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COSA SI INTENDE PER LAICO? (QUESTIONE TERMINOLOGICA)
Vi sono due definizioni principali:
1. in senso debole : atteggiamento critico e antidogmatico, incentrato sui valori di libertà, pluralismo e
tolleranza che portano al principio di autonomia reciproca tra tutte le attività umane → in questo senso
la laicità è il metodo di coesistenza di tutte le filosofie/teorie/culture
2. in senso forte : è una dottrina che aderisce ai valori di spirito libero e tolleranza e va oltre, ragionando
indipendentemente da ogni fede o metafisica religiosa e creando una cultura laica (= visione non
religiosa del mondo)
N.B. Queste due definizioni sono irriducibili, ma quando si parla di laici/laicità si deve specificare in che senso.
È sbagliato distinguere semplicemente la laicità in senso debole come “metodo” e quella forte come “contenuti”
perché quella in senso forte può essere intesa anche metodologicamente.
Però quando si parla di bioetica laica della qualità della vita ci si riferisce al senso forte, poiché essa non è solo
una concezione imparziale rispetto alla pluralità dei valori (etica di 2° grado: strumento/metodo per la loro
coesistenza), ma è anche una serie di valori-giuda che si oppongono ad altri (religiosi).
PRINCIPIO DELLA QUALITA' DELLA VITA
“Non è un bene il vivere, ma il vivere bene” (= tesi aristotelica): la vita in quanto tale non possiede pregio, esso
risiede nella qualità, nel benessere, che la rende degna di essere vissuta e definibile umana.
N.B. Tale idea di qualità della vita è la componente centrale dell'etica e della prassi biomedica della cultura
contemporanea e ha tre principali interpretazioni (o paradigmi di base) :
1. utilitarismo qualitativo di Mill: considera la qualità della vita in funzione della presenza/assenza di
stati piacevoli/spiacevoli → = teorie edonistiche
2. utilitarismo delle preferenze: la qualità della vita dipende dalla soddisfazione di preferenze/interessi
individuali (“ welfarismo” = “benesserismo”) → teorie delle preferenze
3. qualità della vita misurata in rapporto a capacità funzionali essenziali per lo sviluppo della
persona → teorie perfezioniste
N.B. Tra i tre paradigmi quello più diffuso nella bioetica laica è il 2° che pone l'accento sulla libertà di scegliere
autonomamente la propria qualità di vita (= prerequisito di ogni bioetica laica) e sulla conseguente sensibilità
nei confronti della scelta altrui (il rispetto è l'unico modo per giungere alla felicità).
Inoltre tra le diverse teorie esiste un paradigma condiviso: Koiné, cioè una matrice teorica costituita da idee
comuni → esse sono:
L'umanità della morale: la morale è una costruzione umana, l'uomo attraverso la sua intelligenza trova o
● inventa i principi etici secondo cui agire → conseguenze:
- scegliere collettivamente e indipendentemente qual è la norma da seguire
- libertà di seguire o no una norma
- facoltà di cambiare le norme per adeguarle ai casi concreti
Rifiuto del concetto di natura: la natura per i laici è un prodotto culturale e perciò non ha nessuna
● sapienza eterna del creatore, né valori/regole da ricavare, né è fonte di bene e del vero (tale fonte è nella
libertà e nell'intelligenza degli uomini)
Principio di autonomia: capacità dell'uomo di autodeterminarsi e di scegliere da sé un modello/stile di
● vita (senza autorità o influenze esterne) → autonomia = libertà di scelta propria e altrui che ha diritto al
rispetto → tale principio laico è il primo applicato alla pratica clinica quotidiana
Disponibilità della vita: l'adulto è sovrano di sé e del proprio corpo e ha perciò la capacità di manipolare
● se stesso (capacità che aumenta con l'aumentare degli sviluppo scientifici)
Conoscenza come strumento di progresso: dallo sviluppo della conoscenza, soprattutto scientifico,
● deriva il progresso dell'umanità, poiché diminuiscono i mali e le sofferenze che l'affliggono
Non accettazione del soffrire: il dolore non ha in sé nessun significato morale
● Diverso valore qualitativo delle vite: il valore della vita umana varia da un caso all'altro in relazione al
● contesto e alle caratteristiche dei soggetti (N.B. questo permette di costruire una gradazione e giudizi
comparativi utili per la pratica clinica: una vita può essere ritenuta “migliore”o “peggiore” e si
distribuisce di conseguenza la priorità di intervento e la spesa medica)
Concetto funzionalista di persona: l'esserci di una persona, intesa come soggetto etico e giuridico,
● dipende dalla presenza, in atto, di determinate funzioni/caratteristiche, che sono “ indicatori di
personalità” ( diversa è la visione cattolica: sostanzialista : la persona è un ente che per natura, in
potenza, ha determinate caratteristiche, come la capacità di parlare, ragionare, ecc.) → da questo
concetto di base di delineano tre principali definizioni di persona:
- adulto autonomo capace di intendere e di volere ( definizione di Engelhardt)
- essere capace di subire sofferenze non volute e individuo autonomo del quale rispettare le convinzioni
sul nascere, curarsi e morire, purché non ledano altri (definizione di Lecaldano)
- nozione interspecifica di persona: la sensibilità è il criterio minimal per l'attribuzione di diritti
(definizione di Singer).
