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FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA
Il NADH e il FADH formati nella glicolisi, nell’ossidazione degli acidi grassi e nel ciclo di Krebs sono molecole
ricche di energia poichè contengono una coppia di elettroni che hanno un alto potenziale di trasferimento.
Quando questi elettroni sono utilizzati per ridurre l’ossigeno molecolare ad acqua, si libera una grande quantità
di energia che può essere usata per produrre ATP. La
fosforilazione ossidativa è costituita da una serie
(catena) di reazioni in sequenza in cui gli elettroni
vengono trasferiti da una molecola all’altra fino ad
arrivare all’ossigeno che si riduce ad acqua. Viene detta
anche catena di trasporto degli elettroni o catena
respiratoria. Il ciclo di Krebs avviene a livello della matrice
mitocondriale mentre la fosforilazione si svolge a livello
della membrana interna del mitocondrio. Questo è dovuto 23/10/2018
al fatto che il sistema è costituito da una serie di complessi multienzimatici (I ,II, III, IV, V), che hanno
dimensioni molto elevate e sono localizzati come strutture transmembrana. In particolare il processo I, III, IV, V
attraversano l’intero doppio strato della membrana fosfolipidica interna del mitocondrio, mentre il processo II
sporge solo nella porzione interna nella matrice del mitocondrio. Sono processi multienzimatici, ossia sono
costituiti dall’associazione di più catene polipeptidiche (proteine legate a gruppi prostetici). La parte proteica
di questi complessi è quella che catalizza la reazione, mentre i gruppi prostetici sono coinvolti nelle reazioni di
scambio di elettroni all’interno della catena respiratoria. Il trasferimento degli elettroni si realizza a cascata dal
processo primo fino al quinto.
- Complesso I: localizzato al livello della membrana, è il
primo complesso. Il NADH cede i suoi due elettroni al
complesso primo e si trasforma in NAD ossidato. Gli
elettroni passano a cascata attraverso una serie di
gruppi chimici, ossia mediante un trasferimento verso
potenziali di riduzioni sempre più bassi in cui si ha
quindi una perdita di energia del sistema che viene
accumulata. Il gruppo chimico del complesso primo
che acquisiscono gli elettroni sono FNM (flavina
mononucleotide) che si riduce a FNM ridotto il quale a
sua volta si riduce trasferendo gli elettroni che
tramite il meccanismo a cascata ad altri gruppi
prostetici delle proteine, detti centri ferro-zolfo.
Questi si formano perchè il residuo laterale della
cisteina (gruppo laterale -SH) forma legami chimici con
il ferro. Il ferro accetta o cede gli elettroni oscillando tra due stati di ossidazione Fe+2 e Fe+3. In seguito gli
elettroni vengono ceduti ad un trasportatore mobile di elettroni, che è una piccola molecola idrofobica
associata non covalentemente al complesso I. Quando questa molecola riceve gli elettroni dall’ultimo
centro ferro-zolfo si riduce. Questo composto si chiama
coenzimaQ, e riducendosi passa da ubichinone a ubichinolo.
Il coenzima Q è un forte antiossidante in quanto ha una
forte tendenza ad accettare elettroni. Successivamente si
stacca dal complesso I ed essendo lipofilo è in grado di
diffondere attraverso la membrana plasmatica e portare gli
elettroni al complesso III. Gli elettroni scendono attraverso
un gradiente di energia sempre più basso, questa energia
liberata viene utilizzata da una subunità del complesso primo per spostare attivamente protoni dalla
matrice mitocondriale allo spazio intermembrana. Necessito di energia perchè è uno spostamento contro
gradiente. Per ogni coppia di elettroni ceduta dal NAD, vengono pompati nello spazio intermembrana 4
protoni.
- Complesso II: non riceve elettroni dal processo primo. Ha il compito di
accogliere gli elettroni provenienti dal FADH e dall’acido succinico o
succinato, che viene in parte prodotto dal ciclo di Krebs ma è prodotto
anche da altri processi metabolici. Il succinato e il FADH entrando nel
complesso II cedono gli elettroni. Struttura molto complessa in quanto
costituito da diverse proteine associate tra loro che contengono delle
molecole coniugate che hanno il compito di trasferire elettroni. A
differenza del complesso I, il II non è una pompa protonica. Il suo unico
compito è quello di raccogliere gli elettroni, trasferirli a cascata ai centri
ferro-zolfo delle proteine che contiene, fino a quando vengono trasferiti
al coenzimaQ. L’ubichinolo si stacca quindi dal complesso II e migra verso
il processo III.
- Complesso III: costituito da proteine che contengono gruppi prostetici. In
questo caso le proteine hanno i gruppi eme. Un gruppo eme è il gruppo
prostetico che nell’emoglobina permette il legame con l’ossigeno. La
struttura è quella di anelli di atomi di carbonio con l’azoto che forma un
legame di coordinazione con il ferro. Anche in questo caso, come nei
centri ferro-zolfo, il ferro che cede e acquista elettroni passando dal Fe+2 a Fe+3 e viceversa. Le proteine
23/10/2018
coniugate al gruppo eme prendono il nome di citocromi e
hanno un nome diverso a seconda della natura chimica
del gruppo eme ad esse legato. Nel complesso terzo il
coenzima Q che deriva dal I e dal II cede gli elettroni al
citocromo. Dal citocromo c1, gli elettroni sono trasferiti al
citocromo c che è una piccola cromoproteina che può
funzionare da trasportatore di elettroni, analogamente al
coenzimaQ. Questa si stacca dal processo
multienzimatico si diffonde nel doppio strato fosfolipidico e arriva al complesso IV. Anche il processo terzo è
una pompa protonica, ossia l’energia ottenuta dalla caduta di potenziale degli elettroni nelle reazioni redox
viene usata per pompare attivamente protoni dalla matrice allo spazio intermembrana. In questo modo si
ha un progressivo accumulo di carica negativa nella matrice e un progressivo accumulo di carica positiva
nello spazio intermembrana.
