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B) FONDI
Trattamento quiescenza e altri tipi oltre a quello previsto dalla legge (TFRL).
C) TFRL
Aggiunto per uniformarsi alle direttive della CEE; esiste solo in Italia
D) DEBITI
Raggruppati in un’unica classe evidenziando quelli a breve termine
CONTO ECONOMICO
FORMA scalare vantaggio di ottenere risultati intermedi da quindi informazioni
sull’aspetto qualitativo del reddito.
GESTIONE
CARATTERISTICA GESTIONE OPERATIVA
GESTIONE
ACCESSORIA
GESTIONE STRUMENTALE
FINANZIARIA ALL’OPERATIVA
GESTIONE
STRAORDINARIA
GESTIONE FISCALE
Viene strutturato così nel riclassificato puro di matrice tedesca, nel Codice
Civile la struttura non è così precisa e netta.
A) VALORE DELLA PRODUZIONE
1) RICAVI DI VENDITA deve esprimere la produzione svolta
RICAVI (PRODUZIONE VENDUTA)
+ COSTRUZIONI INTERNE
+ RIMANENZE FINALI PRODOTTI VARIAZIONE (+ SE FINALI > INIZIALI)
- RIMANENZE INIZIALI PRODOTTI ( - SE FINALI < INIZIALI)
= VALORE DELLA PRODUZIONE (PRODUZIONE SVOLTA)
3) LAVORI IN CORSO presenti se l’azienda lavora per commesse e non per il
magazzino
5) ALTRI RICAVI
PROVENTI ACCESSORI fitti attivi (immobili civili); ciò determina un risultato
complessivo e non solo della gestione caratteristica
PLUSVALENZE ORDINARIE anche se per natura hanno sempre carattere
straordinario, riguardano quelle plusvalenze per attività ricorrenti nell’impresa
(es. sostituzione impianto); in caso di rivoluzione produttiva però la plusvalenza
è da considerarsi straordinaria per la natura dell’evento che la genera.
VALORE DELLA PRODUZIONE caratteristico ed accessorio influenzato anche
dalle plusvalenze.
B) COSTI DELLA PRODUZIONE
8) GODIMENTO BENI DI TERZI fitti e canoni di leasing
10) AMMORTAMENTI E SVALUTAZIONI principio prudenza
immobilizzazioni ed attivo circolante
11) VARIAZIONE RIMANENZE MATERIE PRIME E MERCI + INZIALI >
FINALI - INIZIALI < FINALI
RIMANENZE INIZIALI Fattori della produzione utilizzati e non acquistati
(dottrina tedesca)
+ ACQUISTI MATERIE
- RIMANENZE FINALI
= CONSUMI MATERIE
A – B = SORTA DI RISULTATO OPERATIVO “GESTIONE
OPERATIVA”
Non è stato denominato così in quanto vi è l’influenza di varie componenti
straordinarie e mancano alcune accessorie.
C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI
Partecipazione finanziaria Attività separate; Gestione accessoria Proventi
finanziari dipende dal grado d’integrazione economica. Oneri finanziari
finanziamenti capitale credito “diretti” per la gestione caratteristica.
D) RETTIFICHE VALOTI ATTIVITA’ FINANZIARIE
Rivalutazione e svalutazione partecipazione e titoli
C+D = “GESTIONE FINANZIARIA” con componenti accessori
all’interno.
La forma scalare permette di raggiungere due risultati intermedi. Rispetto al
Riclassificato ne ha molti meno però (quattro) questo è dovuto alla libertà di
struttura del riclassificato dove si ha una maggiore informazione.
Questo modello è stato adottato con la direttiva CEE e ha sicuramente maggiori
informazioni rispetto a quello a Costi – Ricavi e Rimanenze del 1975.
NOTA INTEGRATIVA
Chiarisce e amplifica i due precedenti documenti; composta da 22 punti (artt.
2426/2428) è un documento tecnico.
1) Criteri applicati nella valutazione delle voci di bilancio (es. valutazione
magazzino)
2-9) Voci dello Stato Patrimoniale (es. movimenti immobilizzazioni)
10-14) Voci del Conto Economico
15-22) Informazioni Varie es. numero dipendenti medio; compenso
amministratori e sindaci; finanziamenti effettuati dai soci alla società.
Informazione completa attività dell’impresa.
RELAZIONE SULLA GESTIONE
Documento economico. Devono risultare almeno una serie d’informazioni :
attività ricerca e sviluppo, rapporti di gruppo, numero valore nominale, 5) fatti
di rilievo accaduti dopo la chiusura dell’esercizio, 6) evoluzione prevedibile
della gestione (futuro impresa) ecc…
Per questo motivo conviene iniziare a leggere il bilancio dalla relazione sulla
gestione; nelle società quotate è obbligatoria una relazione semestrale.
BILANCIO IN FORMA ABBREVIATA
Società con certi limiti dimensionali (art.2435 bis) :
Società non quotata
Totale Attivo 3.125.000 euro
Ricavi Vendita 6.250.000 euro
Dipendenti occupati in media 50 unità
Basta che non superi 2 dei 3 limiti per il primo o almeno due esercizi
consecutivi.
In questo modello vengono utilizzate solo le macroclassi e classi.
PRINCIPI CONTABILI APPLICATI (ART.2426 c.c)
A) IMMOBILIZZAZIONI
IMMATERIALI
MATERIALI AMMORTAMENTO (tranne per i terreni che non perdono
valore)
FINANZIARIE
ORDINARIA: Ammortamento + Manutenzioni Ordinarie
STRAORDINARIA : Manutenzioni Straordinarie; Svalutazioni ; Rivalutazioni;
Differenze Realizzo Finali
Materiali
L’ammortamento può essere :
Contabile ripartizione del costo pluriennale
Economico aspetto gestione reintegrazione del capitale investito. I ricavi
devono coprire tutti i costi ammortamenti compresi.
