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IL COMITATO ETICO
Il Comitato etico è un organo di consultazione e di riferimento per qualsiasi problema di natura etica che si possa presentare in una struttura sanitaria sia relativamente alla pratica clinica sia relativamente alla ricerca biomedica. L'obiettivo principale è la tutela dei diritti, della sicurezza e del benessere dei soggetti che partecipano a sperimentazioni. È un organo indipendente, formato da personale sanitario e non, che tutela e garantisce pubblicamente i diritti, la sicurezza e il benessere dei soggetti partecipanti alle sperimentazioni cliniche, garantendo pubblicamente questa tutela.
La legge stabilisce che un Comitato etico deve essere formato da esperti in materie scientifiche, cliniche, mediche, legislative, etico-morali, provenienti da diversi ambiti, sia tecnici sia laici (cioè rappresentanti del mondo non tecnico-scientifico), comprendendo anche il campo infermieristico e quello della assistenza e del volontariato.
I membri del Comitato etico svolgono un ruolo fondamentale nel garantire l'etica e la sicurezza delle pratiche cliniche e della ricerca biomedica.
- Comitato etico, per la loro esperienza e provenienza, devono garantire l'indipendenza, sia dagli interessi dell'istituzione in cui la sperimentazione verrà condotta, sia nei confronti di chi propone la sperimentazione. In generale l'indipendenza è garantita da:
- Assenza di subordinazione o di vincoli gerarchici dei membri nei confronti dell'istituzione;
- Assenza di conflitti di interesse dei membri rispetto alla sperimentazione da valutare (per eventuali rapporti con industrie farmaceutiche, istituzioni, enti, ecc.);
- Volontarietà della partecipazione (la prestazione svolta non prevede alcun compenso; in genere nei Comitati etici è previsto un rimborso spese o un gettone di presenza).
- Un Comitato etico è composto solitamente da 12-15 membri nominati dalla direzione dell'ospedale di appartenenza. In generale figurano:
- Due clinici;
- Un medico di Medicina Generale;
- Un biostatistico;
- Un farmacologo;
- Un esperto di materia.
esposto ad alcuna spesa aggiuntiva nel caso decidesse di entrare come volontario in uno studio e che eventuali rimborsi e compensi siano congrui.
Un Comitato etico locale si riunisce in media circa 10-15 volte l'anno. Durante le riunioni vengono discusse le ricerche presentate e viene dato un giudizio finale: senza l'eventuale approvazione del Comitato etico locale non è possibile condurre alcuna sperimentazione nella sede dove opera il Comitato stesso.
Il parere favorevole del Comitato etico locale non è vincolante: una sperimentazione approvata dal Comitato etico locale può non avere seguito per decisione dell'ente che legalmente deve decidere se dare avvio allo studio.
Il parere favorevole del Comitato etico locale non è vincolante: una sperimentazione approvata dal Comitato etico locale può non avere seguito per decisione dell'ente che legalmente deve decidere se dare avvio allo studio ANALISI DI SITUAZIONI CLINICHE
ricavare da esperti soluzioni preconfezionate, ma di imparare a elaborare le proprie analisi e giungere a conclusioni argomentate. La griglia assicura solo che non vengano trascurate dimensioni essenziali nell'analisi del caso. Il modello si propone di inserire organicamente la giustificazione etica del comportamento in un contesto più ampio, che include i vincoli legali e deontologici - il comportamento obbligato - e la ricerca di una sanità che non soltanto sia buona ma lo appaia anche: il comportamento eccellente (da Spinsanti). Il comportamento obbligato A che cosa siamo tenuti: - per legge? - per deontologia professionale? - per regolamenti e norme aziendali? Verifica: - quali conseguenze medico legali (penali civilistiche) o etiche deontologiche possono derivare dal comportamento in questione? IL COMPORTAMENTO ETICAMENTE GIUSTIFICABILE La difesa del minimo morale Evitare ciò che nuoce o danneggia il paziente - Il paziente potrebbe ricevere un danno per lasalute o per la sua integrità dal trattamento previsto? - Si sta omettendo un intervento che potrebbe impedire un abbreviamento della vita del paziente o un danno permanente? Opporsi a discriminazioni o ingiustizie - In una società giusta tutte le persone meritano uguale considerazione e rispetto, in questo caso il paziente è discriminato per motivi di ordine ideologico, sociale, razziale o economico? - Esistono considerazioni di ordine sociale (aziendale) che inclinano a offrire al paziente un livello di assistenza medica inferiore a quanto clinicamente appropriato? La promozione del massimo morale L'orientamento al bene del paziente - Sulla base della diagnosi e della prognosi, quale trattamento medico scientificamente corretto si può proporre? - Tale trattamento influenza positivamente la prognosi nel caso specifico? - Come vengono valutati rispettivamente i benefici e i danni? - Esistono alternative terapeutiche? Quali aspetti potrebbero essere coinvolti(sofferenze fisiche omorali, abbreviazione della vita)Il coinvolgimento del paziente nelle decisioni che lo riguardano- Chi prende le decisioni diagnostico-terapeutiche (medico, famiglia, malato)?- Attraverso quale processo informativo?- Che cosa si conosce del sistema di valori del paziente e del suo atteggiamento nei confronti dei trattamenti proposti?- Il paziente è stato informato circa i trattamenti proposti, i rischi, i benefici, le alternative?- È stata offerta al paziente la possibilità di avere un secondo parere (second opinion)?- Se il paziente non può essere coinvolto nella valutazione e nella scelta, chi può prendere le decisioni?ESEMPIOL'infermiere si rende conto che il paziente non ha ben compreso le implicazioni di un intervento chirurgico sulla sua salute. Il paziente sarà sottoposto ad un trapianto di fegato e parla di recupero della salute, ripresa di tutte le sue attività, della possibilità di condurrenuovamente una vita normale. Non menziona la terapia immunosoppressiva con tutti i suoi problemi, la necessità di controlli, i possibili rischi. L'infermiera si associa al suo entusiasmo e non fa nulla per cercare di capire cosa ha compreso il paziente delle informazioni date. Paziente con cancro del polmone non più operabile. Non accetta l'idea che non ci sia più nulla da fare. "Non fare nulla" avrebbe su di lei un effetto psicologico devastante. Si discute l'ipotesi di cominciare una chemioterapia a basse dosi, che si sa già non potrà avere alcun effetto sulla malattia. Tuttavia, la paziente insiste per avere una terapia. Si discute l'idea di somministrare un placebo; ma la paziente, che conosce e si aspetta gli effetti della chemioterapia, si sentirebbe presa in giro. Si inizia il trattamento che provoca nausea, malessere e inappetenza. La paziente dopo un mese, come era stato ipotizzato, muore. L'infermiera, chefacciano fatica a sbarcare il lunario, sono sempre pronti ad aiutare gli altri. La parrocchia organizza diverse iniziative di solidarietà per sostenere le famiglie bisognose del quartiere, come la raccolta di generi alimentari e vestiti. Inoltre, vengono offerti servizi di assistenza sociale e supporto psicologico per coloro che ne hanno bisogno. La comunità si impegna anche a promuovere l'inclusione sociale e l'uguaglianza di opportunità per tutti i suoi membri. La parrocchia è un luogo di incontro e di condivisione, dove le persone si sentono accolti e supportati.