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TEST DELLE DILUIZIONI SCALARI

Le concentrazioni misurate in un campione dosato in diluizioni scalari (1/2, 1/4, 1/8, ecc) moltiplicate per il

Le concentrazioni misurate in un campione dosato in diluizioni scalari (1/2, 1/4, 1/8, ecc )

CONTROLLO DELLA SPECIFICITÀ E ACCURATTEZZA

moltiplicate per il fattore di diluizione devono dare sempre lo stesso risultato

fattore di diluizione devono dare sempre lo stesso risultato. TEST DEI RECUPERI

-test del parallilismo⇾ le diluizioni scalari del campione biologico devono dare

TEST DEL PARALLILISMO

Si misura della concentrazione della molecola dopo aggiunta di quantità note della st

concentrazioni che in grafico sono interpolate da una retta che è parallela a quella

molecola al campione biologico (plasma, urine, latte, ecc...).

Diluizioni scalari del campione biologico

standard (ottenuta con quantità crescenti dello standard); più si diluisce, più il valore

devono dare concentrazioni che in grafico

La quantità misurata deve risultare uguale a quella aggiunta

scende, deve diminuire come la retta standard. Sono test di linearità che si fanno per

sono interpolate da una retta che è

In un grafico con su un asse la dose di antigene aggiunto e sull altro quella misurata si

parallela a quella standard (ottenuta con

testare l’effetto matrice; la matrice è ciò che c’è nel campione oltre all’analita che si

valuta sia il coefficiente di Pearson (valore statistico dipendente dal coefficiente ango

quantità crescenti dello standard) 2

che deve essere più possibile vicino ad 1 sia l r della retta di regressione ottenuta.

misura.

-test dei recuperi⇾ non si può sempre fare, perché l’analita deve essere puro; si fa una

Sono tests di linearità che si fanno per testare l effetto matrice. La matrice è ciò che c è nel

valutazione di tipo statistico. Si misurano le concentrazioni delle molecole dopo l’aggiunta

campione oltre all analita che misuro

di quantità note della stessa molecola al campione biologico (plasma, urine, latte, ecc); la

quantità misurata deve risultare uguale a quella aggiunta. In un grafico con su un asse la

dose di Ag aggiunto e sull’altro quella misurata si valuta sia il coefficiente di Pearson

(valore statistico dipendente dal coefficiente angolare), che deve essere più possibile

vicino a 1, sia l’︎ R ² della retta di regressione ottenuta.

Obbiettivi per gli errori analitici: è necessario un bilanciamento fra gli obbiettivi diagnostici e l’optimum di

performance di una metodica analitica (precisione, accuratezza, sensibilità e specificità) e la facilità di uso,

di reperimento e dei costi dei reattivi. Il risultato analitico ha valore in quanto contribuisce a comprendere la

probabilità che un individuo sia affetto da una determinata malattia. Esistono obbiettivi per gli errori analitici

dei test che sono calcolati in base alla variabilità biologica dell’analita misurato; maggiore è la variabilità

VARIABILITÀ BIOLOGICA

biologica di un analita, maggiore è l︎ ’errore analitico (variabilità analitica) ammesso per la determinazione di

Se tra gli individui normali i valori di un analita ha variazioni casuali compatibili con la

quell’︎ analita senza compromettere il valore diagnostico del dato ottenuto dall︎ ’ analisi.

normale variabilità tra soggetti questi valori seguiranno una distribuzione Gaussiana

La variabilità biologica è quanto varia quell’analita in una popolazione: se

tra gli individui normali︎ i valori di un analita hanno variazioni casuali

compatibili con la normale variabilità tra soggetti, questi valori seguiranno

una distribuzione Gaussiana. La variabilità biologica può essere espressa

come coefficiente di variabilità biologica (CVb): (CVb)=(DS/media) x100.

L’︎ intervallo tra due valori nel quale rientra il 95% dei valori del parametro

(±2DS) misurato su una popolazione di riferimento è detto intervallo di

riferimento. Ad esempio l’intervallo del glucosio nel cane è 80-120. La variabilità biologica può essere espressa come Coefficiente di Variabilità biologica (CVb)

DS

(CVb) = x 100

media

L intervallo tra due valori nel quale rientra il 95% dei valori del parametro (±2DS) misurato su

una popolazione di riferimento è detto: intervallo di riferimento

La variabilità biologica può essere intra-individuale (nello stesso individuo) o inter-individuale (più individui);

la variabilità biologica totale è data da CVb=√(CVb² intra + CVb² inter).

La variabilità biologica cambia in funzione della popolazione di riferimento, quindi in relazione a:

-genetica⇾ specie, razza, linea genetica, sesso;

-fisiologica a lungo termine⇾ età, stato nutrizionale, tipo di allevamento, localizzazione geografica,

allevamento, gravidanza, stagione;

-fisiologica a breve termine⇾ veglia-sonno, ora, movimento, altitudine, postura, stress, ciclo estrale.