Se l’impresa è in perdita non si ha ammortamento economico; oltre che al
ricavo genera anche un’entrata finanziaria.
Contabile: 1) Valore da ammortizzare
2) Durata ammortamento
3) Criterio ammortamento
1) Valore d’acquisizione + oneri accessori – valore di recupero finale
Oneri accessori permettono di avere il bene pronto all’uso. Se vi sono oneri
finanziari relativi al bene (mutuo) se il bene è avviato (costo esercizio) se non
ancora avviato possono essere considerati oneri accessori (non pronto per
l’uso). Il ritardo deve essere fisiologico.
Valore recupero finale realizzo diretto non va ammortizzato per
competenza economica, molto complesso da determinare nella pratica.
Valore Acquisizione
A) Cambia a seconda della modalità:
a) acquisto costo d’acquisto
b) produzione interna
c) conferimento apporto soci
d) donazione
e) permuta
a) valore presente dalla fattura d’acquisto
b) Stimare costi sostenuti per produrre internamente il bene : - abituale
costo produzione pieno (comprensivo di tutti i componenti diretti ed indiretti) ; -
occasionale costo produzione primo (solo diretti o variabili)
c) Valore di stima perizia giurata da parte di un professionista secondo criteri
oggettivi
d) Valore di stima non c’è un prezzo determinato da un perizia
e) Stima oppure costo d’acquisto se fatturato
2) Dipende dalla durata del bene :
- fisica numero di anni in cui il bene può funzionare (senescenza)
- economica non è mai superiore alla prima, anni in cui è conveniente usare il
bene (obsolescenza)
3) – A quote costanti discrezionalità compilatore bilancio limitata per rendere
comparabile il bilancio.
- A quote variabili Il codice ha subito un’evoluzione su questa tematica
passando da una prospettiva di “Deperimento e consumo” a “Prospettive d’uso
(continuità aziendale)” [1991]. L’efficienza diminuisce con il tempo ma con le
manutenzioni la competenza viene livellata nei vari esercizi.
- A quote di ammortamento crescenti e decrescenti criterio aritmetico
logaritmico e
Manutenzioni Riparazioni
Costi sostenuti con fattura relativa, se interne confluiscono dai conti possono
essere :
• Ordinarie
• Straordinarie incrementative
• Straordinarie non incrementative (non comportano miglioramenti
nell’efficienza durata o produttività)
Ripristina l’efficienza del bene originaria tenuto conto dello stato d’uso fondo
manutenzioni (fondo spese future), sono costi che vengono imputati
all’esercizio coperti dal fondo attraverso una valutazione ipotizzando il costo ad
oggi, l’inflazione e la suddivisione tra gli esercizi che intercorrono.
Svalutazioni
Valore di recupero diretto ed indiretto del bene per determinare il valore
svalutato
Immateriali
Costi pluriennali max 5 anni ammortamento perché non hanno valore di
recupero (prudenza) si riduce così al più possibile i tempi d’ammortamento; un
costo può essere sospeso solo se ci sono garanzie di recupero future.
B) RIMANENZE DI MAGAZZINO
1) MATERIE PRIME E MATERIALE CONSUMO
2) SEMILAVORATI E PRODOTTI IN CORSO DI LAVORAZIONE
3) PRODOTTI FINITI E MERCI
Criterio minor valore tra costo storico e valore mercato
• CONFIGURAZIONE DI COSTO
Costo Storico tutto ciò che proviene dall’ acquisto o dall’approvvigionamento
(costo acquisto + oneri accessori). Se nasce da un processo di produzione si
parlerà di costo di produzione. Si può includere gli oneri finanziari per i prodotti
che impongono un lungo invecchiamento (es. stagionatura).
DETERMINAZIONE FLUSSO DEI COSTI
Identificazione specifica si seguono gli acquisti, si sa esattamente
cosa è rimasto in rimanenza dei vari acquisti effettuati
Costo medio ponderato costo medio ponderato con le quantità
acquistate
Fifo (First In First Out)
Lifo (Last In First Out)
In periodo d’inflazione LIFO contiene il reddito avendo una base imponibile
minore e derivava solo dall’inflazione l’utile (svalutazione moneta). Bisogna
comunque indicare nella nota integrativa il metodo usato e se differisce di
molto dal valore corrente.
Valore Mercato valore netto di presunto realizzo delle rimanenze al netto dei
costi ancora da sostenere.
1) Prodotti finiti vendita è prossima valore realizzo detratti dai costi di vendita e
commerciali (rappresentante)
2) Prodotti in corso di lavorazione diventa più difficile determinare il valore di
realizzo – costi commerciali – costi completamento (produzione), vi è un
margine d’incertezza maggiore dovuto anche dalla possibile inflazione.
3) Materie prime stesso ragionamento ma nell’applicazione pratica complessa
ipotizzare vendita e costi di produzione nella pratica si configurano costi di
sostituzione ovvero il costo che si dovrebbe sostenere per riacquistare al 31/12
la stessa quantità di materie prime in rimanenza (valore corrente).
C) CREDITI
Si sceglie il minore tra valore nominale e valore di realizzo; sottoporre crediti a
una verifica ed analisi. Il valore nominale ≥ valore di realizzo.
Rilevare crediti a rischio insolvenza in base a una serie di fattori, si procede ad
un accantonamento a fondo rischi su crediti, vengono svalutati singolarmente.
Si procede poi ad una svalutazione generica % anche per i crediti considerati
solvibil