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BIOSINTESI DELLE BASI AZOTATE E DEI NUCLEOTIDI
Il nucleotide è fatto da una base azotata, purinica o pirimidinica, legata ad uno zucchero pentoso (ribosio
o deossiribosio) mediante un legame β-glicosidico in posizione 1’. Inoltre, vi è la presenza di uno, due o tre
gruppi fosfato denominati, rispettivamente, α, β e γ.
La biosintesi di purine, pirimidine e nucleotidi stessi è un processo regolato in maniera molto complessa.
Questa precisa regolazione è molto importante, poiché tende a bilanciare la produzione dei vari tipi di
nucleotidi, per generare un numero pressoché uguale di nucleotidi purinici e nucleotidi pirimidinici. La
regolazione, dunque, è soprattutto un’inibizione di tipo feedback in cui il prodotto della biosintesi di un
nucleotide, che sia purinico o pirimidinico, o di una base, inibisce l’intera via che porta alla sua
produzione.
La biosintesi dei nucleotidi può avvenite in due diverse vie: vi è la biosintesi de novo, in cui le basi vengono
sintetizzate a partire da precursori molto piccoli, e la biosintesi di salvataggio, in cui le basi azotate sono
recuperate mediante la dieta o biosintetizzate attraverso altri pathways derivanti dalla degradazione degli
acidi nucleici. Quasi tutti gli organismi sono in grado di sintetizzare le basi azotate de novo, ma non tutti
possono anche recuperarle.
Il processo di biosintesi delle basi azotate è, in generale, un meccanismo molto dispendioso
energeticamente. In più, la degradazione delle basi azotate non fornisce energia, al contrario, invece, di
quella del ribosio o del deossiribosio.
BIOSINTESI DE NOVO DELLE PURINE
La biosintesi de novo delle purine avviene a partire dal 5-fosforibosil-1-pirofosfato, da cui si ottengono
direttamente i ribonucleotidi-monofosfato (AMP o GMP). Per la sintesi si utilizzano amminoacidi, CO₂ e
tetraidrofolato. Le tappe della biosintesi de novo delle purine portano alla formazione di un prodotto
comune, detto IMP (inositato). L’IMP, poi, può prendere due vie metaboliche diverse per produrre o AMP
o GMP. La biosintesi de novo delle purine richiede ATP o GTP: per produrre l’inosinato, infatti, sono
richieste 7 molecole di ATP.
5-fosforibosil-1-pirofosfato - Il 5-
fosforibosil-1-pirofosfato (PRPP) è la
forma attivata del ribosio e partecipa
alla biosintesi, sia de novo che di
recupero, dei nucleotidi purinici. Il
PRPP si ottiene mediante una reazione
catalizzata dalla PRPP-sintasi, che
trasforma il ribosio-5-fosfato
proveniente dalla via del pentoso
fosfato in PRPP, utilizzando due
molecole di ATP per aggiungere il
pirofosfato sul substrato (dunque,
rilasciando AMP).
Basi puriniche - Ad oggi si sa da dove derivano tutti gli atomi delle basi puriniche.
• Le fonti di azoto (N) sono acido aspartico, glutammina e glicina;
• Le fonti di carbonio (C) sono glicina, CO₂ e tetraidrofolato.
Tappe della biosintesi de novo delle basi puriniche - Dopo che il ribosio-5-fosfato viene convertito in 5-
fosforibosil-1-pirofosfato dalla PRPP-sintasi, esso viene incanalato nelle diverse tappe della biosintesi de
novo delle basi puriniche.
• Nella prima fase, l’enzima glutamin-PRPP-ammidotrasferasi trasferisce il gruppo ammidico di una
molecola di glutammina (che diventa glutammato) in posizione 1’ del PRPP, che però perde il
pirofosfato e diventa, dunque, 5-fosfo-β-D-ribosilammina.
• Nella seconda fase, l’enzima GAR-sintetasi catalizza il legame di una molecola di glicina a livello del
gruppo amminico della 5-fosfo-β-D-ribosilammina, formando glicinammide-ribonucleotide (GAR)
e spendendo una molecola di ATP.
