Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 16
Bobbi-Storia istituzionale dei mezzi di comunicazione Pag. 1 Bobbi-Storia istituzionale dei mezzi di comunicazione Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 16.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Bobbi-Storia istituzionale dei mezzi di comunicazione Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 16.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Bobbi-Storia istituzionale dei mezzi di comunicazione Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 16.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Bobbi-Storia istituzionale dei mezzi di comunicazione Pag. 16
1 su 16
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

CINEMA

Il regime considera la cinematografia “un’arma poderosissima”

Indecisione negli anni venti:

- Da una parte, NO politica fascista per il cinema…

- ..dall’altra, il regime interviene a favore di una società per la produzione di film educativi,

il SIC in seguito alla visione del cortometraggio “Dove si lavora per la grandezza

dell’Italia” che mostrava Mussolini all’opera a Palazzo Chigi, nasce l’idea di utilizzare le

immagini in movimento come strumento di acquisizione del consenso

Il SIC cambia nome in LUCE e nel 1925 diventa un ente statale, l’Istituto Nazionale Luce

Nel 1926 una legge impone a tutti i cinema la proiezione di documentari LUCE come complemento

dei normali spettacoli organo della propaganda visiva del regime

Nel 1927 vengono realizzati i primi Giornali cinematografici Luce, i cinegiornali proiettati nelle

sale

Cinema narrativo attraversato da tensioni: in film come Sole di Blasetti e Rotaie di Camerini

chiaramente dall’intento politico-propagandistico compaiono elementi di rottura con l’iconografia

fascista essi sono i tenui primissimi segnali di una corrente realista che attraversa sotterraneamente

il cinema fascista e che porterà alla stagione neorealista nel dopoguerra

Promuovere il cinema commerciale oppure quello autoriale?

⇐ NO politica cinematografica ben precisa da parte del fascismo

Nel 1931 prima legislazione in materia cinematografica: sono promosse misure di incentivo per

 la cinematografia nazionale che aiutano i produttori con un sussidio pari al 10% degli incassi

delle loro pellicole e viene adottata una politica protezionistica nei confronti dei film

provenienti dall’estero

Nel 1933 nuova legge che mantiene le misure protezionistiche e abroga la legge precedente,

 andando a premiare la qualità oltre che il successo commerciale

⇒ L’intervento dello stato finisce per frenare lo sviluppo del cinema italiano: la modestia

dell’industria cinematografica italiana non ha ripercussioni negative nel rapporto con gli

spettatori, che negli anni Trenta preferiscono il cinematografo agli altri tipi di spettacoli

FOTOGRAFIA

Nel 1927 nasce anche l’apposito Servizio fotografico che distribuisce le immagini del regime ai

giornali:

- Negli anni Venti dalle fotografie emerge una rappresentazione del regime che tende a privilegiare

più toni medi e borghesi di quelli forti e rivoluzionari tipici della propaganda più diretta

- Negli anni Trenta rappresentazione del regime totalitario, monumentalizzazione dell’immagine del

duce e del culto del littorio e ricerca di un’immagine popolare e dinamica di un regime fondato sul

patto rivoluzionario delle origini tensione permanente tra spinta iconoclastica e controspinta

monumentale, fra icone che evocano la sovversione e altre che inventano una tradizione

ANNI DEL CONSENSO

L’intero sistema dei media fascista tende a costruire un modello nazionale teso alla formazione

dell’uomo nuovo trasformazione del ministero della Stampa e Propaganda in ministero della

Cultura Popolare (Minculpop) chiaro segnale di questa volontà

> Negli anni Trenta trasformazione del ruolo della radio nella cultura del fascismo:

la radiodiffusione assume un’importanza culturale, politica, sociale ed economica superiore a quella

della stampa a metà degli anni Trenta esiste già un pubblico formato dai ceti medi

Nel 1933 inizia a trasmettere Ente Radio Rurale

⇒ ha come scopo la diffusione della radiofonia nelle campagne:

- I° tentativo consapevole del regime di ampliare il pubblico della radio alle fasce non urbane

della popolazione

- trasmissioni dedicate ai contadini (es. la rubrica “L’ora dell’agricoltore”) e alle scolaresche

- elevazione morale e culturale delle popolazioni rurali

- facilitazione dell’acquisto e dell’uso di apparecchi riceventi da parte degli agricoltori

 il problema resta il costo elevato degli apparecchi, superiore alle 400 lire, finchè nel 1937

nasce Radio balilla, il primo apparecchio popolare italiano di costo modesto

Nella mentalità collettiva si diffonde l’idea che ascoltando il racconto di un evento trasmesso alla

radio esso sia vissuto nel momento stesso in cui accade evoluzione del giornalismo radiofonico:

- …

dalla semplice lettura di un bollettino del Radio-Giornale

- … al radio reportage diretto, una descrizione viva, palpitante degli avvenimenti nel momento in

cui si compivano del Giornale Radio telecronaca di un evento sportivo

La radio viene usata insomma in modo sempre più consapevole per trasformare gli avvenimenti

politici in veri e propri eventi mediali grazie a un’informazione controllata e coordinata con gli altri

mezzi di com. di massa e con le forme della mobilitazione popolare radio usata sempre più in

funzione politica e propagandistica

Nel 1933 trasformazione del Centro radiofonico sperimentale in Centro di preparazione

radiofonica consapevolezza della specificità del linguaggio radiofonico: per parlare alla radio

occorre una voce “radiogenica”

La radio ha raggiunto quella maturità espressiva che le permette di avvicinare un pubblico di massa

grazie alle forme di dialogo con gli altri mezzi di com.

