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Estratto del documento

Crocifisso medievale:

Avviato il restauro perché presentava instabilità.

Corpo e parte della croce verticale: è un pezzo unico, pioppo (leggero e facilmente

lavorabile).

Spesso si usavano materiali più pesanti che venivano svuotati. I pioppi cipressini sono una

varietà selezionata già in antichità.

Braccia del corpo: ontano (cresce lungo i corsi d’acqua o su suoli bagnati o molto umidi).

Tavole sotto le braccia: abete rosso

Spine (per unire i pezzi): noce

Uno storico dell’arte nota che le braccia sono qualitativamente più scarse del corpo. Il

restauratore pulisce i pezzi, ma bisogna fare attenzione perché forse era stato dipinto. Si

ricostruisce l’albero da cui è stato preso il legno. Le braccia sono state scolpite da uno

stesso ramo diviso a metà per avere un legno identico. Il restauro dell’ ‘800 non è

accurato: sono stati usati legni diversi. Usare lo stesso legno è meglio perché si espande e

si restringe in modo uniforme e non si creano fratture.

Il durame del legno può creare una parte più scura o no, in base a dove vive l’albero.

Il pioppo è un legno tenero e spesso ha problemi di insetti e muffa. L’ontano è un pochino

più resistente.

Cipollatura: tra i vari anelli, se il legno si secca particolarmente, si forma uno spazio.

Con il C14 si conferma che le braccia sono state eseguite circa 100 anni dopo.

Teatro Malibran

Sotto il teatro sono presenti i magazzini della famiglia Polo

Neolitico

Presenti asce che potevano essere usate per tagliare il legno.

Sito neolitico “La Marmotta” : trovati un falcetto con selci (oggetto tecnologicamente

avanzato che si trova nel Mediterraneo meridionale e non sulle Alpi) e piroghe in ceramica

(galleggiano).

A Grezzano è stata ricostruita una palizzata grazie alle impronte dei tronchi.

Casa di Isera (del tardo neolitico): anche qui viene fatta una ricostruzione sulla base di

impronte di trochi di quercia.

Ötzi aveva un’ascia di legno, tagliente con molto rame, attaccata con il cuoio

all’impugnatura e delle ciaspole.

Età del bronzo

La maggior parte dei siti sono costruiti sull’acqua o vicino. Per costruire sull’acqua serve

molto legno (es. palafitte) e quindi la deforestazione ha molta importanza.

Nella Pianura Padana nell’età del Bronzo è stata deforestata, forse a causa di crisi sociale

ed economica.

[Ipotesi sull’Isola di Pasqua: dato che oggi non presenta neanche un albero potrebbe

essere stata deforestata per usare i tronchi per spostare i “faccioni” verso la riva. Il

disboscamento ha portato, in ogni caso, all’estinzione della civiltà sull’isola.]

Le case in Pianura Padana e in pianura emiliana venivano costruite vicino all’acqua (una

parte nell’acqua e una parte sulla sponda). Sotto le palafitte si creavano accumuli di

materiale di scarto.

Well point: pompe che portano via l’acqua per scavare

Nell’età del piombo andavano matti per le bacche di corniolo.

Parma (età del bronzo)

C’è una vasca perfettamente conservata su un colle. Gli oggetti al suo interno sono

deposti e non caduti (cesti, aratri, ciotole, … ). Forse la vasca aveva funzione religiosa. Ha

una struttura articolata, le pareti sono prive di perni. Ne era stata fatta una più grande, ma

aveva ceduto. L’acqua nella vasca è probabilmente piovana. Intorno probabilmente c’era

un villaggio, con canali per far arrivare l’acqua nella vasca. Non può essere stata fatta da

un solo personaggio: la società doveva essere complessa (tipo in Egitto, ma non in modo

così evidente perché case e tombe erano tutte simili). Una vasca così è quasi impossibile

da conservare. È tutta di quercia (alcuni tronchi di cerro e altri di caducifoglie).

Sono state trovate 8 case distrutte da un alluvione. Sono tutte simili, ma ogni casa si

differenzia per le risorse che contiene. Ogni casa ha in abbondanza una risorsa diversa,

tranne una casa che abbonda in tutte.

Nell’età del bronzo compaiono i primi aratri.

Età del Ferro

Dell’età del ferro abbiamo case bruciate pervenute sotto forma di carboni ben conservati.

Monte reale Valcellina, Friuli.

Trovati pali e tavole, che come in età del bronzo sono in legno e non metallo. I pali non

erano in posizione simmetrica: ci sono state riparazioni. La costruzione originale era in

quercia e le riparazioni in olmo. Si tratta di un edificio bruciato, il cui piano superiore è

crollato sul sottostante portando con se tutti gli oggetti.

Val Camonica

Nell’edificio sono stati trovati cadaveri: 2 adulti, 1 bambino e 1 cane, tutti morti prima

dell’incendio. Ipotesi: gli individui sul letto sono morti per malattia. Nell’edificio c’erano

oggetti di pregio non trafugati: forse il villaggio non era densamente costruito, quindi la

casa era parzialmente isolata e nessuno si è accorto. In ogni caso la casa poi è bruciata.

Nave di Comacchio

È ben conservata (o almeno fino a poco fa). È stata trovata su terra ferma, probabilmente

è affondata un una laguna. Non c’erano cadaveri: i marinai o si sono salvati o sono morti

in mare, fuori dalla nave. La nave è ricca di oggetti che nessuno è tornato a prendere. È

sopravvissuta la parte che è rimasta nell’acqua (parte viva) e poco del resto.