• Nella terza fase, l’enzima GAR-transformilasi catalizza l’aggiunta di un gruppo formilico a livello
dell’azoto della glicinammide-ribonucleotide formando formil-glicinammide-ribonucleotide
(FGAR). Il gruppo formilico viene donato dal coenzima della GAR-transformilasi, ossia il
tetraidrofolato, che passa da N¹⁰-formil-tetraidrofolato a tetraidrofolato.
• Nella quarta fase, l’enzima FGAM-sintetasi catalizza l’aggiunta di un gruppo amminico alla formil-
glicinammide-ribonucleotide, che diventa formil-glicinamidina-ribonucleotide (FGAM). Anche
questa reazione richiede una molecola di ATP.
• Nella quinta fase, l’enzima AIR-sintetasi catalizza una reazione di deidratazione che fa chiudere
l’anello, formando dunque 5-amminoimidazolo-ribonucleotide e spendendo un’ulteriore molecola
di ATP.
• Nella sesta fase, l’enzima AIR-carbossilasi catalizza una reazione di carbossilazione del 5-
amminoimidazolo-ribonucleotide che non richiede biotina, formando N⁵-carbossi-
amminoimidazolo-ribonucleotide (CAIR).
• Nella settima fase, l’enzima N⁵-CAIR-mutasi catalizza lo spostamento del gruppo carbossilico
nell’ambito dello stesso substrato, formando 5-ammino-4-carbossi-amminoimidazolo-
ribonucleotide (ACAIR).
• Nell’ottava fase, l’enzima SAICAR-sintetasi catalizza il legame di una molecola di aspartato al 5-
ammino-4-carbossi-amminoimidazolo-ribonucleotide formando N-succinil-5-amminoimidazolo-4-
carbossiammide-ribonucleotide (SAICAR). Questa reazione vede la spesa di una molecola di ATP.
• Nella nona fase, l’enzima adenilo-succinato-liasi catalizza la liberazione di una molecola di
fumarato dal SAICAR, formando 5-amminoimidazolo-4-carbossiammide-ribonucleotide (AICAR).
• Nella decima fase, l’enzima AICAR-transformilasi catalizza l’aggiunta di un gruppo formilico
all’AICAR formando N-formil-amminoimidazolo-4-carbossiammide-ribonucleotide (FAICAR).
Anche in questo caso, il coenzima è il tetraidrofolato.
• L’undicesima e ultima fase forma l’inosinato (IMP). L’IMP-sintasi catalizza la ciclizzazione del
FAICAR attraverso una reazione di idratazione, formando dunque inosinato.
Destini dell’inosinato - L’inosinato (IMP) formato dalla biosintesi purinica può trasformarsi in AMP o in
GMP.
• Per formare AMP, l’inosinato viene sottoposto a due reazioni. Nella prima esso viene legato al
succinato dall’adenilo-succinato-sintetasi con dispendio di una molecola di GTP e si forma
adenilo-succinato. In seguito, l’adenilo-succinato viene scisso dall’adenilo-succinato-liasi ad AMP
+ fumarato.
• Per formare GMP, l’inosinato viene sottoposto a due reazioni. Nella prima esso viene
deidrogenato dall’IMP-deidrogenasi, e si forma xantosina-monofosfato. Nella seconda la GMP-
sintetasi scinde una molecola di ATP per aggiungere un gruppo ammidico alla xantosina-
monofosfato formando GMP.
BIOSINTESI DI RECUPERO DELLE PURINE
La biosintesi di recupero delle basi puriniche è detta via di salvataggio delle purine e consiste nella sintesi
di nucleotidi purinici monofosfato a partire da precursori più complessi provenienti dal catabolismo degli
acidi nucleici.
Ad esempio, se si ha la disponibilità di adenina, essa viene dapprima legata al 5-fosforibosil-1-pirofosfato,
formando l’adenilato (AMP): la formazione di AMP a partire da adenina avviene, dunque, mediante una
sola reazione e ciò evita l’eccessivo dispendio energetico (di 7 molecole di ATP) che comporterebbe la
sintesi de novo.
