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CROMATOGRAFIA:
SIAMO SEMPRE NELL'AMBITO DELLA PURIFICAZIONE DELLE PROTEINE. La
cromatografia è lo step successivo quello che ci permette di ottenere una proteina
pura. È una tecnica largamente utilizzata. Ce ne sono di vari tipi ma il principio
generale vale per tutte le cromatografie. In generale la cromatografia è una tecnica di
separazione basata sulla differente ripartizione tra due fasi immiscibili delle molecole
che si vogliono separare. In ogni tecnica cromatografica esistono due fasi immiscibili
tra loro: una fase stazionaria, che può essere solida o liquida, e una fase mobile che
può essere liquida o gassosa che fluisce in continuo attraverso la fase stazionaria, le
due fasi sono sempre unite tra di loro, immiscibili ma sono una in presenza dell'altra.
Nella cromatografia per la separazione di proteine si impiega sempre una
cromatografia su colonna, dove la fase stazionaria è immobilizzata su un supporto
inerte ed insolubile ‘impaccato’ dentro una colonna di vetro, plastica o metallo. La fase
mobile fluisce in continuo attraverso la fase stazionaria.
1) Il campione è introdotto nella fase mobile (eluente);
2) La fase mobile viene fatta eluire in continuo attraverso la fase stazionaria
impaccata all’interno di una colonna cromatografica;
3) Lo spostamento degli analiti lungo la colonna è dovuto all’azione dinamica della
fase mobile;
4) La fase mobile e la fase stazionaria sono scelte in modo che i componenti della
miscela da separare si distribuiscano tra le due fasi: i componenti più affini alla fase
stazionaria passeranno più tempo in questa fase, quindi si sposteranno più
lentamente attraverso il sistema i componenti più affini alla fase mobile si
sposteranno invece più velocemente . Nell'ideale le molecole devono essere un po'
affini a entrambe le fasi altrimenti se fosse completamente affine alla fase
stazionaria, resterebbe dentro il tubo.
La separazione dei componenti avviene in quanto ogni sostanza ha una distribuzione
caratteristica tra le due fasi immiscibili (coefficiente di ripartizione)
Kr = (concentrazione nella fase stazionaria) / (concentrazione nella fase mobile)
ed è il rapporto tra la concentrazione della sostanza della fase stazionaria, fratto la
concentrazione della sostanza nella fase mobile. Posto che la molecola da separare è
affine sia all'una che all'altra fase. Se il coefficiente di ripartizione fosse uguale a 1
significherebbe che abbiamo un uguale concentrazione della sostanza sia nella fase
mobile che nella stazionaria. Se il coefficiente di ripartizione è maggiore di 1 la
concentrazione della sostanza è più affine alla fase stazionaria, e analogamente se
fosse minore di 1 la sostanza è più affine per la fase mobile. Se è affine in
concentrazioni diverse eluiscono dalla colonna in tempi diversi. Il campione formato da
due molecole (A+B) scende per gravità, al tempo zero le 2 molecole sono ancora
unite, coesistono, al tempo 1 la fase mobile trascina verso il basso i campioni e A è già
separata da B, in quanto A è più affine per la mobile e B verrà più trattenuto. Al tempo
due A e B sono molto più separate, al tempo 3 avviene la ELUIZIONE, dove la molecola
A sta eluendo prima e poi in tempo differente al tempo 4 eluisce poi la molecola B. Al
che la proteina può essere rivelata: LO SPETTOFOTOMETRO può rivelare la proteina, in
quanto sul fondo c'è un rivelatore che è sempre uno spettrofotometro. Un raggio
registra costantemente la presenza di proteine se le proteine stanno eluendo. Il
CROMATOGRAMMA: è quello che viene disegnato mettendo in ordinata il segnale dello
spettrofotometro (assorbanza) e in ascissa il tempo o il volume.
TEMPO DI RITENZIONE: il tempo che ci mette una molecola ad uscire dalla colonna,
a eluire quindi.
Tm: rappresenta il tempo morto, se il tempo di ritenzione è il tempo che la molecola
impiega ad uscire, il tempo morto è una molecola che non ha subito il processo
cromatografico, perché non ha affinità per la fase stazionaria, escono praticamente
subito in quanto non viene frenata nella colonna. Le molecole che escono nel tempo
morto non hanno subito cromatografia, non si sono separate quindi non purificate e
vengono scartate. Normalmente si sa qual è il suo tempo morto di ogni colonna in
base alla sua lunghezza e volume.
PIATTI TEORICI: immaginiamo la colonna fatta da sottili fette che si chiamano piatti
teorici, essi sono lo spazio più piccolo nel quale la molecola stabilisce un equilibrio tra
la fase mobile e la stazionaria. In ciascuno di questi piatti la molecola interagisce un
po' con la fase mobile e un po' con quella stazionaria. Continue interazioni tra le due
fasi per tutta la colonna in queste piccole regioni, una proteina che si sta separando
stabilisce numerosissime interazioni all'interno di questi piatti e nel frattempo scende.
Numero di piatti teorici: numero di equilibramento che la molecola stabilisce tra le 2
fasi. Il numero di piatti teorici è in funzione dell'efficienza del processo cromatografico.
