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II-
oltre l’esercizio successivo: verso clienti; verso impresa controllante; verso
imprese collegate; verso imprese controllanti;
4-bis) crediti tributari.
4-ter) imposte anticipate.
5) verso altri.
III- Attività nanziarie che non costituiscono immobilizzazioni: partecipazioni in
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imprese controllate; partecipazioni in imprese collegate; partecipazioni in
imprese controllanti; altre partecipazioni; altri titoli.
IV Disponibilità liquide: depositi bancari e postali; assegni; denaro e valori in
cassa
D) Ratei e risconti
PASSIVO
A) patrimonio netto
I) capitale
II) Riserva da sovrapprezzo azioni
III) Riserva di rivalutazione
IV) Riserva legale
V) Riserve statutarie
VI) Altre riserve distintamente indicate
VII)Riserve per operazioni di copertura dei ussi nanziari attesi
VIII)Utili (perdite) portati a nuovo
IX) Utile (perdita) dell’esercizio
X) Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio
B) Fondi per rischi e oneri:
Per trattamento di quiescenza ed obblighi simili;
per imposte anche di erite;
strumenti nanziari derivati passivi;
altri.
C) trattamento di ne rapporto di lavoro subordinato
D) debiti con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili
oltre l’esercizio successivo:
obbligazioni;
Obbligazioni convertibili;
debito verso soci per nanziamenti;
debiti verso banche;
debiti verso altri nanziatori;
acconti;
debiti verso fornitori;
debiti verso imprese controllate;
debiti verso imprese Collegate;
debiti verso controllanti;
1-bis) debiti verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti;
debiti tributari;
debiti verso istituti di previdenza di sicurezza sociale;
altri debiti
E) ratei e risconti.
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Inoltre ci sono altre cose da chiarire:
- Gli elementi patrimoniali destinati a essere utilizzati nel tempo devono essere
iscritti tra le immobilizzazioni
- Le partecipazioni in altre imprese in misura non inferiore a Quelle stabilite dal
terzo comma dell’articolo 2359 si presumono immobilizzazioni
- Gli accantonamenti per rischi ed oneri sono destinati a coprire perdite o debiti di
natura determinata di esistenza certa o probabile dei quali tuttavia alla chiusura
dell’esercizio sono indeterminati l’ammontare o la data di sopravvivenza
SOCIETÀ CONTROLLATE E COLLEGATE
SOCIETÀ CONTROLLATE:
1) Le società in cui un’altra società ha la maggioranza dei voti esercitabili
nell’assemblea ordinaria
2) Le società in cui un’altra società dispone di voti su cienti per esercitare
un’in uenza dominante nell’assemblea ordinaria
3) Le società che sono sotto in uenza dominante di un’altra società per via dei
vincoli contrattuali
SOCIETÀ COLLEGATE
Sono considerate collegate con le società su cui un’altra società esercita in uenza.
L’in uenza si presenta quando nell’assemblea ordinaria può essere esercitato
almeno un quinto dei voti ovvero il 10% delle azioni quotate in borsa.
La riclassi cazione dello stato patrimoniale
La modalità riclassi catoria evidenzia:
1) la composizioni quali-quantitativa dei nanziamenti e degli investimenti,
2) La composizione temporale di investimenti e nanziamenti,
3) Ideali correlazioni fra macroaggregati di nanziamenti e investimenti
4) Grandezze di erenziali di particolare valore segnaletico
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La riclassi cazione gra ca dello stato patrimoniale
CE CIVILISTICO
Il CE ha una duplice informativa:
1) quanti cazione del risultato economico di periodo
2) Illustra le motdalità attraverso le quali lo stesso è stato ottenuto con particolare
attenzione al contributo fornito dalle diverse aree gestionali.
Per questo i diversi schemi di riclassi cazione/interpretazione si presentano in
forma scalare.
I risultati parametrici intermedi così ottenuti, sono associabili a un particolare
signi cato segnaletico, utile per capire le cause che nel corso del periodo
analizzato, hanno portato l’azienda a generare il risultato netto esposto nel bilancio
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Lo schema sopra proposto fornisce la possibilità di separare gli esiti:
- dell’ impatto scale
- Degli eventi straordinari
- Delle scelte connesse con il ricevimento di nanziamenti da terzi
- accessori caratteristici
Della gestione ordinaria di investimenti sia che
I ricavi e i costi ordinari caratteristici possono essere organizzati con diverse
modalità, che a loro volta ri ettono diversi signi cati di “ricavo” e di “costo”.
Da qui derivano alcune riclassi cazioni del conto economico:
- PILc VALc
e si matrice tedesca
- costo del venduto
A di matrice anglosassone
CONTI ECONOMICI A PILc E A VALc
Questo tipo di conto economico associa il ricavo non al momento della vendita,
ma a quello della produzione.
In altre parole i “ricavi” aziendali derivano dalla valorizzazione economica del del
complessivo out-put produttivo caratteristico (PILc), che esprime il valore della
ricchezza lorda prodotta dall’azienda.
In contrapposizione alla produzione di nuova ricchezza (PILc), va considerato il
consume di ricchezza preesistente, ovvero i consumi che l’azienda ha sostenuto
per la produzione. valore aggiunto,
Facendo la di erenza di questi due valori si ottiene il che esprime
la nuova ricchezza (lorda o netta) generate dall’impresa.
