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B
abbassare l’energia di attivazione della reazione . Ricapitolando:
1. Il potere catalitico degli enzimi deriva dall’energia rilasciata durante la
formazione di legami ed interazioni deboli tra il substrato e l’enzima. 7 | Page
trasferimento temporaneo
La catalisi acida è un processo in cui il di un protone da
un acido abbassa l’energia libera dello stato di transizione di una reazione. Si
parla di catalisi basica se la velocità di reazione viene accelerata dalla
sottrazione temporanea di un protone da parte di una base. La catalisi covalente
legame covalente transitorio
coinvolge la formazione di un tra l’enzima e il substrato.
Nella catalisi favorita da ioni metallici, gli ioni metallici possono :
1. Legarsi al substrato in modo da orientarlo correttamente;
2. Partecipare a reazioni di ossido-‐riduzione mediante cambiamento reversibile
del numero di ossidazione del metallo;
3. Stabilizzare elettrostaticamente cariche negative.
Uno dei fattori chiave che modificano la velocità di una reazione catalizzata da un
enzima, è la quantità di substrato disponibile [S]. Normalmente la [S] varia
man mano che la reazione procede e il substrato viene convertito in prodotto. Si
introduce il concetto di velocità iniziale V quando la [S] è in generale molto più
0
grande della [E].
Michaelis ipotizzò che l’enzima per prima cosa si
combinasse con il substrato, formando il
complesso enzima-‐substrato in una tappa
relativamente veloce e reversibile. Il complesso ES si decompone poi in una tappa più
lenta che produce l’enzima libero e il prodotto della reazione P. La
l'andamento della velocità di
cinetica di Michaelis-‐Menten descrive
una reazione
catalizzata da enzimi ,
al variare della
concentrazione di
substrato. Quando ES
assume un valore di
concentrazione che
si mantiene
costante nel
tempo, si dice che è
stato raggiunto lo
stato stazionario.
K è uguale alla [S] a
M 8 | Page
cui la velocità di reazione è pari alla metà di quella massima. K indica anche l’affinità
M
tra un enzima e il suo substrato.
Gli enzimi possono essere soggetti ad inibizione reversibile o irreversibile. Gli
inibitori enzimatici sono delle molecole che interferiscono con la catalisi rallentando
aspirina
o bloccando le reazioni catalizzate da enzimi. Per esempio, l’ inibisce l’enzima
prostaglandine
che catalizza la prima reazione della via di sintesi delle , composti che
partecipano a numerosi processi, tra cui anche l’insorgenza del dolore. Un tipo
comune di inibizione reversibile viene detta competitiva e un inibitore competitivo
compete con il substrato per il legame al sito attivo dell’enzima. Sono spesso
composti che ricordano il substrato e si combinano con l’enzima formando un
EI
complesso . Un inibitore incompetitivo a differenza di quello competitivo, si
lega ad un sito diverso da quello del substrato, che è presente soltanto nel complesso
ES . Un inibitore misto si lega ad un sito distinto da quello che lega il substrato, ma
si può legare sia ad E, sia a ES. Gli inibitori irreversibili sono quelli che si
combinano o distruggono un gruppo funzionale dell’enzima necessario per l’attività
catalitica. Una classe speciale di inibitori irreversibili, sono gli inibitori suicidi.
Questi composti si legano al sito attivo dell’enzima e portano avanti le prime tappe
normali della reazione enzimatica, ma, invece di essere trasformato nel prodotto
naturale della reazione, l’inattivatore viene convertito in un composto molto reattivo
che si combina in modo irreversibile con l’enzima. Gli enzimi regolatori possono
modulare la loro attività catalitica in relazione a determinati segnali. Modificazioni
nella velocità delle reazioni catalizzate da questi enzimi e quindi nell’intera via
metabolica consentono alla cellula di adeguarsi a modificazioni nella richiesta di
energia e di biomolecole necessarie per la crescita e per la riparazione. In molto
sistemi multienzimatici, il primo enzima della sequenza metabolica è un enzima
regolatore. Nelle vie metaboliche vi sono due classi di altri regolatori:
Enzimi allosterici, agiscono mediante interazioni non covalenti e reversibili
• di composti regolatori chiamati effettori o modulatori;
Altri enzimi sono regolati da modificazioni covalenti reversibili.
•
La regolazione allosterica non covalente permette una regolazione fine delle vie
metaboliche che devono funzionare continuamente ma a velocità diverse per
adattarsi alle necessità della cellula. I modulatori possono essere inibitori o
stimolatori. L’effetto è simile a quello dell’ossigeno con l’emoglobina; il legame del
ligando o del substrato, causa un cambiamento conformazionale che modifica
l’attività di altri siti nella proteina. In una via metabolica la produzione del prodotto
finale è bilanciata costantemente dal fabbisogno della cellula. Tale tipo di regolazione
viene detta inibizione a feedback; l’accumulo del prodotto terminale della via
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metabolica rallenta sostanzialmente la velocità dell’intera via metabolica. Un
L-‐isoleucina
esempio tipico è l’inibizione a feedback esercitato dalla sulla treonina
L-‐treonina L-‐
deidratasi che è l’enzima della prima tappa di conversione della in
isoleucina . I gruppi fosforici modificano la struttura e l’attività catalitica degli enzimi.
L’attacco di gruppi fosforici è catalizzato da proteina chinasi; la rimozione di
gruppi fosfati da proteina fosfatasi. Alcuni tipi di regolazione richiedono la
proteolisi di un precursore enzimatico. In questo caso, un precursore inattivo detto
zimogeno, viene scisso in modo da generare la forma attiva dell’enzima. La rottura
di specifici legami &nb