Analogamente, l’ipoxantina e la guanina possono essere legate al 5-fosforibosil-1-pirofosfato per formare,
rispettivamente, IMP e GMP.
L’adenina-fosforibosil-trasferasi (APRT) catalizza il legame dell’adenina con il PRPP; l’ipoxantina-guanina-
fosforibosil-trasferasi (HGPRT) catalizza, invece, il legame di ipoxantina o guanina con il PRPP.
Sindrome di Lesch-Nyhan - Nel tessuto nervoso la biosintesi de novo delle purine non è particolarmente
efficiente, dunque la biosintesi di recupero assume un’importanza fondamentale.
In virtù di ciò, malfunzionamenti di questa via di salvataggio delle purine porta ad una patologia detta
sindrome di Lesch-Nyhan. La sindrome di Lesch-Nyhan è dovuta, di fatto, alla mancanza dell’enzima
HGPRT, che porta ad una produzione di acido urico destinato all’eliminazione; tuttavia, l’acido urico, nei
mammiferi, può anche andare incontro ad accumulo sotto forma di cristalli e portare ai sintomi della
sindrome di Lesch-Nyhan: automutilazione, ritardo mentale e mancanza di coordinazione nei movimenti.
REGOLAZIONE DELLA BIOSINTESI DE NOVO DELLE PURINE
La biosintesi de novo delle purine viene regolata tramite meccanismi di inibizione di tipo feedback. Gli
inibitori sono i prodotti stessi dell’intera via metabolica, ossia i nucleotidi purinici, e l’enzima bersaglio è
la glutamin-PRPP-ammidotrasferasi, ossia l’enzima che catalizza la tappa regolata, la prima, di
conversione del 5-fosforibosio-1-pirofosfato a 5-fosfo-β-D-ribosilammina.
IMP, GMP e AMP inibiscono l’azione della glutamin-PRPP-ammidotrasferasi in maniera cumulativa,
mentre la sua azione è stimolata da alti livelli di substrato, ossia di 5-fosforibosil-1-pirofosfato (PRPP).
Un altro inibitore, questa volta competitivo, della glutamin-PRPP-ammidotrasferasi è la azoserina,
composto analogo della glutammina.
Un altro livello di regolazione della biosintesi de novo delle purine è la conversione di inositato (IMP) a
guanilato (GMP) o adenilato (AMP). Dunque, gli enzimi regolati sono l’IMP-deidrogenasi, la GMP-
sintetasi, l’adenilo-succinato-sintetati e l’adenilo-succinato-liasi, inibiti dai prodotti delle vie metaboliche:
AMP e GMP stessi.
Interconversione dei nucleotidi purinici - Un altro metodo di regolazione della produzione di AMP e GMP è
la via di interconversione dei nucleotidi purinici, che converte AMP a GMP e viceversa al fine di bilanciare
i livelli di questi ultimi. L’interconversione purinica è un processo indiretto: sia AMP che GMP, per essere
interconvertiti, devono essere ritrasformati in IMP; il GMP viene ridotto e deaminato ad IMP dall’enzima
NADPH-dipendente GMP-reduttasi; l’AMP viene, invece, deaminato a IMP dall’AMP-deaminasi che
rilascia ammoniaca.
Dato che AMP e GMP devono essere bilanciati, logicamente, alti livelli di GTP stimolano la GMP-reduttasi
(inibita, invece, da xantosina-monofosfato, substrato della conversione opposta IMP -> GMP), mentre alti
livelli di ATP stimolano la AMP-deaminasi (inibita, invece, da GDP e GTP)
BIOSINTESI DE NOVO DELLE PIRIMIDINE
La differenza sostanziale fra la biosintesi de novo delle purine e la biosintesi de novo delle pirimidine è
che quest’ultima non avviene a partire da PRPP; al contrario, si ha la sintesi della base azotata con
successiva aggiunta del ribosio.
La via biosintetica de novo delle pirimidine porta, dapprima, alla formazione di orotato, il quale contiene la
struttura completa a 6 atomi dell’anello pirimidinico; successivamente, l’orotato viene legato al 5-
fosforibosil-1-pirofosfato, formando orotidilato (OMP), da cui deriva, infine, l&