Il valore aggiunto è poi distribuito fra tutti coloro che hanno contribuito alla
produzione di ricchezza: dipendenti, nanziatori, stato e impresa/soci.
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CE CIVILISTICO
Lo schema di CE scelto dal legislatore civilistico deriva da quello di matrice
costo
tedesca, per cui si intende come ogni consumo o perdita di valore, mente
ricavi
sui considera il reintegro o aumento di valore.
I risultati parametrici principale sono:
- prodotto interno lordo
- Valore aggiunto netto
A) Valore della produzione
B) Costi delle produzione
Di erenza tra valore e costi della produzione
C) proventi e oneri nanziari
D) retti che di valore di attività nanziarie
Risultato premia delle imposte (A-B+/-C+/-D)
22) imposte sul reddito
23) utile (perdita) dell’esercizio
A) VALORE DELLA PRODUZIONE
- ricavi delle vendite e delle prestazioni
- variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione semilavorati e niti
- Variazione dei lavori in corso su Ordinazione
- Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
- Altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio
Totale
B) COSTI DELLA PRODUZIONE
1) Per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
- Per servizi
- Per godimento di beni di terzi
- Per il personale
- Ammortamenti e svalutazioni
- Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
- Accantonamenti per rischi
- Altri accantonamenti
- Oneri diversi di gestione
Totale
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C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI
1) Proventi da partecipazioni, con separata indicazione di quelli relativi ad imprese
controllate e collegate
- Altri proventi nanziari
- Interessi e altri oneri nanziari, con separata indicazione da quelli da imprese
controllate e collegate e di quelli da controllanti
17-bis) utile e perdite su cambi
Totale (15+16-17+/-17bis)
D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITÀ FINANZIARIE
1) Rivalutazione
2) Svalutazioni
Risultato prima delle imposte (A-B+/-C+/-D)
20) imposte sul reddito dell’esercizio
21) utile (perdita) dell’esercizio
fi fi BILANCIO DI ESERCIZIO CIVILISTICO
Il secondo livello
È dato dai principi di redazione del bilancio, Ovvero quei principi che fanno da
ponte fra la clausola generale e le altre norme.
I due principi più importanti sono:
1) prudenza: questo principio ha la funzione di prevenire fenomeni di
annacquamento del capitale, ovvero quei momenti in cui scaturiscono
situazioni contabili che rappresentano ai terzi una situazione aziendale
agevolata rispetto alla realtà.
Il principio di prudenza si basa sul fatto che tutte le partite, anche se non ho
ancora sopportate, devono essere ri esse nel bilancio quando vengono
conosciute, allo stesso momento gli utili devono essere contabilizzati al momento
dell’incasso.
2) Competenza : Questo principio si basa sul fatto di esplicitare criteri i doni per
rilevare correttamente i costi e ricavi di periodo, per far si che avvenga una
corretta quanti cazione del risultato economico di periodo.
Questa lacuna è colmata dei principi contabili OIC.
Sul piano teorico la competenza richiede la ricerca di un’opportuna correlazione
fra i ricavi e i costi; attuando queste due sequenze:
1) Identi care i ricavi conseguiti nel periodo
2) Correlare a questi i costi sostenuti per generare questi ricavi
Bisogna però tenere conto che esistono diversi tipi di correlazione:
1) Correlazione evidente e diretta: quando vi è un’associazione di causa-e etto
2) Correlazione che opera in modo indiretto: Distribuzione di un costo in base
alla sua utilità pluriennale
3) Ultimo caso in cui non vi è correlazione: Dovendo imputare al periodo
straordinari unicamente sulla base della loro manifestazione nel periodo
GLI ALTRI PRINCIPI DI REDAZIONE
Continuità gestionale, azienda in funzionamento.
Logica di funzionamento sotto due aspetti:
formale:
1) Distribuzione delle attività patrimoniali tra immobilizzazioni e attivo
circolante
Sostanziale:
2) valutazione al valore d’uso dei beni ai ni della produzione del
reddito
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ALCUNI PRINCIPI DI REDAZIONE
Prevalenza della sostanza sulla forma: l’aspetto sostanziale deve prevalere sulla
forma giuridica
Valutazione separata degli elementi eterogenei: serve per garantire maggior
trasparenza, evitando di intaccare la chiarezza
Costanza dei criteri di valutazione: Garantisce la comparabilità dei bilanci nel
tempo OIC 11
POSTULATI
Rilevanza: Un’informazione rilevante sì la sua emissione o errata indicazione può
in uenzare le decisioni prese dai destinatari primari dell’informazione di bilancio.
La rilevanza degli elementi è giudicato nel contesto delle situazioni patrimoniale,
economica e nanziaria dell’impresa.
Comparabilità: per ogni voce dell’SP o CE si deve indicare l’importo
corrispondente dell’esercizio precedente.se le voci non sono comparabili quelle
dell’esercizio precedente devono essere adottate, l’adattamento o l’impossibilità di
questo devono essere segnalati nella nota integrativa
Il terzo livello
È dato d