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segmento corporeo, indicati come sistemi di riferimento locali (SL). Tali SL devono essere
messi in relazione al sistema di riferimento globale (SG) di laboratorio, rispetto al quale si
muovono.
Poiché siamo nello spazio abbiamo a che fare con un sistema a 6 gradi di libertà (gdl): 3
traslazionali + 3 rotazionali. Tali gdl permettono di definire la posizione e l’orientamento del
corpo nello spazio.
Ma come passare da un SL a un SG o viceversa? La soluzione è l’equazione
fondamentale della cinematica.
Come detto il corpo umano è modellato come un sistema multibody, costituito da segmenti
rigidi, vincolati tra loro in corrispondenza delle articolazioni. Definiamo segmento
prossimale il segmento più vicino al tronco, distale quello più distante dal tronco. Un
segmento distale sarà caratterizzato da una maggiore o minore libertà di rotazione rispetto
al distale. In particolare, le principali articolazioni, oggetto del corso sono:
Articolazione Segmenti associati Ossa associate
Ginocchio Distale: gamba Distale: tibia
Prossimale: coscia Prossimale: femore
Anca Distale: coscia Distale: femore
Prossimale: bacino Prossimale: pelvi
Lo studio del moto relativo tra due segmenti è definito cinematica articolare. Tale studio
consente di definire l’orientamento di un segmento rispetto all’altro in termini di una
sequenza ordinata di rotazioni. L’ordine delle rotazioni, però, dev’essere ben definito,
attraverso delle opportune convenzioni angolari.
Un altro aspetto fondamentale da considerare è legato alla necessità che i risultati ottenuti
siano ripetibili e confrontabili. Tale necessità può essere soddisfatta assumendo come
punti di riferimento su cui collocare i maker dei punti di repere anatomici. A partire da tali
punti sarà possibile definire il SL solidale al segmento corporeo. In tal senso un problema
con cui dovremo confrontarci è la definizione del centro articolare d’anca, coincidente con
la testa del femore. Tale punto, infatti, non è direttamente palpabile, quindi è possibile solo
stimare la sua posizione e non conoscerla con certezza.
La ricostruzione dei movimenti è garantita dall’impiego di tecniche stereo
fotogrammetriche. 3
PREMESSE
Sistema di riferimento locale
La definizione della posa di un segmento corporeo prevede, innanzitutto, la definizione di
un sistema di riferimento solidale a tale segmento. Bisogna, quindi, individuare un sistema
ortonormale, definito cioè da tre versori (vettori di norma unitaria) ortogonali a due a due.
Come definire tale sistema?
Dobbiamo conoscere le coordinate nel SG di laboratorio di un certo numero di punti
appartenenti al segmento in esame. Tali punti possono essere determinati tramite
l’impiego di maker collocati sui segmenti stessi. Ma qual è il numero minimo di maker che
è necessario impiegare? In altre parole, per conoscere l’orientamento di un corpo, di
quanti punti devo conoscere le coordinate? La risposta è 3. O meglio, è necessario
conoscere le coordinate di 3 punti che non siano tra loro allineati. Se fossero allineati,
infatti, non potrei percepire la rotazione intorno all’asse passante per i 3 punti. Al fine di
ridurre gli errori di misura, è preferibile che i 3 punti siano ben distanti tra loro. Bisogna,
comunque, sottolineare come 3 sia il numero minimo indispensabile, ma, in realtà, la
conoscenza di un numero maggiore di punti va a nostro vantaggio, consentendo una
riduzione degli errori.
Supponiamo, dunque, di avere un SG di assi X-Y-Z. In esso si trova il corpo C, di cui
conosciamo le coordinate di 3 punti: m1, m2, m3. Questi punti non rispettano alcuna
geometria, ma sono stati scelti sulla base della “comodità di misurazione”. Lo scopo è
definire un SL di assi x-y-z, vogliamo, cioè, definire l’orientazione di x rispetto ad X, di y
rispetto a Y, di z rispetto a Z.
N.B. L’orientamento di un vettore è definito dal suo versore.
Come procedere:
1.Scelgo l’origine del SL: m2
2.Definisco l’asse z: versore passante per due punti m1, m2
3.Definisco l’asse x: versore perpendicolare al piano su cui giacciono m1, m2, m3
4.Definisco l’asse y: versore perpendicolare a x e z.
2. Asse z→ versore k 4