vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
MORFOLOGIA FOGLIARE
- Lembo fogliare (lamina): parte esposta della foglia. Faccia superiore detta adassiale e
quella inferiore è detta abassiale.
- Picciolo: connette la lamina al fusto. Se è presente le foglie sono dette picciolate, altrimenti
sessili. Il picciolo favorisce la mobilità della foglia consentendole di assumere la posizione
più favorevole rispetto ai raggi solari.
- Stipole: estensioni squamiformi alla base del picciolo.
Se la lamina è intera la foglia si dice semplice, mentre se divisa in foglioline ognuna dotata di un
proprio peduncolo la foglia si dice composta. La foglia composta può essere pennata se le
foglioline si dipartono da un asse detto rachide; oppure palmata se si inseriscono al termine del
picciolo. La morfologia fogliare può variare a seconda dell’età: quando in una stessa pianta si
trovano foglie con diversa morfologia = eterofillia.
- Nervature: nel loro insieme formano il sistema conduttore della foglia. Sulla faccia inferiore
sono solitamente in rilievo. Quella principale attraversa la foglia lungo l’asse maggiore, e da
questa si sviluppano le nervature secondarie con formazione di nervature più piccole=
nervazione reticolata. Nelle Angiosperme monocotiledoni si ha una nervazione parallela,
ovvero nervature parallele tra loro.
ANATOMIA FOGLIARE
Il mesofillo si trova tra l’epidermide superiore e quella inferiore ed è formato da cellule
parenchimatiche con funzione fotosintetica.
- Presenta un sistema tegumentale che forma l’epidermide fogliare, costituito da cellule
appiattite per consentire la penetrazione della luce. Sono incolori perché non presentano
clorofilla. È monostratificata tranne che in specie tipiche di ambienti aridi: in questo caso lo
strato più esterno svolge funzione tegumentale mentre quelli sottostanti hanno la funzione
di tessuti acquiferi. La parete esterna delle cellule epidermiche è impermeabile, ma gli
scambi gassosi avvengono grazie agli stomi, presenti sulla pagina inferiore per limitare la
traspirazione. Nella pagina inferiore sono presenti anche peli che limitano la radiazione
luminosa e le correnti d’aria.
- Il sistema fondamentale forma il parenchima clorofilliano e si trova nel mesofillo. Il
parenchima può essere a palizzata, quando nella pagina superiore il tessuto fotosintetico è
formato da cellule con morfologia colonnare. Gli spazi intercellulari sono ridotti per
permettere solo il passaggio di sostanze gassose. Il parenchima spugnoso invece, nella
pagina inferiore è formato da cellule irregolari con grandi spazi intercellulari. Gli stomi
catturano CO2 depositandola nelle camere stomatiche e che in seguito passa nelle cellule
del parenchima a palizzata per svolgere la fotosintesi. Quando sono presenti entrambi i
parenchimi le foglie sono dette bifacciali. Nelle xerofile quello a palizzata si trova sia sotto
l’epidermide della faccia adassiale che sotto quella della faccia abassiale e il parenchima
spugnoso è assente. In questo caso le foglie sono dette isofacciali.
SISTEMA CONDUTTORE
E’ costituito dalle nervature a loro volta formate dai fasci conduttori. Il prolungamento dei fasci
conduttori del fusto sono le tracce fogliari che si trovano in corrispondenza dei nodi e che
divergono dallo stele caulinare lasciando aree prive di tessuti conduttori= lacune fogliari. I fasci
conduttori sono formati da xilema nella parte superiore e da floema in quella inferiore. Le
nervature maggiori sono formate da più fasci conduttori e circondate da cellule parenchimatiche.
Gli scambi d’acqua e nutrienti avvengono tramite la guaina del fascio che spesso è connessa
all’epidermide tramite cellule simili alle sue dette estensioni della guaina del fascio. Le nervature
minori invece sono formate da un singolo fascio e la loro funzione è quella di scambiare le
sostanze con le cellule parenchimatiche.
GENESI E SVILUPPO FOGLIARE
le bozze fogliari si originano per divisione mitotica di gruppi di cellule degli strati superficiali del
meristema apicale caulinare. Tutte le cellule delle bozze hanno caratteri meristematici, infatti
inizialmente sono costituite da protoderma e meristema fondamentale. In seguito si originano i
cordoni procambiali da cui si formano in un secondo momento i tessuti conduttori della foglia che
si connettono con il sistema conduttore del fusto. Il loro sviluppo avviene in senso basipeto, cioè
dall’apice verso la base della foglia. L’allungamento della foglia avviene a carico del meristema
apicale, in seguito è dovuto al meristema intercalare; mentre l’accrescimento in larghezza avviene
a carico del meristema marginale, il quale porta allo sviluppo del lembo fogliare. Tutti i meristemi
fogliari arrestano il loro sviluppo in un determinato stadio, per cui hanno attività limitata.
L’ulteriore accrescimento fino alle dimensioni definitive avviene per distensione cellulare.
ABSCISSIONE FOGLIARE
E’ il distacco della foglia dal fusto. La zona di abscissione si trova alla base del picciolo e le sue
cellule hanno la funzione di eliminare la foglia. Nelle dicotiledoni la zona di abscissione è formata
da 2 strati:
- Strato di separazione: presenta cellule piccole e con pareti sottili perché lo rendono
debole.
