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TRASCRIZIONE
Definizione: trasferimento dell’informazione dal gene all’RNA nel nucleo della cellula prima che
l’RNA esca dal nucleo per essere tradotto in proteina
Negli eucarioti la trascrizione è separata dalla traduzione sia a livello spaziale che temporale
RNA polimerasi: enzima responsabile della trascrizione
RNA polimerasi 1: geni di classe 1: nucleolo: r RNA
RNA polimerasi 2: geni di classe 2: nucleo: m RNA, sn RNA (small nuclear RNA), mi RNA
RNA polimerasi 3: geni di classe 3: nucleo: t RNA, 5Sr RNA (RNA ribosomi ali 5S), sn RNA
Inizio Promotore: unità strutturale che in collaborazione con proteine valuta se un gene deve
essere trascritto oppure no
TFIID (fattore generale di trascrizione) è responsabile del riconoscimento di tutti gli elementi noti
del nucleo del promotore, ad eccezione di BRE che è riconosciuto da TFIIB)
Elementi del nucleo del promotore
- TATA BOX (prima ad essere scoperta)
- BRE (elemento riconosciuto da TFIIB)
- INR (elemento iniziatore)
- DPE (elemento a valle del promotore)
- MTE (elemento del motivo 10)
Sebbene possa funzionare indipendentemente dalla TATA box e dal DPE il sito esibisce un forte
sinergismo con entrambi questi elementi
Il promotore deve avere una forza dovuta alla presenza di sequenze per trascrivere il gene con una
certa probabilità
Fattori di trascrizione: proteine che si legano al filamento di DNA
TBP (TATA binding protein)
TAF 1 e TAF 2 si associano a TBP
TFIIB (lega BRE)
TAF 9 e TAF 6 legano DPE E richiede INR
Motivi o sequenze consensus: indicano il sito di inizio alla RNA polimerasi
I siti di riconoscimento per i fattori di trascrizione tendono a presentarsi in gruppi:
- CAAT box
- GC box
Gli elementi prossimali del promotore fanno aumnetare la frequenza di inizio della trascrizione ma
soltanto quando si trovano vicino al sto di inizio della trascrizione
Reclutano elementi regolatori a lungo raggio, come enancher, al nucleo del promotore
Complesso TFIID: TATA binding protein, TAF 1, TAF 2, TAF 6, TAF 9, TAF 1
Complesso TFIIB
Enancher: si possono trovare sia a valle che a monte di un gene o anche dentro un introne e
possono funzionare in entrambi gli orientamenti rispetto al promotore. Ciascun enancher è
responsabile di una parte dello schema totale di espressione del gene. Fanno aumentare l’attività
del promotore in tutti i tessuti in maniera regolata.
Isolatori: sequenza di DNA con due funzioni:
- Marcatore di confine della cromatina: etero cromatina/eucromatina
- Attività di blocco di enancher e silencer
Regioni di controllo del locus (LCR): sequenze di DNA che organizzano e mantengono un dominio
funzionale di cromatina attiva e fanno aumentare la trascrizione dei geni a valle
Macchinario della trascrizione
RNA polimerasi 2: Complesso enzimatico composto da 12 subuntà
Fattori di trascrizione: proteine che legano sequenze specifiche di DNA che si legano a promotori
dei geni e agli elementi regolatori a lungo raggio e mediano l’attivazione o la replicazione specifica
della trascrizione
Coattivatori e corepressori della trascrizione: routine che fanno aumentare o diminuire l’attività
trascrizionale tramite interazioni proteina-proteina senza legarsi direttamente con il DNA
Componenti del macchinario generale della trascrizione:
- RNA polimerasi 2: sintetizza RNA, correzione delle bozze
- Fattori generali di trascrizione: TFIIB, TFIID, TFIIE, TFIIF, TFIIH: riconoscimento del