Opzione pluralistica: riconoscimento della diversità dei modi di vivere e accettazione della molteplicità
● delle etiche e bioetiche
N.B. Il pluralismo etico è una condizione di fatto e di diritto da salvaguardare attraverso un
atteggiamento di tolleranza ( = fulcro di ogni discorso bioetico), perché non si può affermare l'esistenza
di etiche vere e altre false, dato che la molteplicità delle etiche dipende semplicemente dalla varietà
delle risposte a domande esistenziali.
Opzione liberale: rapporto tra morale e diritto : una società liberale presuppone soltanto il reciproco
● riconoscimento della libertà individuale (= unico valore supremo) e l'intervento dello Stato è necessario
solo quando emerge un impedimento della libertà altrui ed è relativo allo scopo di proteggere i valori del
pluralismo e dell'autonomia.
Opzione “antiassolutistica”: la bioetica laica è un etica senza assoluti e può essere:
● - teleologica/consequezialista: orientata agli effetti delle azioni
- deontologica prima facie: basata su divieti non assoluti, che ammettono eccezioni (vincolano a prima
vista) → tipo di etica duttile-flessibile che tiene conto delle circostanze (quindi anch'essa è
consequenzialista perché tiene conto degli effetti, ma non si limita a questi).
AUTORI E MODELLI DELL BIOETICA LAICA:
PRINCIPILISMO → autori: Beauchamp e Childress → bioetica laica in senso debole → teoria
pluralista che riconosce la molteplicità di principi direttivi e tra questi fa appello a credenze morali
comuni per delineare uno “schema di riferimento” (= framework) per risolvere i dilemmi biomedici.
Essi individuano quattro gruppi di principi:
1. Rispetto dell'autonomia: rispetto delle capacità decisionali degli individui
2. Non maleficenza: non nuocere
3. Beneficenza: produrre benefici bilanciandoli ai costi e rischi
4. Giustizia: distinguere equamente benefici, costi e rischi
Tali principi si basano sull'istanza della coerenza e sono impiegati nella pratica grazie a due strategie
interconnesse:
Bilanciamento : Beauchamp e Childress definiscono i loro principi vincolanti a prima facie e perciò
– vincolati a patto che non vengano superati da obblighi morali contrastanti (lo stesso vale per le azioni da
essi derivanti, cioè esse sono giuste o sbagliate a prima istanza) e tocca al soggetto trovare un bilancio
tra le norme contrapposte.
Inoltre Beauchamp e Childress elencano le condizioni necessarie e minime che giustificano l'infrazione
di una norma (obbligo) e riducono il tasso di intuizione, esse sono:
1. le ragioni sono migliori di quelle a sostegno della norma
2. ci deve essere una speranza realistica di raggiungere l'obiettivo morale che giustifica l'infrazione
3. non ci sono altre alternative
4. l'infrazione è meno grave confrontandola con l'obiettivo dell'azione
5. bisogna che il soggetto cerchi di ridurre gli effetti negativi dell'infrazione
Specificazione : formulazione contestuale dei principi
– UTILITARISMO DELLE PREFERENZE → autore: Singer → bioetica laica in senso forte →
● compie una specie di “rivoluzione copernicana” e va oltre il paradigma della sacralità della vita, perciò
esso si rivela fragile e ristruttura i comandamenti:
- “Tratta tutte le vite umane come dotate di uguale valore” diventa : “riconosci che il valore della vita
umana varia”
- “Non sopprimere mai intenzionalmente una vita umana innocente” diventa: “assumiti la responsabilità
delle conseguenze delle tue decisioni”
- “Non toglierti mai la vita e cerca di evitare che lo facciano altri” diventa: “rispetta il desiderio delle
persone di vivere e di morire”
- “Crescete e moltiplicatevi” diventa: “ metti al mondo dei bambini solo se desiderati”
- “Tratta ogni vita umana come più preziosa di ogni vita non umana” diventa: “ non operare
discriminazioni sulla base della specie”
QUINDI per Singer le azioni sono “buone” se promuovono il benessere delle persone coinvolte,
andando incontro alle loro preferenze.
Razionalità e autocoscienza sono per Singer lo specifico della persona, che in quanto tale è meritevole
di tutela, diritti e di protezione.
Egli distingue così:
- esseri autocoscienti = adulti capaci di intendere e di volere, che hanno e rispettano le preferenze
- esseri coscienti = feti sviluppati (umani e non), neonati e uomini affetti da disabilità o patologie
mentali
- esseri non coscienti = embrioni, individui in stato vegetativo, piante, ecc.
(N.B. Per Singer il feto è una persona in potenza e quindi la sua soppressione non è omicidio)
BIOETICA E POSTMODERNITA' → autore: Engelhardt → bioetica laica in senso debole → nella
● società postmoderna sono presenti diverse comunità morali che egli definisce “ stranieri morali”, coi
quali condividiamo solo una moralità di mutuo rispetto, che consente il dialogo e l'esistenza della
società stess