È una nave cucita: era tutto un po’ mobile, lo scafo è stato fatto come una zattera e poi

sono stati inseriti elementi trasversali, il tutto era cucito. Viene usata la stipa

tenacissima(sparto) che veniva dalla Spagna meridionale e dal Marocco.

La nave trasportava paletti di bosso (provengono dall’area mediterranea), lingotti d’oro

della Spagna e anfore con timo provenienti dall’Oriente. I paletti erano tutti alti 1,5 m ed

erano perfettamente dritti, per ottenerli serve manutenzione, inoltre sono stati tagliati

quando le piante avevano 100-150 anni: forse era stato creato un vivaio.

La nave poteva navigare nel Po, portava mercanzie di varia origine e anche 4 tempietti di

metalli di origini diverse.

Per la costruzione delle corde si è usato materiale proveniente da Capua (Napoli), a bordo

c’erano contenitori di sparto, il bosso veniva dalla Corsica e dalla Spagna del sud. Non si

conosce l’origine della nave. L 7

Teatro Malibran

Sono state usate fascine di tralci di vite per riempire il terreno. A Venezia si coltivavano le

vigne, non era “piena” di case come oggi. Il teatro era più basso di 2 m rispetto ad ora.

Tecnica dell’edilizia povera

Mattoni creati con il fango (ancora oggi in Africa e in altri luoghi). Anche in Italia si usavano

(Sardegna, Pianura Padana e Friuli). Problema della costruzione con il fango: umidità

(deve essere isolato dal terreno e dalla pioggia). Diversi modi (mattoni, intrecci di legno

ricoperti di fango, graticci con struttura di legno riempita poi di fango). Con il metodo a

graticci, una volta fatta la struttura non si può modificare.

I mattoni di terracotta sono fatti a parte, si costruisce i muro come con il cemento (colata di

cemento). Si costruiscono casse e si riempiono di fango. Vengono usati molto in epoca

romana. La terra veniva essiccata e non cotta.

Non si usava fango e basta, si miscelava con paglia, materiale vegetale o sterco. L’argilla

con sassolini non si rompe (es. vasi), la terra cruda non si rompe con i vegetali una volta

essiccata.

Nell’antichità gli scarti della lavorazione dei cereali si miscelavano alla terra cruda, alla

paglia, alla pula, … poi venivano messi in buche con argille. Battendo si ottiene il materiale

per fare la terra cruda.

Materiale migliore per un muro: limo argilloso.

Componenti del terreno: parte fine di argilla (poca), parte fine di limo (tanta) e parte più

grossa (fango). Se miscelo il terreno con paglia posso costruire un muro.

La casa si scioglie se umida. Non troviamo strutture in terra cruda nelle nostre latitudini.

Per trovare questo materiale la casa deve essere almeno parzialmente cotti (incendio). Si

analizzano i frammenti cotti. Si possono vedere le impronte delle strutture.

Casa di Cremona

Muro creato tra tralicci prefabbricati e mattoni (vicino alla porta). La casa è isolata da

mattoni sotto. È di età romana. La struttura è usata anche per le ville dei ricchi, non era

una tecnica dei poveri. L’importante era poterle affrescare. I muri interni erano in terra

cruda, era una casa fresca in estate e calda in inverno -> la terra cruda è perfettamente

isolante.

Per gli intrecci nel neolitico, nell’età del ferro, … si usava il nocciolo, in età romana ala

canna (arundo donax) che è importata dalla Grecia e dall’Oriente.

La parte interna della casa è bruciata, dei 10 cm di muro si conserva spesso la parte

interna perché di brucia più facilmente.

Carboni di legna

Il legno carbonizzato si conserva sempre e ovunque. Il legno carbonizzato non è fonte di

interesse di funghi, batteri, insetti ed è molto fragile (più il reperto è antico più tende a

essere piccolo).

Il carbone di legno è diverso dal carbone, il primo richiede la presenta di aria per la

combustione e quest’ultima deve fermarsi prima di creare cenere, il secondo richiede

tempi molto più lunghi, pressioni e temperature più elevati, che sono fenomeni che non

avvengono in superficie.

[A Pompei si sono trovati sono cenere e lapilli e perché la città è bruciata. Ad Ercolano

prima della lava è arrivato il fango a causa del crollo di una parete del Vesuvio, quindi la

città si è carbonizzata e non bruciata.]

[Grazie ad un’eruzione nell’età del bronzo, abbiamo resti di un villaggio coperto di cenere.

Gli abitanti erano scappati e poi sono tornati poco dopo l’eruzione, la cenere no nera

ancora compatta e sono rimaste le impronte.]

Le carbonaie sono strutture volte alla produzione di carbone: è più leggero perché

disidratato e si accendeva più velocemente della legna. Nato principalmente per le attività

minerarie: o si trasportava il minerale a bassa quota o si portava il legno ad alta quota. A

parità di volume il carbone può produrre temperature più alte. La carbonaia veniva

costruita su un luogo piano in montagna, al centro si mettevano 1 o più pali, poi venivano

tagliati con dimensioni diverse dei legni che venivano appoggiati al palo centrale.

Venivano lasciati buchi per l’aria (per bruciare lentamente il materiale), il tutto veniva

coperto da foglie e terra. La combustione veniva avviata dal centro.

[la carbonella è di faggio, non è tossica

Dettagli
A.A. 2016-2017
28 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/01 Botanica generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher anselmialessia96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Botanica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Biologia Prof.