promotore e svolgimento del DNA del promotore
- Mediatori: complesso di 20 subunità che trascduce informazioni regolatrici da attivatori e
repressori alla RNA polimerasi 2
Dominio CDT dell’RNA polimerasi 2: durante il ciclo di trascrizione subisce fosforilazione dinamica
dei residui di serina in posizione 2 e 5 delle ripetizioni. L’inizio della trascrizione richiede un CDT
non fosforilato, mentre l’allungamento richiede un CDT fosforilato. Quando è fosforilato il CDT può
legare i fattori di modificazione del’mRNA durante gli eventi di terminazione. Per il ricircolo
dell’RNA polimerasi 2 e il reinizio del trascrizione il CDT deve essere di nuovo defosforilato
Sequenza degli eventi della trascrizione
- Formazione del precomplesso di trascrizione TFIID (TATA binding protein con dominio di
regolazione a nastro di zinco)
- Formazione di TFIIB che indica la direzione
- Formazione del complesso H (elicasi+fosforilazione del CDT)
Quando si lega il mediatore tutto il complesso inizia la fase di allungamento per poi staccarsi
Con l’allungamento dell’mRNA il complesso promotore si dissocia per poi riassemblarsi se lo
stimolo continua.
La presenza della proteina tradotta genera un autoloop a feedback positivo sulla trascrizione del
gene per la proteina del PGC1α
Per trascrivere bisogna spiazzare gli istoni diminuendo la sua interazione col DNA:
- HAT: istone acetil trascferasi (sottrae un gruppo acetile maggior legame con il DNA)
- HDAC: istone deacetilasi (aggiunge un gruppo acetile repulsione con il DNA
Fattori di trascrizione per il differenziamento mitocondriale tessuto specifiche
PAX 3 e PAX 7: fattori di trascrizione che permettono il legame del DNA e permettono la
trascrizione del gene dalla quiescenza
Myo D: fattore di trascrizione per i miotubi nella fase attiva di proliferazione
Miogenina: fattore di trascrizione nel differenziamento dei miotubi
Quando un soggetto è sedentario MEF2 (fattore di trascrizione) viene bloccato da HDAC
impedendo a MEF 2 di posizionasi sul DNA e de acetilare gli istoni
Quando c’è attività nel muscolo
- L’aumento della concentrazione di calcio attiva le CAMK che migrano dentro al nucleo
fosforilando HDAC
- L’aumento della concentrazione di AMP a partire da ATP attiva l’AMPK che fosforila HDAC
La fosforilazione di HDAC genera il distacco di HDAC da MEF2
Maturazione dell’mRNA
Ipossia, esercizio, restrizione calorica, età portano i fattori di trascrizione di PGC1α a legarsi per
produrre PGC1α
L’esercizio tramite innalzamento della concentrazione plasmatica di calcio e aumento del rapporto
tra la concentrazione di AMP e la concentrazione di ATP libera MEF2 dal suo inibitore HDAC e
MEF2 si lega al DNA (PGC1α)
CnA: calcineurina (fosfatasi) – stacca il fosfato a NFAT che normalmente è confinato nel citosol
nella forma fosforilata
Splicing: rimozione di sequenze introniche e ricucitura delle sequenze esoniche (aviene quasi
contemporaneamente alla trascrizione)
Processo molto delicato perché la fusione di due esoni contigui deve essere precisa al nucleotide
3 fasi:
- Taglio tra l’esone 1 e l’introne 1
- Loop dell’introne
- Legame tra gli esoni
Lo splicing può essere costitutivo (ordine normale degli esoni) o alternativo ( fusione alternativa
degli esoni con eliminazione di alcuni esoni)
Lo splicing alternativo permette di ottenere varianti proteiche
Il 95% dei geni ha uno splicing alternativo:
- Inclusione o esclusione di un esone
