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L’ATP:
L’ATP è una molecola ad alto contenuto energetico utilizzata per il trasferimento di energia nelle
rezioni metaboliche. Nel corpo ne è presente meno di 1g ma il consumo giornaliero è di 45 kg; c’è
un alto rapporto ATP-ADP; oltre l’ATP vengono usate altre molecole per il trasferimento di
energia; nei batteri la riserva di ATP dura 1 secondo.
L’energia che porta l’ATP è data dall’idrolisi del legame fosfoanidridico in γ: se tale energia non è
sufficiente allora si può formare AMP più pirofosfato che viene scisso in due ioni fosfato (Pi) dalla
pirofosfatasi. Stabilizzazione per risonanza quindi il contenuto
energetico è minore rispetto all’ATP
10
il ΔG di idrolisi dell’ATP in ADP+Pi è di -30,5 Kg/mol
10
perciò la reazione inversa deve avere un ΔG uguale
o maggiore. Nelle cellule aerobie l’ATP viene
risintetizzato in fosforilazione ossidativa. E nelle
cellule anaerobie l’energia necessaria è fornita da
molecole con un contenuto energetico più elevato
rispetto all’ATP. Tali molecole sono il
10
fosfoenolpiruvato (PEP ΔG = -61,9 Kg/mol) l’1,3-
10
bisfosfoglicerato (1,3 BPG ΔG = -45 Kg/mol) e la
10
fosfocreatina (PC ΔG = -40 Kg/mol). Il
fosfoenolpiruvato e l’1,3-bisfosfoglicerato sono
prodotti in glicolisi mentre la fosfocreatina è una riserva di fosfato nei muscoli.
NB: queste molecole stanno in tutte le cellule e solo nel citosol.
L’ATP è il substrato più comune (glucosio-6-fosfato; glutamina sintetasi-o-AMP; 5-fosforibosil-1-
pirofosfato; 5-adenosil-metronina).
Esempi di reazioni in cui è coinvolto l’ATP:
Il gruppo fosfato dopo l’idrolisi si lega all’enzima e lo attiva. L’energia è usata come potenziale di
trasferimento del gruppo fosfato.
Grazie all’idrolisi di ATP in AMP+PPi gli acidi grassi si attivano legandosi al CoA. Gli acidi grassi che
devono essere degradati sono riconosciuti dalla cellula (grazie al legame col CoA) affinchè non
vengano degradati i lipidi di membrana.
10
ΔG = +31,4 Kg/mol è fortemente endoenergonica: perciò è vero che la reazione inversa per
formare l’acetil CoA ha energia di almeno -31,4 Kg/mol
10
Il ΔG di idrolisi del legame tioestere è maggiore rispetto a quella di un legame estere, ma
entrambi per risonanza.
La formazione di un legame covalente tra un gruppo fosforico (ATP→ADP+Pi) ad un substrato
porta la fosforilazione del substrato ad alta energia. ECCEZIONE! Le proteine per il trasporto attivo
vengono fosforilate per cambiare la conformazione e quindi l’affinità per la molecola da
+ +
trasportare (es. Na /K ATPasi)
Come avviene la sintesi di ATP? → →
- Fosforilazione a livello di substrato; anaerobiosi citosol
- Fosforilazione ossidativa nel mitocondrio al termine del catabolismo (in condizioni di
anaerobiosi)→aerobiosi→mitocondrio
Cosa ci dice che la cellula ha bisogno di energia?
- Se c’è poco ATP sono molto attive le vie cataboliche
- Se c’è molto ATP sono molto attive le vie anaboliche
Tali vie si regolano attraverso l’azione degli enzimi.
Il Metabolismo
- Reazioni anaboliche: sono reazioni di riduzione e di biosintesi di molecole complesse;
- Reazioni cataboliche: sono reazioni di ossidazione e di degradazione di molecole grandi a
piccole molecole fino a che si ottiene CO2 anche da aminoacidi, monosaccaridi, acidi grassi
(prima zuccheri, poi acidi grassi, poi proteine).