- Strato protettivo: presenta cellule con pareti suberificate che quando la foglia cade lascia
una cicatrice fogliare svolgendo così una funzione di protezione contro attacchi patogeni.
La radice
E’ l’organo sotterraneo della pianta che svolge funzione di assorbimento di acqua e sali minerali e
funzione di ancoraggio. Prende origine dall’apice radicale dell’embrione e la prima radice che si
sviluppa è detta radice primaria o principale. Da questa si sviluppa un sistema di radici laterali che
danno origine ad altre radici secondarie = apparato radicale.
Nelle Gimnosperme e nelle Angiosperme dicotiledoni sono presenti apparati radicali dove la radice
principale resta viva e funzionante per tutta la vita della pianta continuando lo sviluppo e
l’accrescimento = apparato radicale a fittone.
A volte invece le radici laterali e la radice principale si sviluppano allo stesso modo diventando
indistinguibili = apparato fascicolare.
Nelle monocotiledoni e in alcune dicotiledoni la radice principale muore dopo poco tempo dalla
germinazione del seme, quindi l’apparato radicale si sviluppa grazie a radici che si originano alla
base del fusto = radici avventizie.
ORGANIZZAZIONE DELLA RADICE
L’accrescimento in lunghezza avviene per divisione cellulare localizzata nella regione apicale del
corpo della radice, quella per distensione invece si attua nella zona al di sopra della regione
apicale. L’estremità della radice presenta una cuffia radicale, costituita da un tessuto di protezione
che ricopre le cellule sottostanti proteggendole dall’abrasione durante la penetrazione della radice
nel suolo. Al di sotto della cuffia è presente l’apice radicale. L’accrescimento per divisione è
determinato dal meristema apicale. La zona al di sopra dell’apice radicale è formata da tessuti con
cellule in via di differenziazione = zona di differenziazione dove avviene l’aumento delle
dimensioni cellulari. E’ detta anche zona liscia in quanto priva di peli. Al di sopra è presente la zona
pilifera, con la presenza di cellule epidermiche che generano estroflessioni tubulari dette peli
radicali ricchi di mucillagini idrofile. La zona pilifera fa parte della zona primaria e al di sopra di
questa si originano le radici laterali che fuoriescono dal corpo della radice principale.
- Apice radicale: formato da cellule che si rinnovano continuamente. Iniziano dalle cellule più
prossime al meristema apicale e man mano che si allontanano invecchiano fino alla parte
terminale dove si sfaldano. Nel periodo intermedio formano un gruppo centrale di cellule
detto columella e altre laterali dette cellule periferiche. La columella è caratterizzata dalla
presenza di statoliti coinvolti nella percezione della gravità, mentre le cellule periferiche si
degenerano rapidamente sfaldandosi e formando una sostanza mucillaginosa che facilita la
penetrazione della radice. L’organizzazione può essere descritta secondo la classificazione
dei tessuti della radice in 3 sistemi:
protoderma = origina il rizoderma
meristema fondamentale = da origine ai tessuti parenchimatici della corteccia
procambio = origina il tessuto vascolare del cilindro centrale
- Zona di differenziazione: le cellule si accrescono per distensione aumentando le loro
dimensioni più che il loro numero. Le più esterne si differenziano nel rizoderma. Al centro
dal tessuto vascolare si formano protoxilema e protofloema e tra questi si sviluppa il
tessuto fondamentale. Le cellule si modificano assumendo forme tondeggianti venendosi a
creare spazi intercellulari che permettono ai tessuti di essere permeabili ad acqua e ai
soluti in essa disciolti.
- Zona di struttura primaria: formata da tessuti adulti primari e in sezione trasversale. 1) il
rizoderma è un tessuto monostratificato che riveste il corpo della radice con funzione
protettiva; 2) cilindro corticale formato da un tessuto pluristratificato con cellule
parenchimatiche ricche di amiloplasti. L’ultimo strato della corteccia a ridosso del cilindro
centrale è formato da cellule più piccole= endoderma. Questo è un tessuto
monostratificato privo di spazi intercellulari. E’ presente la suberina che impregna la parete
primaria lungo una fascia definita banda del Caspary. 3) cilindro centrale o stele, che
contiene il sistema vascolare, strutturato in 2 tipi di tessuti: lo xilema adibito al trasporto di
acqua dalla radice alla foglia ed è composto da vasi, parenchima e fibre, il floema che
trasporta le sostanze elaborate dalla foglia al resto della pianta ed è formato da tubi
cribrosi, fibre e parenchima. Lo strato più esterno del cilindro centrale a contatto con
l’endoderma è detto periciclo, dal quale si originano le radici laterali e per questo è detto
anche strato rizogeno. Internamente al periciclo è presente il sistema vascolare disposto in
modo da formare una struttura raggiata = actinostele nella quale si distinguono arche
xilematiche alternate da arche floematiche.
ZONA DI STRUTTURA SECONDARIA
La struttura si modifica e diventa più complessa con l’aumentare dell’età della pianta.
L’accrescimento è il risultato dei due tessuti meristematici: cambio cribro-legnoso e cambio
subero-fellodermico. Il seme
E’ una struttura tipica delle Spermatofite. Costituito da un ovulo formato da un embrione e da
endosperma, in più è coperto da tegumenti che nel seme maturo si induriscono e vanno a formare
un unico tegumento protettivo. Nelle Gimnosperme si trova su squame, mentre nelle
Angiosperme è ra