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PISTILLO
-
Costituisce il Gineceo, cioè tutta la parte femminile del fiore.
E’ formato da una o più foglie modificate, dette carpelli.
Ciascun pistillo è formato da:
Ovario: costituisce la parte basale ingrossata del pistillo, ospita
- e protegge gli ovuli
Stilo: collega l’ovario con lo stimma
- Stigma o stimma: può avere forme diverse ed è la porzione su
- cui aderisce e poi germina il granulo pollinico.
Sulla superficie degli stigmi di moltissime specie è depositata
una spessa cuticola che impedisce al polline di germinare.
Solo nella fase di sviluppo adeguato, la cuticola si rompe o grazie
alla produzione di enzimi specifici prodotti dallo stigma stesso o
grazie ad insetti opportunamente attirati dagli altri organi fiorali
(nettarine, petali). 5
Descrivi la struttura del polline
Il granulo pollinico è il gametofito maschile prodotto all’interno delle
sacche polliniche. Nelle angiosperme le sacche polliniche sono
contenute all’interno delle antere, mentre nelle gimnosperme sono
contenute all’interno di sporofilli (foglie modificate che non svolgono
più la fotosintesi ma portano gli organi riproduttori).
All’interno del granulo pollinico avverrà la produzione dei gameti
maschili (cellule spermatiche).
Il granulo pollinico è una struttura altamente specializzata per il
trasporto dei gameti maschili, è costituita da due strati esterni:
Esina: strato esterno ricco di sporopollenina. Questo strato
- presenta delle interruzioni chiamate pori.
Entina: strato interno ricco di cellulosa
-
La SPOROPOLLEINA è impermeabile e resistente agli agenti
atmosferici (preserva il granulo pollinico e lo protegge dalla
disidratazione).
All’interno presentano 4 cellule:
1 che formerà il tubetto pollinico
- 2 protallari
- 1 generativa che andrà a formare due cellule spermatiche
- durante la microgametogenesi.
I granuli pollinici vengono trasportati, durante l’impollinazione, alle
strutture riproduttive femminili per permettere la riproduzione
sessuale.
I granuli pollinici possono avere forme diverse in base alle varie
specie, nelle gimnosperme in cui si ha una impollinazione anemofila
(vento) i granuli pollinici sono di piccole dimensioni e presentano due
espansioni alari per poter volare, mentre nelle angiosperme con
impollinazione zoofila i granuli pollinici hanno dimensioni maggiori e
forme più complesse. 6
Durante la riproduzione il granulo pollinico quando giunge in
prossimità dell’ovulo emette un tubetto pollinico, il quale permetterà
ai gameti maschili di andare a fecondare il gamete femminile senza la
necessità di acqua (non hanno più i flagelli, eccetto qualche eccezione)
e di non venire a contatto con l’ambiente esterno e quindi di non
correre il rischio di disseccamento. 7
Descrivi la struttura dell’ovulo delle angiosperme
L’ovulo (megasporangio) è l’organo all’interno del quale avviene la
produzione dei gameti femminili.
E’ costituito da:
Nucella: porzione tondeggiante che contiene all’interno la cellula
- madre delle megaspore
Uno o due tegumenti: avvolgono la nucella e lasciano scoperta
- solo una piccola porzione (micropilo) che permetterà il passaggio
del tubetto pollinico.
All’interno dell’ovulo una cellula madre delle megaspore va incontro a
meiosi e forma quattro megaspore. Questo processo si chiama
megasporogenesi. Delle quattro cellule figlie, tre degenerano e solo
una resta in vita. Questa megaspora germinerà all’interno dell’ovulo e
formerà il gametofito femminile, che si chiama sacco embrionale,
(nelle gimnosperme si chiama endosperma primario). Questo processo
si chiama megagametogenesi. All’interno del sacco embrionale
avverrà la produzione del gamete femminile.
Nelle angiosperme l’ovulo è avvolto dall’ovario sul quale si inserisce
attraverso il funicolo. 8
Cos’è l’impollinazione?
Nelle angiosperme l’impollinazione si ha quando le antere rilasciano i
granuli pollinici e questi raggiungono lo stimma del pistillo del fiore.
Nelle gimnosperme l’impollinazione si ha quando i granuli pollinici
escono dalle sacche polliniche contenute negli sporofilli e raggiungono
l’apparato riproduttore femminile contenuto sempre in sporofilli.
Esistono diversi metodi di trasporto del polline:
Impollinazione zoofila: il polline viene trasportato da animali di
- piccole dimensioni come uccelli oppure da insetti. Le piante che
hanno questo tipo di impollinazione hanno fiori grandi, colorati e
che producono odori e nettare, ed hanno un polline dimensioni
con forme grandi e complesse
Impollinazione anemofila (vento): il polline viene trasportato
- dal vento. E’ l’impollinazione tipica delle gimnosperme. Le piante
che hanno questo tipo di impollinazione hanno fiori molto
piccoli, senza petali che non producono nettare ed hanno un
polline molto piccolo e leggero che può presentare delle
espansioni alari. 9
Impollinazione idrofila (acqua): il polline viene trasportato
- dall’acqua. Sono poche le piante che hanno questo tipo di
impollinazione e sono prevalentemente piante che vivono in
ambienti acquatici.
Se il polline è trasportato dalle antere al pistillo dello stesso fiore si
parla di autoimpollinazione. Se il polline è trasportato dalle antere al
pistillo di fiori diversi si parla di impollinazione incrociata o
allogamia. 10
Come viene evitata l’auto fecondazione e perché?