⇒ es. “I quattro moschettieri” programma radiofonico, “pastiche”, scritto da Nizza e Morbelli in

onda dal 1934 che avrebbe riscosso enorme successo

- riprende i personaggi del romanzo di Dumas lanciandoli in una storia complessa e

avventurosa

- attinge dall’immaginario popolare, sia letterario che musicale e teatrale

- accosta personaggio tra loro molto diversi e mescolando registri linguistici e musicali

La trasmissione è inserita in un contesto di rimandi fra diversi media facenti perno sullo stesso

pubblico per la seconda serie l’illustratore della “Stampa” Bioletto produce cento figurine con i

protagonisti della storia inserite nelle confezioni dei prodotti Buitoni e Perugina, entrambi

pubblicizzati nella trasmissione

E’ sbagliato parlare già di un pubblico di massa e nazionale, tante sono le linee di fratture che

attraversano il Paese:

- differenze geografiche Nord-Sud, centro-periferia

- sale di prima, seconda o terza visione distribuite con un andamento concentrico ad

allontanarsi dal centro cittadino

- differenze di ceto e cultura

> Difatti, i cinegiornali luce sono realizzati in due versioni diverse: per il pubblico più colto

didascalie più veloci, diversamente per pubblici popolari per consentire una lettura più lenta

Il passaggio al sonoro avrebbe accelerato la fusione dei due pubblici la commedia diventa l’unico

genere riconoscibile all’interno del cinema fascista italiano, prendendo a modello la commedia

americana

Il Centro sperimentale di cinematografia elabora un progetto culturale autonomo rispetto ai

modelli della fascistizzazione, formando i quadri professionali e intellettuali del futuro cinema

italiano, come Michelangelo Antonioni e Pietro Germi, per rispondere alle sfide internazionali; in

quest’ottica, vengono prese queste iniziative:

- nel 1932 viene inaugurata la Mostra del cinema di Venezia

- nel 1937 creazione di Cinecittà

LA GUERRA D’ETIOPIA

Il 2 ottobre 1935 Mussolini annuncia l’inizio della campagna d’Etiopia introduzione di una

caratteristica dei media che verrà ripresa durante la IIWW, cioè la loro integrazione con altre e più

tradizionali forme di mobilitazione: quel giorno la radio viene utilizzata consapevolmente dal

regime per scandire i tempi della giornata pubblica, andando a definire l’eccezionalità di quella data

La guerra di Etiopia costituisce la prova generale per testare le capacità di mobilitazione che il

regime aveva costruito negli anni precedenti e costruire un’immagine coordinata del nascente

impero fascista nonostante questi sforzi, parte del pubblico trova e acquisisce nelle pubblicità e nel

cinema modelli di comportamento diversi da quelli proposti dalla propaganda

> Il regime riconosce la centralità della radiofonia nella propaganda nazionale:

⇒ Cronache del Regime, trasmissione radiofonica di successo con l’obiettivo formare l’opinione

pubblica in senso fascista: il suo successo da attribuirsi a:

• Roberto Forges Davanzati, il suo autore principale dallo stile radiogenico sobrio e piano,

argomentare discorsivo e pacato

• Va in onda tutti i giorni, di breve durata, (10-15 min), sempre alla stessa ora e nel momento

di maggior, lanciata nel 1934

Davanzati disegna un’immagine efficace dell’Italia fascista, esaltando le qualità della civiltà

italica in confronto alle diversità dei paesi esteri

con la guerra di Etiopia, Davanzati cambia quest’impostazione:

- utilizza un tono sempre più severo e aggressivo nei confronto della Sdn e nelle sanzioni

applicate all’Italia, giustificando la campagna in africa orientale in nome del razzismo

coloniale

- bersaglia i costumi dei paesi occidentali, in particolare dell’Inghilterra, confrontandoli con i

sobri costumi italiani

Alla morte di Davanzati nel 1936, la trasmissione diventa meno apprezzata e seguita dal

pubblico, a causa di:

- grande notorietà del giornalista scomparso, paragonabile a quella dei divi del cinema

- perdità di omogeneità è dovuta all’alternarsi alla conduzione di un gruppo di cronisti aventi

ciascuno con il proprio stile oratorio

> Creazione di un immaginario esotico funzionale alla propaganda coloniale nella letteratura

d’intrattenimento e per l’infanzia, con la pubblicazione di molti romanzi per ragazzi di ambiente

coloniale o africano matrice dell’esotismo nell’immaginario dei ragazzi degli anni Trenta -il

fascismo cercherà di ricondurne l’origine ai romanzi di Salgari

> Alla costruzione dell’immagine coordinata dell’impero fascista contribuisce ovviamente anche

l’Istituto Luce stabilisce in anticipo un apposito reparto in Africa orientale ad Asmara che fornisca

la documentazione iconografica della guerra:

PRIMA, rappresentazione del conflitto secondo un’oggettività scientifica e neutrale

 derivante dai trascorsi di De Feo, l’uomo a capo del Luce in AOR, come documentarista

scientifico

POI, dopo la sostituzione di De Feo con Croce, uniformazione all’impostazione

 propagandistica dettata dal regime e narrazione giornalistica basata sull’apporto

modernizzatore e civilizzatore dell’Italia e sull’elemento esotico

Nel 1935 nuova politica cinematografica adatta al clima di controllo: sovvenzione statale in base a

requisiti etici e possibilità di sfruttamento della pellicola

 film di tipo propagandistico come Il grande appello e Scipione l’Africano<

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
16 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/03 Storia delle istituzioni politiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher RB41 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia istituzionale dei mezzi di comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Bobbi Silvia.