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Analisi di specifici geni del loro prodotto o della loro funzione nonché ogni altro tipo di indagine del DNA, del DNA del o dei cromosomi finalizzate ad individuare o a escludere modificazioni del verosimilmente associate a patologie genetiche

CNB - Orientamenti bioetici per i test genetici – 19 novembre 1999

  • Test diagnostici
  • Test pre sintomatici
  • Test prognostici
  • Test predittivi
  • Test eterozigoti
  • Test per indagini medico - legali

Test diagnostici o sintomatici: finalizzati alla conferma di una diagnosi clinica o alla caratterizzazione di un quadro patologico sospettato. Sono anche utilizzati per identificare gli eterozigoti (portatori Sani) per mutazioni comuni.

Test pre sintomatici o preclinici: identificano una mutazione che porta alla comparsa di una malattia nel corso della vita:

  1. Test applicati nella diagnosi prenatale
  2. Test che identificano i portatori di geni associati a malattie ad esordio tardivo (e.g. Corea di Huntington)

prognostici: la caratterizzazione delle varie mutazioni e la correlazione fenotipo-genotipo consente di evidenziare quadri clinici con diversi decorsi prognostici. Il medico può programmare terapie meno aggressive e modulate.

Test predittivi di suscettibilità genetica: consentono l'individuazione di genotipi che comportano un rischio maggiore di sviluppare una determinata patologia, in seguito all'esposizione a fattori ambientali favorenti, oppure ad altri fattori genetici scatenanti.

Test per l'identificazione degli eterozigoti: identificano i portatori eterozigoti a livello della popolazione in alcune malattie genetiche particolarmente frequenti (talassemia, fibrosi cistica, alcune mucopolisaccaridosi). Si può ridurre l'incidenza della patologie in esame.

Test per indagini medico-legali: evidenziano marcatori polimorfici consentendo l'accertamento di paternità o l'attribuzione di tracce biologiche a determinati individui, con un

Grado di probabilità molto elevato. Francesca De Pascalis Corso di Bioetica Pagina 7 di 14

Tratti peculiari dei test genetici

  • Possono predire i rischi di future patologie
  • Molto raramente tali rischi costituiscono certezza
  • I risultati spesso pongono la coppia di fronte a scelte difficili (effettuare la diagnosi prenatale, l'inseminazione eterologa, l'interruzione della gravidanza, l'adozione). Contrasto con i principi etici o la fede religiosa della coppia
  • I risultati del test possono fornire informazioni genetiche riguardanti il futuro stato di salute di parenti prossimi di chi si sottopone al test, indipendentemente dal loro stato di salute attuale
  • Per molte malattie genetiche non vi sono terapie efficaci e risolutive, ma solo cure palliative o di contenimento
  • I soggetti che, senza esserne affetti, vengono identificati come a rischio per determinate malattie, possono subire stress psicologici, discriminazioni, incontrare difficoltà nella vita di relazione
nell'accesso al sistema sanitario, al sistema assicurativo, al lavoro. - Per la diagnosi e l'interpretazione dei test può essere discriminante l'appartenenza ad un dato gruppo etnico. - Il personale socio-sanitario con esperienze di consulenza genetica, ed il numero di laboratori pubblici in grado di effettuarla, sono insufficienti. Obiettivi eticamente rilevanti dei test genetici - Contribuire al miglioramento della salute delle persone affette da una patologia genetica; - Permettere ai portatori di un gene che esprimerà una malattia, di effettuare scelte riproduttive sulla base delle informazioni ottenute; - Contribuire ad alleviare ansie di famiglie o comunità, di fronte alla prospettiva di essere affette da gravi malattie genetiche. Test genetici sui gameti e sull'embrione preimpiantato - Cellula uovo: test con tecniche non distruttive sulla cellula uovo non fecondata col prelievo del globulo polare. È applicabile per saggiare la presenza

soprattutodi mutazioni geniche, piuttosto che di aberrazioni cromosomiche, sia di numeroche di struttura.- Zigote ed embrione nei rimi stadi di sviluppo: intervento possibile, senzacompromettere lo sviluppo dell’embrione, a partire dall’embrione allo stadio di4-9 cellule , con il prelievo di uno o più blastomeri; fino allo stadio di balstocisti,con il prelievo di cellule trofoectodermiche.Sul materiale prelevato può essere eseguita l’analisi diretta dal DNA, o l’analisicromosomica con appropriate sonde molecolari.

Francesca De Pascalis Corso di Bioetica Pagina 8 di 14fertilità femminile

Lezione 16 –Fertilità della donna: per non più di un terzo della sua vita.

Fertilità della coppia: relativamente modesta. Non supera mail il 30% di probabilità disuccesso per ogni ciclo mestruale.

Responsabile principale della scarsa fertilità della coppia, in genere, è la donna con lacellula uovo.

La donna nasce

con 300.000/400.000 follicoli ovarici. Tra i 13 e i 50 anni, sono solo 13 cicli ovulatori all'anno, quindi solo 400 dei 300.000/400.000 follicoli portano amaturazione un ovocita. Gli altri follicoli diventano atresici.

Capacità biologica di un uovo di consentire il normale sviluppo embrionale:

  • È relativamente scarsa
  • Diminuisce con l'età perché le cellule uovo sono rimaste quiescenti nel corso della vita e vengono riattivate solo 1 al mese - rischio di disgiunzione cromosomica.
  • Meno della metà delle uova fecondate consente lo sviluppo di un normale prodotto del concepimento.