Nelle reazioni del metabolismo c’è sempre almeno una reazione di ossidoriduzione: per ossidare il
substrato è necessario avere enzimi e coenzimi in forma ossidata che verranno ridotti e che si
riossideranno grazie alla catena di trasporto degli elettroni presente nella membrana interna del
mitocondrio accoppiata al complesso F0/F1 per la fosforilazione ossidativa. I gruppi proteici, come
il FAD, sono presenti anche nella catena di trasporto degli elettroni e non possono rimanere ridotti
-
perciò gli elettroni servono per ridurre l’ossigeno ad acqua; quindi la catena di trasporto degli e
funziona solo se c’è l’ossigeno che è portato dall’emoglobina.
L’energia liberata dalle redox (che sono tutte esoergoniche) è utilizzata in parte per tenere
costante la temperatura corporea e in parte per fare ATP.
La Glicolisi
La glicolisi è una via metabolica in cui avviene la degradazione degli zuccheri. Il glucosio entra nella
cellula in maniera favorita mediante trasportatori proteici Biosintesi: solo se la carica energetica
è alta (maggiore di 1)
ossidazione:
Ossidazione→ glicolisi
Le 10 reazioni che separano il glucosio dal piruvato possono essere distinte in due fasi:
- Le prime 5 reazioni costituiscono una fase di investimento energetico in cui gli zuccheri
fosfati vengono sintetizzati a pese di 2 moli di ATP che vengono convertite in ADP e il
substrato a 6 atomi di carbonio viene scisso in due zuccheri fosfati a tre atomi di carbonio;
- Le ultime 5 reazioni rappresentano una fase di produzione energetica, in cui i trioso fosfati
sono convertiti in composti ad alta energia. Questi composti trasferiscono 4 moli di fosfato
all’ADP sintetizzando 4 moli di ATP.
La resa netta è pari a 2 moli di ATP, 2 moli di piruvato per mole di glucosio metabolizzato.
N.B. sono prodotti due equivalenti di riduzione sotto forma di NADH.
Reazione 1: il primo investimento di ATP
Lo ione magnesio è necessario dal momento che la forma reattiva dell’ATP è il suo complesso
++
chelato con Mg . L’esochinasi è caratterizzata dalla bassa specificità per gli zuccheri e dalla bassa
Km per questi substrati (0,1mM): la bassa specificità permette la fosforilazione di vai zuccherri
esosi permettendo la loro utilizzazione attraverso la glicolisi. L’esochinasi è inibita
retroattivamente dal suo prodotto, il glucosio-6-fosfato (meccanismo che controlla l’ingresso dei
substrati nella via licolitica). Una forma di esochinasi con la Km elevata permette al fegato, in
condizioni di glicemia elevata, di regolare l’utilizzazione del glucosio in funzione della sua
disponibilità.
Reazione 2: isomerizzazione del glucosio-6-fosfato
Questa reazione procede mediante un intermedio enediolico. Il trasferimento dell’ossigeno dal
carbonio 1 al carbonio 2 fa si che il gruppo ossidrilico creato al livello del carbonio 1 possa essere
fosforilato nella reazione successiva.
Reazione 3: il secondo investimento di ATP
La fosfofruttochinasi 1 (PFK) rappresenta il sito primario di regolazione di flusso del carbonio
attraverso la glicolisi. La PFK è un enzima allosterico a cui attività è estremamente sensibile allo
stato energetico della cellula come ai livelli di altri intermedi come gli acidi grassi. Le interazioni
con gli effettori allosterici attivano la PFK: tale attivazione aumenta il flusso di carbonio attraverso
la glicolisi quando è necessario generare più ATP, mentre lo inibisce quando la cellula dispone di
grosse riserve di ATP o substrati ossidabili. - ATP: modulatore allosterico negativo
- AMP: modulatore allosterico positivo
Modulatore negativo: minor affinità per il substrato
e maggior Kos
Modulatore positivo: maggior affinità per il
substrato e minor Kos.
