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PYROSEQUENCING
∎
No elettroforesi, no ddNTPs
Si basa su per ogni evento di polimerizzazione, avviene il rilascio di un pirofosfato
⇾
- Pirofosfato viene convertito in una molecola di ATP dall’ATP SOLFORILASI
- Produzione di una molecola di luce dalla luciferasi 1 ATP 1 FOTONE
⇾
Nucleotide polimerasi fosfodiesterico + pirofosfato
⇾ ⇾legame
PPi + APS ATP solforilasi ATP + solfato
⇾ ⇾
ATP + luciferina + ossigeno luciferasi AMP + PPi + ossiluciferina + CO2 + LUCE
⇾ ⇾
Primer si ibrida allo stampo a singola elica amplificato per PCR e viene incubato con:
→ - DNA polimerasi
- ATP solforilasi
- luciferasi
- asprirasi
- dNTP
- adenosin 5’ fosfosolfato APS
- luciferina
Aggiunta di un desossinucleotide trifosfato alla volta con andamento ripetitivo
→ - se non complementare viene degradato
- se complementare viene incorporato grazie alla DNA polimerasi
ogni evento di incorporazione accoppiato a rilascio di un pirofosfato
In presenza di adenosina 5’ fosfosolfato (APS),
→ ATP solforilasi converte il PPi ad ATP che a sua volta guida la conversione, catalizzata dalla luciferasi, di
luciferina ad ossiluciferina con conseguente produzione di luce di intensità proporzionale alla quantità di ATP
La luce prodotta è rilevata da una CCD camera e visualizzata come picco in un pirogramma
→ L’aspirasi, un enzima che degrada nucleotidi, degrada continuamente tutti i dNTP non incorporati e l’ATP in
→ eccesso (non appena la degradazione è completata viene aggiunto un altro dNTP)
I dNTP vengono aggiunti sequenzialmente, uno alla volta
→ poiché il ATP è un substrato naturale della luciferasi, allora viene utilizzata la desossiadenosina α-tio-trifosfato
(dATPS) che viene riconosciuta dalla DNA polimerasi
Man mai che il processo continua, il filamento di DNA complementare è
sintetizzato e la sequenza nucleotidica è determinata dai picchi del pirogramma
Di solito usato per confermare sequenza già analizzata, risequenziamento
SEQUENZIAMENTO DI SECONDA GENERAZIONE
∎
- Non è più necessaria la fase dell’elettroforesi, la lettura della sequenza viene effettuata step by step
- E’ sempre necessaria la fase di amplificazione del DNA ma viene effettuata in nanoreattori in emulsione
Tre tecnologie attualmente disponibili: - Roche/454 pyrosequencing
- Applied biosystems SOLID sequencing by ligation
- Illumina/Solexa modified Sanger
- NEXT GENERATION SEQUENCING NGS
Con il sequenziamento di Sanger ad alta processività:
Preparazione della libreria
→ frammentazione casuale del DNA genomico, clonazione e trasformazione in batteri
Raccolta delle colonie
→
Necessari circa 7/10 gg
Purificazione del DNA dalle colonie, sequenziamento Sanger, elettroforesi capillare
→ Risequenziamento
→
Necessarie settimane/anni: dipende dalla dimensione del genoma e dagli strumenti utilizzati
Con il sequenziamento di nuova generazione:
Preparazione della libreria
→ frammentazione casuale del DNA genomico, ligazione agli adattatori
Amplificazione clonale dei frammenti
→
Necessari 1/3 gg
Sequenziamento mediante sintesi e ligazione
→ Processamento delle immagini
→ Mappatura delle reads su un genoma di riferimento o assemblaggio de novo
→
Necessari 1/6 giorni
Preparazione di una libreria dei frammenti
Frammentazione del DNA
→ Ligazione delle sequenze A e B alle estremità dei frammenti (adattatori)
→ Purifico frammento che si sono ligati alle sequenze A e B (ibridazione con sfere che hanno sequenze sequenze
→ complementari agli adattatori)
Ho tanti frammenti somma genoma
⇾
Attacco dei frammenti a sferette con adattatori, a una sfera si lega solo un frammento
→ Si emulsionano le sferette in una water-in-oil mixture contenente i reagenti per l’amplificazione PCR,
→ amplificazione clonale
in ogni bolla una sola biglia con frammento PCR ne ottengo milioni di copie
⇾
Il sequenziamento inizia con la preparazione della piastra PicoTitier
→ durante questo passaggio una miscela di beads, enzimi per il sequenziamento e la libreria di DNA a singolo
filamento vengono depositati nei pozzetti di 44 µm
Il processo di deposizione delle beads massimizza il numero di pozzetti che contengono un frammento
→ individuale della libreria sstDNA
La piastra PicoTiter viene caricata sul sequenziatore
→
1 sola biglia per pozzetto, sequenziamento avviene nei pozzetti
Aggiunta primer complementari alle sequenze A o B, DNA
→ polimerasi e luciferasi
Aggiunti dATP (modif), dGTP, dTTP, dCTP
→ uno alla volta, cella per cella
Luce per vedere se incorporano
→
SEQUENZIAMENTO DI NUOVA GENERAZIONE
Metodiche si basano sul principio del sequenziamento di ‘cluster’ clonali
Il processo, che incomincia con una singola molecola target, prevede la creazione di targets clonali durante un
processo intermedio di amplificazione. Copie multiple identiche sono infatti necessarie per avere un alto
rapporto segnale-rumore.
Alto costoso, usato per sequenziare sequenze molto lunghe
No usato per sequenziare un nuovo genoma, rilettura e confronto con sequenza sana (nel caso di malattia)
Studio su polimorfismi
Studi su trascrittomi
Studi di mutazioni
STUDIO DELLE PROTEINE
Quali proteine vengono espresse dalla cellula?