Si manifestano:

  • Aborti preclinici: precocissimi, spesso non rilevati dalle donne. Destinati a crescere con l'età.
  • Aborti clinicamente evidenti: cattiva qualità dell'uovo; cause genetiche.

Paesi industrializzati

  • Sterilità in aumento
  • Tassi bassissimi di riproduzione (sotto la soglia di sostituzione)
  • Domande crescenti di trattamenti

per la sterilità. Apparente contraddizione che trova le sue radici culturali nel controllo dellariproduzione: tendenza all'autodeterminazione e alla progettualità riproduttiva. Esigenze che spingono alla riproduzione:

  • Desiderio di discendenza;
  • Desiderio di filiazione;
  • Desiderio di genitorialità;
  • Desiderio di compiere un dovere verso sé stessi o verso la collettività;
  • Desiderio narcisista.

Francesca De Pascalis Corso di Bioetica Pagina 9 di 14

Fecondazione assistita:

  • In vivo con introduzione del seme maschile direttamente in utero;
  • In vitro quando avviene in "provetta".

Fecondazione:

  • Omologa: se i gameti provengono dalla coppia che richiede l'intervento.
  • Eterologa: quando almeno un gamete proviene da un donatore esterno alla coppia.

FIVET (Fecondazione in Vitro con Embryo-Transfer) -> nasce Louise Brown - 25/07/1978, Stati Uniti. Ad oggi, oltre un milione di persone nate.

Dibattito etico:

  • Iperproduzione di

embrioni: se vi è necessità di indurre l'ovulazione, la donna si sottopone ad iniezione ormonale e conseguentemente, si ha un'iperproduzione di embrioni ;- Crioconservazione di embrioni;- Liceità della fecondazione eterologa.

Iperproduzione di embrioni e crioconservazione: posizione laica- Si evitano i ripetuti trattamenti di induzione dell'ovulazione (stimolazione ormonale);- Si evita il ripetuto prelievo di ovociti (intervento chirurgico non privo di conseguenze).

Posizione cattolica

Condanna:- Pratiche di fecondazione in vitro:o A scopo riproduttivoo Finalizzate a produrre embrioni per la ricerca.- Fissione gemellare- Clonazione- Partenogenesi- Crioconservazione degli embrioni- Fecondazione in vivo: inseminazione artificiale omologa. "Non può essere ammessa, salvo il caso in cui il mezzo tecnico risulti non sostitutivo dell'atto coniugale, ma si configuri come una facilitazione e un aiuto affinché esso raggiunga il suo scopo"

“naturale”.- Fecondazione omologa in vitro: “la FIVET omologa non è gravata di tutta quellanegatività etica che si riscontra nella procreazione extraconiugale; ma la chiesarimane contraria, dal punto di vista morale. La FIVET è in sé stessa illecita econtrastante con la dignità della procreazione e dell’unione coniugale, anchequando tutto sia messo in atto per evitare la morte dell’embrione umano”.

Francesca De Pascalis Corso di Bioetica Pagina 10 di 14

Tali pratiche sono lesive dei diritti fondamentali dell’essere umano. La Chiesa ritieneleciti solo gli interventi terapeutici sull’embrione che non comportino rischi per la vitadell’embrione stesso.

Pre-embrione ed ootide – “sofismi” per giustificare la fecondazione in vitro dissipandole preoccupazioni di carattere morale.

Legge 19 febbraio 2004, n°40 “Norme in materia di procreazionemedicalmente assistita”

Articolo 12. Il

Il ricorso alla procreazione medicalmente assistita è consentito qualora non vi siano altri metodi terapeutici efficaci per rimuovere le cause di sterilità o di infertilità. Nelle 3 linee guida esistenti, emanate in seguito alla legge, infertilità e sterilità sono usati come sinonimi. Sterilità (infertilità) è l'assenza di concepimento, oltre ai casi di patologia riconosciuta, dopo 12/24 mesi di regolari rapporti sessuali non protetti in coppia eterosessuale.

Capo II - Articolo 4 - Accesso alla tecniche

1. Il ricorso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita è consentito solo quando sia accertata l'impossibilità di rimuovere altrimenti le cause impeditive della procreazione ed è comunque circoscritto ai casi di sterilità o di infertilità inspiegate documentate da atto medico nonché ai casi di sterilità o di infertilità da causa accertata e certificata.

da atto medico.-
3. È vietato il ricorso alle tecniche di procreazione assistita di tipo eterologo.
Articolo 5 – Requisiti soggettivi
1 Fermo restando quanto stabilito dall'art.4, comma 1, possono accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita coppie di maggiorenni di sesso diverso, configurate o conviventi, in età potenzialmente fertile, entrambi viventi.
Capo VI – Misure di tutela dell'embrione – Articolo 13 – sperimentazione sugli embrioni umani
1. È vietata qualsiasi sperimentazione su ciascun embrione umano.
2. La ricerca clinica e sperimentale su ciascun embrione umano è consentita a condizione che si perseguano finalità esclusivamente terapeutiche e diagnostiche.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
67 pagine
SSD Scienze mediche MED/43 Medicina legale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francy050513 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Bioetica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Montinari Maria Rosa.