Reazione 4: scissione dei due triosi fosfati
Nelle condizioni presenti nella cellula, l’aldolasi scinde il fruttosio 1,6 bisfosfato, anche se si può
prevedere che agisca in senso opposto nelle condizioni standard.
Reazione 5: isomerizzazione del diidrossiacetonefosfato
Il diidrossiacetonfosfato deve essere isomerizzato a gliceraldeide-3-fosfato in modo che vengano
utilizzati tutti e 6 gli atomi di carbonio. L’isomerizzazione del diidrossiacetonfosfato procede
attraverso un intermedio enediolico. Entrambe le molecole di gliceraldeide-3-fosfato verranno
metabolizzate a dare composti ad alto contenuto energetico.
Se c’è troppo ATP il diidrossiacetonfosfato non isomerizza a gliceraldeide, ma si forma gliceolo.
Reazione 6: produzione del primo composto ad alta energia
La reazione è debolmente endoergonica in quanto l’enzima utilizza la maggior parte dell’energia
rilasciata per sintetizzare l’1,3-BPG, che contiene un acil-fosfato in posizione 1: è un gruppo
10 +
funzionale con un ΔG di idrolisi di -49,4 Kj/mol. Questo enzima richiede un coenzima, il NAD che
riceve elettroni dal substrato da ossidare. Poiché il gruppo acil-fosfato è molto più ricco di energia
dei legami anidridici tra i residui di fosfato dell’ATP, l’1,3-BPG può promuovere la sintesi di ATP a
partire dall’ADP. +
N.B. la gliceraldeide 3-fosfato deidrogenasi è l’unico enzima della glicolisi NAD dipendente!!
Reazione 7: la prima fosforilazione a livello di substrato
A questo punto il bilancio netto di ATP è zero in quanto tale reazione genera 1 mole di ATP per
mole di trioso fosfato, ossia 2 moli di ATP per mole di glucosio. È una delle poche reazioni della
glicolisi fortemente esoergoniche.
Reazione 8: preparazione alla sintesi del successivo composto ad alta
energia
L’enzima (che è una trasferasi)contiene un residuo di fosfoistidina nel sito attivo: nel primo
passaggio della reazione il guppo fosfato è trasferito al substrato a dare un intermedio, il 2,3-BPG;
la demolizione dell’intermedio legato all’enzima rigenera l’enzima fosforilato e dà luogo alla
formazione del prodotto che viene rilasciato.
Enzima-P + 3-P-glicerato→ enzima 2,3-BPG→ enzima-P + 2-P-glicerato
Reazione 9: sintesi del secondo composto ad alta energia
La reazione prevede una semplice disidratazione (α, β eliminazione) con una modesta variazione di
energia. Tuttavia l’effetto è di aumentare enormemente l’energia libera di idrolisi del legame
fosfato da -15,6 Kj/mol per il 2-fosfoglicerato a -61,9 Kj/mol per il fosfoenolpiruvato. Il carbonio 2
del PEP è ‘’bloccato’’ nella configurazione enolica sfavoita e, la grande instabilità termodinamica
dell’enolpiruvato è la principiale responsabile del valore estremamente negativo dell’energia
libera di idrolisi del fosfoenolpiruvato.
Reazione 10: la seconda fosforilazione a livello di substrato
La piruvato chinasi catalizza la seconda reazione glicolitica che comporta produzione di ATP.
+ +
L’enzima richiede K e Mg . Sebbene la reazione includa la sintesi endoergonica di ATP il processo
è fortemente esoergonico [-61,9 + 30,5= -31,4 Kj/mol].
I carboidrati introdotti con la dieta inducono l’espressione della piruvato chinasi e aumentano la
capacità del corpo di otte