Come differisce l’espressione delle proteine da una cellula sana a una malata?
Utilizzo SONDA ANTICORPO
⇾
ANTICORPO: si ritrovano nel sangue e sono usati dal sistema immunitario per identificare e neutralizzare
sostanze estranee, come batteri e virus
ANTIGENE: qualunque sostanza che introdotta in un organismo stimola la produzione di un anticorpo
SAGGIO IMMUNOENZIMATICO: tecnica di laboratorio che si avvale del legame tra antigene e il suo anticorpo
omologo per identificare /o quantificare uno specifico antigene o anticorpo
in un campione
Anticorpo come sonda permette di rilevare assenza/presenza/livello di trascrizione di certa proteina
organismo deve fare anticorpo contro quella proteina
inietto in un altro animale che la riconosce come non propria e per questo produce anticorpi e prendo il suo
sangue
Antigene è una molecola che suscita una risposta anticorpale
animale sviluppa anticorpo dipende quanto è diverso
⇾ regioni proteiche che differiscono per 10/12 aa sono sufficienti a stimolare
risposta
ANTICORPI POLICLONALI: riconoscono molteplici epitopi
generalmente prodotti in coniglio (ma anche topo, gallina, capra, struzzo)
ANTICORPI MONOCLONALI: procedura complessa di fusione cellulare e screening che ci porta ad avere cloni
singoli che producono un solo tipo di anticorpo capace di riconoscere un solo
epitopo (generalmente prodotti in topo)
Recettori delle cellule immunitarie riconoscono porzione
dell’antigene detta epitopo
Anticorpi molecole con strutture simili a una Y
le due braccia sono responsabili del riconoscimento degli
antigeni
lo stelo è formato da una regione molto meno variabile
2 catene leggere e 2 catene pesanti
Catene pesanti restano costanti, catene leggere sono variabili
Anticorpo PRIMARIO:
isolare e purificare la proteina in esame
iniettare la proteina in un animale che riconoscerà la proteina
come estranea e produrrà anticorpi contro quella proteina
Isolare e purificare gli anticorpi
Anticorpo SECONDARIO:
generato contro le proteine della specie animale in cui è stato
prodotto il primario
Anticorpo SECONDARIO riconosce la catena pesante
ANTICORPO PRIMARIO
Anticorpo che può riconoscere una proteina (antigene)
ANTICORPO SECONDARIO
Anticorpo che riconosce anticorpo primario
Più sensibile
Di solito legato a enzima o a molecola fluorescente riconoscimento dell’antigene di interesse
⇾
Se anticorpo primario prodotto in mouse, secondario deve essere anti-mouse (prodotto in altro animale)
L'anticorpo secondario viene prodotto contro la specie ospite utilizzata per generare l'anticorpo primario; per
esempio, se si utilizza un anticorpo primario prodotto in rabbit, servirà un anticorpo secondario anti-rabbit
prodotto in una specie ospite diversa dal coniglio (per es. secondario di mouse anti-rabbit)
WESTERN BLOT
∎
Serve per identificare proteina specifica all’interno di un estratto proteico separato per Western blot
Nel mio estratto proteico è espressa o no proteina di interesse (di cui ho anticorpo)?
Fare un estratto proteico
→ Separare e rendere negative le proteine mediante SDS-PAGE
→ Trasferimento delle proteine dal gel al filtro di nitrocellulosa
→ deve avvenire elettricamente per via dell’alta densità dell’acrilammide, per questo non avverrebbe per
capillarità, migrano verso anodo
Saturare i siti aspecifici della membrana bagnandola nel latte, caseina occupa i siti non occupati dalle proteine
→ del mio estratto proteico
Aggiunta di una soluzione contenente l’anticorpo primario, incubazione e lavaggio
→ Aggiunta di una soluzione di anticorpo secondario
→ aumenta specificità del riconoscimento proteina di interesse, costerebbe troppo marcare anticorpi primari
prodotti iniettando porzione costante dell’anticorpo primario (catene pesanti) in un altro animale, che
produrrà degli anticorpi contro quell’anticorpo
Anticorpo secondario riconosce catena pesante dell’anticorpo primario, ha legato covalentemente:
- enzima come la perossidasi di rafano, dando substrato emette luce, quanti di luce impressi su lastra
- molecola fluorescente, rilevata al microscopio fluorescente o grazie ad altri macchinari
Detection dell’anticorpo secondario (in base a cosa aveva legato)
→
Anticorpo policlonale maggiore sensibilità, più alta probabilità di risposte spurie
⇾
Anticorpo monoclonale minore sensibilità, più accuratezza e specificità
⇾
Per produrli non serve sempre sopprimere animale, clonano
SAGGIO ELISA
∎
Paziente probabilmente infetto, quale titolo di virus o proteina ha nel suo sangue?
Micropiper pozzetti rivestiti da anticorpi contro specifici antigeni che voglio studiare
⇾
Metodo DIRETTO:
Anticorpo primario per antigene posto sul fondo del pozzetto
→ Aggiunta del siero del paziente in cui potrebbe esserci antigene, diverse concentrazioni non note
→ Eventuale legame anticorpo-antigene (se presente)
→ Lavaggio dell’antigene in eccesso che non si è legato
→ Aggiunta anticorpo secondario coniugato a enzima
→ es. anticorpo anti-immunoglobuline umane legati a perossidasi di rafano o fosfatasi alcalina
Lavaggio
→ Aggiunta substrato enzima dà luogo a reazione colorimetrica
→ ⇾
- perossidasi: s