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INGOMBRO STERICO
Interferisce con la rotazione a causa dell'arrangiamento spaziale degli atomi all'interno della molecola. Gli atomi non si possono sovrapporre in quanto gli atomi hanno dimensioni precise e le nuvole elettroniche si respingono a vicenda.
Questo significa che amminoacidi come quelli aromatici, che hanno la catena laterale ingombrante, non sono in grado di compiere torsioni che invece sono possibili ad amminoacidi che hanno la catena laterale più piccola come ad esempio la glicina.
CIS e TRANS Nel caso in cui le catene si dispongono nelle due direzioni opposte al legame peptidico si ha la configurazione trans, che è la più stabile. Se le due catene si dispongono nella stessa direzione avremo la configurazione cis, che è quella più instabile.
Pentapeptide: Ser-Gly-Tyr-Ala-Leu La tirosina, presente in questo pentapeptide ha un ingombro sterico maggiore rispetto alla glicina alla sua sinistra. Questo vuol dire che gli angoli di rotazione
Φe ψ in corrispondenza della tirosina saranno meno flessibili rispetto a quelli presenti in corrispondenza della glicina.
PEPTIDI e PROTEINE
- Sono polimeri lineari di 20 tipi di monomeri
- Peptidi: polimeri più piccoli (5.000 Dalton)
- Di-, tripeptidi (2, 3 aa)
- Oligopeptidi (< 10 aa)
- Polipeptidi (> 10 aa)
- Proteine: polimeri più lunghi (50-2700 aa) con una struttura definita.
Proteine semplici - Molte proteine, come gli enzimi ribonucleasi A e chimotripsinogeno, sono costituite soltanto da amminoacidi e nessun altro gruppo chimico; queste sono considerate proteine semplici.
Proteine coniugate - Altre proteine presentano, oltre agli amminoacidi, gruppi chimici addizionali associati permanentemente; esse sono chiamate proteine coniugate. La parte non amminoacidica della proteina coniugata viene detta di solito gruppo prostetico. Queste proteine sono classificate in base alla natura chimica del loro gruppo prostetico; per esempio, le...
Le lipoproteine contengono lipidi, le glicoproteine contengono gruppi saccaridici e le metalloproteine contengono uno specifico metallo. Un certo numero di proteine possiede più di un gruppo prostetico.
Lezione 6: Struttura delle proteine
STRUTTURA DELLE PROTEINE
Le proteine sono molecole molto grandi. Poiché la rotazione attorno a molti di questi legami è libera, sono infinite le strutture che le proteine possono assumere. Ogni proteina però ha una specifica funzione biochimica e strutturale.
La struttura delle proteine può essere descritta a vari livelli di complessità. In genere vengono definiti quattro livelli di struttura delle proteine: struttura primaria, secondaria, terziaria e quaternaria.
STRUTTURA PRIMARIA
Corrisponde alla sequenza degli amminoacidi della catena polipeptidica, i quali sono uniti uno dietro l'altro da legami peptidici. Due amminoacidi, infatti, possono reagire per condensazione con la formazione di un dipeptide con il
rilascio di una molecola di acqua. Il legame peptidico è rigido e planare e solitamente è rappresentato da un legame singolo tra il carbonio carbonilico e l'azoto ammidico. Presenta le seguenti caratteristiche:- Ha parziale (40%) carattere di doppio legame;
- L'atomo di N è parzialmente positivo e l'atomo di O è parzialmente negativo;
- Si trova solitamente nella conformazione trans dell'O carbonilico e dell'H ammidico;
- È lungo circa 0,133 nm - e quindi è più corto di un tipico legame singolo (0,145 nm per un legame C-N), ma è più lungo di un doppio legame.
- α-elica;
- β-foglietto (foglietto pieghettato).
I primi che intuirono la presenza di una struttura secondaria furono Pauling e Corey nel 1951, i quali arrivarono a questa predizione senza avere molti esperimenti alle spalle ma utilizzando i principi chimici fondamentali.
Una struttura secondaria regolare si ha quando ogni angolo diedrico Φ e rimane invariato all'interno di un segmento. Le strutture principali sono l'α-elica e la configurazione β; abbastanza comune è anche il ripiegamento β.
Se non è possibile individuare una struttura regolare, la struttura secondaria viene definita casuale (random coil), in quel segmento il peptide non ha gli angolo Φ e ψ che hanno valori costanti, ma che variano da un punto all'altro del segmento.
α-ELICA
In questa struttura lo scheletro
Il carbonioso polipeptidico si avvolge strettamente intorno a un asse immaginario (destrorsa nelle proteine naturali) che attraversa longitudinalmente la parte centrale della spirale, mentre i gruppi R sporgono al di fuori dello scheletro elicoidale.