Per ogni analita c’è un coefficiente di variabilità, che dipende da quanto è distribuita la popolazione per

quell’analita. Per ogni analita misurabile esistono formule che mettono in relazione la variabilità analitica del

metodo di misura con la variabilità biologica di quel parametro; per ogni analita ci sono valori di precisione

(quanto sono sparpagliati) e di accuratezza (quanto sono vicini). Per quanto riguarda il traguardo di

precisione l’imprecisione analitica non deve superare la metà della variabilità biologica intra-individuale,

quindi CV analitica tra le serie < 1/2 CV biologica intra-individuale. Per quanto riguarda il traguardo di

accuratezza l’inaccuratezza analitica non deve superare 1/4 della variabilità biologica totale della

popolazione, quindi Bias < 1/4 CV biologica totale. Si può anche fare un calcolo sull’errore analitico totale

(ETa), dato da ETa=[imprecisione (CVa %) x 1,65] + inaccuratezza (bias %); c’è anche una formula che

indica l’ETa ottimale ETa ottimale (1/4 range valore riferimento)/media valori riferimento x100, ad esempio la

glicemia nel bovino ha un intervallo di riferimento 40-80mg/dL (CVb 33%), l’ETa ottimale è [(80+40)/4]/

(80+40/2] x100=16,6%.

È inutile cercare di abbassare a ogni costo l︎ ’imprecisione (CVa) e l︎ ’accuratezza (bias) di un metodo analitico:

il risultato deve essere clinicamente utile︎ . Precisione e accuratezza devono essere “dosati” rispetto alla

variabilità biologica di una popolazione.

Sempre per quanto riguarda la variabilità biologica è importante sapere che alcuni parametri variano nel

tempo, quindi quando si valuta la concentrazione delle sostanze si deve tenere conto che varia nel tempo,

es ormoni ipofisari, FSH, LH, PRL nei bovini, ormone della crescita (varia nel tempo e anche in modo

VARIABILITÀ BIOLOGICA RITMICA

individuale), cortisolo. Per avere dei dati sui parametri che variano nel tempo si possono fare o prelievi

ripetuti nel tempo, quindi per un periodo più lungo, e si fanno grafici (es prelievi ogni 15’ per 6h consecutive)

Correlata ad oscillazioni cicliche delle concentrazioni nel corso della giornata, della

settimana, mese o anno.

o test di stimolazione del rilascio dell’ormone (si va a vedere quanto la ghiandola è in grado di secernere).

Profili secretori di bLH, bFSH, Progesterone nel bovino durante un ciclo estrale

Controllo di qualità interno ed esterno: quando si effettua una determinazione si fanno errori, che possono

variare nel tempo. In qualsiasi laboratorio di analisi è bene che vengano tenuti sotto controllo i metodi,

quindi si deve vedere se nel tempo il metodo mantiene le sue caratteristiche; si monitora tutto quello che

viene usato in laboratorio per verificare che errori vengono fatti, in particolare vengono valutati precisione e

accuratezza dell’esecuzione in laboratorio: in un campione che viene dosato tutte le volte, ogni giorno o

eventualmente in ogni analisi fatta sul campione, si mette dentro il campione di controllo e si va a vedere se

il risultato viene sempre uguale (se viene uguale, va bene, invece se viene diverso c’è qualcosa che non va

bene). Quindi si basa sulla misurazione di uno o più standard con concentrazione nota di un determinato

analita. I materiali devono avere caratteristiche chimico-fisiche il più possibile simili ai campioni dei pazienti;

l’uso dei materiali a matrice della specie animale su cui si fanno le analisi è auspicabile in quanto rende più

probabile l’ottenimento di questa caratteristica.

Ci sono 2 tipi di controllo di qualità:

-interno⇾ si valutano precisione e accuratezza delle analisi che vengono effettuate dal laboratorio nel

tempo;

-esterno⇾ effettuato normalmente a livello regionale (ASL), quindi la regione manda a tutti i laboratori che

vogliono o devono essere certificati un campione e i laboratori devono determinare nel campione gli enzimi,

il colesterolo ecc, successivamente i risultati vengono mandati all’ASL, che fa un’analisi statistica di tutti i

dati ottenuti e si ottengono le carte di controllo. È un controllo di precisione e accuratezza di una metodica

di analisi in confronto con laboratori esterni.

Controllo di qualità interno: operazione di controllo della qualità analitica che ciascun laboratorio attua

indipendentemente. Il controllo di qualità interno si attua inserendo fra le analisi uno o più standard ogni

volta che si esamina una nuova serie di campioni sconosciuti (serie analitica). La concentrazione misurata

nei campioni di controllo deve essere simile o uguale al valore atteso; in caso contrario anche le

concentrazioni misurate in tutti i campioni biologici testati in quella stessa serie analitica sono inaccurati e

imprecisi.

Le concentrazioni misurate nei campioni di controllo sono riportate su carte di controllo, che descrivono la

METODO DI SHEWART-LEVEY-JANNINGS

precisione e accuratezza dell’esecuzione delle analisi che vengono effettuate dal laboratorio nel tempo; in

±

Il valore misurato nel campione di controllo è confrontato con la media DS dei valori misurati nello

questo modo si hanno dei grafici che permettono di vedere come i dati variano nel tempo. Un metodo

stesso campione di controllo nello stesso laboratorio durante un periodo preliminare durante il quale il

usato per creare le carte di controllo è lo Shewart-Levey-Jannings.

metodo era sicuramente sotto controllo (circa 20 gg).

Metodo di Shewart-Levey-Jannings: si prende il campione di Metodo con accuratezza e precisione sotto controllo

controllo e si dosa quando il metodo è sotto controllo e si fa molte

Nel periodo preliminare si

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A.A. 2018-2019
42 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/10 Biochimica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Matis3 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biochimica clinica veterinaria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Borromeo Vitaliano.