- Esclusione a vicenda d un esone
- Sito alternativo al 5’
- Sito alternativo al 3’
- Sito alternativo di poliadenilazione
- Formazione del cappuccio (estremo 5’)
Aggiunta di un guanosil gruppo ad opera dell’RNA guanosil trasferasi
Modificazione con l’aggiunta di un gruppo metile
Il cappuccio ha una serie di funzioni:
- Maggiore stabilità all’RNA alle ribonucleasi
- Aumenta l’efficacia dello splicing
- Favorisce l’esportazione dell’mRNA
Formazione di coda di poli A (estremo 3’)
La presenza della sequenza AAUAAA porta al taglio un po più a valle
La sequenza di adenina stabilizza la molecola
La presenza della coda e del cappuccio determina la cinetica di degradazione dell’mRNA
PGC1α
Esistono diversi splicing alternativi di PGC1α: le diverse forme hanno emivite diverse
La porzione codificante per la proteina è contenuta nell’esone 9
Sull’esone 3 e sull’esone 4 ci sono sequenze che legano la calmoduline che stabilizzano il filamento
di RNA che permette maggior quantità di BDNF (fatore neutrofico cerebrale prodotto dal muscolo
che stimola il neurone a formare nuove placche motrici)
In base ai segnali intracellulari ci possono essere due siti di trascrizione alternativi di PGC1α:
- Forma lunga: studiate nell’esercizio aerobico
- Forma breve: studiate nell’esercizio di forza
Diverse intensità di esercizio stimolano la trascrizione di diverse forme di PGC1α:
Bassa intensità promotore distale (forma lunga)
Alta intensità promotore prossimale (forma breve)
PGC1α-A esercizio endurance bassa intensità
PGC1α-a,PGC1α-b, PGC1α c esercizio di endurance alta intensità
PGC1α-4 esercizio di forza
FIT PRINCIPLE: principio alla base della plasticità muscolare
Sintesi proteica
- Stress meccanico alto
- Stress metabolico basso
- Piccole alterazioni del flusso di calcio
- Stress ossidativo basso
Biogenesi mitocondriale
- Stress meccanico basso
- Stress metabolico alto
- Stress ossidativo elevato
- Grandi alterazioni del flusso di calcio
Genicinetica di trascrizione dell’esercizio aerobico
Le alterazioni del flusso di calcio stimolano i mitocondri a produrre PTP che stimola la transizione
di fibra da glicolitica a ossidativa
Reazione all’ipossia
Se la concentrazione di O scende si acumulano elettroni nei complessi 3 e 4 della catena di
2
trasporto degli elettroni. A livello del complesso 3 avviene una fuga di elettroni
Questa produzione di ROS è inibita fisiologicamente dai sistemi di buffering dei ROS
ENDURANCE TRAINING
- Metabolismo ossidativo
- Mitocondri trascrizione di PGC1α
- Myosina sow
Le fibre di tipo 2a sono le più plastiche
L’aumento della capacità ossidativa avviene se c’è:
- Biogenesi mitocondriale
- Rimodellamento del network mitocondriale
- Turnover proteico del mitocondrio (mitofagia)
NRF: fattore di respirazione nucleare
PPAR: fattori metabolici
ERR: recettore relativo agli estrogeni
P38 e MAPK: attivata dallo stress meccanico della fibra (ERK)
Prima dell’esercizio PGC1α presenta modificazioni covalenti (acetilazioni)
Con l’esercizio CAMK e AMPK aggiungono gruppi fosfato a PGC1α attivandolo
Oltre a questo le sirtuine staccano il gruppo acetile a PGC1α attivandolo ulteriormente
PGC1α può essere regolato:
- A livello trascrizionale (CAMK, AMPK)
- A livello proteico (P38, AMPK, SIRTUINE)
Appena inizia l’esercizio la regolazione a livello proteico inizia (fosforilazione e de acetilazione)
L’accumulo di mRNA è più lento (picco a due ore dal termine dell’esercizio)
Nel sogge