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seguente ordine: TF II D, TF II A, TF II B, TF II F, TF II E e TF II H.
1. Il TF II D è uno dei fattori accessori della TATA, chiamati TAF; è costituito da 11-12
proteine; la maggior parte di esse lega la TPB, nonostante questa sia di piccole
dimensioni; 2 proteine legano invece il DNA a livello del DTE. Il posizionamento a ferro
di cavallo del TF II D sul punto di flesso del DNA consente il contatto sia con la DTE che
con la TBP.
2. Il TF II A si lega al TF II D dopo l'interazione di quest'ultimo con le proteine DTE e TBP,
stabilizzandone il legame.
3. Il TF II B, unico monomero di tutti fattori del PIC, modifica la sequenza a valle della
TATA box, linearizzando tramite il proprio finger B (una struttura del TF II B) circa 11-14
nucleotidi posti a valle del nucleotide +1 del gene, ed inglobando al suo interno i 15 posti
a valle della TATA box. Il finger B è il sito di legame anche per l'RNA polimerasi.
Il TF II F lega il finger B; esso è costituito da 4 subunità, ed è sempre legato con l'RNA
4. polimerasi (è il suo chaperone). L'RNA polimerasi si accomoda su un lungo tratto di
DNA (circa 240 che si estende sia a monte che a valle del sito di start (-11/+3). Il TF
Å),
II F, legandosi al finger B, consente il corretto inserimento dell'RNA polimerasi sul
nucleotide +1 del gene; a seguito di ciò, il TF II F viene rilasciato. A questo punto, l'RNA
polimerasi è inserita correttamente, ma è ancora inattiva e quindi la trascrizione non può
ancora iniziare. Le condizioni che consentono l'attivazione della RNA polimerasi
richiedono il coinvolgimento del TF II E, del TF II H e del complesso del mediatore.
Quest'ultimo è un complesso di 52 proteine, multifunzionale, che recluta le proteine che
modificano la cromatina (come ad esempio le HAT o i complessi di rimodellamento) e
comunica con le proteina che legano legano sequenze enhancer e fattori di inizio della
trascrizione generale.
5. Il TF II E è il fattore necessario per il riconoscimento della RNA polimerasi da parte del
TF II H, il vero attivatore dell'enzima. Il TF II H è costituito da almeno 9 subunità ed è
fondamentale per il processo di inizio della trascrizione, perché possiede almeno 3 attività
enzimatiche: attività elicasica, attività 3'-5' esonucleasica ed attività chinasica. Le elicasi
sono proteine che in presenza di ATP aprono l'elica, rompendo i legami a idrogeno e
separando i 2 filamenti, con conseguente formazione di superavvolgimenti (ad esse sono
quindi associate anche le topoisomerasi). Le 3'-5' esonucleasi sono capaci di idrolizzare i
legami sintetizzati dall'RNA polimerasi, ed hanno quindi attività proof reading, ovvero
hanno lo scopo di correggere gli errori commessi dall'RNA polimerasi (1 nucleotide ogni
10000 circa). Per quanto riguarda l'attività chinasica del TF II H, bisogna premettere che
la RNA polimerasi II degli eucarioti è un complesso multiproteico costituito da 12
proteine, 5 delle quali costituisco il core catalitico dell'enzima; le 5 subunità in questione
prendono il nome di RBP 1, RBP 2, RBP 3, RBP 6 (identica in tutte e tre tipologie di RNA
polimerasi) e RBP 11; ad esse sono associate altre 7 proteine, chiamate proteine
accessorie. Le 5 proteine del core catalitico sono necessarie ed essenziali; sono assemblate
con forma a chela di granchio, con la parte interna della chela chiamata wall; la RBP 1 e la
RBP 2 sono le proteine di dimensioni maggiori che costituiscono la prima e la seconda
chela; il wall è costituito dall'interfaccia di queste 2 proteine; è proprio questa la zona in
cui è posizionato il sito catalitico dell'enzima. La subunità RBP 1, inoltre, possiede una
lunga catena carbossiterminale costituita da una ripetizione per 52 volte di un
eptapeptide formato, in ordine dagli aminoacidi tirosina, serina, prolina, treonina, serina,
prolina e serina; la presenza di molte serine nella catena carbossiterminale della subunità
RBP 1, associata all'attività chinasica del TF II H, determina un evento chiave
nell'avviamento della trascrizione, ovvero la fosforilazione delle serine di questa catena;
la fosforilazione delle serine determina, infatti, l'attivazione della RNA polimerasi. Tale
fosforilazione ha un codice ben preciso: la fosforilazione esclusiva delle serine 5 è un
segnale di attivazione della RNA polimerasi e di reclutamento delle proteine di
maturazione dell'mRNA; la fosforilazione esclusiva delle serine 2 rende attiva l'RNA
polimerasi, ma è un segnale di reclutamento delle proteine di splicing; la fosforilazione di
entrambe le serine rende inattiva la RNA polimerasi. Altra caratteristica importante di
questo eptapeptide è la presenza della prolina; tale aminoacido va incontro a processo di
isomerizzazione, un processo che costituisce un ulteriore linguaggio di comunicazione
tra la RNA polimerasi e le proteine accessorie.