La struttura α-elica è stabilizzata da legami idrogeno intracatenari che avvengono tra il gruppo amminico e il gruppo carbonilico, in particolare l'atomo di idrogeno legato all'azoto elettronegativo di un legame peptidico e l'atomo di ossigeno carbonilico del quarto amminoacido successivo nella direzione dell'estremità amminica.
L'alfa-elica destrorsa (senso orario) costituisce la forma più comune, mentre le alfa eliche sinistrorse (senso antiorario) estese sono meno stabili e non sono state osservate nelle proteine.
Per fare un giro completo sull'alfa-elica sono necessari 3,6 residui amminoacidici che hanno una lunghezza di 0,54 nm, quindi 0,15 nm per residuo.
I legami idrogeno tendono a
stabilizzare questa struttura ed hanno tutti la stessa direzione, cioè dal gruppo ammidico al gruppo carbonilico: dipolo N (-) – C (+). Il legame idrogeno non avviene mai tra residui adiacenti, ma tra residui che sono distanti 3 o 4 residui amminoacidici, queste interazioni stabilizzano la struttura ad alfa-elica. Non tutti i polipeptidi possono formare delle alfa-eliche stabili, la possibilità risiede nella sequenza primaria, questo perché la stabilità dell’alfa-elica viene alterata dalla repulsione o attrazione elettrostatica tra residui amminoacidici con gruppi R carichi. Ad esempio, due residui di glutammato, carichi negativamente, vicini tra loro si respingono e destabilizzano l’alfa-elica. Similarmente residui carichi positivamente come la Lisina e l’Arginina se vicini si respingono e di conseguenza destabilizzano la struttura dell’alfa-elica. L’interazione tra catene laterali, spaziate da 3 o 4 residui amminoacidici,
può favorire la formazione dell'alfa-elica. Infatti, nelle alfa-eliche spesso residui carichi negativamente sono distanziati da 3 o 4 amminoacidi carichi positivamente, proprio perché la loro interazione elettrostatica stabilizza la struttura.
a) Modello a palle e bastoncini, che mette in evidenza i legami idrogeno intracatena;
b) L'alfa-elica vista dall'alto, si notino le posizioni dei gruppi R, rappresentati da sfere viola;
c) Il modello spaziale, che mostra gli atomi al centro dell'alfa-elica in stretto contatto tra di loro;
d) Proiezione a ruota dell'alfa-elica, in giallo gli amminoacidi alifatici, amminoacidi con carica negativa in rosso, amminoacidi con carica positiva in blu.
Se due residui amminoacidici con carica opposta si trovano distanziati di 3 o 4 residui, possono interagire elettrostaticamente e favorire la formazione dell'alfa-elica.
STABILITÀ DELL'ALFA-ELICA
La sequenza amminoacidica influenza, quindi, la formazione dell'alfa-elica.
Ciascun residuo amminoacidico in un polipeptide ha un'intrinseca tendenza a formare un'alfa-elica. L'Alanina in generale è l'amminoacido che tende più degli altri a formare alfa eliche in modelli sperimentali. La tendenza degli amminoacidi ad assumere la conformazione in alfa-eliche è data da un valore chiamato ΔΔG che corrisponde alla differenza di energia libera, relativa a quella dell'Alanina, necessaria ai residui amminoacidici per assumere una conformazione ad alfa-elica. Numeri elevati corrispondono a una maggiore difficoltà ad assumere la configurazione ad alfa-elica.
Un altro amminoacido è l'Arginina con un valore pari a 0,3, prossimo allo zero. Due amminoacidi con valori elevati sono la Glicina e la Prolina.
DESTABILIZZAZIONE DELL'ALFA-ELICA
Le catene laterali possono destabilizzare l'alfa-elica. In particolare, gli amminoacidi con gruppi R polari non carichi, come l'Asparagina, la Serina,
la Treonina e la Cisteina, se si trovano molto vicini nella catena, destabilizzano l'alfa elica. La presenza di residui amminoacidici di Glicina e Prolina destabilizzano l'alfa-elica. Glicina è l'amminoacido con il gruppo R costituito da un solo idrogeno quindi, gli angoli Φ e ψ possono assumere più valori e per questo è il più flessibile. Appunto per questo, difficilmente una catena che contiene glicina riesce ad assumere una struttura conservata e rigida come può essere quella dell'alfa elica. Prolina: l'atomo di azoto della prolina fa parte di un anello rigido e non è possibile alcuna rotazione intorno al legame N-Cα (Φ). Inoltre, manca l'H all'N necessario per generare legami idrogeno con l'ossigeno del gruppo carbonilico di altri residui. Ogni residuo di prolina introduce quindi un ripiegamento destabile.