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REIDENTIFICAZIONE
Quando io ho iniziato ad esistere? Non ci si può direttamente identificare dalla
fase embrionale, dato che a quello stadio, un embrione si può ancora dividere.
E’ un individuo che si sta formando ma che non è ancora formato.
Per questa tesi, questo può essere sacrificato dato che esso non è ancora una
persona.
Seguendo la prima tesi, se un embrione si divide all’ottavo giorno, nel caso dei
gemelli, è come se all’ottavo giorno c’è una gemmazione (clonazione
asessuata) e quindi è proprio da quel giorno che la vita dell’uomo esiste. La
vita di A esisteva dall’inizio, ma la vita di B comincia solo all’ottavo giorno. Il
problema è che A, ha prodotto un doppio di se nel corso del suo sviluppo,
quindi si potrebbe definire che il genitore di B è il genitore di A.
Altra teoria dice che all’inizio un Albione A ha vita propria, ma al giorno X, A
muore, e della sua morte si dividono due embrioni che prendono il nome di B e
C. Questo però implica che ogni nascita di due gemelli un altro possibile uomo
muore.
Overtratment, trattamento in eccesso o accanimento
terapeutico
E’ la ricerca eccessiva di un trattamento a discapito del bene della persona. I
vantaggi quindi sono inferiori agli svantaggi, come i rischi che sono maggiori
del vantaggio dell’organismo.
I vantaggi possono essere solo se promettono al miglioramento della vita del
paziente, ma se non promettono nessun miglioramento non sono appropriati. Il
prolungamento della vita può essere effettuato solo se preso in tempo, ma
inutile se si è già sicuri della morte. La probabilità di successo è un altro punto
da prendere in considerazione. Altro punto è il disagio che porta la terapia o il
mezzo di analisi, quindi si deve prendere in considerazione anche questo.
05/12/16
La morte
Quando un uomo è morto? (clausola di coscienza del New Jersey)
Il considerare questo termine è complicato dato che la vita e la morte
appartengono a due discipline differenti.
_Teoria tradizionale della morte o cardiorespiratoria: una persona è
morte se l’organismo umano è morto, quindi l’insieme di organi che si
relazionano tra di loro muore interamente. I tre apparati pilastro sono il
cardiocircolatorio, respiratorio e celebrale. Questa teoria non vige più perché
ormai sorpassata. È durata fino agli anni 70, quando la commissione di Harvard
disse che questa considerazione era inutile e richiedeva troppo tempo. Il vero
organo centrale è rappresentato dall’encefalo, quindi si deve osservare solo
quello per considerare la morte. La parte superiore dell’encefalo è chiamata
corteccia cerebrale e quella inferiore da tronco encefalico, che serve a
mantenere la coordinazione vegetativa dell’organismo.
_Teoria della morte cerebrale totale: descritta nel punto sopra e teorizzato
da Harvard, quindi un uomo è da considerare morto se tutto l’encefalo è
irreversibilmente distrutto. Questa è diventata legge dello stato italiano per la
morte.
La prima critica etica è difficile considerare e provare che tutto l’encefalo sia
completamente distrutto, quindi considerata come una teoria presuntuosa, che
vuole dimostrare l’indimostrabile.
La seconda critica è stata sollevata da donne che erano in gravidanza, che
dopo un incidente stradale il cervello era completamente distrutto e le donne
ritenute morte, ma la gravidanza stava continuando. Quindi sono state portate
in terapia intensiva per poter dare supporto e continuare la gravidanza.
La terza critica, sollevata da Jonas, disse che ci fu stata troppa premura, e
questa teoria utilizzata solo per avere un grande recupero di organi. Lui
sosteneva che l’intero corpo ha capacità di autoregolazione (omeostasi), e che
l’anima non ha centro nell’encefalo.
_Teoria della morte corticale o neocorticale: questa teoria sostiene che
bisogna guardare la persona, non gli organi. Quindi intende che basta che sia
distrutta la corteccia cerebrale che è la base materiale del pensiero, quindi di
una parte fondamentale della vita, questa persona è morta. Anche se il corpo
respira e batte il cuore è inteso come reliquia della persona che non c’è più.