- Complesso IV: i gruppi prostetici di questo
complesso sono i centri rame-zolfo. Il citocromo c
trasferisce gli elettroni al centro rame-zolfo, poi al
citocromo a, al citocromo a3, nuovamente ad un
centro rame-zolfo e infine all’ossigeno. L’ossigeno
è l’accettore finale di elettroni della fosforilazione
ossidativa, che si riduce ad acqua. Anche nel
complesso IV, l’ingresso di elettroni comporta la
fuoriuscita dei protoni dalla matrice.
- Complesso V- ATPsinteasi: necessario per la
formazione di ATP. Il trasferimento dei protoni nello spazio intermembrana ha creato un gradiente
elettrochimico: ambiente negativo nella matrice e ambiente positivo nello spazio intermembrana. Questa
situazione non è stabile in quanto il sistema tenderà a spostare le cariche attraverso la membrana per
bilanciarle. Il processo V, attraverso la sua subunità detta F0, costituisce un canale tra spazio
intermembrana e matrice attraverso il quale spontaneamente i protoni possono fluire verso la matrice.
Questo processo essendo spontaneo provoca un rilascio energetico. Il complesso V con la sua subunità F1
sintetizza ATP usando l’energia dovuta al flusso di protoni. Per ogni molecola di NADH entrato nella catena
di trasporto di elettroni si ottengono 3 molecole di ATP. A questo punto del glucosio di partenza rimane solo
acqua, anidride carbonica e ATP.
Complessivamente tramite glicolisi, ciclo di Krebs e fosforilazione ossidativa ottengo 38 molecole di ATP da una
molecola di glucosio. 24/10/2018
Il metabolismo dei grassi
Tralasciando il tessuto nervoso, le altre cellule del nostro organismo sono in grado di sintetizzare ATP anche a
partire dagli acidi grassi. Gli acidi grassi che possono essere usati per produrre energia sono quelli derivanti
dalla dieta o quelli liberati dal tessuto adiposo in cui erano stati immagazzinati sotto forma di trigliceridi. Il
processo di degradazione degli acidi grassi è un processo necessariamente aerobico e si svolge nei mitocondri.
β-OSSIDAZIONE
E’ il processo di degradazione degli acidi grassi e si svolge all’interno dei mitocondri. Il suo nome deriva dal fatto
che viene ossidato il carbonio beta a gruppo carbossilico. Questa
ossidazione permette il progressivo distacco di frammenti
dell’acido grasso sotto forma di acetilCoA. Una volta assorbiti, gli
acidi grassi devono passare dal citosol all’interno del mitocondrio
passando attraverso la sua doppia membrana. Gli acidi grassi a
catena corta (3-4-5 atomi di C), che sono i meno abbondanti,
entrano per diffusione. Quelli a lunga catena devono essere
trasportati perchè pur essendo lipofili sono molto grandi e hanno
un elevato peso molecolare. Subiscono quindi un processo di
trasporto attivo attraverso la membrana. Per effettuare questo
passaggio devo essere attivati, ossia si legano (usando energia)
al coenzimaA mediante il gruppo carbossilico formando una traslocasi
molecola di acilcoenzimaA. Questo complesso viene poi portato
all’interno del mitocondrio mediante una proteina di trasporto
detta traslocasi. Una volta all’interno l’acilcoenzimaA può essere degradato.
La beta-ossidazione è un processo catabolico in cui la catena di acido grasso viene accorciata di due atomi di
carbonio progressivamente, e ad ogni passaggio di accorciamento della catena viene rilasciata una molecola
di acetilcoenzimaA. Questa molecola può quindi entrare all’interno del ciclo di Krebs. Ogni riduzione della
catena avviene a seguito di quattro reazioni enzimatiche che avvengono in sequenza. Nel caso in cui l’acido
grasso sia un acido a numero pari di atomi di
carbonio, ottengo un numero di C/2 molecole di
acetilcoenzimaA. Nel caso di acido a numero
dispari di atomi di C, si hanno molecole di
acetilcoenzimaA e una molecola a tre atomi di
C di proprionilcoenzimaA. In questo caso agisce
un enzima che riporta quella molecola ad acido
grasso a quattro atomi di C che viene scisso in
due molecole di acetilcoenzimaA. In ogni
ripetizione delle reazioni enzimatiche che
avvengono prima del taglio dell’acido grasso, si
ha la formazione di una molecola di FADH e una
di NADH, perchè due di queste reazioni sono
reazioni redox. Questi, assieme all’acetilcoenzimaA possono entrare nella catena respiratoria, il NADH a
formare 3 ATP e il FADH a 2 formare 2 ATP. In questo modo posso calcolarmi il quantitativo di ATP che io posso
produrre a partire da un acido grasso a n atomi di carbonio. L’acido grasso viene quindi trasformato in anidride
carbonica, acqua e ATP.
LIPOGENESI
Processo in cui vengono sintetizzati acidi grassi a partire da
carboidrati e proteine. Questo avviene perchè se noi
ingeriamo più nutrienti di quanto sia l’esigenza energetica del
momento, il nostro corpo cerca un modo per immagazzinare questa energia in eccesso. I carboidrati e le
24/10/2018
proteine sono trasformati in acidi grassi e sono accumulati nel tess