Il 90% delle specie delle Angiosperme sono ermafrodite, cioè
presentano entrambi gli organi riproduttori sia maschile che
femminile.
L’autofecondazione può determinare la nascita di individui con ridotta
variabilità genetica la cui possibilità di sopravvivenza è fortemente
ridotta. L’autofecondazione viene evitata perché la pianta vuole
garantire la sopravvivenza della specie.
Esistono vari metodi per evitare l’autofecondazione:
1. DIMORFISMO SESSUALE
Un esempio di dimorfismo sessuale è la DICOGAMIA in cui antere
e stimma maturano in tempi diversi.
Un altro esempio è il FLORAL DESIGN in cui lo stesso fiore può
presentare morfologia diversa. Possono avere pistillo lungo e stami
corti (nell’immagine sotto a destra) oppure pistillo corto e stami
lunghi (nell’immagine sotto, a sinistra). Possono essere visitate da
impollinatori , che si nutrono del nettare si imbrattano del polline
degli stami lunghi o lo trasmettono a fiori con pistillo lungo. 11
2. INCOMPATIBILITA’
Abbiamo due forme di incompatibilità:
Incompatibilità interspecifica: impedisce che il polline di
- una specie germini sullo stimma di un’altra specie
Incompatibilità intraspecifica o autoincompatibilità:
- polline e stimma della stessa pianta sono incompatibili.
Obiettivo: bloccare la fecondazione tra gameti geneticamente
simili.
Vantaggio: favorisce l’esincrocio formazione di eterozigoti,
aventi vantaggio selettivo.
Il restante 10% delle angiosperme presentano fiori unisessuali.
I fiori unisessuali si sono evoluti da fiori ermafroditi.
Piante monoiche: hanno fiori unisessuali sulla stessa pianta
Pianta dioiche: hanno fiori unisessuali su piante distinte
Per determinare il sesso nelle piante durante l’evoluzione sono state
adottate due strategie per bloccare lo sviluppo di uno dei due organi
riproduttori nei fiori unisessuali
1. Blocco dello sviluppo
2. Apoptosi (morte cellulare programmata) 12
Come avviene la doppia fecondazione?
Il granulo pollinico si deposita sullo stimma, si idrata ed inizia a
germinare emettendo un prolungamento, il tubetto pollinico. Questa
struttura raggiunge l’ovulo ed entra attraverso il micropilo,
raggiungendo il gamete femminile.
Durante l’emissione del tubetto pollinico avviene la produzione di due
gameti maschili ad opera della cellula generativa. Un gamete si fonde
con il gamete femminile e forma lo zigote, l’altro gamete va a fondersi
con i nuclei polari della cellula centrale del sacco embrionale andando
a formare l’endosperma (3n). (Attenzione: è diverso dall’endosperma
primario delle gimnosperme).
ENDOSPERMA : è un tessuto contenente sostanze di riserva e serve
per la nutrizione dell’embrione. 13
Avvenuta la fecondazione iniziano i processi che portano alla
formazione del seme e del frutto.
Struttura del seme
Il seme è l’organo delle spermatofite (piante a seme), può essere
definito come un ovulo maturo e contiene al suo interno:
1. TEGUMENTI (2n): derivano dall’ovulo che nelle ultime fasi di
maturazione dell’ovulo si trasformano in tegumenti del seme. Lo
strato esterno si chiama tegmen e quello interno si chiama testa.
2. ENDOSPERMA (3n): si è formato in seguito alla doppia
fecondazione dall’unione di un gamete maschile con i nuclei polari
della cellula centrale del sacco embrionale. Rappresenta il tessuto di
riserva.
3. EMBRIONE (2n): si è formato in seguito a numerose divisioni
mitotiche da parte dello zigote. 14
Lo sviluppo del seme prevede diverse fasi:
EMBRIOGENESI: fase che va dalla fecondazione alla formazione
dell’embrione.
Lo zigote inizia a dividersi per mitosi dando origine all’embrione.
La prima divisione dello zigote è asimmetrica e trasversale e
forma una cellula apicale e una basale. La cellula apicale
formerà l’embrione, mentre quella basale formerà il sospensore.
Con le prime divisioni si forma una struttura quasi sferica
(stadio globulare), successivamente assume una forma bilobata
(stadio a cuore), con il successivo allungamento si ha lo stadio a
torpedine ed infine lo stadio cotiledonare con il ripiegamento dei
Cotiledoni. 15
Nello stadio a cuore riusciamo a distinguere tre regioni
longitudinale:
Regione apicale: forma i cotiledoni e il meristema del
- germoglio (SAM)
Regione mediana: forma l’asse embrionale (l’ipocotile), e
- parte della radice
L’ipofisi: forma il resto del meristema radicale (RAM)
-
Le cotiledoni sono foglioline modificate con funzione di riserva.
Il meristema del germoglio e il meristema radicale daranno
origine al corpo primario della pianta.
La crescita dell’embrione si arresta prima che il seme sia
completamente maturo e riprenderà solo al momento della
germinazione.
ACCUMULO DELLE SOSTANZE DI RISERVA: le sostanze di
riserva saranno necessarie durante la germinazione, vengono
accumulate nell’endosperma, nelle cotiledoni e nell’embrione.
Le sostanze accumulate nel seme sono:
ZUCCHERI (arrivano sotto forma saccarosio e vengono