RISOLUZIONE: La risoluzione è la capacità del sistema cromatografico di eluire
sostanze in tempi diversi. È la differenza tra i tempi di ritenzione al numeratore, fratto
a larghezza della base dei picchi. Se la larghezza dei due picchi è uguale, ne
deduciamo che più alta è la differenza tra i tempi di ritenzione A e B maggiore sarà la
risoluzione. La risoluzione dipende: dalla selettività, capacità e efficienza. La
selettività: è la capacità del sistema di eluire le sostanze a due velocità differenti
quindi in tempi sufficientemente diversi, quindi se si sovrappongono la selettività è
bassa.
La capacità del sistema: misura il tempo che un composto impiega ad attraversare la
colonna. È uguale al tempo di ritenzione di una sostanza meno il tempo morto, fratto il
tempo morto. Una buona capacità deve essere compresa tra 1 e 5. il tempo di
ritenzione è il tempo con il quale una molecola esce ed è sempre maggiore al tempo
morto e ha una buona capacità se il tempo di ritenzione almeno il doppio del tempo
morto. Tanto più vicino il tempo di ritenzione è vicino al tempo morto minore il sistema
ha una capacità pessima. L'efficienza: tanto più i picchi sono stretti tanto più è
efficiente la colonna. È la capacità del sistema di eluire una molecola nel tempo più
breve possibile.
Le interazioni tra l'analita e la fase stazionaria deve essere sempre di natura
reversibile. Le interazioni sono: legami H, interazioni elettrostatiche, dipolo-dipolo,
dipolo-dipolo indotto, forze di VDW, statiche.
MECCANISMI DELLA SEPARAZIONE: possiamo suddividere i meccanismi di
separazione impiegati in cromatografia in:
RIPARTIZIONE: in realtà esiste in 2 fasi liquide non miscibili tra loro (acqua e alcool). La
fase stazionaria e fase mobile sono entrambe liquide e la molecola ripartisce tra le 2
fasi.
ADSORBIMENTO: c'è il solido (superficie di supporto) che trattiene una sostanza senza
penetrazione come nell'assorbimento. La fase stazionaria è sempre solida, quella
mobile è liquida o gassosa.
SCAMBIO IONICO: la fase stazionaria è costituita da un polimero inerte che porta legati
dei gruppi ionizzabili, dei siti ionizzabili, dove i contro ioni sono molecole di segno
opposto alla fase stazionaria che appartengono alla fase mobile. Essi sono ioni di
segno opposto che agiscono con la fase stazionaria
ESCLUSIONE DIMENSIONALE: la fase stazionaria è sempre un solido, fatta da della
sfere bucate al loro interno, la fase mobile interagisce con la fase stazionaria entrando
nei fori o può passare tra le sfere tra gli spazi interstiziali senza interagire con la fase
stazionaria ed uscirà nel tempo morto.
AFFINITA': fase stazionaria porta legato un gruppo funzionale che viene riconosciuto
dalla molecola che voglio separare.
DIFFERENTI TIPI DI CROMATOGRAFIA:
ABBIAMO DETTO CHE ESISTONO DIFFERENTI TIPI DI CROMATOGRAFIE:
-Cromatografia per adborbimento
-Cromatografia di ripartizione: la fase stazionaria è un liquido, e la fase mobile idem.
La fase stazionaria liquida sta su un supporto inerte solido (carta trattiene un 5% di
acqua). La fase mobile deve essere immiscibile con una polarità differente della fase
stazionaria.
-Cromatografia di esclusione: o gel filtrazione.
-Cromatografia a scambio ionico
-Cromatografia di affinità isocratica:
Le cromatografie si distinguono in la fase mobile durante tutto il processo
cromatografico non cambia. La composizione chimica della fase mobile rimane
invariata per tutto il processo cromatografico
a gradiente,
Esistono anche le cromatografie quando la fase mobile cambia in
composizione chimica durante il processo cromatografico. In questa cromatografia ci
binding,
sono almeno 2 tipi di fase mobile: la prima chiamata fase di la seconda
elution. La prima è la fase che permette alle molecole di soluto di interagire con la
fase stazionaria, la seconda la composizione chimica della fase mobile cambia e si
annulla l'interazione tra soluto e la fase stazionaria.
CROMATOGRAFIA AD ESCLUSIONE: isocratica, sono sempre cromatografie fatte su
colonna che contiene una fase mobile che è liquida in questo caso e una fase
stazionaria che è sempre solida. La fase stazionaria sono delle sfere una attaccata
all'altra con una superficie increspata, come un gomitolo di lana ha che degli spazi al
suo interno che permettono il passaggio e sono permeate dalla fase mobile. Si chiama
gel filtrazione perché queste sferette di materiale inerte viene venduto come polvere
bianca, e se idratata, quindi a contatto con la fase mobile di rigonfiano. Le
increspature sono punti di ingresso per la fase mobile che scorre sia all'esterno della
sferetta che all'interno. La fase stazionaria è un polisaccaride insolubile, quindi
zuccheri. Come fa un polisaccaride a diventare sferico?
molecole di Si di un
polisaccaride lineare che attraverso un trattamento chimico questa lunga catena viene
arrotolata su sé stessa e si forma una sfera, assolutamente permeabile alla fase
Per cosa la usiamo questa
mobile. I pori non sono regolari ma di dimensioni variabili.
cromatografia? Quando dobbiamo separare molecole in base al loro peso molecolare,
quindi in base alla differenza del loro peso molecolare. La fase mobile entra nella
colonna e permea la fase stazionaria. Esistono quindi 2 spazi: quello interstiziale (tra
una sfera e l'altra) e poi c'è un volume che occupa l'interno delle sfere. Una molecola
che occupa lo spazio interstiziale non ha alcun contatto con la fase staz