostituiti dal PERIDERMA.
Il periderma inizia a produrre verso l’esterno SUGHERO e verso l’interno FELLODERMA.
Il sughero ha la funzione di SOSTITUIRE l’epidermide quando, inseguito ad accrescimento secondario, questa
non è più sufficiente a ricoprire l’intero corpo della pianta, perciò viene lacerata ed eliminata.
Un’altra funzione del sughero è quella di proteggere la pianta dall’essiccamento.
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Il sughero può anche essere formato da tessuto cicatrizzante, per riparare le ferite.
Per le proprietà delle sue pareti, il sughero è IMPERMEABILE a acqua e gas.
TESSUTI INTERNI PRIMARI
-ENDODERMAl’endoderma è un tessuto tipico degli organi che svolgono la funzione assorbente ed è
caratteristico delle radici.
L’endoderma è costituito da uno strato di cellule VIVE prive di spazi intracellulari.
La funzione dell’endoderma è quello di IMPEDIRE IL LIBERO ACCESSO DI SOSTANZE DANNOSE ai
tessuti conduttori.
b) TESSUTI PARENCHIMATICI i tessuti parenchimatici si trovano soprattutto nelle parti interne degli
organi delle piante.
sono formati da cellule VIVE, di forma arrotondata di solito costituite dalla sola parete primaria, che si
distanziano dagli angoli lasciando spazi intracellulari più o meno ampi.
Hanno grandi vacuoli con abbondante succo vacuolare che contribuisce alla turgidità della cellula.
I tessuti parenchimatici sono LA SEDE DELLE FUNZIONI VEGETATIVE ESSENZIALI DELLA PIANTA!!
Il tessuto parenchimatico può svolgere diverse funzioni e in base a queste assume caratteristiche citologiche
diverse.
I tessuti parenchimatici sono classificati, per questo, in:
-PARENCHIMA CLOROFILLIANO detto anche CLORENCHIMA, è deputato a svolgere la FOTOSINTESI.
Presenta cellule con pareti sottili, che possono essere facilmente attraversate dalla luce e dalle sostanze
gassose, ricche di cloroplasti.
Le cellule creano sempre spazi intracellulari (es. parte interna delle foglie).
-PARENCHIMA DI RISERVA il parenchima di riserva è specializzato nell’ACCUMULO di sostanze di riserva
di diversa natura.
Può presentare cellule ricche di amiloplasti in cui vengono accumulati amido, oppure cloroplasto, dove
vengono accumulati lipidi, oppure protoplasti, dove vengono immagazzinate proteine; nel vacuolo vengono
accumulate inulina, saccarosio, granuli di aleurone, oli e grassi. Il parenchima di riserva è situato in
diverse parti del fusto e della radice.
-PARENCHIMADI TRASFUSIONE il parenchima di trasfusione è specializzato nel TRASFERIMENTO a
breve distanza di soluti attraverso il plasma lemma.
La parete e la membrana cellulare di queste cellule presentano delle caratteristiche invaginazioni, che
determinano un notevole aumento della superficie di scambio tra ambiente intracellulare ed extracellulare (es.
nelle foglie delle Gimnosperme, associate ai tessuti conduttori delle nervature fogliari).
-PARENCHIMA ACQUIFEROil parenchima acquifero è specializzato nella CONSERVAZIONE di acqua.
Il parenchima acquifero è costituito da cellule grandi, con pareti sottili e con grandi vacuoli contenenti
mucillaggini, che grazie alla loro notevole idrofilia trattengono fortemente l’acqua.
Le cellule accumulano nel vacuolo sostanze colloidali atte a trattenere molta acqua (es. abbondante nelle
piante grasse).
-PARENCHIMA AERIFERO il parenchima aerifere è specializzato nel favorire la DIFFUSIONE e la
CIRCOLAZIONE dell’aria nelle piante acquatiche sommerse, o in organi di piante emerse che si trovano in
ambie