Inizialmente, quindi, il TF II H ha attività serina 5 chinasica; idrolizza rapidamente ATP ed
aumenta il livello di fosforilazione delle serine 5; la RNA polimerasi subisce la variazione
conformazione di attivazione in modo graduale, via via che le serine 5 vengono
fosforilate. Con la fosforilazione graduale delle serine 5, l'RNA polimerasi inizia la sintesi
di mRNA; il filamento crescente di mRNA viene inserito, man mano che la sintesi di
mRNA procede, nel canale di uscita dell'mRNA presente nell'RNA polimerasi; questo
canale è, però, inizialmente occupato dal finger B del TF II B, che costituisce quindi un
ostacolo per l'mRNA; poiché il canale è inizialmente occupato dal finger B, il processo di
avanzamento della trascrizione è lento all'inizio, ed i primi mRNA sintetizzati vengono
persi (mRNA abortivi); quando la fosforilazione della serina 5 è al livello massimo, la
trascrizione raggiunge la sua velocità massima di 40 nucleotidi sintetizzati al secondo, ed
il finger B viene spinto fuori dal canale, e l'mRNA può finalmente entrare in esso. Con
l'uscita del finger B dal canale di uscita dell'mRNA, TF II B si distacca dall'RNA
polimerasi, e tutto il PIC si disassembla; l'unico fattore a rimanere legato all'RNA
polimerasi è il TF II H, che entra in gioco con le altre attività enzimatiche.
Quando la fosforilazione delle serine 5 è completa, quindi, tutti i fattori TF II, ad eccezione del
TF II H, si allontanano dall'enzima, e la RNA polimerasi risulta attiva per la trascrizione. La
fosforilazione delle serine 5 rappresenta un segnale di riconoscimento per determinate proteine:
innanzitutto vengono reclutati gli enzimi serina 5 fosfatasi (che defosforila la serina 5) e serina 2
chinasi (che fosforila la serina 2), che hanno il compito di bilanciare il livello di fosforilazione
delle serine in posizione 2 e 5; vengono inoltre reclutati i cosiddetti fattori di allungamento,
capaci di stimolare alcune modifiche a cui può andare incontro l'mRNA, tra i quali si trova la
proteina hSPT5 (proteina stimolatore del capping; è un complesso proteico che modifica
l'estremo 5' dell'mRNA) e la proteina TF II S (un fattore di stabilità dell'RNA polimerasi;
quest'ultima tenderebbe a staccarsi dal DNA, ma grazie all'intervento della TF II S essa mantiene
il legame con il DNA).
Quando vengono reclutati gli enzimi serina 5 fosfatasi e serina 2 chinasi, la fosforilazione delle
serine 5 diminuisce mentre la fosforilazione delle serine 2 aumenta. Ci sarà un momento in cui
le 2 posizioni saranno parzialmente fosforilate; in questa fase viene reclutata un'altra proteina, la
TAT SF1, reclutatore dello splicing, capace di discriminare le sequenze esoniche da quelle
introniche; per il reclutamento di questa proteina è necessario, anche, che le proline siano
andate incontro ad isomerizzazione; vengono quindi reclutate le PIN 1 che consentono il
processo di isomerizzazione. Quando la fosforilazione della serina 2 raggiunge il suo livello
massimo, mentre la defosforilazione della serina 5 è totale, il processo di trascrizione è quasi
giunto al termine, e vengono reclutati altre 2 proteine, la serina 2 fosfatasi (che opera la
defosforilazione delle serine 2) ed il complesso di taglio e di poliadenilazione (che promuove la
separazione dell'RNA polimerasi dal DNA ed il rilascio dell'mRNA).
La struttura interna dell'RNA polimerasi è costituita da 5 canali, in cui in 3 di essi ci si accomoda
il DNA, mentre negli altri 2 si accomodano molecole diverse; di questi 2 canali fanno parte il
canale di exit e il canale di uptake. Il canale di exit, o di uscita dell'mRNA, è il canale in cui il TF
II B inizialmente inserisce il proprio finger B; all'interno di esso l'mRNA si appaio con 9
nucleotidi del DNA template, formando un eteroduplex con conformazione A. Il canale di
uptake è invece il canale al cui interno vengono reclutati i ribonucleotidi trifosfato; è un canale
con dimensioni diverse rispetto a quello della DNA polimerasi, poiché i ribonucleotidi hanno
dimensioni maggiori rispetto ai deossiribonucleotidi; a causa di ciò, al suo interno posso entrare
erroneamente deossiribonucleotidi al posto di ribonucleotidi, portando ad un errore di
trascrizione; per prevenire ciò, esistono sistemi di controllo che consentono di discriminare i
ribonucleotidi dai deossiribonucleotidi. Uno dei 3 canali per il DNA è il canale di ingresso del
DNA, che consente l'inserimento del DNA a doppia elica; all'interno della RNA polimerasi la
doppia elica del DNA viene scissa, ad opera di un piccolo dominio di aminoacidi che agisce
come un'incudine, che costringe la doppia elica a separarsi; tale cuneo, inoltre, dirige il
filamento template verso il sito catalitico dell'enzima, portando il filamento non template verso
un altro sito posto lontano dal sito di catalisi (canale per il filamento di DNA non template); il
terzo ed ultimo canale per il DNA è il canale di uscita del DNA, che esce come singola elica e si
assembla all'esterno come doppia elica grazie alla presenza di topoisomerasi nei pressi dell'uscita
dalla RNA polimerasi.
Il meccanismo di catalisi della RNA polimerasi è un meccanismo conservato in tutte le
polimerasi. La polimerizzazione di una sequenza di nucleotidi avviene in direzione 5'-3', e tale
direzione non è casuale, poiché fornisce il margine di errore minore possibile. In questo modo il
3'-OH compie attacco nucleofilo sul 5'-trifosfato del ribonucleotide in aggiunta; in caso di
errore, il ribonucleotide errato verrebbe rilasciato sotto forma di ribonucleotide monofosfato,
ripristinando così l'ultimo ribonucleotide del filamento neosintetizzato, con il 3'-OH libero.
Ciò non avverrebbe se la polimerizzazione avvenisse